Le pagelle ai telecronisti, tra errori e tifo.
Galeazzi ribattezza la russa Chakvetadze.
La Garbin bacchetta Moya e difende la Pennetta.
Una cronaca spumeggiante a tinte tricolore: voto 7.

 
15 Settembre 2007 Articolo di Giovanni Di Natale
Author mug

LE PAGELLE di MARCOS

Galeazzi - Garbin

Schiavone vs Chakvetadze

Inizio solenne per Giampiero: “Amici sportivi, appassionati di tennis: buongiorno da Mosca”. “Saluto subito la nostra grande campionessa Garbin, che ci accompagnerà in questa cronaca”. Ospitale, la mette a suo agio con maestria e tempestività. Tax inizia subito mettendo le mani avanti, ma confidando nella leonessa: “La speranza è sempre l’ultima a morire; sarà un match alla pari perché la Schiavo sta giocando molto bene”. Galeazzi sottolinea la lentezza del campo, che potrebbe giocare a nostro favore; anche Garbin è d’accordo. La regia inquadra “la bella Sharapova”, come la chiama lui, che racconta dell’allontanamento di Maria al momento della presentazione ufficiale delle squadre: episodio che gli amici del Blog già conoscevano. Più tardi, sapremo che anche Knapp ha dovuto subire lo stesso affronto patito da Masha. Robertina Vinci, nella tana italiana, veste un cappello tricolore più grande di lei. Garbin è d’accordo con Tarpischev, coach delle russe: “Ha fatto bene a lasciarla fuori: Sharapova non è donna di squadra. Anche sul circuito, durante i tornei, sta spesso per i fatti suoi: difficile che scambi qualche parola con le altre”. Giampiero, soprattutto ad inizio cronaca, litiga col cirillico e cerca d’indovinare il nome dell’avversaria di Francesca, come s’usa quando non si sa, ma si deve ugualmente dire: “La giovane Sciavestaze è entrata in campo con le gambe molli. Alè, cominciamo bene! 1 a 0. La classifica non conta in Coppa Davis. 2 a 0”. Garbin conferma ed aggiunge quel po’ di tattica: “Oggi bisogna variare molto il gioco: tirare palle alte e slice corti di rovescio; fa fatica, la russa, a correre in avanti”. Quando Schiavone ha seguito i consigli della sua compagna, quasi sempre è riuscita a far punto. Giampiero tiene il microfono sotto il naso; durante gli scambi, con il pubblico in silenzio, gli altoparlanti del televisore ci portano il suo pesante respiro: chissà con l’home theatre!! Lo comprerò solo in caso di finale di Davis, solo per sentire Giampiero ansimare nel tie break decisivo. Intanto, la russa controbrecca e nel quarto game viene contestata una palla. I nostri cronisti avevano appena terminato di avvisare il gentile pubblico che, per la prima volta, in una finale di FedCup, si era deciso d’adottare l’occhio di falco. La palla contestata era un primo servizio russo, smorzato dal net e caduto nei pressi della riga centrale. L’arbitra francese chiede al tecnico dell’hawk-eye di mostrarci la verità, figlia della tecnologia moderna: passa qualche secondo e il pubblico rumoreggia a testa in su, verso il megaschermo. L’arbitra invita nuovamente il suddetto tecnico; Corrado si alza e giura che la palla era uscita di una spanna; parte il cartone animato, che ci mostra una qualsiasi palla cadere in un qualsiasi punto del campo, distante dalle righe di almeno un metroemezzo. Tutti ridono: meno male che non è stata proiettata la sigla del telegiornale russo! Dopo questa débacle tecnologica, la russa pareggia i conti: 2 a 2. “Questa è bella…vieni, sì! Ottimo: 30 a 0 Italia. Alè!! Non era facile ‘sto smash con le luci indoor…Ci piace, ci piace così! Ha toccato, questa è buona! Non serve l’occhio di falco qui: basta il mio!”. Il quinto game l’ha vinto Galeazzi. Da qui alla fine del primo set, vinto da Chakvetadze per 64, i nostri provano a sostenerla invano e Garbin stende un pietoso velo sul comportamento di Moya nei riguardi di Flavia: è stato molto brutto chiudere così una storia di tre anni e mezzo. Davide Novelli, inviato in tribuna, raccoglie un pensiero della Knapp, all’esordio in squadra azzurra: “Sono molto contenta di essere qui: emozione molto forte. Francesca ha perso il set anche perchè l’altra ha giocato bene”. Sintetica.
Garbin la butta sulla mala sorte: “Nel primo meritavamo più noi: abbiamo avuto un po’ di sfortuna”. Giampiero è più concreto: “Sono stati quei tre doppi falli in un solo game”, che hanno consentito il controbreak alla russa. Inizia il secondo set e Francesca piazza l’ace. “Il nostro computer sovietico, visto come si è comportato con l’occhio di falco, non ci segnala l’ace. Russo…non c’è più il sovietico. Diamo il tempo al tempo: eccolo!”, Giampiero si salva in corner da una gaffe piuttosto pesante. La russa brecca e Galeazzi, forse presagendo una sua vittoria in due set, inizia a parlare del primo turno dell’anno prossimo, chiedendo a Tax un commento sulla Spagna: “Temibili, ma non impossibili: siamo favorite”. “E questa è bella! Gran classe…la vogliamo rivedere questa palla corta in diagonale: c’è molto tennis qua. Alè: 0030! E avanti: 0040. andiamo a prendere questo secondo set (siamo al secondo gioco) fondamentale!!”. Il secondo game del secondo set l’ha vinto Galeazzi. Francesca giocherà bene tutto il parziale: riassumo in ordine sparso i commenti di Giampiero.
“Questa se ne va: larga!” “Eccolo, eccolo che esce!” “Su che viene…su che viene questo 2 a 1!” “Qui c’è cambio di velocità, cambio d’effetto…perfetto: questo è il tennis!” “Questo è un rovescio a tutto braccio: sììì!” “Su!!! Che il drop-shot è di quelli giusti!! Testa avanti, ora: 3 a 2 Italia!” “Guarda dove l’ha messo ‘sto passante di dritto!!” “E questa è bella: gran tempo in questo rovescio!!” “E’ larga la prima…siamo 3 a 2 e 30 pari. Bellissima questa palla corta! Hai visto…hai visto il gesto della trecciona moscovita…su!! Ecco: hai visto che quel gesto nascondeva disagio…alè!! 4 a 2: difendere questo break, adesso!” “186 chilometri all’ora, questa prima: siamo sul treno ad Alta Velocità!” “Fantastica Sciavestaze nella sua interpretazione del tennis a tutto campo. Mi ha ricordato Suzane Langlène: ci rivolgiamo ai puristi del tennis e salutiamo Gianni Clerici, che qui non c’è” “Via, via, via…questa è fuori. Questa la chiamo io! Ecco l’occhio che arriva…è fuori! Finalmente funziona!!”. La russa, malgrado lo show di Giampiero, recupera dal 5 a 2 al 5 a 4. Novelli s’inserisce da bordo campo: “Corrado continua a parlare con la panchina…non come Tarpischev, che, tra l’altro, sembra Breznev”. Annotazione preziosa. Vicino a lui, Flavia Pennetta: “Giampiero…sono due games che son qui vicino a Novelli e li abbiamo persi tutti e due: me ne torno al mio posto!”. Serve la russa per rimanere nel set e Galeazzi, pieno di speranze: “Su, su, su! Dai che si sta innervosendo la trecciona moscovita: 0030!!”. Il giudice di linea chiama fuori un gocciolone di Francesca: Corrado chiede l’occhio di falco, che gli darà ragione. Anche grazie al capitano, Schiavone si aggiudica il secondo set per 64. Garbin, giocando, semina un po’ di scaramanzia, dopo aver precedentemente citato la sfortuna: “La Pennetta funziona!”. Novelli sconsolato: “Ci siamo giocati gli ospiti da bordo campo”. Inizia il terzo set e Francesca gioca un primo game fantastico: il trombettista venuto dall’Italia non stecca una nota: complimenti. Galeazzi, a ragione, continua a sottolineare la maggior efficacia del nostro rovescio, rispetto al dritto, troppo falloso. Tra ottimi colpi di Schiavone e troppi errori della russa, Francesca si porta sul 2 a 0. Giampiero e le variazioni del volume: “Sta migliorando di dritto…lo dico a bassa voce, piano piano… ANDIAMO! Sciavestaze in ginocchio!!”. Dopo 6 occhi di falco favorevoli all’Italia, mi viene in mente Tommasi, che lo utilizzerebbe solo negli incontri di Davis o di FedCup, per evitare che giudici di linea un po’ troppo casalinghi possano essere decisivi. “Su che è bella…su che è una gran palla questa: stop volley di rovescio!”. Schiavone si porta sul 3 a 0. La russa, a questo punto, quasi convinta d’aver perso, reagisce con coraggio e mena colpi senza più remore: si porta sul 3 a 2, ma serve Francesca, che, sempre più tesa, deve affrontare un’altra palla break. “Nooooooooooooo!! Incredibile!! Ma…ma questa non l’avevo mai vista! Ho visto l’invasione di campo, quella sì…ma questa è impossibile!!”. Giampiero è disperato, come il resto dei tifosi: Schiavone, proprio sulla palla break a suo sfavore, ad un centimetro dalla rete, con palla alta sopra il nastro di mezzo metro, appena rimbalzata vicino alle sue scarpe, con un’impugnatura da top spin esasperato, la lascia scivolare verso terra, toccandola goffamente in rete. È il punto che segna l’intero incontro. Galeazzi legge le labbra di Barazzutti: “Non fa niente, le dice Corrado. Ma dentro di sé brucia per questo errore”. “Tre pari: eccoci qua ancora a soffrire, gentili telespettatori”. Il trombettista suona ‘o primmammore e Francesca conduce 4 a 3. Assist di Giampiero: “Abbiamo messo di nuovo…” “La testina avanti”, finalizza Garbin, che, poco dopo, si fa arredatrice: “Schiavone prova a rallentare la palla, ma è difficile: le arrivano dei comodini, come diciamo noi”. Chakvetadze, infatti, aumenta la velocità dei suoi colpi. La nostra serve sul 4 pari, ma perde il game a zero. Galeazzi ormai sa come finirà: “Ma guarda come va il tennis. Ha ragione Panatta…l’ha inventato il diavolo”. Tax ci prova ancora: “Dai Francesca: non è finita!”. E, invece, no: “Chiude in due ore e quattordici minuti la russa, che dà il primo punto alla sua squadra. Un match che era nelle corde dell’azzurra. Il suo calo finale ha consegnato la vittoria alla ventenne moscovita”.

Il suo stile, ormai, può considerarsi un classico della cronaca sportiva nazionale: le sue caratteristiche sono subito riconoscibili e ben s’adattano, a mio parere, a raccontare le gesta degli azzurri in Davis ed in Federation Cup. Benchè raggiunga il suo meglio quando gli capita di raccontare una nostra vittoria, Galeazzi ha condotto bene per un paio d’ore, senza errori di gran rilievo, esaltando non solo gli ottimi colpi di Francesca, ma anche quelli della sua avversaria. Questo mi aspetto da lui: 7.

Non si chiedeva a Tathiana un intervento di supporto tecnico a Giampiero: il suo commento, benchè arricchito da qualche annotazione tattica, era affidato ai sentimenti di una compagna di squadra. Ha provato ad incitare Francesca fino all’ultimo, quando, per solito, solo i genitori dei tennisti riescono a trovare ragioni per sperare in un ultimo capovolgimento di fronte. Esprimeva moderatamente la sua soddisfazione anche agli errori della russa, senza mai eccedere in entusiasmo. Si esprime bene e si diverte a commentare con Galeazzi: 7.

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11 Commenti a “Le pagelle ai telecronisti, tra errori e tifo.
Galeazzi ribattezza la russa Chakvetadze.
La Garbin bacchetta Moya e difende la Pennetta.
Una cronaca spumeggiante a tinte tricolore: voto 7.”

  1. giorgio scrive:

    Premesso che mi sono espresso molte volte negativamente sulla competenza e la professionalità di Bisteccone, mi sembra giusto aggiungere al resoconto di Marcos, alcune personali annotazioni che, a mio parere, non possono essere trascurate.

    Sulla professionalità, ho già citato in altro post, l’episodio del telefonino che squilla e della risposta immediata, ovviamente in romanesco (”Ahoooooo, sto in trasmissione!!!!!!!!”)

    Sulla competenza, potrei fare un lungo elenco, ma mi limito a riportare lo scambio di persona o meglio, di giudice di sedia, che ha portato quel “comico” di Galeazzi a confondere la britannica Alison LANG (la vera giudice del primo incontro) con una certa Sandra DE JENKEN.
    Potrebbe sembrare un errore di poco conto, se non si considerasse il fatto che la DE JENKEN nell’ambiente tennistico è arcinota per essere stata la prima donna ad arbitrare una finale di DAVIS (2005), la prima donna ad arbitrare una semifinale maschile del grande slam (2006,Federer/Bjorkman), e, dulcis in fundo, la prima donna ad arbitrare uno slam maschile. Anzi non uno, ma ben 2!! Australian Open e Roland Garros. E tutto ciò accadeva nel “lontano” 2007.

    Adesso, vi immaginate cosa sarebbe accaduto se un nostro commentatore calcistico avesse confuso durante un’intera partita, COLLINA con PAPARESTA? Non gli sarebbe stato permesso di commentare più alcuna partita. Mi chiedo il perchè di tutta questa indulgenza nei confronti di Bisteccone, a dispetto di una certo rigore nei confronti di altri commentatori nettamente più preparati e piacevoli da ascoltare.

    So benissimo Marcos, che il tuo è un gioco e non devi giustificare le tua valutazioni assolutamente con nessuno (tantomeno con me). Dico solo che se mi chiamassi Cazzaniga o Lo Monaco, mi girerebbero un pò le scatole.

  2. Enzo Cherici scrive:

    Grande Marcos, l’ho letto tutto d’un fiato e nel finale avevo le lacrime agli occhi per le risate. Uno dei tuoi migliori pezzi. Marcos: 10.

    Lo confesso. Dopo due settimane di Eurosport (voto 4), dove Lo Monaco (voto 6-) vicino agli altri (voto 4) faceva la figura del fuoriclasse, era esattamente ciò che volevo: un Galeazzi d’annata. Unico. Inimitabile. Sbagliava le pronunce? Sticavoli. Stavo a rota. Mi mancava troppo. L’unico grande rimpianto della mancanza del tennis in Rai è lui. Te ne accorgi solo quando lo ritrovi. All’inizio del terzo set m’aspettavo solo che urlasse “controlla a destra, controlla a sinistra” tipo Abbagnale. Voto: 10 e lode. E bacio accademico ;-)

  3. giorgio scrive:

    Scusa marcos, ho letto solo adesso il tuo post in cui dicevi di esserti perso la telefonata.

    Per il resto sono completamente d’accordo………A META’

  4. marcos scrive:

    io credo che anche jacopo e lorenzo seguano le telecronache di galeazzi con lo stesso spirito di chi, come me, lo apprezza nelle sue performances, quando giocano gli azzurri. il suo incedere pieno di sincero entusiasmo e profonda amarezza ricorda le cronache d’un tempo, quando la vittoria sportiva d’un paese significava ben più dell’iscrizione nell’albo d’oro. ben s’intenda, nessuno mai in italia, dal dopo guerra in poi, ha inteso l’affermazione di uno sportivo italiano come trionfo della superiorità della nostra civiltà: questi sentimenti li lasciamo ad altri. la vittoria italiana nello sport, per trentanni (ma, forse, anche oggi) ha avuto la funzione di collante identitario per una nazione costruita su mille diversità municipali, su secolari e continue occupazioni di governanti stranieri e sulle macerie di un ventennio che ha diviso uomini che, quasi mai, sono riusciti a sentirsi fratelli. in questo senso, lo sport italiano (soprattutto quello di squadra) ha svolto le stesse funzioni assegnate alla televisione di stato, dalla sua nascita fino agli anni 70.
    galeazzi interpreta così il suo compito, come gli hanno insegnato durante la sua formazione: quando lo ascolto, tengo conto anche di tutto questo.
    la sua funzione, quindi, è più sociale che tecnica: per questo, sorvolo su alcune sue lacune, abbondantemente ripagate dal divertimento che assicura al telespettatore, quando si butta nell’arena solo col cuore, ma rimanendo sempre sportivamente lucido, riconoscendo i meriti degli avversari.

    confessa…giorgio: ti sei divertito, o no? e poi…preferisci cerboni? ti ringrazio per l’attenzione con cui mi segui: pari è la mia!

    ringrazio molto anche enzo: fin troppo buono!

  5. Stefano Grazia scrive:

    Qui in Angola Galeazzi non si sente. Ma me lo ricordo 30 anni fa e soprattutto me lo ricordo a Domenica In. Questa volta sto con Giorgio al 100%. A meno che non s’intenda usare le telecronache di Galeazzi solo per gli incontri di Fed Cup e Davis con l’intenzione del colore casereccio. Può essere una scelta di mercato, non la discuto, ma i rilievi di Giorgio, al di là del divertentissimo racconto di marcos, mi sembrano ineccepibili.

  6. Enzo Cherici scrive:

    Straquoto la replica di Marcos e rifilo il mio secondo 10 e lode in due giorni: tutto per lui!

  7. giorgio scrive:

    Non capisco come l’incompetenza possa essere ripagata dal divertimento. Mi sembra che ci siano molti politici divertenti, tra quelli più inetti, e tutti ci guardiamo bene dal lodarne le ben celate qualità, salvo poi votarli in ogni tornata elettorale

    La funzione sociale che tu attribuisci a Giampiero, non contrasta assolutamente con la competenza. Hai ragione, a me Galeazzi fa sì ridere, ma per le sue enormi lacune e per le frasi sconnesse ed i neologismi che solo lui riesce a coniare. E’ talmente evidente la considerazione di cui gode in Raisport, che da qualche anno a questa parte, il povero Bisteccone viene inserito in alcune trasmissioni (tipo Quelli che il calcio), appositamente per essere preso per i fondelli. Non nego di aver provato spesso molta pena nel vederlo così mal ridotto, ma poi penso al cospicuo stipendio che la Rai gli garantisce ed alle chance che vengono negate a gente molto più competente di lui, e la pena si tramuta in rabbia.

    E’ proprio questa rabbia che mi porta a scagliarmi contro queste tue considerazioni. Prendo atto, però, del fatto che questo modo, a dir poco casereccio, di interpretare il proprio ruolo viene apprezzato, non solo da te, ma anche da altri (Enzo)

  8. Enzo Cherici scrive:

    Giorgio,
    Se un poltico è incompetente incide nella tua vita e comunque hai sempre modo di mandarlo a casa non rieleggendolo.
    Se Galeazzi sbaglia le pronunce e fa telecronache colorite non incide su nulla. Ecco perché ci si può permettere di prenderla con una certa leggerezza. Anche perché, diciamola tutta, ormai una telecronaca di Bisteccone si sente ogni morte di papa. Non riuscirai a rovinarcela eheh
    ;-)

  9. giorgio scrive:

    Caro Enzo, non voglio assolutamente rovinare alcuna telecronaca, visto che, a mio avviso, c’è poco da rovinare.

    E’ chiaro che un giornalista non incide sulla tua vita quanto un politico, ma sicuramente incide in tante altre cose.

    Se Raisport è in questo stato comatoso, lo si deve ai tanti giornalisti incompetenti (assunti chissà come,la politica c’entra sempre!), che negli anni hanno fatto “carriera” e adesso sono ai vertici dell’azienda e si occupano delle scelte editoriali; le stesse scelte editoriali che negli anni hanno portato alla sparizione del tennis, e dello sport in generale, dalle reti RAI. Ti sembra degno di un paese avanzato, il fatto che in Italia, non si possa assistere in chiaro ed in diretta alla finale di Fed Cup? O ad una partita della nostra nazionale di basket durante gli Europei? Potrei fare altre milionate di esempi…..

    A me Bisteccone non fa ridere assolutamente perchè penso ai danni irreversibili che certe persone “simpatiche” hanno fatto in RAI. Adesso ridiamo e prendiamola con leggerezza. Poi però non lamentiamoci della totale assenza di tennis sulle reti Rai.

    E poi mi piacerebbe vedere quante risate ti faresti se vedessi un tuo collega di lavoro, fare carriera ai tuoi danni, perchè è più simpatico e casciarone, e chissenefrega se commette imprecisioni dall’inizio alla fine. Contento tu…….

  10. Enzo Cherici scrive:

    Giorgio, che Galeazzi non sia non un mostro di competenza tennistica si sa. Ribadirlo ancora una volta è come scoprire l’acqua calda. Il mio intervento era volutamente sdrammatizzante. Come per dire: tanto ce lo dobbiamo sorbire una volta l’anno. E allora cerco di prendere i lati positivi della vicenda, che poi sono quelli che ha analizzato splendidamente, a mio avviso ovvio, Marcos.
    Per quanto riguarda il tennis in Rai poi, a me non manca assolutamente. E non (soltanto) per una questione di telecronisti. Durante una finale di Wimbledon sul finire degli anni ‘70 (non ricordo con esattezza l’anno, ma solo l’episodio) Rai3 interruppe il 5 set per mostrare un imperdibile edizione di “TG 20 anni prima”. Non so se rendo l’idea. Posso avere nostalgia di qualcosa del genere?
    Se poi dobbiamo parlare di telecronisti a me non piacciono nemmeno quelli di Eurosport per dirtene una. Si salvicchia Lo Monaco (6 striminzito), ma Cazzaniga è davvero mediocre. È capace di perdere il filo della partita e parlarti per tre games in diretta di un episodio di 5 anni prima. Tralascio per amor di patria ogni commento su Canè. Vorrei evitare querele ;-)
    Mi piaceva molto invece Antonio Costanzo e mi piacciono molto l’équipe di Sky, sia per quanto riguarda i telecronisti che per i commentatori.
    E allora, tornando a Galeazzi, è chiaro che se per tutto l’anno dovessi assistere a match commentati da bisteccone, no. Sarei d’accordo con te. Ma per una volta ogni tanto, a maggior ragione quando è coinvolta la Nazionale, a me non da tutto sto fastidio. Anche perché, non mi sembra che nè la tradizione Rai (Disguido Oddo) né le alternative attuali, abbondino.

  11. florian scrive:

    ragazzi bisteccone non si discute. è un mito. chissenefrega se non sa quasi nulla di tennis, qui stiamo parlando di una colonna della nostra televisione e del nostro sport. non dimenticherò mai le telecronache eroiche che accompagnavano gli anni d’oro della coppa davis, quando ero un ragazzino. ti faceva sentire orgoglioso di essere italiano. e questo è importante per chi come me è cresciuto lontano dalla patria.

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