Mi scuso per eventuali errori di battitura e se alcuni periodi non scorrono via in maniera molto liscia, ma ho preferito mantenere l’impostazione “parlata”, propria delle trascrizioni, altrimenti correvo il rischio di rielaborare eccessivamente le frasi, allontanandomi dallo spirito “colloquiale” e in “tempo reale” del contesto nel quale si svolgevano le interviste.
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Detto cio’, adesso bisogna cercare di superare la solita “tristezza post-slam”, patologia che assale noi assatanati di tennis ogni volta che un torneo come questo finisce.
]]>Soprattutto, come dice la mitica Billie Jean King: “La sua vittoria più bella è nei bambini che prendono in mano la prima racchetta e vogliono diventare come Justine, una campionessa senza muscoli e centimetri, ma fantasia e tennis”
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