L’Italia risorge a Barcellona.
Starace va a ritmo di flamenco, Chela ko. Intervista a Potito.
Domani la sfida al “Principe” Nadal.
Si può sognare un exploit?
Volandri domina Davydenko, ma perde

 
26 Aprile 2007 Articolo di Giovanni Di Natale
Author mug

L’Italia può sognare un exploit azzurro a Roma e Parigi. Perchè Potito Starace, al caldo di Valencia e di Barcellona,_ qui potete trovare un’intervista realizzata con Potito Starace dagli amici del sito di Pianetatennis.it prima del suo match con Nadal _ sembra aver scoperto il segreto del successo. Battendo l’argentino Juan Inacio Chela, terraiolo di primo livello, per la prima volta in carriera si è qualificato per i quarti di finale del torneo catalano (nelle due precedenti apparizione si era sempre fermato al secondo turno). E’ finita 6-4 7-6 per l’azzurro ed il tie-break è stato una roulette russa (10-8). Potito ha anche annullato un set point all’avversario, dimostrazione che il fisico e la testa sono tornati quelli di qualche anno fa. Ad oggi il tennista di Cervinara era riuscito soltanto in un’occasione a battere Chela, perdendo tre volte. Starace e Chela sono rimasti sul campo due ore di fila ed alla fine la differenza tra i due è stata soltanto di 4 punti. Il bilancio al servizio di Potito è di un buon 85% di prime palle, che per il 60% hanno aiutato l’azzurro a vincere il punto. Percentuale di “successo” lievemente inferiore, ma sempre buona, (57%) sulla seconda. Il resto lo ha fatto la maggior voglia di vincere dell’azzurro.
Una partita ancora una volta negata ai telespettatori italiani, così come Volandri-Davydenko, perchè disputata sul campo numero 1 e la copertura mediatica si limita al Centrale. Per scaramanzia, però, verrebbe da dire lasciateli giocare lì.
Sicuramente non sarà così. Domani Potito affronterà, in diretta su Sky, il “Principe del Rosso” Rafael Nadal, che ha concesso solo cinque game a Thomas Johansson (6-1 6-4) e che non perde sulla superficie amica da 69 incontri ovvero da oltre due anni (contro Andreev nei quarti di Valencia, anno 2005). Nadal contro Starace. Il numero 2 al mondo (ma sarebbe il numero 1 se ci fosse la classifica per superficie) contro il numero 72 (best ranking 60 nel 2005), una sfida sulla carta “impari”. Un solo precedente tra i due. A Buenos Aires, due anni fa, vinse Nadal agevolmente. Domani? Starace riuscirà a tenere testa al maiorchino? Ecco l’intervista realizzata dagli amici del sito www.pianetatennis.it

Starace: “Nadal è una macchina, ma ci proverò. Sto giocando bene, a Roma e Parigi dimostrerò chi è Starace”
Abbiamo intervistato in esclusiva per i lettori di Tutto Napoli Potito Starace impegnato nei quarti di finale dell’Atp di Barcellona a poche ore dal match contro il n.2 del mondo Rafael Nadal. Il tennista campano, autore di un grande torneo, sta confermando il suo periodo positivo (iniziato nel Challenger di Napoli) esprimendo il suo migliore tennis e una condizione fisica finalmente ottimale dopo tanti infortuni.
Al di là di come andrà con Nadal, come valuti il tuo torneo?
“Il mio torneo fin adesso è stato molto positivo ho incontrato avversari molto temibili e soprattutto oggi con Chela che io reputo tra i migliori su questa superficie ho espresso il mio miglio miglior tennis anche se ho sofferto un po’ nel secondo set, ma cmq sono contento della mia prestazione. Nadal invece è una storia a parte….”Come pensi di provare a fermare Nadal che sembra imbattibile?

“Nadal non è che sembra imbattibile, lo è… in questo momento è una macchina che è difficile da fermare 69 vittorie consecutive su una superfice come la terra vogliono dire molto… Però io darò il massimo perché come ho detto primo sto giocando un buon tennis e come si dice nella vita nulla è impossibile…”

Dopo Barcellona cosa hai in programma?

“Dopo Barcellona mi prenderò una settimana di riposo prima di Roma, che sto aspettando con ansia dall’inizio della stagione, sperando che mi capiti un sorteggio più favorele rispetto lo scorso anno, anche se comunque è sempre bello confrontarsi con dei campioni. Poi arriva Amburgo tutto però dipenderà dal cammino che farò a Roma, poi arriva il Roland Garros e lì voglio arrivare al massimo per dimostrare d’avvero chi è Potito Starace”.

Senza infortuni e giocando con regolarità esprimi un grande tennis, dove vuoi arrivare?

“E’ quello il problema senza infortuni, purtroppo in questi anni sono stato un po’ sfortunato anche se adesso tutto è passato, spero di ritornare al 100 % per fine anno; dove voglio arrivare non lo so tutto dipenderà dalle mie condizioni, anche perché io sono scaramantico e non sono abituato a previsioni

Riprende Di Natale: Dopo Starace anche Volandri è stato ad un passo dal raggiungere i quarti di finale. La partita contro Davydenko sarà ricordata come un’occasione sprecata. Il livornese ha dominato, sempre avanti nei due set, ma sempre incapace di chiudere l’incontro. Due tie-break hanno premiato il russo, che ha sfruttato ogni minimo calo di ritmo di Filippo. Nel secondo set l’azzurro ha anche sprecato alcuni set point. Peccato.

Risultati :

Canas b. Andujar 7-5 6-4
Nadal b. Johansson 6-1 6-4
Starace b. Chela 6-4 7-6
Davydenko b. Volandri 7-6 7-6

Collegamenti sponsorizzati


16 Commenti a “L’Italia risorge a Barcellona.
Starace va a ritmo di flamenco, Chela ko. Intervista a Potito.
Domani la sfida al “Principe” Nadal.
Si può sognare un exploit?
Volandri domina Davydenko, ma perde”

  1. roberto scrive:

    Considerazioni tattiche banali. Il gioco di Potito è in genere meno efficace contro i mancini, perché questi possono fronteggiare con il dritto i due colpi migliori di Starace, che sono il servizio kick, (centrale da destra e esterno da sinistra) e il dritto anomalo. Se poi a questi mancini generici sostituiamo King Kong Nadal ecco che tutto si fa ancora più complicato. Nello scambio, il dritto incrociato di Rafa costituirà un test formidabile per i miglioramenti evidenziati quest’anno sul rovescio dal tennista di Cervinara. Potito dovrà tentare di tirare decine di rovesci lungolinea per uscire dalla diagonale, un colpo su cui non è mai stato molto sicuro. Mi aspetto una onorevole difesa, ma nulla di più…
    E spero tanto di essere clamorosamente smentito!!

  2. vincenzo torzillo scrive:

    sognare è la cosa più bella che ci sia….

  3. Giovanni Di Natale scrive:

    Roberto, che dire… trovo assolutamente interessante e corretto il tuo “stile” di gioco.
    Personalmente ritengo che Potito debba provare a togliere il tempo a Nadal, quindi rischiare anche delle discese a rete. Sullo scambio lungo, la pressione dello spagnolo è nettamente superiore alla lunga gli errori li commetterebbe il nostro…

  4. daniele flavi scrive:

    Anche se poto non riuscirà a tener testa a Nadal, avrà fatto comunque un grande torneo. Da Napoli sembra aver trovato un feeling con la terra rossa veramente eccezionale. Forse con un po’ pi’ di fortuna, al sorteggio, poto avrebbe potuto raggiungere anche la semi o la finale…speriamo che la fortuna arrivi a Roma e parigi…comuqnue anche Filo sta giocando alla grande con davydenko, è andato sul 5 4 e servizio ed ora sono al tie break… speriamo bene..

  5. giulio scrive:

    Volandri ha perso contro davy una partita incredibile, da chiamare il pronto soccorso psicologico (se solo esistesse…). Qualcuno lo aiuti prima che si trasformi in “Seppi2, la maledizione tricolore”. mi tornano in mente le parole di nanni moretti sul vittimismo dei tennisti italiani.

  6. Stefano Grazia scrive:

    Non sarà che Volandri abbia una storia con la Hingis,per caso?
    A parte gli scherzi, qualcuno ha controllato i risultati di Stepanek PRIMA e DOPO Martina? Dov’è lo “statistico” che possa farci una comparazione di tutti i giocatori che sono stati con la Hingis e la loro precipitosa discesa nell’abisso(un nome su tutti: Norman Magnus, e non è l’unico …nel blog di Wertheim è ormai entrata di fatto nel novero delle Leggende Metropolitane solo che ormai qui non si tratta più di miti, ma di realtà…E potrebbe anche essere l’arma segreta di Roger (in fondo è una compatriota) per fermare Nadal sul Rosso…

  7. Antonio Gaito scrive:

    Volandri per me, con questa partita, ha dimostrato che a certi livelli non arriverà mai. Già tanto confermare la posizione che ha per fine anno perchè potrebbe calare e non poco.

    Potito ho sempre pensato che fosse un grande talento, peccato per i tanti infortuni perchè sistematicamente appena gli danno tregua mette in fila risultati su risultati senza fermarsi mai.

  8. marcos scrive:

    peccato per filippo, ma sta ritrovando il suo gioco. buon torneo, comunque.

    potito ha le armi, per disturbare il gioco di nadal, più di quanto possa, in questo momento, chiunque altro, a parte canas e nalbandian, sulla terra.

    liftoni alti e palle strette e corte sul rovescio suo + l’80% di prime consentiranno al poto di giocarsela alla pari per molti tratti del match.

    domani vedremo quali tratti saranno!

    coraggio!

  9. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Marcos è un grande e soprattutto un…buono. Per gli azzurri stravede. Secondo me Poto con Nadal non ha le armi adatte. Soffre i mancini (e i suoi colpi sono sempre indirizzati sull’angolo del rovescio dei destri, quindi stavolta finiranno sul dritto di Rafa, ohi, ohi, ohi), e se ha un limite lo ha nella mancanza di rapidità negli spostamenti. Nadal, con i suoi angoli esasperati, fa soffrire terribilmente chi non sia velocissimo. E soprattutto fa soffrire chi non abbia uno straordinario allungo sul rovescio…Inoltre se ti butta fuori campo in profondità ti gioca quelle palle corte che sono mortifere. Infine tutti sottolineano la straordinaria fisicità di Rafa, l’altletismo esasperato, il dritto spaventoso, ma ben pochi sembrano far caso al fatto che lui fa quasi sempre la cosa più giusta, la scelta tattica più ad hoc in ogni situazione. So che a qualcuno (Vincenzo?) si accapponerà la pelle, ma l’intelligenza tattica di Nadal _ ivi inclusa la pazienza di attendere l’occasione giusta per dar l’accelerazione di dritto come di rovescio, oppure la smorzata, o financo la (rara) discesa e rete _ è a mio avviso superiore a quella di Roger Federer che è un grandissimo giocatore, un talento sopraffino che però più volte ha dimostrato di affidarsi al puro istinto piuttosto che ad un saggio discernimento. Io la penso così e. vorrei sbagliarmi, credo che Potito subirà una dura lezione (cioè tanto dura quanto l’hanno subìta tutti quanti fra Montecarlo e Barcellona non sono riusciti a strappargli un set). Ripeto, sarò l’uomo più felice del mondo se Marcos avrà visto giusto e io invece sbagliato. Ad maiora.

  10. Giovanni Di Natale scrive:

    Intanto è stato pubblicato il programma di domani. Nadal-Starace inizierà non prima delle 15.15 e questa volta sarà in diretta televisiva.

  11. pibla scrive:

    Sarà 6-4 6-2 Nadal ma va bene lo stesso e poi come è stato già detto “sognare…..”

  12. marcos scrive:

    condivido totalmente l’analisi di ubaldo, nella misura in cui sarà nadal a tenere il gioco: il poto rischia di impazzire di rovescio.
    se, invece, potito riuscirà col servizio a tenere il gioco sulla sua diagonale dritta, allora, potremo divertirci!

    sed…ad impossibilia nemo tenetur!

  13. giancarlo liucci scrive:

    Il maestro Scanagatta ha centrato perfettamente la presentazione.
    Per come sto vedendo Nadal faccio fatica ad attivare l’ immaginazione. Non c’è gara sotto nessun aspetto tecnico ma, essendo di carne tutto è possibile… Qualcuno suggerisce il fattore Hingis. Hingis la quale sarà tanto brava ma, un po’ bruttina…… Guardando sugli spalti… temo sia più il suo compaesano a correre qualche rischio…
    Stepanek si immoli ancora un po’….
    Importante è che vediamo Starace

  14. Fabio F. scrive:

    Nadal non soffre potito come ,semplicemente, non soffre assolutamente nesuno dei giocatori in circolazioni. Remare dal fondo contro di lui significa non riuscire a reggerne i ritmi, attaccare esporsi ad un micidiale passante. La sensazione di assoluta tranquilità ed ingiocabilità che trasmette rafa sul rosso assosmiglia molto a quella del Borg 1977-1980.
    Mi interesserebbe, perchè inedità,una finale con nalbandian, su un rosso piuttosto veloce ove in passato han vinto anche Krajicek e Todd martin.
    E’ battibile solo in una giornata di evidente calo,in concomitanza con Una grande,grandisisma giornata dell’avversario. Lo ha detto tra le righe anche Federer,non solo Fabio F..

    Rafa mostruoso su terra,federer inavvicinabile su erba. L’omologazione della superficie, la tendenza a cementificare tutto,ha favorito queste due tirannie. La situazione sul rosso è sconfortante dietro ai mostri, sull’erba c’è già qualcosa in più (Gasquet,Ancic, Djokovic) ma il panorama non è scopiettante lo stesso. Su cemento,viceversa, tanti,troppi specialisti che si programmano per “picchi di forma” in cui sono i numeri due-tre della superficie, per poi inevitabilmente pagare dazio e scomparire o rallentare.

  15. roberto scrive:

    Caro Marcos, io dopo aver visto King Kong Rafa ieri sera contro T. Johansson, mi sono totalmente sfiduciato… Ok, lo svedese non è un terraiolo, però serve bene, a rete è discreto, ed ha un eccellente rovescio bimane… Eppure è stato travolto nel 1 set e per racimolare 4 games nel 2° ha dovuto fare dei numeri assolutamente improbabili, specie con il rovescio incrociato. Secondo me il servizio di Poto non è sufficientemente incisivo per consentirgli di comandare il gioco e di metterla sulla diagonale preferita. Anche quando si gioca sulla diagonale destra, poi, non è che Poto sia così favorito: Nadal di rovescio sulla terra ha dimostrato di poter reggere contro dritti anche migliori di quello del nostro…Che tra l’altro è più incisivo quando è giocato da destra verso sinistra. Sinceramente non riesco ad immaginare in che modo Potito possa fare i punti…L’unico schema che potrebbe funzionare è dritto in accelerazione lungolinea sul dritto di Nadal (che lascia sempre parecchio campo da quella parte) e palla corta sul rovescio, meglio se seguita a rete. Ma è dura. E d’altronde, non si vincono 69 partite di fila sulla terra per caso. A me Rafa da l’idea di un giocatore ancora in crescita tecnica. A rete gioca meglio di tanti altri e ogni partita che lo vedo giocare serve meglio.
    Sono comunque molto ammirato dalla tua fede… Sono i visionari che cambiano il mondo, non i freddi analisti come me…

  16. vincenzo torzillo scrive:

    ripeto che un bel mal di pancia farebbe al caso nostro..e di potito…….non credo che Nadal ne sia immune

Scrivi un commento