Commenti a: Italiani, non è il caso di andare a lezione di spagnolo?L’esempio di David Ferrer http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 16:22:28 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: Niclaus http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33525 Niclaus Sat, 17 Nov 2007 13:07:51 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33525 Ferrer? ma chi se importa noi stiamo bene così con il record degli ultimi anni di giocatori fra i top 100. Questo è il FIT pensiero e a sto punto se va bene a loro...... lasciamoli proseguire per la loro strada. Però lancio una proposta: andiamo anche noi per la nostra! Sfruttando i vari blog di gente seria che segue il tennis (Scanagatta, Tommasi e tutti gli uomini di buona volontà che danno il massimo nella gestione dei circoli) costruiamo una lista .... pubbliciziamola su tutti i siti.... Anche quello FIT (voglio vedere se co pubblicano nel blog!) e riprendiamoci il giocattolo!!!! Non diamo più le deleghe agli amministratori regionali (tutti legati al potere centrale, quelli che non lo erano sono stati commissariati in men che non si dica!) e andiamo tutti a votarci la nostra lista! Si tratterebbe di un grande esercizio democratico. Ci vogliamo provare? Ferrer? ma chi se importa noi stiamo bene così con il record degli ultimi anni di giocatori fra i top 100. Questo è il FIT pensiero e a sto punto se va bene a loro…… lasciamoli proseguire per la loro strada. Però lancio una proposta: andiamo anche noi per la nostra! Sfruttando i vari blog di gente seria che segue il tennis (Scanagatta, Tommasi e tutti gli uomini di buona volontà che danno il massimo nella gestione dei circoli) costruiamo una lista …. pubbliciziamola su tutti i siti…. Anche quello FIT (voglio vedere se co pubblicano nel blog!) e riprendiamoci il giocattolo!!!! Non diamo più le deleghe agli amministratori regionali (tutti legati al potere centrale, quelli che non lo erano sono stati commissariati in men che non si dica!) e andiamo tutti a votarci la nostra lista! Si tratterebbe di un grande esercizio democratico.
Ci vogliamo provare?

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Di: john john http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33505 john john Sat, 17 Nov 2007 10:34:47 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33505 grazie ubaldo, come sempre ti dimostri onesto e informato, alla prossima grazie ubaldo,
come sempre ti dimostri onesto e informato, alla prossima

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Di: Ubaldo Scanagatta http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33485 Ubaldo Scanagatta Fri, 16 Nov 2007 22:12:50 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33485 Per John john: Federer era turbatissimo all'idea di dover annunciare a Tony Rohe che noin aveva più bisogni di lui. Era così scontroso, scuro in volto in quei giorni che si era sparsa la voce che ci potessero essere problemi fra lui e Mirka...Un divorzio era in vista, ma con Tony e non con Mirka. per un tipo abitudinario come Roger un trauma che non lo faceva dormire. Avrebbe quasi voluto venirsene via.... Lui stesso ancora l'altra sera ha detto: contro Volandri stavo vivendo una situazione piscologica molto difficile, giocò infatti certamente male per le sue possibilità. Per questo, senza voler ferire Volandri ma solo per dire che non era quella sconfitta una di quelle che poteva farlo preoccupare del suo tennis _ essendo stata determinata da circostanze del tutto particolare -lui ha detto che non contava. C'è chi è andato al suo hotel, Russia (o qualcosa del genere mi pare..è un hotel di lusso, famoso, ci sono anche stato per la conf. di presentazione degli internazionali una volta, ma in questo momento non ricordo come si chiama) e la responsabile della reception non volle chiarire l'episodio. Di fatto poi Federer partì il giorno dopo la sconfitta, ma sembra che in un primo momento si sentisse così a disagio, così fuori posto...da essere quasi certo di perdere e altrettanto certo di non volere stare un giorno di più a Roma. Spero di averti accontentato, anche se certezze non ce ne sono...e l'unico che può saperlo davvero è Vittorio Selmi che però non lo direbbe nemmeno in punto di morte.... Per John john: Federer era turbatissimo all’idea di dover annunciare a Tony Rohe che noin aveva più bisogni di lui. Era così scontroso, scuro in volto in quei giorni che si era sparsa la voce che ci potessero essere problemi fra lui e Mirka…Un divorzio era in vista, ma con Tony e non con Mirka. per un tipo abitudinario come Roger un trauma che non lo faceva dormire. Avrebbe quasi voluto venirsene via…. Lui stesso ancora l’altra sera ha detto: contro Volandri stavo vivendo una situazione piscologica molto difficile, giocò infatti certamente male per le sue possibilità. Per questo, senza voler ferire Volandri ma solo per dire che non era quella sconfitta una di quelle che poteva farlo preoccupare del suo tennis _ essendo stata determinata da circostanze del tutto particolare -lui ha detto che non contava. C’è chi è andato al suo hotel, Russia (o qualcosa del genere mi pare..è un hotel di lusso, famoso, ci sono anche stato per la conf. di presentazione degli internazionali una volta, ma in questo momento non ricordo come si chiama) e la responsabile della reception non volle chiarire l’episodio. Di fatto poi Federer partì il giorno dopo la sconfitta, ma sembra che in un primo momento si sentisse così a disagio, così fuori posto…da essere quasi certo di perdere e altrettanto certo di non volere stare un giorno di più a Roma. Spero di averti accontentato, anche se certezze non ce ne sono…e l’unico che può saperlo davvero è Vittorio Selmi che però non lo direbbe nemmeno in punto di morte….

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Di: marco.napo http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33447 marco.napo Fri, 16 Nov 2007 16:20:45 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33447 marcello si vede che non sei tifoso di nadal e del gioco di fondo ma per me un passante è bello quanto una volee . per essere il migliore devi dimostrarlo su tutte le superficie anche se alla fine vieni sconfitto. pace e bene. marcello si vede che non sei tifoso di nadal e del gioco di fondo ma per me un passante è bello quanto una volee .
per essere il migliore devi dimostrarlo su tutte le superficie anche se alla fine vieni sconfitto.
pace e bene.

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Di: Marcello http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33413 Marcello Fri, 16 Nov 2007 13:21:50 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33413 In Francia l'hanno capito da un pezzo. Nonostante ospitino il più importante torneo su terra rossa i loro junior li fanno crescere ed allenare su DecoTurf,Taraflex,GreenSet etc tanto che la Mauresmo ironicamente ebbe a dire: " Se quelli della Federazione desiderano vedere un francese vincere a Parigi allora è meglio che inizino a farci giocare un po' di più sulla terra rossa" Cmq sono assolutamente contrario alla nascita di nuovi tornei sul rosso. Bastano quelli che ci sono. In Francia l’hanno capito da un pezzo. Nonostante ospitino il più importante torneo su terra rossa i loro junior li fanno crescere ed allenare su DecoTurf,Taraflex,GreenSet etc tanto che la Mauresmo ironicamente ebbe a dire: ” Se quelli della Federazione desiderano vedere un francese vincere a Parigi allora è meglio che inizino a farci giocare un po’ di più sulla terra rossa”

Cmq sono assolutamente contrario alla nascita di nuovi tornei sul rosso. Bastano quelli che ci sono.

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Di: Avec Double Cordage http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33400 Avec Double Cordage Fri, 16 Nov 2007 10:05:43 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33400 se non sbaglio anche Federer è nato sulla terra battuta e anche Djokovic, mentre Nalbandian per quel che ne so a cordoba e cresciuto su campi in cemento, per lo meno ha iniziato a giocare su un campetto in cemento vicino casa sua, mi sembra di aver letto da qualche parte. poi secondo me calza benissimo anche l'esempio francese, quasi tutti i loro giocatori nascono sulla terra battuta ma sanno giocare bene sia su cemento che erba, vedi gasquet, forget, leconte, mahut, clement, grosjean, noah, pioline, etc etc etc... se non sbaglio anche Federer è nato sulla terra battuta e anche Djokovic, mentre Nalbandian per quel che ne so a cordoba e cresciuto su campi in cemento, per lo meno ha iniziato a giocare su un campetto in cemento vicino casa sua, mi sembra di aver letto da qualche parte.

poi secondo me calza benissimo anche l’esempio francese, quasi tutti i loro giocatori nascono sulla terra battuta ma sanno giocare bene sia su cemento che erba, vedi gasquet, forget, leconte, mahut, clement, grosjean, noah, pioline, etc etc etc…

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Di: astoppardi http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33392 astoppardi Fri, 16 Nov 2007 08:58:14 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33392 amici... finchè storace gioca il torneo di Biella facendo la superstar ed irritandosi al punto di mirare e colpire con la pallina l'arbitro che gli ha segnalato l'aver calpestato la linea di fondo al momento della battuta mi chiedo... DOVE VOGLIAMO ANDARE o SPERARE x il nostro tennis !!!! impari da ragazzi IN PRIMIS umili ed educati come ferrer e nadal e come tanti altri ai vertici che oltre ad essere EDUCATI sono disposti a LAVORARE x primeggiare...se in cuor loro i nostri sono sereni x essere i numeri 30 al mondo... noi appassionati possiamo ABBANDONARE ogni speranza e tifare ed ammirare tennisti esteri... amici…

finchè storace gioca il torneo di Biella facendo la superstar ed irritandosi al punto di mirare e colpire con la pallina l’arbitro che gli ha segnalato l’aver calpestato la linea di fondo al momento della battuta mi chiedo…
DOVE VOGLIAMO ANDARE o SPERARE x il nostro tennis !!!!
impari da ragazzi IN PRIMIS umili ed educati come ferrer e nadal e come tanti altri ai vertici che oltre ad essere EDUCATI sono disposti a LAVORARE x primeggiare…se in cuor loro i nostri sono sereni x essere i numeri 30 al mondo…
noi appassionati possiamo ABBANDONARE ogni speranza e tifare ed ammirare tennisti esteri…

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Di: Stefano http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33388 Stefano Fri, 16 Nov 2007 08:20:53 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33388 A onor del vero bisogna ammettere che adesso, e con adesso mi riferisco agli ultimi 3-4 anni, con gli attuali giocatori junior si sta lavorando molto di più sui campi veloci (grazie al ruolo importantissimo di Furlan, che sui campi veloci aveva saputo migliorarsi, bisogna ammetterlo) ed i risultati di Trevisan e Fabbiano sono confortanti. Serve tempo, siamo rimasti indietro per troppo tempo, e solo ora ci stiamo svegliando, bisogna aver pazienza ancora per qualche anno. A onor del vero bisogna ammettere che adesso, e con adesso mi riferisco agli ultimi 3-4 anni, con gli attuali giocatori junior si sta lavorando molto di più sui campi veloci (grazie al ruolo importantissimo di Furlan, che sui campi veloci aveva saputo migliorarsi, bisogna ammetterlo) ed i risultati di Trevisan e Fabbiano sono confortanti. Serve tempo, siamo rimasti indietro per troppo tempo, e solo ora ci stiamo svegliando, bisogna aver pazienza ancora per qualche anno.

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Di: remo http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33383 remo Fri, 16 Nov 2007 07:01:08 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33383 Sono d'accordo con ubaldo sulla questione terra rossa anche se gli esempi portati non credo calzino proprio a pennello. Voglio dire: paragonare Nadal, Ferrero, Corretja, Moya, ma anche Robredo e Ferrer (solo per citare gli ultimi, ma si potrebbero pure aggiungere gli argentini Canas, Chela e Nalbandian, che sono della stessa estrazione) ai nostri Volandri, Seppi, Starace e altri significa accostare qualità di tennisti piuttosto diversa. Molti fra gli spagnoli hanno vinto slam, sono andati in finale, sono stati numeri uno o comunque stabilmente top-ten; i nostri quando entrano nei trenta è festa nazionale. Poi serve a poco o nulla continuare a dire che a talento alcuni di costoro non sono superiori agli italiani; per me è talento anche l'attitudine al sacrificio, la mentalità, la capacità di tirar fuori il 110% dalle proprie potenzialità e così via. E allora non è vero che gli italiani potrebbero essere come Ferrer o Robredo. Poi c'è la solita questione del cane che si morde la coda. Se giochi solo sulla terra fai punti solo sulla terra (e se non sei Nadal, nemmeno tantissimi) e difendi solo i punti che hai fatto e diventa un circolo vizioso. Se giochi ovunque questo non succede e magari da terraiolo puro puoi anche provare a difenderti sul duro e sul sintetico ma per farlo devi mettere in preventivo difficoltà iniziali che vanno superate con il lavoro, la dedizione, la convinzione. Attualmente, l'unico italiano che mi sembra ben disposto da questo punto di vista è Seppi, al quale va dato ancora qualche anno per verificarne le potenzialità in senso assoluto. In Italia i cambiamenti radicali di mentalità, anche quando necessari, spaventano più che altrove. Speriamo che la tendenza delle nuove generazioni di giocatori e tecnici sia maggiormente aperta verso discorsi del genere. Sono d’accordo con ubaldo sulla questione terra rossa anche se gli esempi portati non credo calzino proprio a pennello. Voglio dire: paragonare Nadal, Ferrero, Corretja, Moya, ma anche Robredo e Ferrer (solo per citare gli ultimi, ma si potrebbero pure aggiungere gli argentini Canas, Chela e Nalbandian, che sono della stessa estrazione) ai nostri Volandri, Seppi, Starace e altri significa accostare qualità di tennisti piuttosto diversa. Molti fra gli spagnoli hanno vinto slam, sono andati in finale, sono stati numeri uno o comunque stabilmente top-ten; i nostri quando entrano nei trenta è festa nazionale. Poi serve a poco o nulla continuare a dire che a talento alcuni di costoro non sono superiori agli italiani; per me è talento anche l’attitudine al sacrificio, la mentalità, la capacità di tirar fuori il 110% dalle proprie potenzialità e così via. E allora non è vero che gli italiani potrebbero essere come Ferrer o Robredo.
Poi c’è la solita questione del cane che si morde la coda. Se giochi solo sulla terra fai punti solo sulla terra (e se non sei Nadal, nemmeno tantissimi) e difendi solo i punti che hai fatto e diventa un circolo vizioso. Se giochi ovunque questo non succede e magari da terraiolo puro puoi anche provare a difenderti sul duro e sul sintetico ma per farlo devi mettere in preventivo difficoltà iniziali che vanno superate con il lavoro, la dedizione, la convinzione. Attualmente, l’unico italiano che mi sembra ben disposto da questo punto di vista è Seppi, al quale va dato ancora qualche anno per verificarne le potenzialità in senso assoluto. In Italia i cambiamenti radicali di mentalità, anche quando necessari, spaventano più che altrove. Speriamo che la tendenza delle nuove generazioni di giocatori e tecnici sia maggiormente aperta verso discorsi del genere.

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Di: anto http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33369 anto Thu, 15 Nov 2007 21:18:25 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1135#comment-33369 Mentre leggevo il corsivo di Ubaldo, stavo ripensando a quando cinque anni fà ho conosciuto David Ferrer al Challenger di Manerbio, torneo ubicato nella bassa bresciana, che si gioca la settimana che precede le quali degli Us Open. Quel torneo David lo ha vinto quell'anno, e la cosa principale che mi impressionò dell'iberico, a parte una preparazione fisica mostruosa, fù la grandissima umiltà con cui affrontò tutti i suoi match. Aveva solo vent'anni, ma la cosa che ti colpiva era la professionalità che metteva in tutto quello che faceva, dallo streching, alla tattica pre-match con il suo coach, alla voglia di vincere che trasudava da questo giocatore non molto alto m 1.77 x 72 kg ma con una tenacia pazzesca. Mi ricordo ancora, seduto accanto al creatore del challenger , il dott. Gianni Saldini, che discorrevamo sulla possibilità di questo giovane iberico di entrare nel tennis di vertice. Mai e poi mai, a distanza di cinque anni, avremmo minimamente potuto ipotizzare una sua partecipazione al master. Questo cosa sta a significare, che potenzialmente se un normo dotato come l'iberico è riuscito in codesta impresa, con voglia, tenacia e spirito di sacrificio, non è impossibile ipotizzare che in un prossimo venturo, stessa sorte possa toccare ad un italiano. E poi mi ritrovo a leggere l'editoriale di Ubaldo, dal titolo: E SE PROVASSIMO A RIEQUILIBRARE IL TENNIS, A FAVORE DELLA TERRA ROSSA? appena pubblicato dalla rivista Match Point, veramente illuminante e che consiglio a tutti di leggere. Sarebbe bello che Ubaldo, a chi non ha la possibilità di acquistare la rivista, mettesse il suo articolo in rete in modo da dare la possibilità di farsi un'idea sull'argomento. Ps voglio ringraziare Ubaldo per due motivi, uno per il lavoro straordinario che ci sta regalando dalla Cina, e il secondo motivo sono le sue parole ed i suoi suggerimenti indirizzatemi, e che ho apprezzato. Mentre leggevo il corsivo di Ubaldo, stavo ripensando a quando cinque anni fà ho conosciuto David Ferrer al Challenger di Manerbio, torneo ubicato nella bassa bresciana, che si gioca la settimana che precede le quali degli Us Open. Quel torneo David lo ha vinto quell’anno, e la cosa principale che mi impressionò dell’iberico, a parte una preparazione fisica mostruosa, fù la grandissima umiltà con cui affrontò tutti i suoi match. Aveva solo vent’anni, ma la cosa che ti colpiva era la professionalità che metteva in tutto quello che faceva, dallo streching, alla tattica pre-match con il suo coach, alla voglia di vincere che trasudava da questo giocatore non molto alto m 1.77 x 72 kg ma con una tenacia pazzesca. Mi ricordo ancora, seduto accanto al creatore del challenger , il dott. Gianni Saldini, che discorrevamo sulla possibilità di questo giovane iberico di entrare nel tennis di vertice. Mai e poi mai, a distanza di cinque anni, avremmo minimamente potuto ipotizzare una sua partecipazione al master. Questo cosa sta a significare, che potenzialmente se un normo dotato come l’iberico è riuscito in codesta impresa, con voglia, tenacia e spirito di sacrificio, non è impossibile ipotizzare che in un prossimo venturo, stessa sorte possa toccare ad un italiano. E poi mi ritrovo a leggere l’editoriale di Ubaldo, dal titolo: E SE PROVASSIMO A RIEQUILIBRARE IL TENNIS, A FAVORE DELLA TERRA ROSSA? appena pubblicato dalla rivista Match Point, veramente illuminante e che consiglio a tutti di leggere. Sarebbe bello che Ubaldo, a chi non ha la possibilità di acquistare la rivista, mettesse il suo articolo in rete in modo da dare la possibilità di farsi un’idea sull’argomento. Ps voglio ringraziare Ubaldo per due motivi, uno per il lavoro straordinario che ci sta regalando dalla Cina, e il secondo motivo sono le sue parole ed i suoi suggerimenti indirizzatemi, e che ho apprezzato.

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