Storia dei 10 duelli Federer-Nadal
Dal marzo 2004 a Montecarlo 2007
La metà sulla terra: ecco perchè
I problemi di Roger con Rafa

 
25 Aprile 2007 Articolo di Gianluca Comuniello
Author mug

federer02.jpg

Roger&Rafa. Da un giorno di marzo del 2004 ad oggi: quanto conta la componente psicologica nei loro confronti? E chi può spostare l’attenzione da questo dualismo nelle prossime settimane di terra rossa?

Problema mentale. Sfiducia. Poca pazienza. Poca attitudine a lottare. Poca abitudine a giocare con i mancini. Addirittura: sudditanza psicologica.
Sono solo una manciata delle motivazioni che negli ultimi due anni accompagnano il ragionamento degli osservatori circa l’apparente (?) incapacità di Federer di trattare Nadal come tratta qualsiasi altro avversario: cioè cercando, e spesso trovando, il modo di dominarlo. Siamo arrivati a dieci confronti, che sono un buon numero per individuare tendenze. Va detto, ad onor del vero, che ben cinque di questi confronti si sono avuti sulla terra, superficie prediletta dello spagnolo(che infatti conduce cinque a zero come ormai anche i sassi sanno). Poi abbiamo tre confronti sul cemento outdoor (2-1 per Nadal), un confronto sull’erba(Federer) e uno indoor(ancora Federer). A fronte di quattro superfici su cui assistere alle sfide abbiamo quindi una concentrazione statisticamente rilevante delle stesse sulla terra. Per un motivo semplice: Federer arriva in fondo dappertutto. A Nadal spesso non riesce. Quando gli riesce, qualche problema riesce comunque a crearlo. Facciamo un po’ la storia dei confronti, partendo dal più lontano.

N.B. di UBS _ Ottima idea di Gianluca Comuniello ricostruire match per match l’eterna sfida fra i duellanti con racchetta. Un articolo da conservare, ottimo anche per la sintesi.

Marzo 2004, Miami- Terzo turno

Federer è fresco di vittoria agli Australian Open, della corona di numero 1 e della sua prima vittoria ad Indian Wells, dove in una bella semifinale ha battuto Agassi per poi regolare facilmente in finale quello che era un suo vecchio problema, vale a dire Tim Henman. Ha appena cominciato a fare il Federer, insomma.
Nadal ha già da qualche tempo gli occhi dei media puntati addosso come promessa più interessante del circuito. Lo svizzero è evidentemente ancora poco abituato al dominio, e a vincere i tornei “back-to-back” perché arriva in Florida stanco. La partita è senza storia: 63 63 per il maiorchino, che vince ben dodici punti in più e non concede palle break. In pratica, il riassunto della partita è il seguente: il numero 1 del mondo non ci ha capito nulla. Ma in quell’occasione molti parlano di “infortunio”, dovuto alla stanchezza.
Marzo 2005, Miami- FinaleUn anno dopo, stesso palcoscenico. E’ questo il vero momento in cui l’epica della sfida fra i due talenti così diversi nasce sul serio. Nadal ha appena cominciato a fare il Nadal, con le prime importanti affermazioni nel circuito sulla terra sudamericano. Federer ha perso un solo incontro (la semi a Melbourne con Safin) nei primi tre mesi dell’anno, miglior partenza di stagione dal 1984 di McEnroe. La partita prende una piega inaspettata da tutti e Nadal si trova avanti due set azero e 5-3 nel tiebreak del terzo. Federer rimonta il tiebreak e lo vince, lasciandosi andare ad un plateale gesto di esultanza inusuale per lui. Nadal crolla e Federer porta a casa facile i restanti due set: 26 67 76 63 61 per lo svizzero in una partita segnata dall’equilibrio. Tutti a cominciano a parlare di anti-Federer ed aspettano che il confronto si sposti sulla terra.


Giugno 2005, Parigi- Semifinale.

“La regola dei compleanni” punisce Federer: come aveva perso da Safin il 25 gennaio, così il 3 giugno deve arrendersi a Nadal: 63 46 64 63 in un match brutto. E’ l’anno in cui Federer perde solo 4 partite su 85 e alla fine dichiarerà che è proprio questa l’unica sconfitta a dargli fastidio, perché non è riuscito a giocare al meglio delle sue possibilità. E’ quindi lo svizzero il primo a confessare un potenziale “impasticciamento” del suo gioco quando ha di fronte lo spagnolo.


Marzo 2006, Dubai- Finale.

I due si ritrovano dopo quasi un anno. Per Nadal è il secondo torneo dopo un lungo infortunio. Per Federer è il quarto torneo con “caviglia fasciata”, che non gli ha impedito due vittorie e una finale dopo l’infortunio. Il primo set è una brutale dimostrazione di superiorità di Federer: 62 in una mezz’ora di tennis perfetto. Nadal sembra un pugile suonato. Dubai è un cemento “lento” ma ugualmente lo spagnolo non riesce a organizzare una difesa. Poi il meccanismo svizzero si rompe e lo spagnolo fa suoi il secondo ed il terzo con un duplice 64. Il momento di svolta è al centro del secondo set, quando Federer per forzare un dritto dal centro del campo lo sbaglia di due dita, mandando Nadal a palla break. Alla fine del match Federer avrà vinto sette punti in più ma avrà perso la partita.

Aprile 2006, Montecarlo- Finale

Inizia la “never-ending” story di finali sulla terra. Federer gioca un match suicida tutto a martellare sul dritto di Nadal, che va a nozze contro questa tattica. Finisce 62 67 63 76 con Nadal che fa ben 15 punti in più. Gianni Clerici consiglia a Roche di dire a Federer che Nadal è mancino.


Maggio 2006, Roma- Finale

Una delle due partite più belle fra i due eroi, a mio avviso. Una partita che da sola vale un film. Federer ha cambiato tattica: cerca di buttar fuori dal campo Nadal alternativamente sui due lati per poi o accorciare con rovesci tagliati o attaccare per chiudere il punto. Vince un primo tiebreak perfetto per 7 a 0. Nadal ha nel mirino il record di Vilas e non ne vuole sapere: fa 76 e 64 nel secondo e nel terzo. Ma la tattica di Federer questa volta sembra azzeccata e alla lunga dà frutti: lo svizzero domina il quarto per 62 e si issa a matchpoint nel quinto. E’ qui che la vicenda assume contorni psicologicamente degni di nota: Federer sbaglia due dritti “possible for him” come dirà lo stesso Nadal, che rimonta e vince nel tiebreak dopo cinque ore di gioco. Rino Tommasi commenterà che Nadal è come quei mostri dei film dell’orrore, che sembrano morti e si rialzano sempre. La sensazione è che la partita poteva essere quella che segnava la svolta a favore dello svizzero nei rapporti di forza. Ma ancora una volta non è così.


Giugno 2006, Parigi- Finale

Federer per il “Roger Slam”. Nadal per il bis. Pronti via, partenza shock: 61 Federer. Nel primo game del secondo lo svizzero si issa 40-0 ma poi perde il game. E in un amen anche il set. 61 Nadal. Fa un gran caldo a Parigi e i due sembrano restii a gettarsi nella lotta. Ma dove si dice lotta si dice Nadal e quindi lo spagnolo si butta e vince il terzo 64 e va avanti di un break nel quarto. Lo svizzero gioca male, ancora una volta, ma un sussulto e recupera il break. Ma non il set, che va allo spagnolo 76. Della partita va notata una cosa, ed è il pre-partita: nonostante tutte le recenti vittorie, l’entourage di Nadal e lo stesso giocatore sono molto abili a dipingersi come “underdog”, come sfavoriti, per mettere pressione sullo svizzero. Che la sente. Eccome. Nadal continuerà a professare anche successivamente questa “finta umiltà diplomatica”, ma sulla terra battuta il vero favorito ormai è lui.


Luglio 2006, Wimbledon- Finale

Ok, l’Italia vince i mondiali di calcio. Ma nel pomeriggio dello stesso giorno Federer allontana l’incubo e batte nel primo e finora unico confronto sull’erba Nadal: 60 76 67 63. Da notare: Federer sbaglia totalmente tattica, a parte il primo set, perché accetta di nuovo lo scambio lungo da fondo senza variazioni. Ma sull’erba sembra andar bene anche così. Partita vinta con qualche tremore di troppo ed evidente sollievo finale. Complice il 60 inziale, Federer fa venti punti più del suo avversario.


Novembre 2006, Shangai- Semifinale

Federer ha rischiato la sconfitta nel Round Robin con Roddick. Nadal ha perso con Blake. Per questo motivo i due si trovano in semi invece che in finale. E’ l’altra mia sfida preferita fra i due. Perché Federer è al top e ci mette dentro tutto per vincere. Perché Nadal le prende, la superficie non è la più amata, ma dimostra orgoglio da vendere. Perché l’ultimo game è uno scambio di botte da orbi. Perché il match point dimostra un Federer pronto a tutto per vincere. Finisce 64 75 ed è la più netta della tre vittorie di Federer. Tre giorni dopo i due si ritrovano in esibizione a Singapore. La partita la vince Federer, ma non vale giustamente per le statistiche. I tifosi di Federer ne parlano comunque come della conferma che lo svizzero si è liberato del “complesso Nadal”. La teoria psicologica quindi è sempre più largamente accettata, non fosse altro per dire che il problema è stato risolto.


Aprile 2007, Montecarlo- Finale.

Questa è cronaca. Federer, dopo il trimestre magico che va dalla vittoria al master series di Madrid(in casa di Nadal) alla vittoria agli Australian Open (contro il “più grande Gonzalez di tutti i tempi” e demolendo Roddick in semi) ha scelto di fare una fase di “pieno” atletico che è stata concausa delle sconfitte di marzo. Nadal ha avuto un ottimo marzo dopo le incertezze dei primi due mesi dell’anno, ma ha anche trovato un nuovo avversario in grado di metterlo nell’angolo nel serbo Djokovic. La finale di Montecarlo sembra così il momento in cui i due vogliono riaffermare la loro superiorità nel circuito. Ma la partita esce male. Nel senso che all’inizio Nadal sbaglia molto. E Federer invece… sbaglia molto per tutta la partita. Finisce 64 64 per lo spagnolo ed è la sua di vittoria più netta.


commento finale

Il problema psicologico quindi esiste? Se dovessi rispondere in termini assoluti, direi: non credo. Se la domanda fosse: esiste, sulla terra, oltre al problema tecnico, anche un problema psicologico per Federer? Qui risponderei di sì. Ritengo che sulle superfici veloci le due vittorie a Wimbledon e a Shangai abbiano liberato Federer del fantasma Nadal, complice il fatto che sul veloce il problema tecnico ce l’ha lo spagnolo. Ciò sulla terra non è avvenuto. Sulla terra Nadal riesce comunque a portare la partita sulla lotta del suo dritto contro il rovescio di Federer. Con i risultati che sappiamo. A Roma lo scorso anno Federer ha avuto l’occasione di risolvere la questione, ma il non averlo fatto non fa che confermare la tesi. Ha di fronte qualche altra occasione per farlo, anche se ritengo che la vera vittoria scaccia-Nadal sia solo quella ottenibile a Parigi, tre su cinque. Senza contare che i due potrebbero fare i conti senza l’oste, cioè senza eventuali terzi incomodi. I nomi dei possibili osti sulla terra rossa? Io dico solo che Djokovic si è preso una pausa ma ha un gioco abbastanza adatto alla terra. E Gasquet sta imparando a vincere le partite…
Voi cosa ne pensate?

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44 Commenti a “Storia dei 10 duelli Federer-Nadal
Dal marzo 2004 a Montecarlo 2007
La metà sulla terra: ecco perchè
I problemi di Roger con Rafa”

  1. Freddo scrive:

    Io Gasquet a Parigi lo considerò un molto probabile terzo incomodo ed è vero che si gioca tre su cinque ma la terra del Roland Garros è veloce come le palline e c’è un giorno di riposo tra un match e l’altro. Richard potrebbe dare fastidio a quello dei due che se lo troverà dalla sua parte del tebellone! Dijokovic al momento invece mi sembra meno competitivo su la terra e vero gli piace il ritmo ma gli scambi lunghi e prolungati dopo un pò sembrano appannarlo…con ferrer ha buttato il match completamente!

  2. Gerardo Accappulione scrive:

    Vorrei fare i più sinceri complimenti a Gianluca Comuniello per il suo bellissimo resoconto su quella che ormai è una saga tennistica e cioè la storia dei confronti tra Federer e Nadal. Nemmeno io, che ho visto tutti-dico-TUTTI i match di Federer II (più qualcuno di Federer I) avrei potuto fare di meglio. Mi piacerebbe avere il suo indirizzo e-mail o che qualcuno mi spiegasse come, tramite questo blog, poter dialogare con lui.

  3. Stefano Grazia scrive:

    vorrei solo che Filippo, sfiancatosi precocemente in due-tre siti del blog,facesse un copia e incolla delle sue analisi…e poi che Minia gli rispondesse citando Orazio e Proust…No, scherzi a parte, grande articolo, solo che noi ci siamo già sfibrati in circa 70 e passa commenti sull’argomento! Ma siamo pronti a ricominciare,vero Filippo?

  4. Marco scrive:

    Anche Canas potrebbe essere un terzo incomodo non da poco (più per Roger però che per nadal, avendo l’argentino un gioco simile a quello del maiorchino) come si è visto nei 2 master series americani e a maggior ragione sul rosso.

  5. Filippo scrive:

    Ti do al 90%, Federer perderà cmq sul rosso da Nadal, sulle altre superfici secondo me lo spagnolo non può più far del male allo svizzero.

    Una su cui non concordo è la finale di Wimbledon, il 60 iniziale è sintomo del fatto che Nadal per arrivare in finale abbia trovato giocatori speculari e non troppo “erbivori”, la tattica di giocarsela da fondo non mi è parsa sbagliata. Sull’erba dove i colpi vincenti sono realmente tali, da fondo Federer ha dimostrato di saper far partita, Nadal se ben ricordo ha steccato molte palle, altro sintomo che i suoi movimenti molto elaborati funzionano alla perfezione sulla terra ma non sull’erba, paradossalmente il rovescio dello spagnolo a Wimbledon era meglio del dritto per numero di errori, in quanto seppur bimane e molto effettato il rovescio di Nadal ha una preparazione molto più breve, meno effetto e quindi è risultato essere il suo miglior colpo nel torneo

    Nella finale del Masters Federer è stato molto incerto alla fine regalando un tornu di servizio per troppa fretta di concludere il match, ha espresso comunque un gran tennis, lo spagnolo, sfiancato da tutta la seconda parte di stagione ci ha messo come sempre l’anima, ma ha mostrato di soffire molto il rovescio lungolinea di Federer in risposta al suo dritto anomalo, rovescio, che Federer a causa dell’esagerato lift sulla terra non può eseguire da dentro il campo, ma deve aspettare dietro aumentando moltissimo i margini di errore.

  6. Stefano Grazia scrive:

    Io credo che la differenza stia tutta nel fatto che mentre quando Nadal batte Federer, Rafael prova GIOIA PURA, Federer quando batte Nadal prova RELIEF,cioè SOLLIEVO…Perchè Roger forse nel suo inconscio pensa che il suo gioco sia migliore e quindi di meritarsi di vincere solo per quello quasi fosse restio a sporcarsi le mani…scrivevo in altro sito del blog:sembra quasi che Federer voglia vincere in quanto Federer: se non riesce a vincere in quanto tale, ok, non gli interessa…Vorrei vederlo non dico incazzarsi perché so che da piccolo era una peste ed era il suo problema sul campo, ma almeno scavare dentro di se e rifiutare la sconfitta…emergere dal baratro…L’ha giá fatto, a Miami, proprio contro Nadal…Ultimamente non gli riesce piú tanto: non contro Nalbandian due anni fa, non contro Nadal a Roma nè contro Canas…
    Dove Nadal é piú forte non solo di Federer ma di tutti gli altri anche sulle altre tre superfici é nella cabeza e nei cojones…Per dirla alla Wilander ha le palle, e di un toro spagnolo…
    Quindi si, certo, ci sono delle serie e precise valutazioni tecniche ma come dice Safin : A quei livelli all’80% si vince col cuore ,coi muscoli e con la testa.Because Tennis, everybody has.
    Per questo credo abbiano più paura i tifosi di Federer quando Roger incontra Rafael sul duro che i tifosi di Nadal quando i due s’incontrano sul rosso.
    Comunque, spero che abbia ragione Filippo perchè davvero vorrei che Federer vincesse il RG.

  7. vincenzo torzillo scrive:

    ma sul veloce perchè non si affrontano mai??perchè Nadal perde prima???il tennis per fortuna non è solo terra rossa…..

  8. roberto scrive:

    Sui duellanti, ho già detto la mia: il problema psicologico di Federer deriva dalla consapevolezza di un fatto per lui inusuale di una situazione che nessun giocatore gli propone: una inferiorità tecnica in un settore del gioco (la diagonale sinistra). Per il resto, mi associo ai complimenti all’autore dell’articolo, Gianluca Comuniello. Bellissimo pezzo!!!

  9. giancarlo liucci scrive:

    Mi associo ai complimenti di Stefano Grazia sulla bontà dell’articolo e condivido che la materia è stata trattata ampiamente e talvolta piacevolmente a sproposito in altre pagine del blog.
    Ma, noi non ci stancheremo ancora, sicuro.
    Sempre in altra pagina ho scritto che ci piace tanto questa sfida che la guardiamo nelle sfere di cristallo ma, pronosticare esiti di incontri così complessi ed equilibrati non è affar facile, anche se essendo il teatro la terra rossa di Roma e Parigi, è facile pensare a Nadal.
    Troppe sono le variabili atletiche, ambientali, di tabellone a poter influenzare l’ incontro se ci sarà.
    Certo è, avendo nella mente il percorso dei due a Montecarlo che ancora esistono distanze ampie dagli altri e che possano ritrovarsi per l’ennesima sfida. (le smentite si annidano ovunque)
    Trovo prematuro pensare che Gasquet e Djiokovic possano già inserirsi con prepotenza almeno per questa edizione.
    Mi sorprenderebbe meno un inserimento dei vari Nalbandian, Davidenko o Canas come outsider insieme alla sorpresa assente nella scorsa edizione.(semifinali tra i primi 4 del ranking)
    Supponendo un transito di analoga fatica fino alla finale, il 3/5 diventa garanzia di successo al 90% per il giocatore più in forma.
    Se la finale di Parigi si giocasse oggi qualche euro con buona pace di tutti lo metto sul maiorchino, tra un mese e più… chissà?
    La componente psicologica?!?
    Le uniche autentiche sono: per Nadal fare l’ underdog, per Federer: veder ergere l’ unico autentico ostacolo che lo divide dallo slam.
    Per il resto, tecnicamente sanno perfettamente cosa fare per neutralizzare l’avversario.
    Auspichiamo che tutto vada come speriamo e godiamoci la contrapposizione di classe che i due sapranno offrirci.
    L’arte tennistica quasi caravaggesca dello svizzero contro l’arte tennistica cubista dell’ultimo Picasso che esprime lo spagnolo.
    L’ultima frase l’ho scritta come dice Stefano Grazia per farli sbellicare dalle risate casomai transitassero su questo blog.
    Io, preferisco l’arte contemporanea…

  10. marcos scrive:

    ottimo articolo!

    nadal è più forte sulla terra e solo un insieme di condizioni può consentire a roger di batterlo su questo terreno. deve giocare al massimo, deve rimanere concentrato per l’intero incontro, deve cancellare la memoria di tutti i confronti diretti sulla terra, per poter esprimersi senza timore. mica facile.

    l’incomodo può essere gasquet, sempre che trovi rafa negli ottavi: ai quarti sarebbe già più difficile, considerato che quest’anno richard difficilmente riuscirà a colmare le lacune di resistenza, che ancora lo condizionano; tre incontracci al meglio dei 5 set son forse già troppi per gasquet, a meno che non siano rapidissimi.

    djokovic va visto ancora sulla terra, prima di poter dire qualcosa in questo senso.

  11. vincenzo torzillo scrive:

    io credo che l’unico può battere nadal e federer..è canas..per ovvi motivi

  12. Filippo scrive:

    Se l’argentino arriverà in finale a Barcellona vedremo come andrà, come Canas secondo me non ha le armi per battere Nadal sulla terra, forse sul veloce sì (nn ne sarei poi così sicuro), ma sulla terra ancora no.

    Stefano, anch’io mi auguro col cuore che Federer vinca il roland garros, ma con la mente so già che non ce la farà, e questo lo pensavo anche prima di MonteCarlo, Federer,un po’ come Sampras,soffre tantissimo il gioco sulla terra rossa (pur avendo raggiunto più risultati dell’americano) e su questa superficie soffre pure Nadal. Io, in accordo con Gianluca Comuniello, dico che Federer sul veloce ormai affronta Nadal sempre con i soliti patemi, ma convinto (anche dai precedenti sul veloce) di poter cmq vincere,quindi bene o male porta a casa il match. Sulla terra qualora casualmente dovesse vincere una partita con Nadal, non lo libererebbe da tutti i suoi problemi. Perciò assodato che Federer non batte Nadal sulla terra, difficilmente (mai dire mai) lo spagnolo lo batterà sul veloce, anche perchè come ha fatto notare Vincenzo Torzillo, terra o veloce Federer in fondo ci arriva comunque, non si può ripetere la stessa cosa per Nadal.

  13. roberto scrive:

    Ecco, vedi Filippo, la cosa che non mi trova d’accordo è proprio questa: il paragonare le incertezze di Sampras sulla terra alla difficoltà di Federer nel battere Nadal. Federer sulla terra è molto, ma molto più forte di quanto sia mai stato Sampras. Federer sulla terra perde solo da Nadal, anche al 60-70% a Montecarlo ha facilmente superato Ferrer e Ferrero. Sampras perdeva spesso con dei buoni spacialisti del rosso (a Roma una volta anche da Santoro). L’americano non è mai arrivato in finale a Parigi, e ha vinto un solo MS sulla terra, al Foro, in una edizione in cui un mix di palle veloci, campi rapidi e tempo asciutto aveva reso la superficie più prossima al cemento che alla terra (in finale sconfisse Becker…). Inoltre i grandi terraioli dell’epoca di Sampras (Bruguera, Muster, Courier, Chang, da ultimo Kuerten, e scusate se dimentico qualcuno) sono per me inferiori in valore assoluto a Nadal. Se Federer avesse avuto a che fare con quella gente avrebbe già fatto il Grande Slam. Secondo me la rivalità attuale tra i due si gioca a livelli assoluti che sulla terra rossa nel decennio di Pete non si sono mai toccati. In quel decennio, infatti, i match migliori, più belli e di maggior contenuto tecnico erano quelli sul veloce fra Pistol Pete e Andreino, mentre i match sulla terra vedevano quasi sempre il trionfo degli specialisti.
    Per concludere: viviamo in un’epoca tennistica fortunata: godiamocela fino in fondo!

  14. mark scrive:

    Sarei felicissimo se Gasquet si rivelasse terzo incomodo al Roland Garros, ma dobbiamo considerare l’aspetto psicologico che attanaglia i giocatori e le giocatrici francesi nello slam parigino. Basti pensare ad Amelie Mauresmo, un talento raro ma che a Parigi crolla nella prima settimana. Richard è sempre uscito presto, ma spero di sbagliarmi questa volta e che si riveli fino in fondo il campione che è. Nel frattempo spero faccia un bel risultato a Roma…tutto dipende dal tabellone.
    Quanto a Nadal, non penso Federer riuscirà a batterlo quest’anno sulla terra rossa: l’ha incontrato 5 volte e 5 volte ha perso, e a Montecarlo ha dimostrato di non aver imparato nulla dei precedenti, visto il gioco scadente e falloso che Roger ha offerto.
    Vincenzo, Rafa ha battuto il n.1 due volte sul veloce, tanto x rammentartelo.

  15. Filippo scrive:

    Forse mi sono spiegato male, non volevo paragonare Federer a Sampras sulla terra rossa, è chiaro che l’americano sul lento aveva grossi limiti (accentuati dal fatto che nel periodo marzo-giugno la sua anemia mediterranea si acutizzave in modi spaventosi). Però Federer come Sampras non riesce ad esprimere sulla terra il suo miglior gioco, vuoi che sia la superficie, vuoi che sia Nadal dall’altra parte della rete, il Federer sulla terra sbaglia molto,prende rischi estremi e a volte porta a casa anche dei brutti match.
    Io sono al 90% sicuro che Nadal vincerà di nuovo tutto sul rosso, ma sono altrettanto sicuro che Federer le partite sul veloce contro lo spagnolo non se le farà sfuggire, quella di Miami del 2004 lascia il tempo che trova infatti Federer non era ancora quel che è adesso e lo spagnolo venne eliminato subito al turno successivo da Gonzalez.
    Ben più grave è stata la finale di Dubai dove Federer negli ultimi due set ha sottovalutato Nadal ed è stato sconfitto, credo proprio che dopo quella partita Federer abbia capito come giocare i seguenti incontri sul veloce, ovvero mai lasciando in mano le redini del gioco a Nadal,cosa che sulla terra non gli riesce, ha dato cmq prova di saper vincere,seppur con qualche patema, con autorità.

  16. Ubaldo Scanagatta scrive:

    off-topic: Starace ha vinto il primo set 6-4 a Barcellona con Chela. Speriamo duri.

  17. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Starace 6-4, 4 pari con Chela…e Giuovanni di Natale vi spiega fra le pagine, in Albi d’oro di Barcellona, perchè Nadal può eguagliare Mats Wilander, e anche i migliori risultati a Barcellona degli italiani, da Panatta in poi…Infine ricordo anche la nuova rubrica di Riccardo Bisti, “viste con il senno di poi” ,sempre fra le pagine, con l’inviato maggiore Clopton Wingfield che…buon divertimento

  18. marcos scrive:

    64 76!!!!!!!!! 12 10 il tie, per potitone!!!

    grandissimo!

    e domani, forse, ce lo mettono sul centrale.

  19. roberto scrive:

    Beh, io direi senza forse, visto che avrà King Kong Rafa, il quale mentre scrivo sta stritolando Johansson (è già 4-0 nel primo set…).
    Vittoria molto importante oggi, per Poto, perché Chela, pur non essendo un campionissimo, è uno di quei giocatori dal rendimento costante e che si situano subito dietro ai migliori per livello assoluto di gioco. Insomma, per batterlo devi giocare da top 20. Inoltre Starace guadagnerà 60 punti (a meno di un miracolo domani, chissà…) e si avvicina sensibilmente al suo best ranking (n. 60 del mondo).

  20. vincenzo torzillo scrive:

    ubaldo sono un pò Off Topic ma potresti contattare braccio o il suo staff per sapere come stà e se va a tunisi settimana prox..

  21. stefano grazia scrive:

    Nell’Email Tennis Bag di jon Wertheim su si.com, che io giudico complementare al nostro Blog anche se completamente diversa come formula, on Wertheim nel rispondere ad un lettore su chi ritenesse il piú grande terraiolo di tutti i tempi (Borg? Vilas?) e se Nadal potesse stare al pari dei due citati, a mio avviso esprime alcuni concetti ionteressanti che mertano di essere tradotti:
    Ci sono due risposte corrette. La prima é: Chris Evert. La seconda é che Borg (o Vilas) macinerebbero Nadal sulla terra rossa. ” Il vecchio intenditore infatti dirá: Quando Nadal vince il suo sesto RG cominciamo a parlare,non prima. Ora, sono a rischio di provocare una serie di lettere di protesta (non puoi basarti solo su due anni!) ma credo che Nadal se non é il migliore di sempre sulla terra, certamente é sulla via per diventarlo.E’ sicuramente un momento bizzarro, questo nel tennis:siamo nel bel mezzo della Epoca D’oro di Federer, un giocatore che tutti noi,io per primo, siamo pronti a proclamare il Migliore di Sempre.Oscurata dalla sua aura vi é peró questa irritante realtá e cioé che sulla terra rossa é il Nº 2 che sta assolutamente dominando. Non é che Nadal strapazza Federer sul rosso.E’ che strapazza chicchessia! Il tipo sta raggiungendo le 70 partite vinte di seguito, in un periodo in cui non c’´+e mai stata una maggiore profonditá nel campo dei partecipanti.Prima di battere Federer in finale, Nadal in un Master Series stava concedendo una media di 4 games a partita nell’arco del torneo.E per quanto ci disturbi l’arte del comparare epoche diverse, se vi andate a rivedere un a cassetta di Borg o Vilas, guardate dove atterrano i loro colpi e prendete nota della velocitá, vi sfido a dirmi che tutti e due potrebbero mai avere qualche possibilitá contro Nadal. Eresia, lo so. Ma,vi assicuro,la partitá non sarebbe certo tirata. L’unico problema nel puntare i vostri soldi in una discussione come questa su un giocatore che é ancora “attivo”, é che la loro sorte pu´o cambiare in un attimo.Magari Nadal entra in una spirale di sconfitte alla Corias e dopo un po’ non é nemmeno piú da prendere in considerazione. Ma per come stanno andando le cose, e escludendo una calamitá naturale,Rafa é sulla via di diventare BMOC: best man on clay

    There are two right answers. The first is Chris Evert. The next is that Borg (or Vilas) would grind Nadal into, well, red clay. “When Nadal wins his sixth French Open, we’ll talk,” the old-timers will say. I’m at the risk of enduring some angry letters — “You can’t make a case based on two years!” — by making the case that Nadal is, if not the best clay-courter ever, certainly well on his way.This is such a weird time in the men’s game. We’re in the throes of the Gilded Age of Federer, a player we’re all (self included) poised to call the Greatest of All-Time. Obscured by this aura is the niggling reality that on clay, it’s the guy ranked No. 2 who is absolutely dominating. It’s not that Nadal owns Federer on the dirt. It’s that he owns everyone! The guy is closing in on 70 straight clay-court matches, this at a time when the men’s field has never been deeper. Before beating Federer in straight sets of the Monte Carlo event — still another Masters Series title — Nadal was surrendering an average of four games a match during the tournament.
    And much as we hate this line of “reasoning,” rev up a tape of Borg or Vilas, watch where their shots land, take note of the pace, and I defy you to tell me either would stand a chance against Nadal. Heresy, I know. But, I’m telling you, it wouldn’t be close.
    The problem with putting your chips on active players in these discussions is that their luck can change. Nadal goes on an inexplicable Guillermo Coria-like losing streak, and suddenly he’s not such a force of nature. But the way things are going, and barring a radical change, he’s on his way to becoming tennis’ BMOC: best man on clay

    QUINDI magari non é sfortunato Nadal ad essere piombato dritto dritto nell’Era di Federer ed essere condannato al ruolo di Eterno Secondo (che secondo Filippo poi é tutto da vedere se sarebbe davvero il Nº2) ma é sfortunato Federer ad essere incappato nell’unico che potrebbe negargli il suo diritto al Grand Slam…

  22. marcos scrive:

    prima di cantare le osanna per le 70 vittorie consecutive, aspettiamo domani sera.

    un discorso senza alcuna pretesa di veridicità: se ai tempi di borg ci fosse stato federer o sampras, lo svedese avrebbe vinto solo sul rosso; sempre che, a quei tempi, con strumenti uguali, non ci fosse stato pure nadal.

    il confronto tra giocatori di epoche diverse, per solito, manco lo leggo…non riuscendo a trovare un minimo comune denominatore. ’stavolta l’ho pure scritto!

    mi sa che sento la vigilia di rafa/potito…

  23. giancarlo liucci scrive:

    Scusate.. mi sono perso qualcosa.
    Perchè: Borg e Vilas si potevano mettere sullo stesso piano?
    Magari ero troppo giovane per valutazioni pseudo tecniche ma le rare volte che li ho visti non mi sembra che contro lo svedese ci fosse partita.
    Confronti di ” ere ” diverse sono improponibili. Certo che a rivedere certe partite su ogni superfice sembrano buffe. Vero è che allora il telefono aveva il disco per fare i numeri ed ora si chiama videotelefono.
    Suppongo, fosse esistito allora, anche i Vilas, Borg e compagnia bella lo avrebbero saputo usare. ( spero che la metafora sugli attrezzi sia chiara)
    Mi godo il presente rosso di Nadal in attesa di suffragare le mie ipotesi di divertimento magari meno portentose anche su superfici di altre colorazioni.
    In bocca al lupo a Starace oltretutto è delle mie parti.

  24. Fabio F. scrive:

    sono molto vicino alle riflessioni di Stefano grazia. se il destino non ha dato a Federer eccezionali avversari su erba e cemento (nonostant eun ottimo livellamento verso l’alto su questa seconda superficie..) pare essersi divertito a cocnentrargli tutte le difficoltà proprio sul rosso,dandogli in pasto come rivale il più forte regolarista della superficie dopo borg..

    Rispondo a Filippo: federer sul rosso gioca decisament emeglio di sampras,vedasi la finale con safin ad Amburgo 2002, il Montecarlo dello scorso anno e squarci bellissimi della scorsa finale di roma. Non mitizziamo la vittoria al foro di pete nel 1994,ottenuta contro becker,mai vincitore sul rosso, e su una superficie particolarmente veloce. Il tennis di federer sul rosso è più produttivo e completo. Federer è da tre anni numero due sul rosso. pete non lo è mai stato.

    gasquet terzo incognito a Parigi? no,decisamente no, per problemi,più che fisici, di continuità mentale, di stabilità a tenere lo stesso ritmo all’interno di uno stesso match. Se gasquet vincerà uno slam,vincerà Wimbledon. Sul cemento avrà sempre grossi problemi tecnici,sul rosso fisici.

  25. stefano grazia scrive:

    Fabio, ma Gasquet se mi ricordo bene nella finale del Canadian Open l’anno scorso per un set ha ridicolizzato Federer (poi ha perso netto,vabbé….)…Magari,se come Roger fece a 22 anni, riesce a raggiungere il suo Instant Kharma, chissá…Cioé, io la vedo cosí:o rimane al massimo un Forget o un Grosjean oppure ,se si sblocca, puó vincere dappertutto (e non sono in molti a poterlo nemmeno pensare).
    Ma ovviamente io non sono un tecnico´. Peró mi hai incuriosito: quali sono i grossi problemi tecnici sul cemento? Che sta troppo indietro? Credo abbia dimostrato che puó giocare anche piú avanti…

  26. stefano grazia scrive:

    Guardavo il Draw di Barcellona…c’é anche da dire che Nadal ha anche il privilegio di essere esploso in un momento in cui anche la concorrenza si é autodeflagrata quasi (un po’ come quando fra le donne la ingis fece quasi il Grande Slam): Moya,Kuerten,Ferrero ma anche Gaudio e soprattutto Coria, tutti chi piú e chi meno per un motivo o per l’altro si sono autocastrati nello stesso periodo…Nessuno magari sará anche stato all’altezza di Rafael ma una volta ogni tanto magari, di riffa o di raffa, fossero stati nel loro “prime” magari un set ogni tanto gliel’avrebbero anche preso…Coria vinceva mi sembra 4/1 al quinto a Roma…In fondo qui i grandi terraioli a fargli da contraltare chi sono? Robredo,Ferrer,Calleri…L’unico forse che si eleva un pochino di piú é Canas…Voglio dire, é piú forte la concorrenza di Federer sul veloce, se vogliamo, con una schiera di Giovani Leoni (Gasquet,Djoko,Murray,Berdych)e poi ancora giocatori qua e lá come Gonzalez,Blake e Haas…Dove sono i loro corrispondenti sul Rosso? Puó darsi che ,da ignorante, dica una cavolata ma mi sembra quasi che mentre gli avversari di federer sul Veloce siano in grado di stangare Nadal su quella superficie, gli avversari di Nadal sulla Terra le prendano regolarmenter anche da Federer (unica eccezione forse Canas). O no?

  27. Filippo scrive:

    Il tuo ragionamento non fa una piega. Aggiungo una mia rifelssione per quanto irrilevante possa essere: il fatto che non vi siano più terraioli doc o cmq non di spessore indica che ormai la politica di molte federazioni nazionali si sia indirizzata sulle superfici veloci, questo in virtù del fatto che nel circuito sono predominanti. L’esempio più eclatante secondo me è la Francia, Pioline su questo ha insistito molto, in Francia i bambini iniziano a giocare sul Taraflex e il Greenset e devo dire che i risultati iniziano a vedersi (Mauresmo e Gasquet) e che siano destinati ad aumentare.

  28. Fabio F. scrive:

    Rispondo a stefano sulla quetsione Gasquet.

    Il talento francese soffre di un grande limite: Cerca sempre,troppo il vincente, e quando manca la capacità di portare il rivale all’errore,manca una qualità molto importante non solo sul rosso ma tanto più sul cemento,sopratutto oggi che molti presunti “terricoli” si sono così adattati alc emento da raggiungervi i migliori risultati (vedasi la sconfitta con canas a Miami,ad es,o quella con Robredo in Australia). la palla in accellerazione di gasquet,splendida come “colpo di puro istinto” e per pulizia esecutiva, ha ild ifetto che o procura un punto da applausi o,pe rla mancanza di punch del francese, una palla assolutamente rigiocabile da parte di una vversario, fatale se questo è un fodnocampista abituato alla pazienza.
    In secondo luogo, la sua capacità di aprirsi gli spazi col rovescio e anche di trovarsi gli angoli, esaltata sull’erba e sulle superfici rapide (si ripensi al match di metz contro safin nel 2006) esce ridotta su superfici più lente (ilc meento australiano,ad es) consentendo maggiori recuperi agli avversari ( è accaduto anche con hewitt ,altro grande fondocampista,allo scorso US open)Il servizio,quello mi pare in progresso,anche se spesso deficitario quando la gara si allunga.
    Di sicuro,erba e sintetico sono le superfici più adatte al suo gioco.

  29. Elisabetta scrive:

    Ho letto i vostri commenti e li trovo tutti molto interessanti e stimolanti, in particolare gli head to head mi hanno fornito informazioni su incontri che non ho seguito. Non esiste un complesso Nadal per Federer, ha troppa classe ed è troppo forte tecnicamente per temere qualcuno, ma io credo che ogni match vada sempre giocato prima di essere sicuri del risultato. Rafa & Roger saranno pure favoriti per il RG ma troveranno più di un terzo incomodo, non dimentichiamo che si gioca 3 su 5 ed è dall’Australian Open che non si gioca più su questa distanza, poi chissà che tempo farà, la pioggia intralcerà lo svolgimento regolare degli incontri? Il bello dello sport è la sfida sai che noia se solo a considerare la superficie e il draw si sapesse chi arriverà in finale e il vincitore! Saranno pure bassi tempi (come dice il Sig. Clerici) e non sono d’accordo ma che bello avere 2 titani come Rafa e Roger che si scontrano, i pronostici sono divertenti e per chi scommette anche importanti ma non ci resta che aspettare e guardarci gli incontri. Saluto tutti e cercherò di continuare a leggervi anche se mi sembra che i pro-Federer siano più dei pro-Nadal!

  30. gigi scrive:

    Ah gli impudenti ed incomparabili tifosi di Federer!Dicono che Nadal è forte sulla terra perchè ha la fortuna che son spariti i grandi terricoli,i Nalbandian,Gaudio,Coria,Moya,Ferrero,dimenticando che questa,semmai è la gran fortuna dello svizzero il quale,con quei tipi lì se la vedrebbe proprio brutta!Sarebbe più dura anche per Nadal,ma permettetemi di dire che lo spagnolo,di tutti questi al meglio,resta più forte.
    Come più forte di tutti è Federer sul veloce e la sua fortuna è che i campi veloci nel calendario prevalgono,sennò come farebbe ad essere il numero uno?
    Trovo anch’io assurdo il confronto tra epoche diverse.La storia della velocità della palla,poi!Chissa se i contemporanei riuscirebbero a tirar forte,con racchette di legno,come Borg o Becker?!

  31. Filippo scrive:

    Becker usava una racchetta in metallo e ti assicuro che tirava forte…il discorso sulle superfici è abbastanza riduttivo, Federer prevale su tre superfici su quattro, mi sembra una buona proporzione no, Federer sulla terra cmq arriva in fondo, Nadal in finale agli Us Open e Australian Open era assente, a Wimbledon ha vinto la lotteria…non capita tutti gli anni. Semmai la fortuna è di Nadal, quando tre quarti di slam si giocavano su erba avrebbe avuto un pochino di difficoltà

  32. roberto scrive:

    Su questo ha ragione Vincenzo Torzillo, detto anche l’anti Nadal: con le racchette di legno Rafa non potrebbe proprio giocare, mentre Roger resterebbe Roger…
    Mi sembra anche molto interessante quanto dice Filippo a proposito della politica della federazione francese nei confronti dei giovani: allenamenti sul taraflex, per imparare a giocare bene sulla superficie quantitativamente più importante. E’ un tema di cui si era discusso qualche settimana fa, all’indomani della sconfitta di Davis con Israele sul cemento: credo che anche su questo aspetto la nostra Federazione stia rimanendo indietro, forse in parte per mancanza di fondi, ma soprattutto secondo me perché nei circoli chi comanda sono i soci anziani che vogliono la terra, e dei giovani dell’agonistica non gliene frega gran che a nessuno…

  33. Stefano Grazia scrive:

    Bè,almeno non si vedono più le partite Vilas-Borg con 76 scambi arrotatissimi…come si direbbe a Bologna, “due maroni pazzeschi”… Piuttosto, ritornando sulla differenza fra Rosso e Cemento di cui Gigi chiedeva ragione in altra area del blog, io devo dire che preferisco vedere un incontro fra Federer e, che ne so, henman, MA SUL ROSSO!!! Cioè vedere giocare sul Rosso due giocatori non specialisti del rosso, non due arrotini terraioli insomma, ma due giocatori completi a tutto campo…Però ho capito il tuo discorso, perchè dovrebbe essere più importante il cemento del rosso così come io chiedevo in altri tempi perchè dovrebbe avere più valore il serve & volley di un lob in corsa di Hewitt o Canas…Forse appunto proprio perchè fra erba,indoor e rosso il Cemento è considerato il Grande Livellatore.

  34. Filippo scrive:

    Come ho già detto ritengo il cemento la superficie più “democratica” perchè coniuga aspetti che la terra e l’erba non hanno, sulla terra giocarsela completamente in attacco pagava negli anni 60/70 ora non più, giocare a Wimbledon da fondo è possibile ma rischiosissimo, un minimo di capacità da attcante sono necessarie, giocare di difesa dietro la linea di fondo sull’erba è un suicidio (lo dice uno che ci ha provato) per i polmoni.
    Sul cemento puoi essere “arrotino” o attaccante ma qualcosa riesci a vincere, le possibilità sono più per i giocatori d’attacco o a tutto campo visto che il tennis nonostante i catenacciari degli anni 90 rimane pur sempre uno sport d’attacco dove si cerca più il vincente che l’errore altrui.
    Eliminare il cemento come in passato ho sentito proporre da qualcuno sarebbe un’assurdità, si creerebbe un tennis settario e si taglierebbero le gambe ai futuri giocatori, sono d’accordo che l’erba e la terra (anche se questa superficie negli ultimi anni ha mortificato il tennis giocato) rimangano, sono la tradizione e il passato, il cemento è il futuro ( per quanto possa suonare male deta così)

  35. gigi scrive:

    Credo che la buona salute dei campioni stia a cuore anche agli appassionati;veder prematuramente sparire dal circuito gente come Kuerten,Rios,lo stesso Safin(menefreghista fino all’esasperazione,ma anche vittima di un brutto infortunio al ginocchio.E dopo un simile guaio,rientrare ad alti livelli,per uno scansafatiche come lui,è davvero molto dura.)
    Orbene:uno studio dell’Università di Calgary di qualche anno fa ha dimostrato che il cemento è una superfice pericolosissima per le articolazioni dei giocatori,dai piedi alle anche comprese.
    Una superfice,concludeva lo studio,sulla quale non si dovrebbe proprio giocare.
    Il cemento ,già soltanto per questo motivo,non dovrebbe affatto essere il futuro.No:il cemento è semplicemente americano e,al solito,prevalgono gli interessi dei più ricchi,anche se la volgarità spesso si sposa col business.Cosi dovrebbero rimanere nel calendario(non a caso studiato da un americano tipico che più tipico non si può,di quelli che credono che Disneyland sia la massima espressione dell’arte),tornei sul cemento che pochi,anche in USA ,seguono,come Cincinnati,eliminando tornei su terra di grande tradizione della vecchia Europa.
    L’erba:si è autoeliminata:non si gioca più sull’erba,ormai ,da anni.Bello o brutto che sia è così.Perchè allora tirarla in ballo e continuare a dare valenza tecnica alta a questa superfice,se in realtà il Torneo per eccellenza è una storica,splendida,tradizionale,affascinante ma,tecnicamente inutile,rimpatriata?Dove,oltretutto,il fondo è stato modificato per farlo assomigliare al cemento?
    La terra:avevo chiesto in altro tema se secondo i dotti partecipanti,giornalisti compresi ,la terra è un regno minore,il cui sovrano non può avere,nel consesso internazionale,pari dignità del re del cemento(che non è Pesenti,in questo caso).,
    Nulla trapelò.Qui qualcuno prende finalmente posizione,a favore del cemento.Rispettabili opinioni.Inaccettabile però che si dica che Nadal è fortunato che non si giochino più tre slam sull’erba,ecc.Paradossale!Come dire:ringrazi,il Nadal,che non viene più perpetrata contro di lui una palese ingiustizia!
    Semmai i terricoli posson lamentarsi che tre slam su quattro sono ancora su cemento(o quasi,vedi Wimbledon)come gran parte dei tornei importanti ,favorendo palesemente gli specialisti del “duro”.
    Neppure sul cemento si frequenta più la rete,tanto che Federer non è affatto uno specialista nè della volée nè dello smash,per fare un esempio.Il cemento è l’esaltazione del tennis bum-bum,in generale.Poi è chiaro che un fuoriclasse emerge e può esaltarsi,ma tattica e schemi restan piuttosto scarni e semplificati,all’americana,appunto.
    La terra.Benchè sian di molto passati i tempi dei Bruguera e dei 115 palleggi di Higueras e Barazzuti per aggiudicarsi un 15,è vero che la terra rimane area di lottatori ben attrezzati di gambe e polmoni.Sgombriamo però il campo da certi luoghi comuni.Il primo:palleggi interminabili non son più consentiti neppure sul rosso e (Borg docet)i punti si chiudono spesso ed abbastanza in fretta da fondo campo,senza aspettare l’errore del rivale.
    Il servizio non è proprio una semplice rimessa in gioco;ancora pochi giorni fa ,a Montecarlo,ho avuto conferma che gli aces ed i servizi vincenti esistono eccome,anche sulla terra.Basta saper servire molto bene,veloce e preciso(d’altro canto,un tennis di servizi,come non di rado avviene sul cemento,che tennis è?)
    Quello che viene troppo trascurato è l’aspetto tattico,che sul rosso crea la famosa “partita a scacchi in movimento”che tanto affascinava i nostri padri.Certo far studiare tattica a questi ragazzotti dediti alle play station ed ai blog-pettegolezzo,è dura.Va in campo e randella tutto quello che vedi passare;se poi per caso prendi anche la palla,meglio.
    Allora credo che la verità,come spesso accade,sia nel mezzo:una terra indurita(mischiata con polveri plastiche?)che rallenti un po’ meno la palla,ma,al tempo stesso,non spacchi le ossa come il cemento,nè favorisca più di tanto il “bum-bum”,che mantenga la sua stima per i guerrieri “fisicamente corretti”(il tennis è uno sport,non soltanto un gioco,non dimentichiamolo)ed al tempo stesso sveltisca le …operazioni sul campo,sarebbe l’ideale.Non credo sia difficile da realizzare.
    Il problema però è un altro:gli americani(sempre loro) dicono che i campi in terra costan troppo!Loro che son ricchi!Ma son così pratici!Perchè spender 10$ se puoi giocare per 8?Tutto il resto poco importa:ci son quei 2 dollari che offuscano tutto (ragione compresa).Perciò:vai col cemento(anche nelle città,la cementificazione non è forse la filosofia dello sviluppo?)
    Però che fascino i campi rossi!Il colore,sempre vivo ,e poi la sensazione “diversa”che danno i materiali naturali(oquasi).E’ per questo che se entri a Roma o a Montecarlo respiri subito “qualcosa”,mentre a Flushing Meadows vedi squallore.
    Diamo però anche agli yankee un riconoscimento.Se non siete nel giro vi sognate di giocare,non dico nelle sedi dei campionati a Roma o Montecarlo,ma neppure in un circolo dove non siete soci.
    A Flashing M.mi son presentato,ho pagato 25$ (all’aperto,ammazzali)ed ho giocato sul verde cemento degli USA open.Ah,la grande America!

  36. gigi scrive:

    Su Gasquet :penso che tra Federer e Nadal,preferisco lui,il francese.Il quale,è vero,ridicolizzò addirittura Federer.A Montecarlo ha ricolizzato pure Ferrero per mezz’ora,40 minuti,poi è letteralmente sparito.Incredibile!Per dire:il suo splendido rovescio,spesso in accelerazione strappata,è diventato un semplice appoggio della racchetta dietro la palla che finiva regolarmente in rete!Roba che neppure un dilettante…Era stanco,già.Ma è colpa sua se negli incontri precedenti ha concesso troppo a rivali di caratura inferiore e,non sapendo chiudere i matches,ha dovuto restare tanto in campo|
    Sicuramente il francese giustifica sempre i soldi del biglietto,ma temo che resterà un incompiuto,un po’ come,per motivi diversi,lo è Safin.Bellissimo da vedere,quando gioca,ma inaffidabile quanto a risultati.

  37. stefano grazia scrive:

    Cioé, non ho capito…se tu hai un circolo, in un paese dove piove spesso, magari in maniera torrenziale ma dopo mezzora,un’ora, torna un sole violento, tu vorresti avere ancora la terra? In Africa sulla terra non ci giocheresti mai…Sul cemento invece giochi subito…Questa é la prima ragione che mi viene in mente a favore del cemento. In piú é la manutenzione che costa. In US vi sono molti campi pubblici, ovviamente in cemento, dove mi sembra non paghi suppongo anche perché probabilmente non hai costi di manutenzione.
    In piú nei paesi tropicali, dove la mano d’opera costa meno, il problema sono le condizioni atmosferiche.
    Potrei anche essere d’accordo su diverse cose (velocizzare la terra,per es) e sul fascino della terra ma non condivido l’astio per Gli americani…certo, é meglio accusarli di voler fare scomparire il Rosso dai campi da tennis piuttosto che accusarli di essere stati loro stessi gli artefici del September 11, peró mi sembra che stiamo esagerando nell’accusare gli americani come la causa di tutti i mali del tennis…

  38. gigi scrive:

    Però se chiedi agli americani perchè non usino la terra,mica ti rispondono che è perchè piove spesso(che poi piove come da noi,in certe regioni)ma perchè son cari da costruire e mantenere.
    Chi non ci crede,vada a leggersi ,ad esempio,il forum di Tennis Warehouse.
    Gli americani non sono la causa di tutti i mali del tennis,nè del mondo(11 settembre compreso;però era bello bombardare paesi lontano da casa,Italia compresa,e starsene tranquilli nelle proprie case,convinti che i civili muoiono in altri paesi perchè gli americani devono esportare la loro democrazia!)però vi han grandissime responsabilità.
    D’altronde il nostro mondo,privo di valori che non siano il denaro,spersonalizzato,violento,senza pluralismo d’idee-anche politiche-cos’è se non la trasposizione della società americana?
    Ma per tornare a noi.in Europa,anche in paesi più piovosi dell’Italia,si gioca sul rosso.Eppure mica si riesce a giocare soltanto 20 ore l’anno.
    Sai qual’è il vantaggio del cemento?Il denaro,appunto.Dopo mezz’ora dall’acquazzone puoi giocare,così il padrone dell’impianto non perde soldi. Ah,i soldi!Quanta ideologia si spreca per giustificare il guadagno!Ma alla salute dei giocatori pensa qualcuno?

  39. potty scrive:

    tra nadal e federer non ce paragone è di sicuro meglio roger perche con i suoi colpi rappresenta la bellezza del tennis mentre nadal si da troppe arie e non è serio ma è solo un giovane che si crede chisà chi…ma il vero numero uno è solo roger…roger federer

  40. Stefano Grazia scrive:

    sarà, ma il primo felice a giocare dopo mezzora dall’acquazzone per me è quello che gioca…Te lo dico io che vivo in africa da 20 anni e sul rosso avrei giocato un terzo di quello che ho giocato sul cemento…
    E i primi ad essere felici di guadagnare mi sa che siano proprio i giocatori…In America poi ci sono molti campi in terra verde, quella più veloce del rosso…
    Comunque, la pianto qui: l’America e gli Americani hanno tanti difetti …proprio come l’Europa e gli Europei, l’Asia e gli Asiatici, l’Africa e gli Africani… Generalizzare non ci fa onore,dai. Io invece credo che in un Mondo Ideale Rosso, cemento,erba ed indoor dovrebbero spartirsi equamente la stagione…Questo fra i pro. Invece fra i Dilettanti, se io sono il titolare di un circolo, scelgo quello che mi fa arrivare alla fine dell’anno non in perdita, altrimenti devo chiudere o trasformare i campi da tennis in campi da calcetto. Se invece il campo me lo faccio a casa mia, me lo faccio in cemento perchè non ha manutenzione, mi dura 15 anni e posso guocarci anche d’inverno.

  41. gigi scrive:

    Si ma qui parliamo di Europa e Americhe,dai ,mica dell’Africa che,climaticamente ,è un caso limite e tennisticamente è irrilevante.Certo posso supporre che nel Sahara i beduini giochino soltanto a beach-tennis.ma è un po’ un caso limite,non ti pare?
    NO, caro amico:dire che “nessuno siamo perfetti;tutti ci abbiamo i suoi difetti”come recitava una portinaia tanto simpatica quanto sgrammaticata,è,quella si,una gravissima generalizzazione,un disimpegno sociale,un cacciare la testa sotto la sabbia,un voler evitare miglioramenti.
    I popoli,proprio come gli uomini,hanno ognuno i propri meriti e colpe,pregi e difetti,certo;però bisogna fare la sommatoria e vederne il risultato:se è positivo o negativo ;e di quanto ;e in quali circostanze il positivo può diventer negativo e viceversa…
    ecc.ecc.
    Poi,è chiaro,ci sono denominatori comuni.Uno per tutti:i potenti son sempre prepotenti,chè la tentazione di conquistare,usando la propria forza,è insita nell’uomo.Alla faccia di tutti i principi di democrazia,pacifismo,libertà ,uguaglianza,che si van predicando in casa.E questo non vale soltanto per gli americani:la storia ci mostra che anche gli europei,quando potevano,andavano alla conquista:Francia,Spagna,Inghilterra,Belgio,Portogallo,Austria,Germania,ecc.Anche la chiesa …Soltanto che gli yankees ne approfittano,perchè in casa loro nessuno va a far guerra.Così son diventati una grande esportatrice di conflitti e ciò non gli rende proprio onore.
    Tutto qui.Poi è chiaro che ci sono altri mali:il terrorismo,le oppressioni su nazioni straniere(Russia eCina:ma quest’ultima è facilmente perdonata dall’occidente perchè produce a bassi costi ed è un grande mercato potenziale…)Ce ne sarebbe per tutti.Ma esser pacifista ,ancorchè utopico,significa comunque cercar di vedere tutti gli abusi del mondo e non innamorarsi di una nazione,in base ad una retorica molto discutibile(piangiamo i morti delle due torri,ci commoviamo per i pompieri di NY,ma dei morti di Kabul o Bagdad o sul lavoro,in Italia,chi se ne frega)
    E’ questo “non generalizzare “che è assai pericoloso,a dir poco.
    Ma ,per finire in bellezza:per me,grande appassionato di musica(e non solo) gli USA son importanti,anzitutto per il jazz(grande musica)e per la musica leggera della tradizione(i Cole Porter,Irvin Berlin,George Gershwin,Rogers,ecc).Le migliori canzoni di sempre(con buona pace dei napoletani).Certo,altra cosa i “nostri “Mozart,Bach,ecc.ma non togliamo meriti agli americani,ogni tanto.

  42. stefano grazia scrive:

    gigi, discorso complesso: da un lato é bello spaziare e usare il tennis come punto di partenza per parlare dei fatti della vita, dall’altro si rischia di finire di non parlare piú di nemmeno di tennis…E’ vero, non credo nei Pacifista senza se e senza ma (a parte che con questa teoria ho visto troppe dittature nei miei soggiorni in Africa ma anche come la mettiamo col nazismo di Hitler?), é vero che ho una predilezione per gli Stati Uniti come paese e come fonte di prodotti artistici: letteratura, musica, cinema, fumetti e perfino serial televisivi… ma non preoccuparti, anch’io ho i miei problemi a parlare con l’americano bigotto, a fronteggiare la scomparsa di darwin da certi programmi scolastici, la mancanza di un Sistema Sanitario Nazionale garantito per tutti o il Problema delle Armi e Charlton Heston (grande in Ben Hur ma meno,molto meno come Presidente della Rifle association o come cavolo si chiama). Da qui peró ad asserire che gli Americani sono a capo di una Congiura per far scomparire la Terra Rossa dal Pianeta, permettimi, ce ne passa…e anche tutta questa acrimonia contro la vil pecunia…Senza la vil pecunia, il tennis non te lo vedresti in tv
    …senza la vil pecunia, non vi sarebbero tutti questi bei tornei…
    Ne gira troppa? Forse,o forse ne dovrebbe girare di piú per i giocatori dui seconda fascia, forse dovrebbe essere distribuita meglio, questo si… Quando dici che bisogna fare la sommatoria, io vedo sempre, dopo aver girato il mondo e parlato con tante persone che hanno vissuto in paesi diversi, che gli Stati Uniti sono sempre uno dei posti migliori dove vivere…meglio che in Russia o in Cina o in Saudi Arabia o in certi paesi africani… Per quel che mi riguarda, io andrei a vivere, se potessi, a Perth, in Australia. Mi sembra piuttosto strano che non sia ancora intervenuto Marcos col quale potresti avere numerose affinitá elettive, entrambi abitanti di Utiopia, Marcos piú buonista e solare, tu un pochino piú acidulo…Ma guarda che chissá, magari siamo molto meno distanti di quel che puó apparire…

  43. mario scrive:

    Io penso che Federe sia il giocatore più forte di tutti i tempi!! Nadal è un eterno secondo, è solo bravo sulla terra, da Luglio in poi scompare e si fa rivedere ad Aprile dell’anno successivo. La classifica parla chiaro…2000 punti di differenza. E’ assurdo vedere come Roger impatta quando sulla terra incontra Nadal. Tuttavia l’anno scorso a Roma Federer meritava assolutamente di vincere!!!

  44. gigi scrive:

    Si,il discorso,è chiaro,esula.Io,personalmente,finirei con qualche breve osservazione.
    1. L’ho detto:nessuno è perfetto.Ma il brutto degli USA non è tanto questo o quello,che tu citi giustamente,chè altrimenti se ne posson citare,di sciocchezze ed ingiustizie,in tutto il mondo.E’ il modello di vita globale,l’immaturità di quel popolo che non dovrebbero spingerci a seguire un modello americano.Invece una pedissequa quanto becera abitudine all’imitazione,spinge troppi,acriticamente,a magnificare una “democrazia”che è tutto,furchè un modello morale(economico,si).Due esempi:il sistema elettorale bipolare è migliore del nostro ,con tutti i suoi partitini,ecc.Giusto:peccato che in realtà il sistema sia soltanto un modo per escludere tutte le voci fuori dal coro del sistema(socialisti,verdi ,radicali ,ecc.).Peccato che ci vogliano miliardi per diventare non soltanto presidente,ma anche semplice senatore.E i famosi rappresentanti del popolo,dove sono?
    Il servizio militare non è obbligatorio.Democrazia!Ma poi va militare,ed in zone di guerra,chi è povero e quindi ,non avendo altri lavori,deve arrangiarsi a sbarcare il lunario.
    2.Non citiamo sempre paesi scadenti,per confrontarli con gli USA,accidenti!Facciamo,ad esempio,un confronto coi paesi scandinavi o con la Francia o la Germania,tanto per dire,dove sicuramente andrei a vivere piuttosto che negli States.A me sembra che troppi sian rimasti come l’”americano a Roma”.,col mito ,quello si utopistico,degli Yankee.
    3.Non è però soltanto la cultura americana,che deve impregnarci.Ti dirò che ammiro perfino lo Schultz dei Pinuts e Parker e Hart del mago Witz(davvero spiritoso)che son poi soltanto Comics,ma guai a pensare che grande musica e letteratura e cinema sian patrimonio americano.Non cito nessuno perchè tutti sappiamo a chi mi possa riferireDico soltanto, riguardo al cinema,lche i film americani son impregnati di una violenza che è puerila ma molto pericolosa.Inoltre,a mio avviso,registi come Antonioni o Visconti se li sognaneranno per un bel pezzo,anche perchè il film americano nasce, ancora una volta,con l’esigenza del denaro.Senza il denaro si fa nulla,dici tu;lo so ,però si fanno ugualmentaefilm come “Professione reporter,”per ,dire.
    4.Partire dal presupposto che non volere una società all’americana sia,concettualmente,un’utopia…beh questa si mi sembra una visione ingenua ed acritica del mondo,un ottimismo perfino pericoloso.Il denaro è importante?Vero.Ma prova a pensare cosa si faceva prima che SOLTANTO il denaro fosse importante!E cosa NON si faceva!La virtù sta nel mezzo.
    5.Grazie ai soldi vedo il tennis!?Mah…Kramer,Rosewall,Laver,Gonzales non sono esistiti perchè ai loro tempi si guadagnava molto di meno?
    E semmai,e questo ricordalo bene,quando i soldi erano sempre importanti,ma non come oggi,non come punto focale di riferimento,quando non ci si attaccava a tutto pur di guadagnare, DI TENNIS IN TV SE NE VEDEVA TANTISSIMO ,GRATIS,E TUTTI POTEVANO VEDERLO ED ANCHE PERCIO’ ERA MOLTO PIU’ POPOLARE.
    6.Beh,mi pare talmente evidente che gli yankee giochino soltanto sul cemento e che il loro businessman presso l’ATP, voglia eliminare dal calendario due masters terrosi.Salvo aggiurngerne uno,senza gloria,storia e tradizione(ma che può fregare a gente che può far tradizione con Buffalo Bill?)perchè (toh,siam sempre li!)porta molti soldi.Dei quali,ditemi,c’era veramente bisogno?

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