Commenti a: Vilas e Clerc illusero (1981) l’ArgentinaMaradona a Mosca per dimenticare
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Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport)Fri, 10 May 2013 17:55:16 +0000http://wordpress.org/?v=2.3.3Di: bianchi
http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-13278
bianchiSun, 22 Apr 2007 05:02:39 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-13278Lavoro eccellente! ..ringraziamenti per le informazioni..realmente lo apprezzo: DLavoro eccellente! ..ringraziamenti per le informazioni..realmente lo apprezzo: D
]]>Di: la scala
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la scalaTue, 06 Mar 2007 01:04:00 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-3247Grande sito!!Grande sito!!
]]>Di: alessandra
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alessandraFri, 02 Mar 2007 21:31:44 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-25869 su 10! Ottenerlo! Siete buoni!9 su 10! Ottenerlo! Siete buoni!
]]>Di: filmati
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filmatiThu, 01 Mar 2007 19:59:28 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-2339Interessieren. SEHR interessant! ;)Interessieren. SEHR interessant!
]]>Di: racconti
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raccontiWed, 28 Feb 2007 18:20:37 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-2104Luogo molto buon:) Buona fortuna!Luogo molto buon:) Buona fortuna!
]]>Di: anto
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antoFri, 08 Dec 2006 12:56:43 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-140Caro Ubaldo, vorrei porti una domanda da novella 3000, ma è vero che i problemi di Coria, siano provocati in buona parte, dalla sua bellissima moglie?Forse più che domande tecniche, questo è gossip puro, spero di non metterti in difficoltà. Ciao grazieCaro Ubaldo, vorrei porti una domanda da novella 3000, ma è vero che i problemi di Coria, siano provocati in buona parte, dalla sua bellissima moglie?Forse più che domande tecniche, questo è gossip puro, spero di non metterti in difficoltà. Ciao grazie
]]>Di: Ubaldo Scanagatta
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Ubaldo ScanagattaMon, 04 Dec 2006 21:14:36 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-107Caro di Natale
All’inizio mi sono buttato io, per passione. Prima ancora della mia esperienza universitaria americana, vedi mio blog “Il mio idolo non è Rosewall”, che mi ha stimolato a scrivere qualcosa e per la rivista di Rino Tommasi “Tennis Club” e per il giornale della mia città, La Nazione a Firenze, mi ero proposto per scrivere qualche pezzettino di tennis per quei tornei dove loro non erano “coperti”: quasi tutti. E ancora oggi, visto che il tennis non è il calcio, nella maggioranza dei giornali è così. La Nazione non aveva, all’epoca, chi girasse per il tennis. Ho cominciato con un torneo WCT dell’ottobre 1972 a Roma _ credo di ricordare che mi dessero 5.000 lire ad articolo, a Roma andai ospite dai miei zii _ poi nel ’73 di ritorno dall’America giocai gli Assoluti a Perugia (come tutte le altre volte, prima e dopo, mi ero qualificato sebbene seconda categoria grazie ai risultati del doppio, a volte per il maschile altre per il misto)e scrissi di quel torneo (e un pochino perfino, dietro indicazione del mio capo d’allora Raffaello Paloscia, anche di me stesso, perché persi al terzo turno da Barazzutti 7-5,6-3,7-5 dopo essere stato avanti 5-2 sia nel primo sia nel terzo set). Nel ’74 andai a Wimbledon per la prima volta (mi pare ospite di una ragazza che aveva studiato a Firenze) _ e da allora ho “coperto” 33 Wimbledon di fila, i primi fino al ’77 sempre arrangiandomi alla meglio, in posti simil-ostello bed&breakfast, un paio di volte ospite di un generoso Gianni Clerici che aveva casa in Holland Park, poi qualche volta con mezzo rimborso del giornale (pian piano diventati due quando i miei articoli vennero pubblicati anche dal Resto del Carlino oltre che dalla Nazione). Il Corriere della Sera non aveva un inviato di tennis, il capo dello sport Mario Gherarducci, incontrato ai tornei di Roma e di Bologna WCT, mi chiese se ero disposto a scrivere di tennis. Inutile dire che accettai di corsa. Stessa cosa accadde anche al Messaggero: così mi ritrovai a scrivere per tre quotidiani diversi, tre storie diverse. Senza diventare ricco, ovviamente, ma recuperando quasi tutte le spese, facendomi un gran mazzo _ all’epoca si scriveva sull’Olivetti Lettera 32, si dettava al telefono agli stenografi, bisognava dare tutti i risultati facendo lo spelling dei nomi…e io facevo sempre il tifo per i giocatori che l’avevano corto, sempre per Borg, Bologna, Otranto, Roma, Gorizia, mai per Gerulaitis, Gorizia, Empoli, Roma, Udine, Livorno, Ancona, Imola, Torino, Imola, Savona, perché dopo tre dettature ( e spesso a braccio, il tempo per scrivere non c’era) ero morto.
Al Roland Garros sono andato per la prima volta nel ’76, anche lì ospite di una zia che aveva un monolocale. Panatta vinse il torneo, Tuttosport si aggiunse in corsa al gruppo già folto dei miei giornali e da articolista apprendista finii, grazie ad Adriano, sulle prime pagine di quasi tutti i “miei” giornali. Ad arrangiarmi ho imparato presto. E, non ci crederete, ma ho continuato a farlo fino al giorno d’oggi, perché dopo essere stato assunto a La Nazione nel ’77 (ma in cronaca, dopo un’estate a sostituire i colleghi in vacanza, e poi agli interni per un totale di dieci anni prima di passare in pianta stabile alle pagine sportive) se volevo andare a seguire il mio amato tennis ci dovevo andare quasi sempre in ferie, nei recuperi dei riposi settimanali (che a volte mi consentivano di accumulare, a volte no perché non tutti i colleghi, non tutti i capi gradivano, specie quelli dei settori extrasportivi…). Mentre l’inviato di calcio va via 2-3 giorni, salvo “mondiali” e “europei”, quello di tennis sparisce due settimane per gli Slam, per Roma… Mentre per Wimbledon e per almeno una settimana su due di Parigi sono poi pian piano riuscito a ottenere la piena fiducia (e i rimborsi-spese) del mio editore, tutti i miei primi dieci US Open, i primi cinque Australian Open li ho fatti in ferie…facendo arricciare il naso ai sindacalisti. Certo al Corriere della Sera (al contrario dei giornali più piccoli che sono più elastici) i vari comitati di redazione non mi avrebbero mai permesso di scrivere in ferie. E avrebbero sbagliato, secondo me. Avessi dato retta a loro non mi sarei mai costruito una vera competenza. E’ anche per questo che ci ho sempre tenuto a mantenere la mia autonomia e indipendenza di giudizio nelle questioni sindacali che immancabilmente si presentano nella vita di un giornale, di un giornalista. A certe proteste aderisco, ad altre no: non sono d’accordo a chi professa la necessità di dare la propria solidarietà sindacale a tutte le situazioni, per principio e a prescindere dalle motivazioni. Cerco di informarmi bene, se non le condivido non aderisco (a parte il fatto che spesso ci sono situazioni comunque ingestibili) a costo di inimicarmi chi non la pensi come me. Beh, se volete sapere di più…scrivetemi
UbsCaro di Natale
All’inizio mi sono buttato io, per passione. Prima ancora della mia esperienza universitaria americana, vedi mio blog “Il mio idolo non è Rosewall”, che mi ha stimolato a scrivere qualcosa e per la rivista di Rino Tommasi “Tennis Club” e per il giornale della mia città, La Nazione a Firenze, mi ero proposto per scrivere qualche pezzettino di tennis per quei tornei dove loro non erano “coperti”: quasi tutti. E ancora oggi, visto che il tennis non è il calcio, nella maggioranza dei giornali è così. La Nazione non aveva, all’epoca, chi girasse per il tennis. Ho cominciato con un torneo WCT dell’ottobre 1972 a Roma _ credo di ricordare che mi dessero 5.000 lire ad articolo, a Roma andai ospite dai miei zii _ poi nel ’73 di ritorno dall’America giocai gli Assoluti a Perugia (come tutte le altre volte, prima e dopo, mi ero qualificato sebbene seconda categoria grazie ai risultati del doppio, a volte per il maschile altre per il misto)e scrissi di quel torneo (e un pochino perfino, dietro indicazione del mio capo d’allora Raffaello Paloscia, anche di me stesso, perché persi al terzo turno da Barazzutti 7-5,6-3,7-5 dopo essere stato avanti 5-2 sia nel primo sia nel terzo set). Nel ’74 andai a Wimbledon per la prima volta (mi pare ospite di una ragazza che aveva studiato a Firenze) _ e da allora ho “coperto” 33 Wimbledon di fila, i primi fino al ’77 sempre arrangiandomi alla meglio, in posti simil-ostello bed&breakfast, un paio di volte ospite di un generoso Gianni Clerici che aveva casa in Holland Park, poi qualche volta con mezzo rimborso del giornale (pian piano diventati due quando i miei articoli vennero pubblicati anche dal Resto del Carlino oltre che dalla Nazione). Il Corriere della Sera non aveva un inviato di tennis, il capo dello sport Mario Gherarducci, incontrato ai tornei di Roma e di Bologna WCT, mi chiese se ero disposto a scrivere di tennis. Inutile dire che accettai di corsa. Stessa cosa accadde anche al Messaggero: così mi ritrovai a scrivere per tre quotidiani diversi, tre storie diverse. Senza diventare ricco, ovviamente, ma recuperando quasi tutte le spese, facendomi un gran mazzo _ all’epoca si scriveva sull’Olivetti Lettera 32, si dettava al telefono agli stenografi, bisognava dare tutti i risultati facendo lo spelling dei nomi…e io facevo sempre il tifo per i giocatori che l’avevano corto, sempre per Borg, Bologna, Otranto, Roma, Gorizia, mai per Gerulaitis, Gorizia, Empoli, Roma, Udine, Livorno, Ancona, Imola, Torino, Imola, Savona, perché dopo tre dettature ( e spesso a braccio, il tempo per scrivere non c’era) ero morto.
Al Roland Garros sono andato per la prima volta nel ’76, anche lì ospite di una zia che aveva un monolocale. Panatta vinse il torneo, Tuttosport si aggiunse in corsa al gruppo già folto dei miei giornali e da articolista apprendista finii, grazie ad Adriano, sulle prime pagine di quasi tutti i “miei” giornali. Ad arrangiarmi ho imparato presto. E, non ci crederete, ma ho continuato a farlo fino al giorno d’oggi, perché dopo essere stato assunto a La Nazione nel ’77 (ma in cronaca, dopo un’estate a sostituire i colleghi in vacanza, e poi agli interni per un totale di dieci anni prima di passare in pianta stabile alle pagine sportive) se volevo andare a seguire il mio amato tennis ci dovevo andare quasi sempre in ferie, nei recuperi dei riposi settimanali (che a volte mi consentivano di accumulare, a volte no perché non tutti i colleghi, non tutti i capi gradivano, specie quelli dei settori extrasportivi…). Mentre l’inviato di calcio va via 2-3 giorni, salvo “mondiali” e “europei”, quello di tennis sparisce due settimane per gli Slam, per Roma… Mentre per Wimbledon e per almeno una settimana su due di Parigi sono poi pian piano riuscito a ottenere la piena fiducia (e i rimborsi-spese) del mio editore, tutti i miei primi dieci US Open, i primi cinque Australian Open li ho fatti in ferie…facendo arricciare il naso ai sindacalisti. Certo al Corriere della Sera (al contrario dei giornali più piccoli che sono più elastici) i vari comitati di redazione non mi avrebbero mai permesso di scrivere in ferie. E avrebbero sbagliato, secondo me. Avessi dato retta a loro non mi sarei mai costruito una vera competenza. E’ anche per questo che ci ho sempre tenuto a mantenere la mia autonomia e indipendenza di giudizio nelle questioni sindacali che immancabilmente si presentano nella vita di un giornale, di un giornalista. A certe proteste aderisco, ad altre no: non sono d’accordo a chi professa la necessità di dare la propria solidarietà sindacale a tutte le situazioni, per principio e a prescindere dalle motivazioni. Cerco di informarmi bene, se non le condivido non aderisco (a parte il fatto che spesso ci sono situazioni comunque ingestibili) a costo di inimicarmi chi non la pensi come me. Beh, se volete sapere di più…scrivetemi
Ubs
]]>Di: Ubaldo Scanagatta
http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-91
Ubaldo ScanagattaFri, 01 Dec 2006 14:57:33 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-91Rino Tommasi, collaboratore della Gazzetta (anche se non inviato a tutti gli effetti), è qu. Per il resto le risponderò con più calma a incontri finiti, quando avrò qualche minuto. saluti e grazie del contributo
UbsiRino Tommasi, collaboratore della Gazzetta (anche se non inviato a tutti gli effetti), è qu. Per il resto le risponderò con più calma a incontri finiti, quando avrò qualche minuto. saluti e grazie del contributo
Ubsi
]]>Di: Di Natale
http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-90
Di NataleFri, 01 Dec 2006 14:09:29 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-90La televisione "snobba" il tennis? Possibile, ma anche gli italiani iniziano a farlo. Non solo gli appassionati di calcio. Negli stessi circoli si fa fatica a vedere un match di Davis anzichè una partita di calcio. Se poi la Gazzetta non prevede un inviato alla finale di Davis allora è la fine. Da giornalista, infatti, ho sempre sognato di finire "in rosa" proprio per poter assistere ai grandi eventi dello sport. Esserne testimone, raccontarne le emozioni. Scrivendo per un quotidiano regionale è difficile convincere l'editore ad inviarti a Mosca o alle Olimpiadi di Pechino. Così volevo capire come è riuscito a convincere il suo editore a farle girare il mondo, non adesso che è diventato una "firma", ma agli inizi. Magari se tutti noi giovani e rampanti riuscissimo ad imparare questa tecnica il tennis tornerebbe "grande"... almeno sui giornali.La televisione “snobba” il tennis? Possibile, ma anche gli italiani iniziano a farlo. Non solo gli appassionati di calcio. Negli stessi circoli si fa fatica a vedere un match di Davis anzichè una partita di calcio. Se poi la Gazzetta non prevede un inviato alla finale di Davis allora è la fine. Da giornalista, infatti, ho sempre sognato di finire “in rosa” proprio per poter assistere ai grandi eventi dello sport. Esserne testimone, raccontarne le emozioni. Scrivendo per un quotidiano regionale è difficile convincere l’editore ad inviarti a Mosca o alle Olimpiadi di Pechino. Così volevo capire come è riuscito a convincere il suo editore a farle girare il mondo, non adesso che è diventato una “firma”, ma agli inizi. Magari se tutti noi giovani e rampanti riuscissimo ad imparare questa tecnica il tennis tornerebbe “grande”… almeno sui giornali.
]]>Di: Ubaldo Scanagatta
http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-86
Ubaldo ScanagattaFri, 01 Dec 2006 12:47:02 +0000http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=79#comment-86Per Marco Vedi la risposta che ho dato ad Alessio e il mio colloquio telefonico con Giampiero Galeazzi che commenterà da studio. Io farò anche qualche intervento su Radio Rai, ma certo in un paio di minuti non potrò dire tanto. vedi anche comunicato Raisport
ubsPer Marco Vedi la risposta che ho dato ad Alessio e il mio colloquio telefonico con Giampiero Galeazzi che commenterà da studio. Io farò anche qualche intervento su Radio Rai, ma certo in un paio di minuti non potrò dire tanto. vedi anche comunicato Raisport
ubs
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