Barcellona: voti a tennisti e telecronisti.
Dopo Nadal, il migliore è Potito.
Le frasi fatte di Raffaella Reggi

 
30 Aprile 2007 Articolo di Marcos
Author mug

Potito Starace

MARCOS

Nadal: 10
Non perde un set in tutto il torneo, battendo i migliori specialisti della terra. Solo Potito lo mette in difficoltà. 72 vittorie consecutive sulla terra. Il 10 lo merita anche per questo.

I virgolettati non contengono la fedele riproduzione delle parole usate in cronaca dai giornalisti citati. Si segnala fra le PAGINE, la nuova rubrica “Rassegna Stampa”, laddove potrete leggere un’ampia sintesi dei migliori articoli di tennis.
Calleri e Ferrer: 8
L’argentino fa fatica nel primo turno a superare Marc Lopez (ma quanti Lopez ci sono??), batte facilmente il nostro Lorenzi, passa Robredo, mostrando colpi di eccellente fattura; conferma il ruolo di favorito, asfaltando Oscar Hernandez e risvegliandomi quei sentimenti che non provavo più da un po’ di anni. Quando giocava Leconte, io bigiavo i compiti in classe e allontanavo le fidanzate. Se non fosse che Riton è mancino ed Augustino è destrorso, allontanando di un paio di metri il divano dalla tele, mi sembrerebbe di rivedere in campo il francese, in versione moderna: stesse accelerazioni di dritto e rovescio piatto, stesso tipo di lift per entrambi i colpi, stessa palla corta rovescia. Solo nel servizio trovo differenza: Augustino alza la palla in verticale, esattamente sul suo asse e l’alza trenta/quaranta centimetri in più, rispetto a Riton. Assieme al secondo set di Potito contro Nadal, questa volta non è stato Gasquet a commuovermi, ma Calleri. Lotta in semi con Canas, molto più regolare, riuscendo a strappargli un set solo con le sue potenti magie.
Ferrer fa il suo: arriva, senza alcuna difficoltà, fino alla semi, dove s’inchina allo strapotere di Nadal.

Canas: 8 e mezzo
Mirnyi, Vanek e Andujar sono un buon allenamento, sulla terra, per giungere ai quarti ben rodato. Si sveglia la mattina del venerdì, ma non trova il suo avversario: Davydenko, vincitore in due tie break del nostro Volandri, ha un polso malandato. In semi trova il modo di domare l’estroso Calleri ed in finale fa quel che può: mostruosa regolarità, ma incisività non sufficiente per scalfire le sicurezze di Rafa.

Seppi: 6 e mezzo
Batte combattendo per tre set contro il bombardiere Ivo Karlovic e lotta come può contro un avversario che gli dà particolarmente fastidio, il mancino Nieminen. L’anno scorso, sulla terra a Stoccarda ci perse 62 63, quest’anno a Barcellona 64 75. Prestazioni ancora un po’ altalenanti, ma, a parte il triste episodio di Davis, sembra in progresso di gioco e fiducia.

Lorenzi, Fognini e Bolelli: 7
Il primo supera Eitzinger ed Albert Portas in due set nelle quali, per poi cedere di fronte ad Almagro per 63 62. Il secondo supera Jones e Karanusic, sempre in due set, nelle quali; si aggiudica il primo turno del main draw, superando in un magnifico derby Stefano Galvani (76 al terzo). Bolelli la spunta al primo turno contro Safin: per poterlo battere, anche in giornate non proprio positive per lui, bisogna saper giocare bene. Questi incontri sono oro colato quanto ad esperienza acquisita: bravi!

Volandri: 7 meno meno

Butta via un altro incontro, questa volta al terzo turno contro Davydenko: ha avuto più occasioni lui di quanti animali avesse Noè, al momento della prima goccia. Ha il merito, però, di sconfiggere con estrema facilità il giovane Korolev e di prendersi immediata rivincita su Almagro, che l’aveva battuto a Valencia qualche giorno prima, complice un maldistomaco livornese. Davydenko, dopo aver vinto il suo match contro Filippo (76 76), ha dovuto ritirarsi dal torneo per un’infiammazione al polso: questo non conforta, ma se ai colpi del nostro saprà affiancarsi una buona dose di fiducia, riusciremo a divertirci nei prossimi appuntamenti sulla terra.

Starace: 8 e mezzo

Supera Querrey (speranza americana), Bolelli (speranza italiana) e Chela (certezza argentina), senza lasciare un set. Contro Nadal gioca un secondo set stupendo, dimostrando di poter mettere in difficoltà come pochi altri il numero uno sulla terra: un dritto lungo, che sarebbe stato definitivo e un dritto portato fuori dal nastro, probabilmente, gli impediscono un terzo set che meritava. Per la prima volta nel torneo, qualcuno riesce ad ottenere un break point (Poto ne ha avuti a disposizione diversi), per la prima volta qualcuno lo brecca. Ottimo il comportamento in campo e la conduzione tattica. Un giorno si guadagnerà la rivincita: bravissimo!

Nalbandian: 4

Batte Beto Martin e Carlos Moya in due set, ma, quando si tratta di incontrare uno che la mette bene, perde il match in due set…e va bene; ma perde pure la dignità, schiantando quattro o cinque volte la racchetta a terra e abbandonando completamente l’incontro, prima d’averlo finito, senza rispettare minimamente il pubblico sugli spalti e l’impegno del suo avversario.

Mantilla: 10

Solo i più grandi uomini sanno combattere certe malattie, confidando tenacemente sulle facoltà guaritrici della propria vitalità: campione!

Boschetto e Golarsa (Feliciano Lopez – Garcia-Lopez): 7

Iniziano il torneo alla grande, annunciando la vittoria di Seppi su Karlovic. Laura, argomentando sui coaches spagnoli, sottolinea la differenza tra il movimento spagnolo, che integra immediatamente gli ex-giocatori ed il movimento italiano, che fa più fatica, in questo senso; si dimentica di citare Furlan, ma il discorso fila. Boschetto esordisce da intenditore, ricordando che Feliciano è lo spagnolo che meglio ha saputo abituarsi al verde dell’erba. Inquadrano subito quello che dovrebbe essere il tema del match: Garcia sul rovescio di Feliciano, che è molto nervoso all’inizio. Così non sarà, grazie ad un nastro ed alla capacità del secondo di svincolarsi da questo schema. Riferendosi a Garcia Lorca, Laura afferma che nel tennis è molto meglio essere solidi e costanti, piuttosto che avere colpi da cineteca. La regia inquadra, per un attimo, la mamma di Aranxta e Golarsa si accorge: che ricordi! Quando Feliciano riesce a cogliere il break, fulmina con lo sguardo Garcia, che, senza remore, tira già, ore rotundo, una serie interminabile di puta qui e puta là: “meglio non tradurre”, chiosa Laura con rispetto per il pubblico televisivo. Prima del suddetto break, un nastro ha salvato Feliciano da un difficile 2 a 5: entrambi si accorgono subito che quel nastro cambia l’inerzia del set ed è vero; 75 per Feliciano.
Boschetto: “Sul campo 1, hanno iniziato a giocare anche Andujar contro la wc spagnola Bartolome Salva Vidàl”. Golarsa: “Un bagno schiuma!”
Entrambi, nell’analisi degli errori e dei vincenti, prendono in considerazione la valenza di un colpo, considerandolo anche come conseguenza del precedente colpo dell’avversario. Aggiornano con frequenza i risultati dagli altri campi. Bene.

Boschetto e Reggi (Mantilla – Dustov): 6

Sfavoriti da un match poco divertente da vedere e da commentare, cercano di cavarsela.
Raffaella svela la chiave tattica del match: lungolinea rovescio di Mantilla sul dritto di Dustov: corretto. Boschetto commenta una “volèe scolastica”: ha imparato da Laura? Ma che significa volèe scolastica…se la chiudi bene, anche se non hai le sinuose movenze di Edberg, è una volèe vincente; se l’affossi in rete, al limite, sei un asino! Reggi sottolinea spesso i motivi degli errori e dei vincenti; non ha un gran vocabolario a disposizione e, pertanto, utilizza qualche frase fatta di troppo. Boschetto forse esagera nella critica alle capacità tattiche di Dustov, anche se subito ricorda i tre matches giocati dal ventenne in tre giorni e l’esperienza del suo avversario. Sì, se la cavano.

Pero e Golarsa (Nadal – Johansson): 7 e mezzo

Iniziano con la radiocronaca dal campo 1, dove sono stati fin troppo relegati i nostri alfieri, fino al quarto di Starace: lo stesso era impegnato in un combattutissimo, poi vinto, tie nel secondo set contro Chela. Elena si produce in una breve analisi sui progressi tattici di Rafa: per tutto il torneo di Montecarlo ha servito la prima intorno ai 200, poi, in finale, avendo di fronte Federer, ha preferito assestarsi intorno ai 170, per evitare di giocare troppe seconde. Laura è innamorata, in questo periodo, delle volèes scolastiche e delle verticalizzazioni, manco fosse Trapattoni. Per lei, anche quando si gioca la palla corta, si verticalizza. Forse sono io a non capire, però! Per cercare di confortare Johansson, Pero gli suggerisce di rischiare sia la prima, che la seconda palla…”Anche la terza!”, si diverte Golarsa, che ammira il secondo set dello svedese: “Servizio e volèe, servizio e dropshot, servizio e pallonetto, servizio di cristallo: questo è il modo di giocare contro Nadal!”. Ci mancava il bagno di servizio ed eravamo a posto, ma ha ragione lei!
Sempre per Laura, e qui esprime un concetto assai interessante, le scelte di Johansson sono condizionate da ciò che potrebbe seguire alle sue scelte più facili, istintive: se normalmente sulla palla a metà campo rovescia, io attacco in automatico alla sinistra del mio avversario, mi conviene fare questa scelta (che da sempre mi porto in tasca), o mi sto per immolare sul passante dritto di Rafa?
Laura: “…è svedese: per giocare bene a tennis, questo aiuta!”.
Pero: “Anche essere spagnoli aiuta, argentini, francesi. Lasciamo perdere, va…”.
Golarsa chiude con un’annotazione che condivido: il rovescio di Nadal viaggia molto più rapido, rispetto all’anno scorso.

Serve Johansson sul 5 a 4 per Nadal, secondo ed ultimo set: la grafica della regia spagnola si supera…”Nadal risponde per vincere l’incontro”. Non s’è mai visto al mondo: io sapevo che uno serviva per rimanere nel set o che, al limite, serviva per il match. Effetto Nadal!

Boschetto e Reggi (Calleri – Robredo): 7

Anche questa coppia inizia con la radiocronaca dal campo 1: questa volta è Volandri, le sue mille occasioni perse contro Davydenko ed il polso del russo ancora intatto.
Si mostrano subiti entusiasti delle poderose accelerazioni di Calleri, senza dimenticare di sottolineare con precisione la ragione degli errori e dei vincenti. Infatti, Reggi giustifica gli errori di Robredo non col vento, col net, o con la giornata storta…ma: “Bisogna considerare che arrivan giù delle belle piastrelle!”.
Sul 3 a 1 per Calleri al terzo, l’estroso ed adipico argentino (quanto mi ricorda Leconte, nelle sue accelerazioni!!), da posizione elementare, caccia un dritto con urlo fuori di tre metri a 220 all’ora…Raffaella si fa maestra e mamma: “Non c’è bisogno di tirare sempre così forte!!”. Poi lo sgrida, sempre con affetto, per un lancio di pallina in Piazza Axum, materializzatosi come istintiva reazione per un controbreak appena subìto. Pim, pum, pam…quattro legnate e Calleri, che sputa come un lama assetato, riesce nuovamente a strappare il servizio a Robredo, sparando tutto a 220, un po’ fuori e di più dentro: “Non è possibile che non ci possa essere una mezza misura, dai!!”, Raffaella si diverte a riprenderlo…questo, ormai, è il divertente sottofondo della cronaca. Boschetto, dal canto suo, si eccita (giustamente!) per una stupenda contropallacorta di Robredo e per un roboante dritto lungoriga di Calleri (300 all’ora): “A volte, mi sa, questo non sa nemmeno dove la tira!”, sospetta Reggi.

Pero e Reggi (Nalbandian – Ferrer): 6 +

Pioviggina a Barcellona. Sky si collega in leggero ritardo: si perdono un paio di games. Le nostre si palleggiano l’ouverture della cronaca fino al 3 pari, primo set.
Reggi: “Difficile il pronostico, ma i precedenti dicono Ferrer”.
Pero:”La difficoltà classica contro Ferrer è quella di dover gestire un punto che sembrava già finito”. Interessante.
Poi trovano la chiave dell’incontro per la Nalba: rovescio lungolinea a sorpresa. Un’altra chiave per l’argentino: la palla corta. Infine, una chiave per Ferrer: fallo spostare, se ci riesci (nel senso: se riesci a stimolargli il desiderio di spostarsi!!). 3 pari.
Dopo l’ouverture, la notizia: Ferrero, Nalbandian, Moya e Nadal giocano, appena hanno un minuto libero, al calcio con la playstation…e vabbè, che notizia…ma qui arriva il bello: chi perde, va in giro in mutande!
Ad un certo punto, Nalbandian, che non si muove manco a frustate, si fa cogliere per l’ennesima volta con la pallina nella pancia e abbozza un back riparatorio; Raffaella s’inventa: “Non gli riesce bene il cambio di ritmo”. Ma quale cambio di ritmo…ha cercato di levarsi la palla dall’ombelico, Raffaella!
Nalbandian tira un dritto mozzafiato in controtempo lungolinea e le due, all’unisono, senza mettersi d’accordo, sbottano: “Bravo!!”. C’è del tenero ed una grande intesa.
Il David spagnolo vince il tie: il David argentino, per un paio di volte, cerca di distruggere la racchetta per terra. Inizia il secondo set: parziale di 8 punti a 1 per Ferrer; la Nalba, che deve i suoi successi al padreterno (almeno, così dice lui), inizia un soliloquio di bestemmie che nemmeno Paolino Canè, nel primo turno del Roland Garros del 1988 contro Agassi, con la complicità di uno sciopero dei telecronisti Rai, che ci lasciava intendere solo gli effetti sonori dal centrale, riuscì a farci ascoltare. “Non si può tradurre”, sentenzia Raffaella, che tiene molto al posto suo. Finisce così:
Raffaella: “Nalbandian ha già un piede nella doccia”.
Elena: “Ormai Nalbandian gioca dei colpi, ma non più una partita”.
Entrambe: “Ma guardalo…non gioca più. Però così è indisponente!”
E Nalbandian continua a cercare di fracassare lo strumento.
Raffaella: “Non si può commentare l’atteggiamento finale di Nalbandian”.
Appunto, chiudiamo qui.

Mentre Nalbandian perdeva quasi ogni residuo di dignità, sui dispari, fin da piccolo soffrendo le pubblicità, giravo sul canale marocchino Arriadia, che da un mese mostra in diretta ogni incontro che si giochi nelle città di quella terra stupenda: giocava Acasuso; a parte che sembra un barbudo cubano alla Moncada nel ’53 (e questo gli dona quel quid che attrae o che allontana), anche oggi notavo gli spalti desolatamente vuoti. Il Marocco si dà da fare: invita ottimi tennisti, ha un recente passato agonistico di gran nobiltà, ma, evidentemente, non riesce a richiamare il grande pubblico, che, probabilmente, è in altro affaccendato. Il regista, per evitare di sottolineare tali pesanti lacune, inquadra quasi sempre solo il campo, avendo come limite massimo gli out. Ci si accorge del vuoto in cui si gioca solo in caso di pallonetto.

Pero e Golarsa (Nadal – Starace): 8

Sul centrale entra Potito: il sole lo segue. Esce Reggi, entra Golarsa.
Pero mette le mani avanti: “L’importante è entrare in campo con il giusto spirito e non già battuti in partenza. Pressione non c’è, al limite si diventa la settantesima vittima consecutiva. Il timore è solo quello di fare una brutta figura”. E dici poco??
Golarsa più tattica: “Potito dovrà fare una partita d’attacco. Nadal teme il dritto di Starace”.
Anche in questa occasione, cita la famosa verticalizzazione: è necessario esercitarla sul rovescio di Nadal, a suo dire.
Primo punto: servizio e dritto (con correzione favorevole del giudice di sedia); Elena: “Meglio di così non si può: stiamo vincendo 15 a 00!”
I primi quattro giochi sembrano un buon viatico di set e Golarsa conta quanti rovesci Potito fa giocare al suo terribile avversario. Pero non è da meno e conta le prime palle tirate dal Poto. Uno dei passaggi più interessanti della cronaca è quando Elena racconta che per Nadal è normale uscire dal campo sconfitti; semmai, dice sempre Nadal, è anormale vincerne 69 di seguito o vincere Montecarlo, Barcellona, Roma e Parigi tre volte di seguito. Ora si sa: lo stesso Rafa si giudica un anormale!
L’arbitro, per due volte, invita gli spettatori a non fumare sugli spalti: secondo me, il fumo era il risultato di attriti non ben identificati vicino alla postazione di Rianna.
Nadal brecca ed Elena confessa di aver perso un po’ di energia, un po’ di speranza.
Sul 62 per lo spagnolo, Elena prova a sdrammatizzare: “Per fortuna non è pugilato…altrimenti sai che male!”.
Nel secondo, Potito sfodera un tennis ed una conduzione tattica da vero campione. Le nostre si fanno sentire e trasmettono la loro emozione. Si lamentano con Nadal, che si prende lunghi quarti d’ora, prima di servire. Si esaltano ai colpi stupendi di Starace, ne sottolineano i progressi, la tenuta mentale, il coraggio, il comportamento. È tutto un Bravo!, Ma questo è un jolly! Tutto un Mammamia! Non manca mai il commento tecnico e tattico dell’incontro, ma è mirabilmente ornato dalle istintive, eccitate e gioiose felicitazioni per un set giocato alla pari con il mostro della terra. Quando Starace indovina una risposta rovescia strettissima, ad una mano, con schiena alla rete (che io chiamo “gioiellino”), superando a rete l’attonito Nadal, Elena quasi piange, sciolta nella commozione. Sono certo che migliaia di appassionati hanno còlto il medesimo sentimento in lei, seguendo il suo Bravo!, strozzato dall’emozione.
“Non è mica da tutti, di questi tempi, stampare a Nadal un pugnetto così!”, l’orgogliosa Laura. Per lo vero, Poto l’ha chiuso con molto garbo, quel pugnetto.
Malgrado un inizio di nono gioco perfetto, Starace perde il servizio e manda Nadal a servire sul 54, per chiudere il match, come s’usa dire noi.
“Il colpo sotto le gambe…premiato!!!!”, Elena non sta nella pelle ed io con lei!
“Che angolo incredibile!!! Insomma, Potito sta facendo match pari con Nadal!!”, Laura gode apertamente, ormai…ed io con lei!
Poi, il sogno svanisce e Laura ammette che Rafa non deve rischiare tutto: il suo è uno strapotere conquistato palla dopo palla.
Chiude Elena, assicurandoci che Potito è stato in grado di mettere in difficoltà il campione più di quanto siano riusciti, sulla terra negli ultimi tempi, Federer e gli altri migliori. Nadal, a fine partita, conferma.
Grazie Potito, grazie ragazze!

Ps. Durante le pagine pubblicitarie, quelle dei dispari, speravo di dissetarmi con qualche orzata del derby lunarossa/mascalzone: la mancanza di vento non me l’ha concesso.

Ps1. Il ponte del primo maggio (auguri a tutti!) mi ha costretto a vedere semifinali e finale senza audio o in registrata; per questo non giudico le prestazioni dei telecronisti impegnati, complimentandomi con sky per aver scelto Pero e Golarsa per la finale.

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11 Commenti a “Barcellona: voti a tennisti e telecronisti.
Dopo Nadal, il migliore è Potito.
Le frasi fatte di Raffaella Reggi”

  1. vincenzo torzillo scrive:

    mi dispiace Marcos ma mettere 7 a lorenzi,bolelli e fognini è incomprensibile……paolino ha vinto il primo match ATP,Simo ha Battuto safin…e fognini?????chi ha battuto??per me 7 ai primi 2 e non più di 6 a fognini,poi il 4 a la nalba è esagerato..con martin ha giocato molto bene….e poi si sa lui è uno da grandi appuntamenti….sui telecronisti per me bene la golarsa e la pero..ma laura dovrebbe inneggiare un pò di più al gioco di rete suo must…mentre gli altri molto male dalla reggi a boschetto,ecc…..fuori luogo…francamente con tutto il rispetto potrei fare di meglio…fortunati loro ad avere quel lavoro

  2. Fabio F. scrive:

    Trovo come sempre fantatsiche le pagelle sui commentatori televisivi :) da vero magister ,direi…

    I giocatori: fermo restando che per me Nadal è da 9,5 (10 a Parigi,semmai..) ,direi 8,5 ad un grande Potito,che meritava anche la finale. 8 a Calleri,bel protagonista col suo magico rovescio, epico nei quarti.

    7,5 a Canas,un po’ favorito dal ritiro di Davydenko nei quarti e apparsomi,impressione personale, lontano dalla forma vista a miami,meno “in palla”.Ha comuqneu lottato all’atto finale.

    7 al solito,continuo Ferrer.

    5 a Nalbandian, al solito sciolto al momento serio, e a robredo apparso fuori fase.

    6, 5 a Seppi bisognoso di fiducia e a Bolelli per la vittoria su safin (n.g,non voglio infierire su un giocatore a me caro..)

    5,5,in sincerità, a Fillo. Bella vittoria su almagro,ma con un davy fuori fase la vittoria andava colta, visti poi i parziali di vantaggio avuti in entrambi i set,l’”avere fatto” lui il match. speriamo i miglioramenti si vedano decisamente a Roma.

    ah,dimenticavo:

    4 all’ ATP per la finale monca (mi son già espresso altrove) e 5 agli organizzatori del torneo per la pessima distribuzione dei match sui vari campi nei primi giorni del torneo.

    10 a mantilla per quanto si è venuto a sapere su come ha affrontato e vinto un tumore alla pelle, da Guerriero quale è,in questi 2 anni.

    Una vittoria che vale più,molto più,di Roma 2003. Grande, felix.

  3. pibla scrive:

    Ottimo e abbondante, come sempre!!! Queste pagelle sono una vera goduria per gli appassionati di tennis.
    Unica piccola annotazione, a Volandri darei sette più, secondo me infatti Almagro sulla terra battuta è super indicativo, un pò come la cartina tornasole. Se lo batti vuol dire che ci sei su questo non ho dubbi, tanto è vero che lui gli Italiani ultimamente li batte con regolarità.
    In altre parole: dimmi quanto fai con Almagro sulla terra e ti dirò chi sei!!
    In quanto a Davydenko, in forma o non in forma, è il numero quattro del mondo e se rischi di vincere col numero quattro del mondo qualcosa vuol dire.
    Volandri 7+ e speriamo bene, anche se è vero che forse in questo momento non ci crede nemmeno lui.

  4. Nicola scrive:

    Sn + o - d’ accordo un pò cn ttt i voti,ma a Nalbandian darei zero spaccato x il mach xso cn Ferrer!..Io sn un tifoso dell’argentino e mi ha infastidito enormemente vederlo cedere senza giocare!..Prima d raggiungere i quarti aveva asfaltato i suoi avversari e sembrava in fiducia; poi Venerdì ha combinato un disastro!..Insomma: essere in giornata no è un conto,decidere d star fermo x un set ne è un altro!..Nn è un campione cm si può pensare giudicando il suo grande talento…Cn la testa nn vale i primi 50 e a Barcellona lo hanno visto ttt!..E’ un piccolo Safin…

  5. marcos scrive:

    fabio prende 7 perchè ne batte due in quali che hanno il loro best proprio sulla terra.
    simone prende 7 perchè batte safin, non un mostro di continuità in questo periodo, ma è sempre un gran risultato.
    lorenzi prende 7 perchè batte karanusic; jones non lo prenderei in considerazione, sulla terra… però bisogna vincere, certo. con stefano galvani vince un derby pazzesco, ma i derby sono strani!

    tutti e tre, quando trovano tre campioni da terra, raccimolano il possibile: per questo ho accomunato il giudizio, evitando di dare qualche più o qualche meno.

    non trovo un punto di differenza tra fabio e gli altri, ma non è detto che io abbia ragione: questa pagelle sono preparate anche per stimolare il dibattito!

    su filippo ho pensato molto…ma non posso dare meno di 7 ad uno che si sbarazza facilmente di korolev e batte almagro su terra. chi batte almagro in forma sulla terra parte almeno dal 7, a mio parere. il meno meno è il dispiacere per averlo visto perdere in quel modo da davydenko, comunque un campione.

    la nalba prende 4 perchè ha avuto, dopo un ottimo primo set, una reazione da bambino viziato ed abituato a vincere solo perchè più grosso.

  6. roberto scrive:

    Marcos: 10 e lode.
    Per la misura, il garbo e la calma olimpica con cui motiva i suoi voti.

    Fabio Fognini si sta misurando con un livello di gioco (qualificazioni nei tornei del circuito maggiore) che alla sua età gran parte dei nostri attuali top 150 vedevano solo da lontano. La vittoria su Portas in due set nel turno decisivo delle quali è sufficiente per giustificare il sette. Quanto alla sconfitta netta con Almagro… ci può tranquillamente stare. Bisogna fare esperienza e confrontarsi con obiettivi ambiziosi, se si ha l’ambizione di fare strada. Ci vuole pazienza e fiducia.

  7. marcos scrive:

    ottima l’idea della rassegna stampa!

    per chi come me ha deciso di informarsi quotidianamente ormai solo sul web, è di gran comodità poter leggere di tennis ciò che si scrive su carta, considerato che gli articoli che si occupano del nostro sport sui quotidiani on-line non sempre sono facilmente individuabili.

    ringrazio molto per i complimenti e per i commenti a queste pagelle!

  8. Riccardo B. scrive:

    Marcos, le tue pagelle possiedono quello che ci vuole in un blog come questo: freschezza e simpatia.

    Complimenti per il paragone Calleri-Leconte: non ci avevo mai pensato, mi hai aperto gli occhi. Io ho sempre seguito con simpatia “El Tifòn”, ed in effetti ricorda Ritòn, anche se è un pò meno talentuoso.
    So bene che con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte, ma se Agustìn avesse avuto un fisico apena decente…Altro che best-rankinf al numero 16.
    Nel 2003, in Davis, diede 3 set a 0 a Ferrero sulla terra (a Malaga), con Mosquito che era numero 1 del mondo. Una delle migliori prestazioni che io abbia visto dal 2000 a oggi.

    Sono un pò meno d’accordo quando parli di Elena Pero “che si emoziona”. A me, onestamente, non sembra. Ma son pareri, eh! :)

  9. marcos scrive:

    eheheh! riccardo, grazie!

    ho sentito la voce di elena rompersi, quando potito ha centrato quella risposta rovescia ad una mano strettissima…e laura sciogliersi, pensando a noah (che oggi è ospite a parigi di ségolène). ho sentito clerici commuoversi sul primo piano di una vela che puntava a sud, nei mari di montecarlo, tommasi emozionarsi nel ricordo di un incontro di coppa croci, protagonista un suo amico, ormai scomparso. ho sentito distintamente marianella togliersi gli occhiali, in segno di giubilo, ad un gol della juve (per me è juventino, ma non ne sono sicuro), bertolucci sognare in un racconto culinario e lombardi godere, senza freno alcuno, nel citare il numero di giri di palla del dritto di bruguera, scoperto, se non ricordo male, da una speciale apparecchiatura in un centro nasa.

    ognuno ha le sue debolezze!

    a proposito: qualcuno sa se robertino sarà presente in quel di roma?

  10. giancarlo liucci scrive:

    Riguarlo alla risposta a Riccardo, caro
    Marcos concordo con tutte le scene ipotizzate per descrivere le emozioni da telecronista ma, lasciami sollevare una sola eccezione: Marianella non può essere juventino. In un Liverpool> Juventus di C.L sottolineando l’inno del Liverpool You never walk alone tante di quelle volte che m’ha reso gli attributi simili a quelli di Nadal quando gioca sulla terra. ENORMI.
    Per il resto Marianella è godibilissimo.

  11. marcos scrive:

    ho ipotizzato una fede bianconera di marianella perchè, durante gli incontri milan/juve, mi pareva clamorosamente zebrato.
    vero è anche che, quando ha a che fare con l’inghilterra, perde la testa, probabilmente si veste di rosso, beve pinte di birra ed, in camerino, canta gli albionici inni a squrciagola!

    non mi sembra, generalmente, molto adatto a commentare il tennis.

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