Federer n.1 non si discute
Justine Henin invece sì

 
11 Dicembre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Più realisti del “Re Computer” i soloni della federazione internazionale del tennis (ITF) si sono adeguati ai cervelloni elettronici di ATP e WTA per nominare campioni del mondo i loro due leader, Roger Federer e Justine Henin.
Pochi giorni fa invece l’associazione di giornalisti internazionali di tennis (ITWA, circa 80 inviati specializzati) di cui chi scrive è uno dei fondatori, aveva premiato come migliori giocatori 2006 lo stesso Roger Federer, n.1 indiscusso, e la francese Amelie Mauresmo al posto della campionessa belga già incoronata dall’ITF nel 2003.
Sulla straripante supremazia di Roger Federer, infatti, nessuno poteva aver dubbi, dopo un 2006 nel quale lo svizzero di Basilea ha vinto 3 Slam ed è stato finalista nel quarto, ha conquistato in tutto 12 tornei (inclusa la Masters Cup di fine anno), ha infranto per la prima volta il muro degli 8 milioni di dollari di premi ufficiali (ma, tanto per darvi un’idea, per una sola soirée d’esibizione a Seul lui e Nadal si sono fraternamente divisi un cachet di un milione di dollari). Ed ha vinto la bazzecola di 92 incontri perdendone appena cinque, 4 da Nadal, 1 da Murray.
Per Federer, 25 anni, questo è il terzo anno consecutivo da campione del mondo, tris riuscito soltanto a Bjorn Borg, Ivan Lendl e Pete Sampras. Ieri lo stesso Borg, 50 anni, ha commentato: “Ci vorranno anni prima che qualcuno possa detronizzarlo, se Roger continua così”. Unica eccezione possibile, ma limitatamente ai campi rossi, Rafa Nadal.
Divergenze di opinioni, invece, sulla n.1 in gonnella. Se è vero che Justine Henin è stata la tennista più costante _ e più per le quattro finali di Slam raggiunte e la vittoriosa Masters Cup che per i sei tornei vinti (la metà di Federer…) _ è anche vero che la belga di Slam ha conquistato soltanto Parigi. Proprio Amelie Mauresmo l’ha battuta in due finali (Australian Open e Wimbledon). Non si può dire che Justine abbia dominato la stagione, avendo perso oltre a quelle due finali anche una terza, all’US Open con Maria Sharapova (seconda nelle classifiche WTA).
Insomma le vittorie di Amelie nelle due finali di Slam dovrebbero valere più delle tre di Nadal su Federer in tornei (Dubai, Montecarlo, Roma) che Slam non sono. Aver vinto il doppio degli Slam, e mettendo k.o. proprio la rivale n.1, dovrebbe pesare di più di una meravigliosa regolarità. Per anni nel tennis, da Wallys Myers negli Anni Trenta a Lance Tingay nei Cinquanta-Sessanta, a Rino Tommasi nei primi anni Settanta, i computer non c’erano e i verdetti non erano solo più umani, ma anche più giusti.

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5 Commenti a “Federer n.1 non si discute
Justine Henin invece sì”

  1. guido tirone scrive:

    Caro Ubaldo, il problema delle classifiche di fine anno si ripropone di tanto in tanto. A meno di dominatori assoluti (tipo Federer oggi, Connors 74, McEnroe 84, Wilander 88, Graf e Navratilova per diversi anni …..) non è infrequente che si verifichino stagioni come quella 2006 in campo femminile. Il fatto è che le classifiche del computer (sia Atp che Wta) tendono a privilegiare la regolarità del rendimento piuttosto che remunerare adeguatamente le grandi vittorie: uno Slam vale solo 2 Masters Series o 2 Tier 1; due finali valgono più di una vittoria e di una sconfitta nei quarti …… . (mentre tutti preferirebbero vincere Wimbledon e raggiungere i quarti a Melbourne piuttosto che essere sconfitti in finale sia a Parigi che a Flushing Meadow).
    E’ giusto premiare la solidità ai fini del seeding. A fine anno (e solo a fine anno) dovrebbero invece essere nominati il/la Player of the Year secondo questo semplicissimo criterio: maggior numero di Slam vinti; in caso di parità considerare il vincitore o la vincitrice del Masters; in caso di parità considerare il maggior numero di tornei di prima fascia vinti.
    In questo caso Amelie vedrebbe premiata la sua stagione e Justine la sua costanza di rendimento.

  2. alessio scrive:

    Sono d’accordo la Mauresmo meritava il riconoscimento come giocatrice 2006.Tra l’altro era un giusto premio a una tennista dal gran talento che finalmente, dopo incertezze personali e agonistiche, ha saputo finalmente raccogliere quello che meritava.Peraltro consola che sia lei che la Henin solo le tenniste che giocano un tennis classico, dove il tocco prevale sulla potenza.Entrambi con Federer sono un buon segnale per il tennis.
    Spero che il 2007 sia un anno di maggiore equlibrio fra gli uomini e che ci introduca finalmente la Schiavone nelle top ten

  3. Giovanni Di Natale scrive:

    Le argomentazioni spingono tutte dalla parte di Amelie Mauresmo. Eppure non ha vinto e difficilmente vincerà in futuro, sempre che non faccia un Grande Slam. A questo punto, però, mi chiedo se non sia meglio “limitare” il computer. Ovvero cambiare totalmente i criteri del tennis. Perchè non decidere chi è il campione iridato attraverso un torneo che faccia da “Campionato del mondo”? Lo troverei più avvincente di un Master di fine anno, che alla fine regala al vincitore “poca gloria” e tanti soldi. E se Wimbledon conserva il suo fascino è soprattutto perchè è un torneo che ti fa entrare nella storia.

  4. max pachora scrive:

    Appena sentita dal duo Tranquillo-De Rosa (credo) durante la telecronaca di Miami-Raptors della Nba:
    “C’è chi diceva che doveva essere Federer il giocatore dell’anno per Sport Illustrated…” (invece di Dwayne Wade, ndr)
    “… Sìììì, ma chissenefrega!”
    “… Ecco, mi hai tolto le parole di bocca”.

    Forse Federer è un anticchia meglio di uno che gioca tutto l’anno a casa sua e quando mette il naso fuori dagli States perde ai Mondiali con la Grecia - dicasi: Grecia.

    Ubi, scatena l’inferno

  5. Ubaldo Scanagatta scrive:

    A Giovanni di Natale dico che un nuovo torneo “campionato del mondo” non sarebbe credibile. Intanto su quale superficie dovrebbe essere giocato? A rotazione? Invece di 100 anni ce ne metterebbe 200 a crearsi una tradizione di fronte ai quattro Majors. Nemmeno il torneo olimpico, che pure per essere giocato ogni quattro anni e in un particolare contesto, riesce ad essere considerato un torneo importante. Altrimenti non l’avrebbero vinto Mecir, Rosset, Kafelnikov e Massu! Il duo Agassi-Davenport ad Atlanta è stata l’eccezione…
    A Max rispondo: prima di tutto non bisognerebbe mai paragonare sport di squadra a sport individuali. Un campione anche straordinario non fa squadra (vedi Real madrid nel calcio con i galacticos) e se la sua squadra non vince nulla non conquisterà mai granchè neppure lui (e penso a Batistuta della mia Fiorentina…vogliamo metterlo con Cannavaro?). poi bisognerebbe distinguere fra sport e sport , perchè alcuni pur importanti (e penso allo sci e a Tomba) sono praticati agonisticamente in modo competitivo da 25 Paesi e non da 170 come il tennis. Alcuni sport in particolare, come i quattro grandi dello sport statunitense (basket, baseball, football e Hockey su ghiaccio) vivono praticamente nei loro confini nazionali, salvo quelle occasioni particolari rappresentate da Mondiali e Giochi Olimpici in cui neppure sempre i cosiddetti Dream Team trionfano.
    Insomma, avendo fatto anch’io il telecronista di uno sport (e non si può farlo bene senza amarlo…e l’amore acceca), capisco che ogni tanto le parole ti scappano di bocca e dici cose che non dovresti. Federer è un campione assoluto che merita di essere msso in balottaggio con i migliori di tutti i tempi, dubito fortemente che per Dwayne Wade si possa fare un discorso analogo, con tutto il rispetto per i baskettofili.
    Quanto suggerisce Guido risponde ad una logica che è sempre stata usata prima dell’avvento del computer, appunto, e non c’è forse bisogno di codificarla. E’ un po quello che ho fatto io, Amelie ha vinto due Slam e Justine uno, per di più Amelie li ha vinti proprio superando Justine in due finali, ergo Amelie a mio avviso meritava più d’essere n.1 che non Justine. Che poi in assoluotmio consideri Justine più forte di Amelie è tutto un altro discorso (del resto suffragato dal numero di Slam totali conquistati dalla belga rispetto a quelli di Amelie).
    Le parole di Alessio mi hanno fatto tornare in mente che in un mondo femminile dominato quantitativamente dal rovescio a due mani è bello _ e forse signfiicativo, che dite? _ che le due tenniste in ballo per la leadership mondiale e capaci di vincere insieme nelò 2006 tre Slam più una Masters Cup siano due giocatrici con il rovescio ad una mano. E in possesso di rovesci assolutamente straordinari, decisamente il loro colpo migliore. Da cineteca quello di Justine, ma fantastico anche quello di Amelie. Curioso, no?

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