Commenti a: GENITORI E FIGLI.I mali del nostro tennis e della FIT. http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 15:35:09 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: Luca http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29686 Luca Wed, 10 Oct 2007 09:43:19 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29686 Ho letto nel post che Binaghi non si mette in tasca una lira. E quali sono le sue motivazioni ? La gloria ? Beh, a me sembra che essere eletto presidente FIT non equivalga a vincere il torneo di Wimbledon, che un po' di gloria la dà di sicuro. Lì si vince sul campo,e non per elezioni. Binaghi avrà senz'altro l' aureola di beato Ho letto nel post che Binaghi non si mette in tasca una lira. E quali sono le sue motivazioni ? La gloria ? Beh, a me sembra che essere eletto presidente FIT non equivalga a vincere il torneo di Wimbledon, che un po’ di gloria la dà di sicuro. Lì si vince sul campo,e non per elezioni.
Binaghi avrà senz’altro l’ aureola di beato

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Di: max http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29652 max Tue, 09 Oct 2007 19:01:23 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29652 nn solo x questo, ma x voce di + di un presidente di circolo gli sponsor danno soldi solo per la serie A. ecco xchè avevo suggerito di provare ad inventarsi nuove tecniche pubblicitarie come la sponsorizzazione sulle auto delle famiglie dei ragazzi + promettenti che vanno in giro x i tornei. forse qualche azienda potrebbere accogliere questa idea positivamente. ciao nn solo x questo, ma x voce di + di un presidente di circolo gli sponsor danno soldi solo per la serie A. ecco xchè avevo suggerito di provare ad inventarsi nuove tecniche pubblicitarie come la sponsorizzazione sulle auto delle famiglie dei ragazzi + promettenti che vanno in giro x i tornei. forse qualche azienda potrebbere accogliere questa idea positivamente. ciao

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Di: roberto http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29636 roberto Tue, 09 Oct 2007 14:00:00 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29636 Volevo rispondere ad alcune delle tematiche che avete sollevato con le vostre risposte. Nikolik lamenta, tra le altre cose, la crisi di "vocazioni" fra i giovani italiani, che vogliono solo fare i calciatori (e magari solo sposare le veline...ehehe...). Non credo che sia così, Nikolik. I numeri, come ricorda giustamente marcos, parlano chiaro: le scuole tennis da 3 o 4 anni a questa parte traboccano di giovani entusiasti. Sono i figli della mia generazione, quella che ha vissuto il boom che il nostro sport ha avuto all'inizio degli anni '80, alla fine dell'era Panatta. E' difficile da spiegare a un ragazzino di oggi cosa fosse il tennis in Italia in quel periodo. Tutti giocavamo. Io ricordo che per entrare nel main draw di un torneo C3 C4 nc, bisognava passare tanti di quei turni di qualificazione che le bacheche dei circoli non erano abbastanza capienti per contenere gli sterminati tabelloni... E quindi, ora che abbiamo dei bambini, li portiamo al tennis. A chi lamenta, giustamente, la limitatezza del bilancio federale rispetto a quello della Federazione Francese, ricordo che non è stato sempre così: di nuovo, all'inizio degli anni '80 la FIT era molto ricca, grazie ai proventi del Totocalcio, che le giungevano quota parte via CONI, e grazie ai tanti sponsor che all'epoca investivano nel tennis in Italia. Insomma la distanza tra noi e i nostri cugini, in termini di risorse, era molto minore di adesso. E cosa ha prodotto da noi cotanta ricchezza, in termini di giocatori di vertice? Il nulla, o quasi, per l'insipienza dei dirigenti di allora. La nuova FIT è molto più povera, è vero, ma proprio per questo bisogna fare un uso più oculato delle limitate risorse disponibili, privilegiando gli investimenti nel settore tecnico e limitando le prebende più o meno clientelari che servono a tenere buono l'elettorato dei circoli. Infine, vi fornisco un altro esempio di quanto i circoli non siano interessati allo sviluppo dei nostri giocatori. Domenica scorsa è iniziato, con grande fragore di media e di stampa locale, il campionato a squadre di serie A. Nelle squadre partecipanti, figurano quasi tutti i nostri migliori giocatori e alcuni dei nostri giovani, che utilizzano la serie A per incrementare le entrate e pagarsi le tante spese connesse con l'attività agonistica. Ma ovviamente, a questo mondo nulla è gratis. Il povero Seppi, 24 ore prima di andare a dare 62 62 a Baghdatis a Vienna, sul veloce indoor, ha giocato la serie A, dove ha disputato, sulla terra rossa, singolo e doppio... Gianluca Naso, il nostro miglior '87 dopo Fognini, che dopo un lungo periodo di crisi stava iniziando a trovare risultati di buon livello nei challenger italiani, ha addirittura annunciato che si dedicherà interamente alla serie A e quindi, credo anche per motivi economici, non farà la tourneè sudamericana di tornei challenger che chiude la stagione, rinunciando così a capitalizzare in termini di punti il suo buon momento. Insomma non ci vuole un genio per capire che questa serie A, se pur porta loro qualche soldo, è un elemento di forte disturbo per la programmazione dei nostri giocatori. Ma il discorso più antipatico è un altro. Quante risorse investono i circoli, per finanziare la squadra di serie A, spesso ingaggiando (e quindi sostenendo economicamente) anche giocatori stranieri? Quanto più utilmente queste risorse potrebbero essere dedicate al miglioramento delle scuole di agonistica, al supporto di mini-team di giovani e coach che vogliono tentare la carriera pro? Perché le energie che vengono profuse nella ricerca degli sponsor per la serie A non prendono un'altra direzione? Ve lo dico io perché: in parte, perché siamo un popolo di inguaribili campanilisti... (...Aho', avemo vinto lo scudetto!!...) E in parte per far divertire i soci, quelli che pagano la retta del circolo. Volevo rispondere ad alcune delle tematiche che avete sollevato con le vostre risposte. Nikolik lamenta, tra le altre cose, la crisi di “vocazioni” fra i giovani italiani, che vogliono solo fare i calciatori (e magari solo sposare le veline…ehehe…). Non credo che sia così, Nikolik. I numeri, come ricorda giustamente marcos, parlano chiaro: le scuole tennis da 3 o 4 anni a questa parte traboccano di giovani entusiasti. Sono i figli della mia generazione, quella che ha vissuto il boom che il nostro sport ha avuto all’inizio degli anni ‘80, alla fine dell’era Panatta. E’ difficile da spiegare a un ragazzino di oggi cosa fosse il tennis in Italia in quel periodo. Tutti giocavamo. Io ricordo che per entrare nel main draw di un torneo C3 C4 nc, bisognava passare tanti di quei turni di qualificazione che le bacheche dei circoli non erano abbastanza capienti per contenere gli sterminati tabelloni… E quindi, ora che abbiamo dei bambini, li portiamo al tennis.
A chi lamenta, giustamente, la limitatezza del bilancio federale rispetto a quello della Federazione Francese, ricordo che non è stato sempre così: di nuovo, all’inizio degli anni ‘80 la FIT era molto ricca, grazie ai proventi del Totocalcio, che le giungevano quota parte via CONI, e grazie ai tanti sponsor che all’epoca investivano nel tennis in Italia. Insomma la distanza tra noi e i nostri cugini, in termini di risorse, era molto minore di adesso.
E cosa ha prodotto da noi cotanta ricchezza, in termini di giocatori di vertice? Il nulla, o quasi, per l’insipienza dei dirigenti di allora.
La nuova FIT è molto più povera, è vero, ma proprio per questo bisogna fare un uso più oculato delle limitate risorse disponibili, privilegiando gli investimenti nel settore tecnico e limitando le prebende più o meno clientelari che servono a tenere buono l’elettorato dei circoli.
Infine, vi fornisco un altro esempio di quanto i circoli non siano interessati allo sviluppo dei nostri giocatori. Domenica scorsa è iniziato, con grande fragore di media e di stampa locale, il campionato a squadre di serie A. Nelle squadre partecipanti, figurano quasi tutti i nostri migliori giocatori e alcuni dei nostri giovani, che utilizzano la serie A per incrementare le entrate e pagarsi le tante spese connesse con l’attività agonistica. Ma ovviamente, a questo mondo nulla è gratis. Il povero Seppi, 24 ore prima di andare a dare 62 62 a Baghdatis a Vienna, sul veloce indoor, ha giocato la serie A, dove ha disputato, sulla terra rossa, singolo e doppio…
Gianluca Naso, il nostro miglior ‘87 dopo Fognini, che dopo un lungo periodo di crisi stava iniziando a trovare risultati di buon livello nei challenger italiani, ha addirittura annunciato che si dedicherà interamente alla serie A e quindi, credo anche per motivi economici, non farà la tourneè sudamericana di tornei challenger che chiude la stagione, rinunciando così a capitalizzare in termini di punti il suo buon momento. Insomma non ci vuole un genio per capire che questa serie A, se pur porta loro qualche soldo, è un elemento di forte disturbo per la programmazione dei nostri giocatori.
Ma il discorso più antipatico è un altro. Quante risorse investono i circoli, per finanziare la squadra di serie A, spesso ingaggiando (e quindi sostenendo economicamente) anche giocatori stranieri? Quanto più utilmente queste risorse potrebbero essere dedicate al miglioramento delle scuole di agonistica, al supporto di mini-team di giovani e coach che vogliono tentare la carriera pro? Perché le energie che vengono profuse nella ricerca degli sponsor per la serie A non prendono un’altra direzione? Ve lo dico io perché: in parte, perché siamo un popolo di inguaribili campanilisti…
(…Aho’, avemo vinto lo scudetto!!…)
E in parte per far divertire i soci, quelli che pagano la retta del circolo.

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Di: max pachora http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29491 max pachora Sun, 07 Oct 2007 16:58:39 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29491 Una sola domanda: le cene del Club Italia e le note spese allegate, in che progetto di sviluppo e crescita si inseriscono? Avvertenza: la risposta "servono a creare il gruppo" non sarà presa in considerazione. il famoso "gruppo" essendo quello che sosterrebbe la squadra di Fed Cup, dove se i match non li vince la solita Schiavone, il cui coach per la cronaca non partecipa al Club Italia, le finali non le vediamo nemmeno con il binocolo. Una sola domanda: le cene del Club Italia e le note spese allegate, in che progetto di sviluppo e crescita si inseriscono?
Avvertenza: la risposta “servono a creare il gruppo” non sarà presa in considerazione. il famoso “gruppo” essendo quello che sosterrebbe la squadra di Fed Cup, dove se i match non li vince la solita Schiavone, il cui coach per la cronaca non partecipa al Club Italia, le finali non le vediamo nemmeno con il binocolo.

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Di: Stefano Grazia http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29490 Stefano Grazia Sun, 07 Oct 2007 16:42:07 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29490 FLASH OFF TOPIC:Ho come al solito parlato troppo presto: i due Principini sono stati spazzati via da i due spagnoli che non faranno sognare gli esteti ma sudano, corrono e lottano...La Henin sarà anche considerata l'eguale di Federer dal punto di vista stilistico ma anche in quanto a "wilanders" non scherza e non ha nulla da invidiare (salvo occasionali black out)a serenona e dopo aver perso il primo 2/6, rimonta e con un secco 2 e 1 chiude la partita. FLASH OFF TOPIC:Ho come al solito parlato troppo presto: i due Principini sono stati spazzati via da i due spagnoli che non faranno sognare gli esteti ma sudano, corrono e lottano…La Henin sarà anche considerata l’eguale di Federer dal punto di vista stilistico ma anche in quanto a “wilanders” non scherza e non ha nulla da invidiare (salvo occasionali black out)a serenona e dopo aver perso il primo 2/6, rimonta e con un secco 2 e 1 chiude la partita.

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Di: fulvio http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29485 fulvio Sun, 07 Oct 2007 14:00:33 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29485 credo che il discorso di paragonare la Federazione Francese o quella Americana alla nostra sia solo una equiparata visura dei loro entroiti,e mi spiego.loro hanno 2 Slam che gli fruttano se non erro 40.000.000di $.se pensiamo che noi fino a 3 anni fa chiudevamo il bilancio del nostro Master Series di Roma con un negativo di quelche miliardo di vecchie lire,allora potremmo capire la diversità con la potenzialità di investire di queste federazioni confronto alla nostra.se aggiungiamo che poi il Coni ha contribuito a tagliare i proventi da qualche anno,non capisco come potremmo avere una forza di investimenti come la loro.è facile sparare sempre sulla croce rossa (Fit) ma non dimentichiamoci che in questi ultimi anni sono stati fati sforzi notevoli per cercare qualche novità ,ma non dimentichiamoci che le risorse sono poche . credo che il discorso di paragonare la Federazione Francese o quella Americana alla nostra sia solo una equiparata visura dei loro entroiti,e mi spiego.loro hanno 2 Slam che gli fruttano se non erro 40.000.000di $.se pensiamo che noi fino a 3 anni fa chiudevamo il bilancio del nostro Master Series di Roma con un negativo di quelche miliardo di vecchie lire,allora potremmo capire la diversità con la potenzialità di investire di queste federazioni confronto alla nostra.se aggiungiamo che poi il Coni ha contribuito a tagliare i proventi da qualche anno,non capisco come potremmo avere una forza di investimenti come la loro.è facile sparare sempre sulla croce rossa (Fit) ma non dimentichiamoci che in questi ultimi anni sono stati fati sforzi notevoli per cercare qualche novità ,ma non dimentichiamoci che le risorse sono poche .

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Di: giorgio http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29476 giorgio Sun, 07 Oct 2007 12:11:30 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29476 OFF TOPIC (ma mica tanto, visto che si parla di FIT) Riporto da tennisitaliano.it una recente intervista a Romina Oprandi che fuga qualsiasi dubbio sul suo ritiro: “Sì, lascio il tennis - ci ha detto - perché non riesco a tenere in mano la racchetta più di 20 minuti senza avvertire dolore. Poi dovrei tornare a fare tutta la trafila dei tornei Itf. E infine, detto sinceramente, il tennis non mi manca, c’è altro nella vita”. Dichiarazioni shock, per una ragazza di 21 anni che a settembre 2006 era tra le prime 50 al mondo, al primo vero anno di professionismo. Una ragazza che ha bruciato in un paio di stagioni un’intera carriera, arrendendosi infine a un problema fisico che ancora non è stato ben inquadrato dai medici che l’hanno visitata. “Pare che il problema grosso sia alla spalla destra, ma a me fa male il braccio e giocare adesso è davvero impossibile. Mi piacerebbe insegnare, fare da coach a qualche pro, ma come faccio se non posso nemmeno palleggiare? Ne ho avuti tanti di infortuni, bene o male sono sempre risalita, ma stavolta è diverso”. C’è tanta amarezza nelle parole di Romina, ma anche consapevolezza che nella vita esiste ben altro, oltre a racchette e palline: “Come ho detto, il tennis non mi manca, ed è un bene che sia così, altrimenti il trauma sarebbe ancora maggiore. Ho altro per la testa, voglio lavorare nei centri dei miei genitori a Berna. Poi fare tante esperienze, anche all’estero, in Spagna, negli States. Ma prima di tutto devo guarire”. OFF TOPIC (ma mica tanto, visto che si parla di FIT)

Riporto da tennisitaliano.it una recente intervista a Romina Oprandi che fuga qualsiasi dubbio sul suo ritiro:

“Sì, lascio il tennis - ci ha detto - perché non riesco a tenere in mano la racchetta più di 20 minuti senza avvertire dolore. Poi dovrei tornare a fare tutta la trafila dei tornei Itf. E infine, detto sinceramente, il tennis non mi manca, c’è altro nella vita”. Dichiarazioni shock, per una ragazza di 21 anni che a settembre 2006 era tra le prime 50 al mondo, al primo vero anno di professionismo. Una ragazza che ha bruciato in un paio di stagioni un’intera carriera, arrendendosi infine a un problema fisico che ancora non è stato ben inquadrato dai medici che l’hanno visitata.

“Pare che il problema grosso sia alla spalla destra, ma a me fa male il braccio e giocare adesso è davvero impossibile. Mi piacerebbe insegnare, fare da coach a qualche pro, ma come faccio se non posso nemmeno palleggiare? Ne ho avuti tanti di infortuni, bene o male sono sempre risalita, ma stavolta è diverso”. C’è tanta amarezza nelle parole di Romina, ma anche consapevolezza che nella vita esiste ben altro, oltre a racchette e palline: “Come ho detto, il tennis non mi manca, ed è un bene che sia così, altrimenti il trauma sarebbe ancora maggiore. Ho altro per la testa, voglio lavorare nei centri dei miei genitori a Berna. Poi fare tante esperienze, anche all’estero, in Spagna, negli States. Ma prima di tutto devo guarire”.

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Di: Stefano Grazia http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29451 Stefano Grazia Sat, 06 Oct 2007 23:22:42 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29451 FLASH OFF TOPIC: Dopo Gasquet (in finale contro ferrer a tokyo) anche l'altro dei predestinati un po' smarriti,Murray, va in finale a Metz battendo Canas: incontrerà Tommy Robredo Justine Henin invece è i finale contro Tatiana Golovin nel Porsche Grand Prix. Giorgio, indovina chi ha battuto Justine? Ma ovviamente Jelena Jankovic 7-6 (2), 7-5 che probabilmete è troppo simpatica per pensare di battere quelle 3-4 sopra di lei... a chi,prima del match, le ricordava i suoi precedenti con la belga rispondeva Do you have to remind me?(e mimmagino il suo bel viso illuminato da un sorriso) Certo, non è che fra i maschi le cose vadano meglio peri vari Roddick,Gonzalez,Blakem, Hewitt quando devono incontrare Federer... FLASH OFF TOPIC:
Dopo Gasquet (in finale contro ferrer a tokyo) anche l’altro dei predestinati un po’ smarriti,Murray, va in finale a Metz battendo Canas: incontrerà Tommy Robredo
Justine Henin invece è i finale contro Tatiana Golovin nel Porsche Grand Prix. Giorgio, indovina chi ha battuto Justine? Ma ovviamente Jelena Jankovic 7-6 (2), 7-5 che probabilmete è troppo simpatica per pensare di battere quelle 3-4 sopra di lei… a chi,prima del match, le ricordava i suoi precedenti con la belga rispondeva Do you have to remind me?(e mimmagino il suo bel viso illuminato da un sorriso)
Certo, non è che fra i maschi le cose vadano meglio peri vari Roddick,Gonzalez,Blakem, Hewitt quando devono incontrare Federer…

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Di: marcos http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29450 marcos Sat, 06 Oct 2007 23:18:50 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29450 tilden mi commuove: il dylan sul blog dell'ubaldo è un'accoppiata che non scorderò mai più! mi giungono notizie che vi trasferisco sinteticamente: molti circoli sono presi d'assalto da genitori che hanno, d'improvviso, riscoperto il tennis. sono genitori nati nella fine dei 60, nei primi del 70. un circolo della periferia milanese ha sostituito due campi di calcetto con due campi da tennis in terra. sì, in terra: tutti gli altri sono in mateco. un circolo in città, invece, sta pensando di trasformare due campi in terra in campi di cemento. la federazione dovrebbe formare dei commissari tecnici in grado di vagliare la realtà dell'insegnamento nel settore giovanile in ogni dove, aiutando i ragazzi più meritevoli. a mio parere, tirrenia potrebbe essere sostituita da 5 centri tecnici, più piccoli di tirrenia, dislocati in macroaree, in grado di fornire continuo aggiornamento ai maestri dei circoli privati. il pool di tecnici federali, dislocati come sopra, dovrebbe solo occuparsi della formazione e dell'aggiornamento dei maestri; i vertici della federazione dovrebbero solo occuparsi di reperire fondi per mantenere le strutture tecniche federali e per aiutare i circoli a sostenere i giovani più promettenti nella loro iniziale carriera agonistica. le decisioni tecniche dovrebbero esser prese solo dal pool dei tecnici federali. i vertici federali dovrebbero avere solo mansioni di marketing: in quest'ottica, non c'è alcun bisogno che i vertici siano scelti tra uomini o donne del settore; c'è bisogno di gente in grado di rastrellare quattrini. gente che fa questo per mestiere. solo i risultati ottenuti dai circoli garantirebbero fondi federali necessari al mantenimento di giovani non in grado di affronatare le crescenti spese: in questo modo, i circoli non avrebbero più alcun legame con i vertici; non avrebbero più interesse a mantenere un presidente per questioni politiche, o di vicinanza o più materiali. i giovani migliori cercherebbero questi circoli, per migliorarsi. il presidente non potrebbe garantirsi l'elezione, promettendo ai presidenti mari e monti; i presidenti non garantirebbero i loro voti al candidato più riconoscente, ma voterebbero il candidato più bravo a gestire le entrate del bilancio federale. il mio circolo ha vinto le gare giovanili a squadre ed individuali: la federazione, automaticamente, senza manco sapere il nome del presidente di circolo, stacca l'assegno e ne verifica l'utilizzo. e i soldi? mi chiederete. quanto costa tutto il carrozzone adesso? vi chiedo io. ce ne sono pochi, ora? si razionalizzi quel poco che c'è e si punti tutto su centri federali territoriali, magari, iniziando da uno o due. è impensabile che si raggiungano risultati, se nessun tecnico federale sa cosa c'è in giro, per i vari circoli italiani. non basta leggere i risultati del nike tour o dei topolino, per farsi un'idea dei 97 o dei 98 italiani e dei loro maestri. la presenza del tecnico federale, in ausilio tecnico ai maestri dei circoli, dev'essere costante e propositiva. ed i maestri dei circoli dovrebbero sfornare mensilmente relazioni, dati e risultati ai tecnici federali di zona. ho buttato giù qualche proposta alla rinfusa, ma senza una razionalizzazione del rapporto tra circoli e federazione, senza un decentramento del centro tecnico federale, senza un diverso rapporto tra presidenti dei circoli e vertici federali, senza un continuo controllo sullo stato dell'insegnamento privato, la federazione non ha alcuna ragione d'essere, che non sia quella di rappresentanza. se dev'essere così, si invitino pietrangeli e la sig.ra pericoli ad occuparsene: sarebbero, senza meno, all'altezza. tilden mi commuove: il dylan sul blog dell’ubaldo è un’accoppiata che non scorderò mai più!

mi giungono notizie che vi trasferisco sinteticamente:

molti circoli sono presi d’assalto da genitori che hanno, d’improvviso, riscoperto il tennis. sono genitori nati nella fine dei 60, nei primi del 70.
un circolo della periferia milanese ha sostituito due campi di calcetto con due campi da tennis in terra. sì, in terra: tutti gli altri sono in mateco.
un circolo in città, invece, sta pensando di trasformare due campi in terra in campi di cemento.

la federazione dovrebbe formare dei commissari tecnici in grado di vagliare la realtà dell’insegnamento nel settore giovanile in ogni dove, aiutando i ragazzi più meritevoli. a mio parere, tirrenia potrebbe essere sostituita da 5 centri tecnici, più piccoli di tirrenia, dislocati in macroaree, in grado di fornire continuo aggiornamento ai maestri dei circoli privati. il pool di tecnici federali, dislocati come sopra, dovrebbe solo occuparsi della formazione e dell’aggiornamento dei maestri; i vertici della federazione dovrebbero solo occuparsi di reperire fondi per mantenere le strutture tecniche federali e per aiutare i circoli a sostenere i giovani più promettenti nella loro iniziale carriera agonistica. le decisioni tecniche dovrebbero esser prese solo dal pool dei tecnici federali. i vertici federali dovrebbero avere solo mansioni di marketing: in quest’ottica, non c’è alcun bisogno che i vertici siano scelti tra uomini o donne del settore; c’è bisogno di gente in grado di rastrellare quattrini. gente che fa questo per mestiere. solo i risultati ottenuti dai circoli garantirebbero fondi federali necessari al mantenimento di giovani non in grado di affronatare le crescenti spese: in questo modo, i circoli non avrebbero più alcun legame con i vertici; non avrebbero più interesse a mantenere un presidente per questioni politiche, o di vicinanza o più materiali. i giovani migliori cercherebbero questi circoli, per migliorarsi. il presidente non potrebbe garantirsi l’elezione, promettendo ai presidenti mari e monti; i presidenti non garantirebbero i loro voti al candidato più riconoscente, ma voterebbero il candidato più bravo a gestire le entrate del bilancio federale.

il mio circolo ha vinto le gare giovanili a squadre ed individuali: la federazione, automaticamente, senza manco sapere il nome del presidente di circolo, stacca l’assegno e ne verifica l’utilizzo.

e i soldi? mi chiederete. quanto costa tutto il carrozzone adesso? vi chiedo io. ce ne sono pochi, ora? si razionalizzi quel poco che c’è e si punti tutto su centri federali territoriali, magari, iniziando da uno o due.

è impensabile che si raggiungano risultati, se nessun tecnico federale sa cosa c’è in giro, per i vari circoli italiani. non basta leggere i risultati del nike tour o dei topolino, per farsi un’idea dei 97 o dei 98 italiani e dei loro maestri. la presenza del tecnico federale, in ausilio tecnico ai maestri dei circoli, dev’essere costante e propositiva. ed i maestri dei circoli dovrebbero sfornare mensilmente relazioni, dati e risultati ai tecnici federali di zona.

ho buttato giù qualche proposta alla rinfusa, ma senza una razionalizzazione del rapporto tra circoli e federazione, senza un decentramento del centro tecnico federale, senza un diverso rapporto tra presidenti dei circoli e vertici federali, senza un continuo controllo sullo stato dell’insegnamento privato, la federazione non ha alcuna ragione d’essere, che non sia quella di rappresentanza. se dev’essere così, si invitino pietrangeli e la sig.ra pericoli ad occuparsene: sarebbero, senza meno, all’altezza.

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Di: karl http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29445 karl Sat, 06 Oct 2007 22:28:03 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005#comment-29445 In ogni caso mi pare che la montagna Francese partorisca ottimi giocatori ( e non topolini) ma nessun vincitore di slam. La faraonicità dell'organizzazione non basta a creare il fuoriclasse assoluto che può uscire anche da organizzazioni ben più modeste. Già non sprecare i pochi talenti veri che escono sarebbe un deciso passo avanti per avere top players. In ogni caso mi pare che la montagna Francese partorisca ottimi giocatori ( e non topolini) ma nessun vincitore di slam. La faraonicità dell’organizzazione non basta a creare il fuoriclasse assoluto che può uscire anche da organizzazioni ben più modeste. Già non sprecare i pochi talenti veri che escono sarebbe un deciso passo avanti per avere top players.

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