Commenti a: Intervista a Di Matteo n.3 italiano.Scommesse, doping, Belardinelli.Panatta e Pietrangeli secondo Pancho.Un aneddoto di Cino Marchese http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 18:05:38 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: Cino Marchese http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29885 Cino Marchese Sat, 13 Oct 2007 09:04:19 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29885 Bella l'intervista ad uno dei più popolari ed amati protagonisti del tennis romano. Conosco "Pancho" da sempre e lui mi identificava sempre come il Marchese della La Font. Ero appena entrato nel mondo del tennis e non potevo pretendere che tutti mi conoscessero bene,ma con Pancho subito si creò un buonissimo rapporto e mi dava allegria tutta quella sua corte borgatara che si portava dietro. Il suo era un gruppo di amici che lo amavano profondamente e che si erano appassionati al tennis per lui e solo per lui. Avevano per un momento accantonato la loro passione per la Roma e cercavano di capire uno sport che non apparteneva alla loro cultura e che con le sue origini nobili non aveva nulla a che fare con loro, ma l'amore per Pancho era superiore a tutto. Scendevano al Foro dalla borgata e facevano un tifo rumorosissimo per il loro campione ed al proposito mi ricordo una partita giocata sul campo 2 contro il francese Chanfreau che rischiò di non finire per invasione di campo, ma era bello vedere tutto questo affetto per uno di loro che i casi della vita lo avevano catapultato in uno sport praticato nei rioni alti e non in borgata. Lui sotto sotto era fiero di tutto ciò e li ricambiava dello stesso affetto. Lui ormai era diventato un giocatore molto forte e andava a giocare nei posti più eclusivi e famosi ed è proprio per questa ragione che vi voglio raccontare un episodio che accadde a Wimbledon, il tempio del tennis dove si giocava sull'erba cosa totalmente inusuale per il nostro Pancho che non l'aveva mai vista. Non si sa come ma in coppia con Mimì Di Domenico avevano vinto il primo turno con i belgi Drossart e Hombergen e al secondo avrebbero incontrato Ashe e Ralston, testa di serie n°1 o giù di lì. Il match era in programma sul campo n°1, il secondo come importanza dove c'era un'atmosfera quasi sacra. Tutto perfetto, gremito di gente, l'erba dei primi giorni ancora perfetta ed il nostro gruppo di suiver pronti nelle prime file riservate ai parenti ed agli amici. Il palleggio di riscaldamento scivola via veloce ed un imperturbabile arbitro di sedia chiama il tempo ed incomincia la partita. I nostri erano dalla parte dove eravamo seduti noi e sentivamo chiaramente tutto quello che Pancho e Mimì si dicevano dal momento che le palle manco le vedevano. Al servizio Ashe che batte la prima palla su Mimì che stava a destra. Serve il suo solito servizio molto tagliato ad uscire e Mimì manco la tocca. Serve il secondo punto su Pancho e vince anche quello e prima di servire il terzo punto Pancho si rivolge al suo compagno e gli dice " Mimì fai un passo in fuori perchè il moro serve sta pallaccia molto tagliata e se non ci vai prima manco la tocchi". Diligentemente Mimì fa un passo in fuori ed Ashe lo vede ed accentua il suo taglio e Mimì a stento mette la racchetta e ne viene fuori un obbrobrio di risposta alta e lenta sopra la rete. Ralston che aveva una forza bestiale, era il classico americano un po' "ciocco" ma potente e veloce come il fulmine e si avventa su quella palla molle e senza peso e fa una voleè potentissima addosso al malcapitato Pancho e lo prende in mezzo agli occhi. Pancho stramazza a terra e con il suo sguardo sconsolato ha la forza di dire a Mimì in puro romanesco " A Mimì non risponne più che è mejo " Noi in tribuna dove curiosi attendevamo qualcosa del genere non la smettiamo più dal ridere tanto che i nostri vicini credendo chissà che cosa ci chiedono cosa è successo al chè uno di noi esclama " é troppo lunga e poi non potreste capire" Sono passati molti anni e Pancho è sempre lo stesso con gli stessi amici e con quello spirito romano vero delle sue borgate dove vive ancora in un bel Circolo che si è costruito e gestisce e per lui sono sempre rimasto il Marchese della La Font. Bella l’intervista ad uno dei più popolari ed amati protagonisti del tennis romano. Conosco “Pancho” da sempre e lui mi identificava sempre come il Marchese della La Font. Ero appena entrato nel mondo del tennis e non potevo pretendere che tutti mi conoscessero bene,ma con Pancho subito si creò un buonissimo rapporto e mi dava allegria tutta quella sua corte borgatara che si portava dietro. Il suo era un gruppo di amici che lo amavano profondamente e che si erano appassionati al tennis per lui e solo per lui. Avevano per un momento accantonato la loro passione per la Roma e cercavano di capire uno sport che non apparteneva alla loro cultura e che con le sue origini nobili non aveva nulla a che fare con loro, ma l’amore per Pancho era superiore a tutto.
Scendevano al Foro dalla borgata e facevano un tifo rumorosissimo per il loro campione ed al proposito mi ricordo una partita giocata sul campo 2 contro il francese Chanfreau che rischiò di non finire per invasione di campo, ma era bello vedere tutto questo affetto per uno di loro che i casi della vita lo avevano catapultato in uno sport praticato nei rioni alti e non in borgata. Lui sotto sotto era fiero di tutto ciò e li ricambiava dello stesso affetto. Lui ormai era diventato un giocatore molto forte e andava a giocare nei posti più eclusivi e famosi ed è proprio per questa ragione che vi voglio raccontare un episodio che accadde a Wimbledon, il tempio del tennis dove si giocava sull’erba cosa totalmente inusuale per il nostro Pancho che non l’aveva mai vista. Non si sa come ma in coppia con Mimì Di Domenico avevano vinto il primo turno con i belgi Drossart e Hombergen e al secondo avrebbero incontrato Ashe e Ralston, testa di serie n°1 o giù di lì. Il match era in programma sul campo n°1, il secondo come importanza dove c’era un’atmosfera quasi sacra. Tutto perfetto, gremito di gente, l’erba dei primi giorni ancora perfetta ed il nostro gruppo di suiver pronti nelle prime file riservate ai parenti ed agli amici. Il palleggio di riscaldamento scivola via veloce ed un imperturbabile arbitro di sedia chiama il tempo ed incomincia la partita. I nostri erano dalla parte dove eravamo seduti noi e sentivamo chiaramente tutto quello che Pancho e Mimì si dicevano dal momento che le palle manco le vedevano. Al servizio Ashe che batte la prima palla su Mimì che stava a destra. Serve il suo solito servizio molto tagliato ad uscire e Mimì manco la tocca. Serve il secondo punto su Pancho e vince anche quello e prima di servire il terzo punto Pancho si rivolge al suo compagno e gli dice ” Mimì fai un passo in fuori perchè il moro serve sta pallaccia molto tagliata e se non ci vai prima manco la tocchi”. Diligentemente Mimì fa un passo in fuori ed Ashe lo vede ed accentua il suo taglio e Mimì a stento mette la racchetta e ne viene fuori un obbrobrio di risposta alta e lenta sopra la rete. Ralston che aveva una forza bestiale, era il classico americano un po’ “ciocco” ma potente e veloce come il fulmine e si avventa su quella palla molle e senza peso e fa una voleè potentissima addosso al malcapitato Pancho e lo prende in mezzo agli occhi. Pancho stramazza a terra e con il suo sguardo sconsolato ha la forza di dire a Mimì in puro romanesco ” A Mimì non risponne più che è mejo ” Noi in tribuna dove curiosi attendevamo qualcosa del genere non la smettiamo più dal ridere tanto che i nostri vicini credendo chissà che cosa ci chiedono cosa è successo al chè uno di noi esclama ” é troppo lunga e poi non potreste capire”
Sono passati molti anni e Pancho è sempre lo stesso con gli stessi amici e con quello spirito romano vero delle sue borgate dove vive ancora in un bel Circolo che si è costruito e gestisce e per lui sono sempre rimasto il Marchese della La Font.

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Di: egizio http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29810 egizio Fri, 12 Oct 2007 08:46:17 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29810 grazie a tutti x i complimenti, un saluto particolare a Giampaolo che so che scrive da oltre oceano. Se l'intervista è venuta carina il merito è di Pancho. E' una persona che ha un carisma particolare e gli vogliono tutti un gran bene. Sarei curioso di sapere chi erano questi sudamericani che all'epoca di Panatta si "aiutavano"... grazie a tutti x i complimenti, un saluto particolare a Giampaolo che so che scrive da oltre oceano. Se l’intervista è venuta carina il merito è di Pancho. E’ una persona che ha un carisma particolare e gli vogliono tutti un gran bene. Sarei curioso di sapere chi erano questi sudamericani che all’epoca di Panatta si “aiutavano”…

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Di: marcos http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29785 marcos Thu, 11 Oct 2007 22:03:27 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29785 bravo egizio! io credo che dalla metà degli anni settanta alla metà degli ottanta, anche nel mondo sportivo, molti usavano cocaina. non credo che l'uso di quella sostanza possa in qualche modo accostarsi al doping, per come lo conosciamo da cinquantanni. il doping, infatti, è finalizzato al miglioramento della prestazione. la cocaina tirata in discoteca o nelle stanze degli alberghi fino alle tre del mattino, magari alla vigilia di un incontro di davis, non era certo finalizzata a migliorare le prestazioni. era un modo sciocco e pericoloso di cercare il divertimento. qualche tennista, credo, ne faceva uso; qualcunaltro preferiva l'amatriciana; qualcunaltro non riusciva a passar notti senza donzelle. in tutti e tre i casi, a mio parere, non si può parlare di doping: probabilmente, cocaina, amatriciana e notti folli hanno accorciato la carriera a molti tennisti. a nessuno venga in mente di accusarmi d'aver messo sullo stesso piano cocaina e amatriciana: la prima, che fa malissimo, è da evitare sempre; la seconda, che fa benissimo, è da evitare tutti i giorni! per le donzelle...regolatevi voi. ps. per i fanciulli, si regolino le donzelle. sia mai che qualcuno possa pensare ch'io sia uno sporco maschilista! bravo egizio!

io credo che dalla metà degli anni settanta alla metà degli ottanta, anche nel mondo sportivo, molti usavano cocaina.

non credo che l’uso di quella sostanza possa in qualche modo accostarsi al doping, per come lo conosciamo da cinquantanni. il doping, infatti, è finalizzato al miglioramento della prestazione.

la cocaina tirata in discoteca o nelle stanze degli alberghi fino alle tre del mattino, magari alla vigilia di un incontro di davis, non era certo finalizzata a migliorare le prestazioni. era un modo sciocco e pericoloso di cercare il divertimento.

qualche tennista, credo, ne faceva uso; qualcunaltro preferiva l’amatriciana; qualcunaltro non riusciva a passar notti senza donzelle.

in tutti e tre i casi, a mio parere, non si può parlare di doping: probabilmente, cocaina, amatriciana e notti folli hanno accorciato la carriera a molti tennisti.

a nessuno venga in mente di accusarmi d’aver messo sullo stesso piano cocaina e amatriciana: la prima, che fa malissimo, è da evitare sempre; la seconda, che fa benissimo, è da evitare tutti i giorni!

per le donzelle…regolatevi voi.

ps. per i fanciulli, si regolino le donzelle. sia mai che qualcuno possa pensare ch’io sia uno sporco maschilista!

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Di: giampaolo http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29774 giampaolo Thu, 11 Oct 2007 17:28:30 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29774 complimenti ancora per questa intervista interessantissima io ho avuto il modo di conoscere direttamente il grande pancho e non posso che esprimermi positivamente nei suoi confronti, in quanto dotato di una grandissima simpatia ma principalmente di una passione inimmaginabile per il tennis. è divertente conoscere aneddoti raccontati da questi grandi personaggi un grande saluto a pancho e un ringraziamento ad egizio che ci continua a regalare bellissime interviste ciao giampaolo complimenti ancora per questa intervista interessantissima
io ho avuto il modo di conoscere direttamente il grande pancho e non posso che esprimermi positivamente nei suoi confronti, in quanto dotato di una grandissima simpatia ma principalmente di una passione inimmaginabile per il tennis.
è divertente conoscere aneddoti raccontati da questi grandi personaggi
un grande saluto a pancho e un ringraziamento ad egizio che ci continua a regalare bellissime interviste
ciao giampaolo

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Di: caterina http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29773 caterina Thu, 11 Oct 2007 17:11:06 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29773 scusate, all'epoca non c'ero...ma mi spiegate che avrà mai fatto Galgani oltre a regalare targhe? Comnque Di Matteo l'ho conosciuto è una proprio una brava persona scusate, all’epoca non c’ero…ma mi spiegate che avrà mai fatto Galgani oltre a regalare targhe?
Comnque Di Matteo l’ho conosciuto è una proprio una brava persona

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Di: Nikolik http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29768 Nikolik Thu, 11 Oct 2007 14:31:35 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29768 Bellissima intervista, divertente e anche interessante. Oltretutto, fornisce un sacco di spunti di riflessione sulla federazione, sui nostri migliori tennisti di una volta, sulla gestione dei circoli, sul passato e futuro del tennis. Bellissima intervista, divertente e anche interessante.
Oltretutto, fornisce un sacco di spunti di riflessione sulla federazione, sui nostri migliori tennisti di una volta, sulla gestione dei circoli, sul passato e futuro del tennis.

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Di: Fabio P. http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29766 Fabio P. Thu, 11 Oct 2007 14:04:22 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29766 Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di dire che Barazzutti fece cacciare Pietrangeli e non Panatta ! Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di dire che Barazzutti fece cacciare Pietrangeli e non Panatta !

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Di: Fabio P. http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29765 Fabio P. Thu, 11 Oct 2007 13:57:02 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1012#comment-29765 Lo stesso Di Matteo dice che, durante il periodo in cui giocava, c'erano giocatori "chiacchierati" ... e che lo stesso Ubaldo sa i nomi ... Ricordo una intervista dell'epoca di Panatta che diceva che alcuni giocatori sudamericani pare usassero masticare prima delle partite un particolare fungo delle regioni andine per "riscaldare il sangue" ... magari e' stata una forma di doping pure quella ... Stessa storia per i sottobanco ... tutti sapevano che i direttori dei tornei li davano ... perche' nessuno parlava all'epoca ? E un noto grande giocatore che tante volte veniva (soprattutto ad inizio carriera), perdeva al primo turno ostentando anche il fastidio di aver dovuto giocare, prendeva il sottobanco e se te tornava beatamente a mangiare da McDonald a casa sua ? Non e' un imbroglio anche quello ? Allora perche' buttare la croce su un Murray che, in attivita', non fa i nomi di chi si vende le partite ? Lo stesso Di Matteo dice che, durante il periodo in cui giocava, c’erano giocatori “chiacchierati” … e che lo stesso Ubaldo sa i nomi …
Ricordo una intervista dell’epoca di Panatta che diceva che alcuni giocatori sudamericani pare usassero masticare prima delle partite un particolare fungo delle regioni andine per “riscaldare il sangue” … magari e’ stata una forma di doping pure quella …
Stessa storia per i sottobanco … tutti sapevano che i direttori dei tornei li davano … perche’ nessuno parlava all’epoca ?
E un noto grande giocatore che tante volte veniva (soprattutto ad inizio carriera), perdeva al primo turno ostentando anche il fastidio di aver dovuto giocare, prendeva il sottobanco e se te tornava beatamente a mangiare da McDonald a casa sua ?
Non e’ un imbroglio anche quello ?
Allora perche’ buttare la croce su un Murray che, in attivita’, non fa i nomi di chi si vende le partite ?

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