Martina Hingis: ritiro definitivo?
Alle 18 l’ex n.1 in conf.stampa.
E’ stata trovata “positiva” per cocaina all’ultimo Wimbledon!!!.
“Non mi sono mai drogata….però a questo punto mi ritiro!”

 
1 Novembre 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

 Vittoriosa in 5 Slam e 4 Masters, è stata n.1 del mondo per 209 settimane. Un talento straordinario non assistito da un fisico altrettanto straordinario.Ha guadagnato 20 milioni di dollari di soli premi. Il racconto della sua rentree nel 2006, della vittoria “retrò” su Venus Williams in semifinale a Roma, del trionfo sulla Safina. Ora è n.19. Il male all’anca l’aveva costretta a mollare il torneo di Zurigo: “Mi fa male da marzo, da Miami…”

 Stavolta Martina Hingis dovrebbe dire il basta definitivo al tennis giocato.
Per le 18 ha convocato una conferenza stampa e non vedevo che cos’altro potesse annunciare fino a che lei stessa non ha fatto sapere di essere stata trovata positiva per cocaina durante il torneo di Wimbledon. La notizia è clamorosa. Ha poi detto anche di non essersi mai drogata, ma di non voler affrontare tutte le procedure annesse e connesse, annunciando al contempo anche il proprio ritiro definitivo.
Come uscita di scena poteva essere migliore, no?
Dopo essersi fermata per 3 anni, 2003-2005 (aveva chiuso da n.10 il 2002, ed aver chiuso da n.1 per tre anni, 1997, 1999 e 2000, da n.2 nel ‘98), Martina era tornata a giocare l’anno scorso riuscendo nella straordinaria impresa di rientrare tra le top-ten, chiudendo il 2006 a n.7 dopo aver vinto con gli Internazionali d’Italia (e Calcutta) il suo 41mo torneo. Era n.21 quando vinse Roma battendo 5 tenniste compres fra le top20 e Dinara Safina in finale. Se si si ritira davvero lo fa dunque a 27 anni. (Ringrazio anche Angelica per la tempestività della segnalazione)

Questo avevo scritto il giorno della sua rentree in Australia nel gennaio 2006.

“Ben tornata al tennis e alla vittoria fraulein Hingis con la tua fresca (e ben sponsorizzata) “mise” rosso-arancio. Più che comprensibile quel tuo nervosismo iniziale, il break d’avvio subito a zero, i primi sei errori (“Oh my God!”) fino al 30-0 per la tua rivale venezuelana finchè proprio lei, commettendo un (a te) graditissimo doppio fallo ti ha ridato l’ossigeno che ti mancava dall’ottobre 2002, quando avevi detto basta un po’ per via dei piedini doloranti e forse ancor più per via delle sorellone Williams. Avrebbero scoraggiato chiunque con un corpicino delicato come il tuo. Eppoi 20 milioni di dollari di premi e altrettanti dagli sponsor li avevi già in banca. Non era stata vera rentree quella… benefica d’un anno fa a Pattaya pro-vittime dello Tsunami e pro-Weingartner (n.79 Wta): la tedesca stava solo meglio di te (4-6,6-2,6-2). Stavolta nell’accogliente Royal Pines Club di Gold Coast (175.000$) non c’è stata storia. Sì, ci sono voluti ben 23 punti di…studio, prima del tuo primo “vincente” contro Maria Vento (n.63) che pure conosci così bene (“Prima di smettere e poi a Saddlebrook dove ci siamo allenate assieme”). Sì l’azione del servizio, appena cambiata, genera un po’ più potenza, però…un solo ace! E la “seconda”? Una piuma. Appena 51 minuti, tuttavia, dopo una sfilza di rovesci sbagliati, una battuta fuori di metri. Otto games filati dal 3-2 (“Lì avevo appena iniziato a respirare”) fino al 5-0 al terzo a spazzar via Vento (6-2,6-1) e angosce. Per abbracciare il “padrino” Mario Widmer, lo sparring-partner Radim Valigura.“Nel secondo set ho giocato benino,  ho sbagliato poco _ hai sottolineato compiaciuta _ Date le circostanze, il caldo, tre anni di stop, su dieci…mi dò un otto!”, hai aggiunto, saggia come eri già a 12 anni quando ti vidi trionfare fra le under 18 alle Cascine, ben prima dei 5 Slam conquistati in carriera, delle 209 settimane da n.1, dei 40 titoli Wta di singolare (37 di doppio), degli innumerevoli record di precocità.Ora avrai una pastorotta ceca appena più corazzata, Klara Koukalova, n.35 “Tipo intelligente e che picchia, ma non una ‘stangona’ come certe russe…(1m e 56.cm.). Viene dalla Cechia, ha la mia mentalità. Sarà come giocare contro me stessa…” quasi a ricordare i tuoi primi anni a Kosice, in Slovacchia, laddove insegna ancora tennis tuo papà Karol, cui hai appena regalato una Fiat Punto senza dirlo a mamma Melanie (me l’ha raccontato un giornalista slovacco quando ero a Bratislava per la finale di Davis Slovacchia-Croazia). Meglio attendere il tuo scontro di terzo turno con Francesca Schiavone (lei, n.2 del torneo, ha battuto 6-2,6-3 la cinese Meng Yuan e ora ha la mallorquina Lagostera, n.50) per capire quanto vali davvero. Francesca, n.13 Wta, è a un passo dalle top-ten. Se passi lei c’è la Golovin (n.5) o Flavia Pennetta (n.4). Mentre il sole rischiava di spaccare il Rebound Ace a Gold Coast, di là dal mar di Tasman invece pioveva a Auckland, rinviando alla notte trascorsa la non meno attesa rentree di Jelena Dokic, nuovamente “aussie”, con la tedesca Schruff.  E’ proprio l’anno dei grandi ritorni, tu e Jelena Down Under, il quarantenne Cash in India a Chennay in doppio, come McEnroe a fine febbraio con Bjorkman in California, quella vanesia di Anna Kournikova al tuo fianco in doppio per la gioia dell’Adidas e dei paparazzi, forse una nostalgica Seles per un romantico addio, quasi certamente Jennifer Capriati. Quante storie straordinarie. Ah, se fossi un regista…Articolo scritto dopo la vittoria su Venus Williams in semifinale a Roma, alla vigilia della finale contro Dinara Safina (poi vinta)ROMA _Al Foro Italico ieri l’orologio del tempo ha dato la strana sensazione di aver spostato le sue lancette all’indietro…Non ore, anni. Venus Williams aveva giocato a Roma l’ultima volta nel 2000 (sconfitta al terzo turno dalla Dokic) e Martina Hingis nel 2001(battuta in semifinale dalla Mauresmo), ma otto anni fa (1998) le due bambine erano state protagoniste d’una finale che avrebbe potuto essere junior e Martina Hingis, vincendo in 3 set, aveva confermato l’esito dell’unica finale fin lì disputata da due tenniste che sarebbero diventate n.1 del mondo, quella dell’US Open ’97. L’anno successivo (1998) però i romani avrebbero visto Venus prendersi la rivincita in semifinale, sempre in tre set.E in tre set si è decisa anche la ventunesima sfida fra Martina e Venus, quella che consente oggi alla svizzera di godere di un bilancio in attivo (11 vittorie a 10) nonostante un primo set disastroso (0-6 in 22 minuti scarsi) che l’aveva ridotta quasi in lacrime e le permette di giocare oggi da favorita contro la sorella di Marat Safin, Dinara, la finale degli Internazionali d’Italia. Se Martina confermasse contro la Safina (prima russa in finale a Roma dopo la Morozova, 1972) il risultato di marzo a Indian Wells vincerebbe il suo primo torneo dopo i tre anni di digiuno agonistico. “Intanto sono felicissima di essermi garantita un posto fra le sedici teste di serie al Roland Garros” ha detto la venticinquenne svizzera attualmente n.21 del mondo subito dopo aver battuto la n.12. “Non so se ero più nervosa, frustrata o imbarazzata dopo quel primo set…” ha ammesso lei che non aveva mai rimontato Venus dopo aver perso il primo set e che soltanto un’altra volta, per l’appunto con l’altra Williams, Serena, a Toronto 2000 aveva patito l’umiliazione di un 6-0. Aveva finito per vincere anche quella volta. “La mia miglior partita quest’anno l’ho giocato contro la Sharapova, sarebbe bello tornare a vincere dove vinsi 8 anni fa…”“Ho sbagliato troppi rovesci” è stata la diagnosi di Venus, piombata in crisi quando ha perso il servizio sull’1 a 1 del secondo set. Oggi, alle 16, l’orologio tornerà ancora indietro per Martina o andrà invece avanti per la ventenne Safina?Hingis b.Venus Williams 0-6,6-3,6-3 (1h e 32m), Safina b.Kuznetsova 3-6,6-4,7-5.  
Articolo scritto dopo la finale di Roma vinto da Martina Hingis su Dinara SafinaDall’inviato
Ubaldo Scanagatta
ROMA _ “E’ come se avessi vinto il mio primo torneo”. Sì, il primo torneo della seconda vita della resuscitata Martina Hingis. Nella prima ne aveva già vinti 40, l’ultimo 4 anni fa a Tokyo. Fra quei 40 c’erano anche cinque Slam (tre Australian open 1997-1999, un Wimbledon 1997, un US Open 1997): avevano contribuito a farne, per 209 settimane, la n.1 del mondo.
Dieci anni dopo la sua prima finale al Foro, persa a 15 anni e 7 mesi da Conchita Martinez, Martina è tornata a sedersi regalmente sul trono di Roma, come già nel 1998, quando aveva battuto Venus Williams.
Senza la necessità di viverla come una soap-opera resta comunque una bella storia. Martina qui non era nemmeno testa di serie, ma lo sarà a Parigi: oggi dovrebbe essere n.14 del mondo. Una bella escalation in cinque mesi di tennis e dopo appena undici tornei: un ritmo di crescita da top-five. La finale femminile di un torneo che ha chiuso con un leggero utile nonostante l’assenza di un “title-sponsor” ma grazie a quasi 140.000 spettatori (circa +15 per cento) e a 250.000 euro di incassi in più (con il tutto esaurito in 5 giornate del torneo maschile), non poteva essere all’altezza dell’indimenticabile Nadal-Federer, ma la reazione orgogliosa di Dinara Safina sul 6-2,4-1 per Martina, e un po’ di comprensibile “braccino” da parte della svizzera, ha creato nel finale le emozioni che non c’erano state all’inizio. E la finale del doppio con Francesca Schiavoen protagonista, ha contribuito a gratificare le attese degli spettatori.
Se all’avvio infatti una Safina particolarmente intimidita, sotto 5-0 in 16 minuti, pareva sull’orlo della disfatta da record, invece nel secondo _ una volta annullati con due poderosi servizi i primi due matchpoints di Martina sul 5-3 _ la sorellona di Marat (un m.82 per 78 kg) si è ricordata di aver battuto 3 top-ten in questo torneo (Clijsters, Dementieva, Kuznetsova) ed è arrivata a un soffio dal tiebreak, sul 6-5 per la Hingis ma 0-40 sul servizio della svizzera.
“Lei ha preso più rischi, si è fatta più aggressiva, e su una di quelle tre palle-break in risposta ad una mia “seconda” avrebbe potuto fare un dritto vincente che le è invece uscito” _ ha tirato un sospiro di sollievo Martina.
_Quali sono i tre momenti di maggior soddisfazione di questa rentrèe? – “I quarti all’open d’Australia, la vittoria sulla Sharapova a Tokyo, questo primo torneo vinto.Adesso vado a Parigi senza pensare di essere favorita…però se giocherò bene non partirò neanche battuta contro nessuna avversaria. Aver vinto qui mi dà grande fiducia, è un sogno che si realizza e che a gennaio, dopo Gold Coast (perse dalla Pennetta) mi pareva irrealizzabile”.
Già, l’interrogativo che si pongono tutti adesso è se la rediviva Martina, approfittando anche di un momento in cui nessuna altra tennista appare irresistibile, sia in grado di trionfare al Roland Garros, l’unico Slam sfuggitole nella “prima vita”. Ce la farà?
Hingis b.Safina 6-2,7-5.

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11 Commenti a “Martina Hingis: ritiro definitivo?
Alle 18 l’ex n.1 in conf.stampa.
E’ stata trovata “positiva” per cocaina all’ultimo Wimbledon!!!.
“Non mi sono mai drogata….però a questo punto mi ritiro!””

  1. enzo cherici scrive:

    Un’ottima giocatrice, non una grandissima. Ha dominato durante un periodo in cui il livello del tennis femminile non era poi così eccelso. O non doveva ritirarsi prima, o non doveva rientrare dopo. Non m’ha mai fatto impazzire comunque.

  2. Matteo B. scrive:

    MARTINA HINGIS nella conferenza stampa non ha annunciato il suo ritiro, ma ha annunciato di essere indagata perchè risultata positiva alla COCAINA a Wimbledon….

  3. angelica scrive:

    e ci mancava pure la cocaina.
    Prima le scomesse, poi gli arbitri che continuano a “prendersela” con Davidenko (oggi l’arbitro gli ha detto : stai servendo come me) e adesso pure la hingis positiva alla cocaina.
    Bel caos nel tennis !

  4. angelica scrive:

    Positiva la test, e anche alle contro analisi e di conseguenza si ritira
    Peccato non un bel modo di uscire di scena.

    Anche se l’uso di cocaina da parte degli sportivi mi sembra piu’ un uso personale che per ‘incrementare’ le prestazioni.

    Pero’ peccato finire la carriera cosi’

  5. Nikolik scrive:

    Che peccato, che brutta storia, non riesco a dire altro se non che mi dispiace.

  6. Fede80 scrive:

    Per me invece, una grandissima:ha sempre espresso un grande tennis, con una tecnica ben superiore alla media delle odierne migliori giocatrici (…..forse solo la Henin può rivaleggiarla in tal senso), alla faccia del power tennis;un grande talento…..
    Non mi sembra che ora come ora nel tennis femminile ci siano fenomeni particolari (Henin a parte, è ovvio!).
    Peccato per questa fine, davvero ingloriosa…..peggio non poteva andare!

  7. anto scrive:

    Certo che se anche quella vergine della Hingis risulta positiva alla BAMBA, possiamo tirare una riga sul tennis. Scommesse, partite truccate, Bamba a go go, nandrolone, round robin fallimentari…….mi viene da vomitare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  8. maroc.napo scrive:

    tutti in clinica a disintossicarsi.
    almeno maradona era geniale e inimitabile la ingis ormai fa solo pena……
    cmq un buon esempio da dare ……
    i soldi,i troppi soldi attirano i vizi e non vizi creativi ma distruttivi.
    amen
    un saludos

  9. roberto scrive:

    Non mi è mai stata simpatica come personaggio, ma ho sempre avuto una grande ammirazione per la Hingis giocatrice.
    Dal punto di vista squisitamente tecnico, è stata una delle tenniste più complete e intelligenti di tutti i tempi. Grandissimo anticipo con entrambi i fondamentali, capacità di variare ritmo, velocità, rotazione ed angolo come nessuna, eccezionale abilità di lettura tattica dei match, perfetti tempi di gioco, grandissima sensibilità di tocco, grande repertorio al volo.
    Mamma Melanie aveva creato un meccanismo ad alta precisione, perfetto per la velocità di palla della prima metà degli anni ‘90.
    Purtroppo per lei, e per sua figlia, non aveva previsto che al di là dell’Atlantico, in un ghetto di Los Angeles, un uomo di nome Richard stava ruvidamente ma efficacemente addestrando due ragazzone di colore a colpire la palla con tutta la forza e la rabbia che avevano in corpo…
    Se Martina fosse nata qualche anno prima, al riparo dal power tennis contemporaneo, il suo inesorabile metronomo e il suo infallibile goniometro avrebbero dominato il circuito femminile come mai nessuna nella storia di questo sport.

  10. Elisabetta scrive:

    Roberto sono d’accordo con te su tutto,sono sempre stata ammirata dalla giocatrice, meno dal personaggio,però mi dispiace ,che tristezza ! non la auguro a NESSUNO questa fine ingloriosa,è davvero terribile.non c’è altro da dire …orribile,che peccato

  11. RNMA83 scrive:

    Ricordo ancora la finale del Roland Garros nel 99 persa contro Steffi Graff, uno degli incontri che ricordo di più in quegli anni, per i tanti fatti lo caratterizzarono…..Martina “era” all’epoca una delle mie giocatrici preferite, tutto ciò motivato anche dal fatto che non ero per niente incantato dal gioco fisico delle due sorellone statunitensi. Spero tanto si faccia chiarezza su questa storia e che ne esca pulita, perchè sarebbe veramente un peccato che una delle più grandi giocatrici degli ultimi anni lasci un ricordo negativo a tutti noi al momento della sua uscita di scena. Un saluto a tutti

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