Commenti a: Montagne Russe Le vedove di Nadal-Federer http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 15:29:18 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: zio tony http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92596 zio tony Sat, 13 Dec 2008 17:10:16 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92596 Eh si, magari fossero pensieri miei! ;-) ... Da buona upupa (galletto sparviero)mi sono solamente dilettato ad imitare il dj quando va in cerca di qualche buon pezzo da proporre ai suoi ascoltatori... sente decine e decine di brani, poi con tanta pazienza e un pò di fortuna "tac", trova quella cosa che gli suscita ricordi o emozioni particolari... quei due pensierini di trilussa ad esempio (al di la che fosse o non fosse un poeta di alto lignaggio), personalmente mi avevano trasmesso un pò di allegria... Ognuno di noi però ha sensibilitá e gusti diversi, non si può pretendere di piacere a tutti... altro esempio, la riflessione di quella ragazza, odissea, su cui la chloe si era tanto scaldata, a mio modesto parere non aveva niente, ma proprio niente, a che vedere con la predestinazione... ad ogni modo, prossimamente mi dedicheró all'animale che rappresenta rolex federer e sará un animale bellissimo... (a patto che non mi tiriate + queste becchettate ogni volta che mi discosto dalla vostra rotta, sennò vi tiro giù a terra e ingaggiamo un bel duello sulla mia superficie preferita ;-) ... e lo sapete che i galletti nel combattimento a terra non hanno nulla da invidiare a nessuno, siete avvisati). Pace e bene, datemi la zampa e alla prossima! Eh si, magari fossero pensieri miei! ;-)

Da buona upupa (galletto sparviero)mi sono solamente dilettato ad imitare il dj quando va in cerca di qualche buon pezzo da proporre ai suoi ascoltatori…
sente decine e decine di brani, poi con tanta pazienza e un pò di fortuna “tac”, trova quella cosa che gli suscita ricordi o emozioni particolari…
quei due pensierini di trilussa ad esempio (al di la che fosse o non fosse un poeta di alto lignaggio), personalmente mi avevano trasmesso un pò di allegria…
Ognuno di noi però ha sensibilitá e gusti diversi, non si può pretendere di piacere a tutti…
altro esempio, la riflessione di quella ragazza, odissea, su cui la chloe si era tanto scaldata, a mio modesto parere non aveva niente, ma proprio niente, a che vedere con la predestinazione…

ad ogni modo, prossimamente mi dedicheró all’animale che rappresenta rolex federer e sará un animale bellissimo…
(a patto che non mi tiriate + queste becchettate ogni volta che mi discosto dalla vostra rotta, sennò vi tiro giù a terra e ingaggiamo un bel duello sulla mia superficie preferita ;-)
e lo sapete che i galletti nel combattimento a terra non hanno nulla da invidiare a nessuno, siete avvisati).
Pace e bene, datemi la zampa e alla prossima!

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Di: Giovanni da Roussillon http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92581 Giovanni da Roussillon Sat, 13 Dec 2008 13:34:34 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92581 Caro zio. Ti sei fatto serio serio, non per questo meno interessante. Che bell'omaggio! Susciti amorevolezza immediata per le aquile-umani. Grazie a questo tuo discorso allo stato nascente, mi riinnamoro delle aquile-umani. Caro zio. Ti sei fatto serio serio, non per questo meno interessante. Che bell’omaggio!
Susciti amorevolezza immediata per le aquile-umani. Grazie a questo tuo discorso allo stato nascente, mi riinnamoro delle aquile-umani.

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Di: zio tony http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92551 zio tony Fri, 12 Dec 2008 23:09:07 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92551 IL VOLO DELL’AQUILA Affonso Romano de Sant’Anna Visto che siamo in questo clima di rinascita, con lo spirito pronto per nuove cose, comincerò col trascrivere qualcosa che ho ricevuto. Avevo pensato ad una crônica diversa, una cosa del tipo: “Proposte per il nuovo millennio”, come fece Italo Calvino. Ma a volte un testo parabolico, ellittico, può dirci di più di quelli che hanno la pretesa di essere oggettivi. Eccolo: “L’aquila è l’unico uccello che arriva ai 70 anni. Ma perché ciò accada, intorno ai 40, deve prendere una decisione seria e difficile. A quest’età i suoi artigli sono lunghi e flessibili e non riescono più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile. In questo momento cruciale della sua vita, l’aquila ha due alternative: non fare niente e morire oppure affrontare un doloroso processo di rinnovamento che durerà circa 150 giorni. La nostra aquila ha deciso di affrontare la sfida: vola verso la cima della montagna e si rifugia in un nido vicino ad un dirupo, dove non avrà bisogno di volare. Lì comincia a sbattere il becco contro la roccia fino a strapparselo. Poi l’aquila aspetta che spunti un nuovo becco con il quale strapperà i vecchi artigli. Quando i nuovi cominciano a spuntare si mette a strappare le vecchie penne. Solo dopo cinque mesi è pronta per il volo di rinnovamento e per vivere altri 30 anni.” Questo testo è stato inviato come biglietto d’ auguri per l’anno nuovo da Rose Saldiva della Saldiva Pubblicità. C’è un altro paragrafo esplicativo che commenta questa parabola e il titolo è “Rinnovamento”. Ho pensato che ti sarebbe piaciuto leggere questo racconto, soprattutto adesso che gennaio ci inonda con la sua luce. Questo testo vale più di mille illustrazioni. So quanto sia difficile trovare un’idea nuova e sorprendente per un biglietto di fine anno. Ma questo, oltre a colpire fortemente la nostra immaginazione, scatena in noi una serie di correlazioni e sdoppiamenti. L’apertura è secca e forte, non c’è una parola di troppo. Sembrano le battute del destino della Quinta Sinfonia di Beethoven. Rileggiamo: “L’aquila è l’unico uccello che arriva ai settant’anni. Ma perché ciò accada, intorno ai quaranta, deve prendere una decisione seria e difficile”. Ho letto da qualche parte che Jung diceva che intorno ai 40 anni qualcosa di sotterraneo comincia a succederci e gli esseri umani sentono di essere all’apice della loro forza creativa. E’ quando possono (o no) entrare in contatto con le forze profonde della loro personalità. Ho già sentito da esperti in amministrazione di imprese che c’è un momento in cui queste cominciano a crescere e i loro dirigenti devono prendere una decisione – o fanno in modo che crescano una volta per tutte accettando sfide più pesanti o chiudono perché rimanere immobili significa soltanto rimandare la morte. Ho già menzionato in altre crônicas il personaggio di Jean Barois (di Roger Martin du Gard) che fece il suo testamento a 40 anni, quando credeva di essere all’apice della sua potenza intellettuale, temendo che in vecchiaia, logorato e stroncato, avrebbe fatto un altro testamento che negasse tutto quello in cui credeva da giovane. Infatti, invecchiando, fece davvero un altro testamento che annullava e smentiva il precedente. Il fatto è che la sua prospettiva nel corso della vita era cambiata come quella dell’osservatore di un fenomeno. L’anno sta inziando. Ancora più grave: un secolo sta iniziando. Gravissimo: più che un anno, più che un secolo, un nuovo millennio si sta inaugurando. Tre volte Sisifo: l’anno, il secolo, il millennio. Sisifo - quello che fu condannato a far rotolare un macigno su per la montagna sapendo che quando fosse quasi arrivato in cima- patapum!… Il macigno sarebbe precipitato e lui avrebbe dovuto spingerlo di nuovo verso l’alto. Ma riprendiamo: “L’aquila è l’unico uccello che arriva ai 70 anni. Ma perché ciò accada, intorno ai 40, deve prendere una decisione seria e difficile. A quest’età i suoi artigli sono lunghi e flessibili e non riescono più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile.” La nostra società pensa di aver inventato, per gli esseri umani, un modo per risolvere il dramma dell’aquila: la chirurgia plastica - un po’ di silicone di qua, una stiratina alla pelle di là, tingere e trapiantare i capelli. Fatto questo, l’aquila se ne va svolazzando per salotti, spiagge, schermi, uffici e passerelle… Ma l’ altra aquila preferisce una soluzione che viene da dentro, magari più dolorosa. Ritirarsi su un dirupo, distruggere il vecchio ed inutile becco, aspettare che un altro spunti e con questo strapparsi le penne in un rito di iniziazione di 150 giorni. Mettiamo che l’aquila si sia appena separata. (Deve ridimensionare il suo corpo e i suoi desideri, smontare casa e sentimenti, riordinare oggetti e sensazioni, riscoprire i propri figli). Mettiamo che l’aquila abbia appena perso il lavoro. (Deve scoprire un nuovo percorso quotidiano, altre capacità, affrontare umiliazioni). Mettiamo che l’aquila abbia appena cambiato paese. (La crisi o l’amore l’hanno portata verso altri lidi. Deve apprendere di nuovo tutti i linguaggi e reinventare la sua immagine in altri specchi). Mettiamo che l’aquila abbia appena perso una persona cara. (E’ come se una parte del corpo le fosse stata strappata, sente che non potrà più volare come prima, che l’azzurro le è inutile). Mettiamo che si trovi in una nuova situazione in cui viene sfidata a mostrare la propria competenza. (Ha paura del fallimento, crede di non avere né artigli né ali per volare più in alto). Mettiamo che l’aquila abbia cominciato a far caso alla sua pelle, alla sua resistenza fisica, a certi acciacchi della vecchiaia. E allora bisogna buttare il vecchio becco, strapparsi le vecchie penne e ricominciare. Epoca di metamorfosi. Gli studiosi della metamorfosi dicono che non soltanto le larve si trasformano in farfalle. Con nostro stupore anche le pietre passano attraverso silenziose metamorfosi. Insomma, sembra che siamo condannati alla metamorfosi. Morire varie volte e varie volte rinascere. Fino ad arrivare alla metamorfosi finale, dove ciò che era sogno e carne si converte in polvere. Ma che resti sempre nell’azzurro l’imponderabile volo dell’aquila. IL VOLO DELL’AQUILA
Affonso Romano de Sant’Anna

Visto che siamo in questo clima di rinascita, con lo spirito pronto per nuove cose, comincerò col trascrivere qualcosa che ho ricevuto. Avevo pensato ad una crônica diversa, una cosa del tipo: “Proposte per il nuovo millennio”, come fece Italo Calvino. Ma a volte un testo parabolico, ellittico, può dirci di più di quelli che hanno la pretesa di essere oggettivi. Eccolo:

“L’aquila è l’unico uccello che arriva ai 70 anni. Ma perché ciò accada, intorno ai 40, deve prendere una decisione seria e difficile.

A quest’età i suoi artigli sono lunghi e flessibili e non riescono più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile.

In questo momento cruciale della sua vita, l’aquila ha due alternative: non fare niente e morire oppure affrontare un doloroso processo di rinnovamento che durerà circa 150 giorni.

La nostra aquila ha deciso di affrontare la sfida: vola verso la cima della montagna e si rifugia in un nido vicino ad un dirupo, dove non avrà bisogno di volare. Lì comincia a sbattere il becco contro la roccia fino a strapparselo. Poi l’aquila aspetta che spunti un nuovo becco con il quale strapperà i vecchi artigli. Quando i nuovi cominciano a spuntare si mette a strappare le vecchie penne. Solo dopo cinque mesi è pronta per il volo di rinnovamento e per vivere altri 30 anni.”

Questo testo è stato inviato come biglietto d’ auguri per l’anno nuovo da Rose Saldiva della Saldiva Pubblicità. C’è un altro paragrafo esplicativo che commenta questa parabola e il titolo è “Rinnovamento”.

Ho pensato che ti sarebbe piaciuto leggere questo racconto, soprattutto adesso che gennaio ci inonda con la sua luce.

Questo testo vale più di mille illustrazioni.

So quanto sia difficile trovare un’idea nuova e sorprendente per un biglietto di fine anno. Ma questo, oltre a colpire fortemente la nostra immaginazione, scatena in noi una serie di correlazioni e sdoppiamenti.

L’apertura è secca e forte, non c’è una parola di troppo. Sembrano le battute del destino della Quinta Sinfonia di Beethoven. Rileggiamo: “L’aquila è l’unico uccello che arriva ai settant’anni. Ma perché ciò accada, intorno ai quaranta, deve prendere una decisione seria e difficile”.

Ho letto da qualche parte che Jung diceva che intorno ai 40 anni qualcosa di sotterraneo comincia a succederci e gli esseri umani sentono di essere all’apice della loro forza creativa. E’ quando possono (o no) entrare in contatto con le forze profonde della loro personalità.

Ho già sentito da esperti in amministrazione di imprese che c’è un momento in cui queste cominciano a crescere e i loro dirigenti devono prendere una decisione – o fanno in modo che crescano una volta per tutte accettando sfide più pesanti o chiudono perché rimanere immobili significa soltanto rimandare la morte.

Ho già menzionato in altre crônicas il personaggio di Jean Barois (di Roger Martin du Gard) che fece il suo testamento a 40 anni, quando credeva di essere all’apice della sua potenza intellettuale, temendo che in vecchiaia, logorato e stroncato, avrebbe fatto un altro testamento che negasse tutto quello in cui credeva da giovane. Infatti, invecchiando, fece davvero un altro testamento che annullava e smentiva il precedente. Il fatto è che la sua prospettiva nel corso della vita era cambiata come quella dell’osservatore di un fenomeno.

L’anno sta inziando.

Ancora più grave: un secolo sta iniziando.

Gravissimo: più che un anno, più che un secolo, un nuovo millennio si sta inaugurando.

Tre volte Sisifo: l’anno, il secolo, il millennio.

Sisifo - quello che fu condannato a far rotolare un macigno su per la montagna sapendo che quando fosse quasi arrivato in cima- patapum!… Il macigno sarebbe precipitato e lui avrebbe dovuto spingerlo di nuovo verso l’alto.

Ma riprendiamo: “L’aquila è l’unico uccello che arriva ai 70 anni. Ma perché ciò accada, intorno ai 40, deve prendere una decisione seria e difficile. A quest’età i suoi artigli sono lunghi e flessibili e non riescono più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile.”

La nostra società pensa di aver inventato, per gli esseri umani, un modo per risolvere il dramma dell’aquila: la chirurgia plastica - un po’ di silicone di qua, una stiratina alla pelle di là, tingere e trapiantare i capelli. Fatto questo, l’aquila se ne va svolazzando per salotti, spiagge, schermi, uffici e passerelle…

Ma l’ altra aquila preferisce una soluzione che viene da dentro, magari più dolorosa.

Ritirarsi su un dirupo, distruggere il vecchio ed inutile becco, aspettare che un altro spunti e con questo strapparsi le penne in un rito di iniziazione di 150 giorni.

Mettiamo che l’aquila si sia appena separata.

(Deve ridimensionare il suo corpo e i suoi desideri, smontare casa e sentimenti, riordinare oggetti e sensazioni, riscoprire i propri figli).

Mettiamo che l’aquila abbia appena perso il lavoro.

(Deve scoprire un nuovo percorso quotidiano, altre capacità, affrontare umiliazioni).

Mettiamo che l’aquila abbia appena cambiato paese.

(La crisi o l’amore l’hanno portata verso altri lidi. Deve apprendere di nuovo tutti i linguaggi e reinventare la sua immagine in altri specchi).

Mettiamo che l’aquila abbia appena perso una persona cara.

(E’ come se una parte del corpo le fosse stata strappata, sente che non potrà più volare come prima, che l’azzurro le è inutile).

Mettiamo che si trovi in una nuova situazione in cui viene sfidata a mostrare la propria competenza.

(Ha paura del fallimento, crede di non avere né artigli né ali per volare più in alto).

Mettiamo che l’aquila abbia cominciato a far caso alla sua pelle, alla sua resistenza fisica, a certi acciacchi della vecchiaia.

E allora bisogna buttare il vecchio becco, strapparsi le vecchie penne e ricominciare.

Epoca di metamorfosi.

Gli studiosi della metamorfosi dicono che non soltanto le larve si trasformano in farfalle. Con nostro stupore anche le pietre passano attraverso silenziose metamorfosi.

Insomma, sembra che siamo condannati alla metamorfosi. Morire varie volte e varie volte rinascere. Fino ad arrivare alla metamorfosi finale, dove ciò che era sogno e carne si converte in polvere.

Ma che resti sempre nell’azzurro l’imponderabile volo dell’aquila.

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Di: Giovanni da Roussillon http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92525 Giovanni da Roussillon Fri, 12 Dec 2008 18:26:44 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92525 Quando lo zio punzecchiò un esponente del pensiero clericale diffuso, rispettabile quanto da me non condiviso, apprezzai la sua vena giocosa e fantasiosa. Auspicherei che il lapsus sia l'ultima uscita, e non la sua storia delle origini. Altrimenti vedrei l'abbandono meno verso il pollaio e un po' più come un ritorno al così fan troppi ancora. Siamo tutti un po' ciclotimici, ma niente - a parte qualche atto censorio sporadico - impedisce di divertirci. In fondo il miracolo della sparizione del post e della successiva apparizione potrebbe essere una burla ispirante. ___________ [La censura è purtroppo sempre nociva, anche se esercitata con e come moderazione. Genera preconcetti (in me) e può condurre di riflesso un estroverso (perfino lo zio) a chiudersi] Quando lo zio punzecchiò un esponente del pensiero clericale diffuso, rispettabile quanto da me non condiviso, apprezzai la sua vena giocosa e fantasiosa. Auspicherei che il lapsus sia l’ultima uscita, e non la sua storia delle origini. Altrimenti vedrei l’abbandono meno verso il pollaio e un po’ più come un ritorno al così fan troppi ancora. Siamo tutti un po’ ciclotimici, ma niente - a parte qualche atto censorio sporadico - impedisce di divertirci.
In fondo il miracolo della sparizione del post e della successiva apparizione potrebbe essere una burla ispirante.

___________
[La censura è purtroppo sempre nociva, anche se esercitata con e come moderazione. Genera preconcetti (in me) e può condurre di riflesso un estroverso (perfino lo zio) a chiudersi]

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Di: chloe de lissier http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92519 chloe de lissier Fri, 12 Dec 2008 17:35:02 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92519 è ricomparso il post scomparso. misteri di "servizi perdenti"... è ricomparso il post scomparso. misteri di “servizi perdenti”…

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Di: Giovanni da Roussillon http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92514 Giovanni da Roussillon Fri, 12 Dec 2008 16:55:12 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92514 Accidenti alla mia intempestività congenita. Ho perso l'ultimo post dello zio ante (che iato di termini) censura. Peccato. L'avevo pure in qualche modo messo in guardia. Credo aver capito dall'artigliata infertagli da chi sa ben scrutare - che ringrazio dell'indicazione e per la benevolenza seducente al tempo espressami - che avrebbe scambiato l'inverno incombente con la stagione dopo Wimbledon (così Nick85). Ripeccato se fosse dato. Uno ti diletta con un bel saggio sulla genesi, replica con lo scritto della tigre, testi che lasciano ben presagire per la pubblicazione da lui stesso magnificata con più annunzi; sul più bello poi si ritrae. Gli chiedo allora: "Hai finito precocemente la vena creativa? Oppure si può pensare ad una semplice interruzione?" Accidenti alla mia intempestività congenita. Ho perso l’ultimo post dello zio ante (che iato di termini) censura. Peccato. L’avevo pure in qualche modo messo in guardia. Credo aver capito dall’artigliata infertagli da chi sa ben scrutare - che ringrazio dell’indicazione e per la benevolenza seducente al tempo espressami - che avrebbe scambiato l’inverno incombente con la stagione dopo Wimbledon (così Nick85). Ripeccato se fosse dato. Uno ti diletta con un bel saggio sulla genesi, replica con lo scritto della tigre, testi che lasciano ben presagire per la pubblicazione da lui stesso magnificata con più annunzi; sul più bello poi si ritrae. Gli chiedo allora: “Hai finito precocemente la vena creativa? Oppure si può pensare ad una semplice interruzione?”

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Di: chloe de lissier http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92500 chloe de lissier Fri, 12 Dec 2008 15:17:08 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92500 ma il coach ha qualche santo in redazione? com'è che compare un suo post che io commento e poi detto post coachesco scompare? ma il coach ha qualche santo in redazione? com’è che compare un suo post che io commento e poi detto post coachesco scompare?

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Di: chloe de lissier http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92497 chloe de lissier Fri, 12 Dec 2008 15:12:27 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92497 certo che voi maschi siete permalosi assai... e poi parlate dell'acidità delle donne. siete delle ombrette sdegnose, altro che galli. il fatto, coach di uomini delle pulizie, è che io aspettavo questo tuo poema sull'aquila reale. prometti, prometti e poi te ne esci con un paio di gag da bagaglino. per forza che alla fine un gentiluomo come da rouissillon ti chieda a modo suo conto della mancata parola. quindi vieni fuori dal pollaio e mantieni gli impegni. certo che voi maschi siete permalosi assai… e poi parlate dell’acidità delle donne. siete delle ombrette sdegnose, altro che galli.
il fatto, coach di uomini delle pulizie, è che io aspettavo questo tuo poema sull’aquila reale. prometti, prometti e poi te ne esci con un paio di gag da bagaglino. per forza che alla fine un gentiluomo come da rouissillon ti chieda a modo suo conto della mancata parola.
quindi vieni fuori dal pollaio e mantieni gli impegni.

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Di: zio tony http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92478 zio tony Fri, 12 Dec 2008 13:43:20 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92478 Ma che simpatico. Ok, torno in pollaio. Salutoni ad aquile e aquiloni (grosse aquile maschili con le stesse caratteristiche delle femmine compresa l'aciditá a ore alterne). Ma che simpatico. Ok, torno in pollaio.
Salutoni ad aquile e aquiloni (grosse aquile maschili con le stesse caratteristiche delle femmine compresa l’aciditá a ore alterne).

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Di: Giovani da Roussillon http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92441 Giovani da Roussillon Fri, 12 Dec 2008 12:36:15 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2466#comment-92441 Appunto (no). Appunto (no).

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