Commenti a: Il Capri è campione d’Italia.Ma quanto ha dovuto spendere?Torneo di successo o inutile passatempo? http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 18:15:17 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: Gudpis http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-36034 Gudpis Thu, 13 Dec 2007 15:10:21 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-36034 Yes Luca diciamo la stessa cosa... a livello di club quasi sempre li bruciamo. Proprio per questo il sottoscritto vede di buon occhio una riforma dei tesseramenti che permetta ai genitori di fare armi e bagagli e portare i figli che promettono in strutture ben più idonee. Per evitare che il lavoro dei club seri (che investono + nei giovani che nei settentenni che fanno il doppietto la domenica mattina sponsorizzati dal dott. Giboud- non me ne vogliano!) venga svilito si dovrebbe rendere totalmente libero il trasferimento, ma la FIT o la nuova struttura dovrebbero dare un premio avviamento al primo circolo prolungato nel tempo a seconda dei risultati (una cosa del genere c'è nel basket). Questo eviterebbe anche che alcune Accademie del Tennis Private (BIDONI!) investano su ragazzini facendo previsioni mirabolanti ai genitori (guarda caso sempre col portafogli ben messo!) sul talento dei propri figli che invece al più sono campioni alla Play Station (accade pure questo!!!!). Sono stato ad una pseudo selezione di questi pseudo Bollettieri e vi assicuro che si guardava più alle Mercedes/Bmw/Audi dei genitori che al tennis dei figli come criterio di selezione. Insomma siamo in una giungla! Alla Fit il compito di districare la foresta.... detto ciò, anche alla luce dell'ultimo argomento del blog...(sui nostri giovani) NON sono ottimista. Yes Luca diciamo la stessa cosa… a livello di club quasi sempre li bruciamo. Proprio per questo il sottoscritto vede di buon occhio una riforma dei tesseramenti che permetta ai genitori di fare armi e bagagli e portare i figli che promettono in strutture ben più idonee. Per evitare che il lavoro dei club seri (che investono + nei giovani che nei settentenni che fanno il doppietto la domenica mattina sponsorizzati dal dott. Giboud- non me ne vogliano!) venga svilito si dovrebbe rendere totalmente libero il trasferimento, ma la FIT o la nuova struttura dovrebbero dare un premio avviamento al primo circolo prolungato nel tempo a seconda dei risultati (una cosa del genere c’è nel basket). Questo eviterebbe anche che alcune Accademie del Tennis Private (BIDONI!) investano su ragazzini facendo previsioni mirabolanti ai genitori (guarda caso sempre col portafogli ben messo!) sul talento dei propri figli che invece al più sono campioni alla Play Station (accade pure questo!!!!). Sono stato ad una pseudo selezione di questi pseudo Bollettieri e vi assicuro che si guardava più alle Mercedes/Bmw/Audi dei genitori che al tennis dei figli come criterio di selezione.
Insomma siamo in una giungla! Alla Fit il compito di districare la foresta…. detto ciò, anche alla luce dell’ultimo argomento del blog…(sui nostri giovani) NON sono ottimista.

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Di: luca http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-36021 luca Thu, 13 Dec 2007 13:58:00 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-36021 @ Gudpis Concordo con te : alcuni quattordicenni che sono classificati C1 vengono considerati dei predestinati a livello di club, ed altro non sono che al punto di partenza. A parer mio, se non riescono ad andare avanti, molta colpa sta in chi li segue a livello di club. Non voglio fare cattiva pubblicità - e pertanto non faccio nomi - ma quando da ragazzino ho fatto la SAT in un circolo piuttosto blasonato ( più da chi ne ha le redini e lo ha strumentalizzato per il perseguimento di obiettivi personali ), nessuno dei 720 allievi dell'epoca ( 1977 / 81) ha mai combinato granchè. Erano tutti dei negati ? Oppure qualcuno li aveva strumentalizzati come "fattori produttivi" a fini elettorali, non avedo grosse capacità di suo di imporsi nè come tennista nè nella propria attività professionale, schermandosi attraverso l'appartenenza a consorterie locali ? Non me la sento di puntare l'indice contro qualcuno, ma certo che in uno stagno non nuotano squali @ Gudpis
Concordo con te : alcuni quattordicenni che sono classificati C1 vengono considerati dei predestinati a livello di club, ed altro non sono che al punto di partenza.
A parer mio, se non riescono ad andare avanti, molta colpa sta in chi li segue a livello di club.
Non voglio fare cattiva pubblicità - e pertanto non faccio nomi - ma quando da ragazzino ho fatto la SAT in un circolo piuttosto blasonato ( più da chi ne ha le redini e lo ha strumentalizzato per il perseguimento di obiettivi personali ), nessuno dei 720 allievi dell’epoca ( 1977 / 81) ha mai combinato granchè.
Erano tutti dei negati ? Oppure qualcuno li aveva strumentalizzati come “fattori produttivi” a fini elettorali, non avedo grosse capacità di suo di imporsi nè come tennista nè nella propria attività professionale, schermandosi attraverso l’appartenenza a consorterie locali ?
Non me la sento di puntare l’indice contro qualcuno, ma certo che in uno stagno non nuotano squali

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Di: roberto commentucci http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35989 roberto commentucci Wed, 12 Dec 2007 21:55:34 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35989 Volevo segnalare a Gudpis questo articolo apparso sul blog un po' di tempo fa (credo prima che lui iniziasse a commentare), dove viene dibattuto molto approfonditamente il problema dell'inidoneità del sistema dei circoli (e di converso della FIT tutta, che ne è l'espressione), a stimolare la crescita di giovani atleti agonisti. Lo trovi qui: http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005 Inoltre, sul problema del vincolo che lega al circolo di serie B, fino a farcelo ammuffire, il ragazzino promettente, c'è stato un lunghissimo dibattito nel topic genitori e figli, che è lunghissimo (800 commenti), ma che con un copia e incolla su word, e un comando trova (fai fare al programma la ricerca della parola "vincolo"), dovresti riuscire a identificare. Infine volevo dire a Giovanni che probabilmente ha ragione: la mia ricetta della serie A limitata agli under 18 è ingenua e inattuabile. Ma credo che lo spirito di una riforma delle competizioni a squadre dovrebbe comunnque andare nella direzione di favorire i giovani e seguire i criteri indicati da Gudpis, che condivido. Infine mi scuso se a volte appaio a commentare con nome e cognome, e talvolta con il solo nome, dipende da quale dei due pc uso e sono un po' distratto... Volevo segnalare a Gudpis questo articolo apparso sul blog un po’ di tempo fa (credo prima che lui iniziasse a commentare), dove viene dibattuto molto approfonditamente il problema dell’inidoneità del sistema dei circoli (e di converso della FIT tutta, che ne è l’espressione), a stimolare la crescita di giovani atleti agonisti.
Lo trovi qui:

http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005

Inoltre, sul problema del vincolo che lega al circolo di serie B, fino a farcelo ammuffire, il ragazzino promettente, c’è stato un lunghissimo dibattito nel topic genitori e figli, che è lunghissimo (800 commenti), ma che con un copia e incolla su word, e un comando trova (fai fare al programma la ricerca della parola “vincolo”), dovresti riuscire a identificare.

Infine volevo dire a Giovanni che probabilmente ha ragione: la mia ricetta della serie A limitata agli under 18 è ingenua e inattuabile.
Ma credo che lo spirito di una riforma delle competizioni a squadre dovrebbe comunnque andare nella direzione di favorire i giovani e seguire i criteri indicati da Gudpis, che condivido.

Infine mi scuso se a volte appaio a commentare con nome e cognome, e talvolta con il solo nome, dipende da quale dei due pc uso e sono un po’ distratto…

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Di: Gudpis http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35983 Gudpis Wed, 12 Dec 2007 19:55:14 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35983 Credo che le ultime righe del commento di Commentucci (mi perdoni la ridondanza..... è stato + forte di me!) siano sottoscrivibili. Per come sono strutturate le competizioni a squadre (Davis a parte ovviamente) a mio avviso devono avere solo uno scopo propedeutico per i giocatori in erba che devono fare esperienza e devono capire che in questo sport al braccio deve corrispondere il cervello! Mi spiego: sostengo da sempre che il tennis sia e debba essere concepito come sport individuale. Orbene, nelle competizioni a squadre intravedo la possibilità del confronto, del dialogo con i propri compagni magari più esperti che ti possono dire o dare sul campo la dimostrazione pratica di come si deve lottare in questo sport. Vedo anche la possibilità di radunare un gruppo di giovani under che possano allenarsi e condividere certi obiettivi. Niente di più. Ci sono passato personalmente. Il circuito è perveso ed è quello che uccide il nostro potenzialmente ricco vivaio: a 14 anni un C1 a livello di circolo è considerato Panatta. QUESTO E' IL PROBLEMA... Spesso scambiamo il punto di partenza con quello d'arrivo. Si discusse per molto tempo nel mio circolo se dare il nulla osta ad un ragazzino molto promettente (campione regionale under in 2 cat) perchè era roba nostra.... I soci anziani (STI GERONTOCRATI MALEDETTI!) facevano a gara (l'ho scoperto io, no tu ecc) e non si permetteva ad uno che vinceva 61 61 con tutti di pretendere di allenarsi con gente del suo livello. La domanda è: la FIT sa niente di tutto questo? E' possibile che ancora non ci sia una riforma dei tabellini e dei trasferimenti dei giocatori? E' possibile che gente ok si bruci nei circoli totalmente inadatti di gestire gente forte e che dovrebbero solo occuparsi dell'avviamento degli stessi. Allora per non essere sempre critico avanzo la mia proposta: 1. Benefit e agevolazioni sostanziali ai circoli che scoprono talenti (e ovviamente li cedono a strutture + idonee). 2. ABOLIZIONE di ogni quota FIT per tutti i circuiti under (il mancato gettito dovrebbe essere ricoperto da sponsor privati che la FIT dovrebbe scomodarsi di trovare). 3. Distinzione dei circoli in 2 categorie: circoli sociali/ricreativi e circoli dedicati interamente alle attività giovanili e scuole tennis (purtroppo l'unione di interessi di soci e agonisti NON HA FUNZIONATO). Vogliamo ragionarci? Saluti a tutti Credo che le ultime righe del commento di Commentucci (mi perdoni la ridondanza….. è stato + forte di me!) siano sottoscrivibili. Per come sono strutturate le competizioni a squadre (Davis a parte ovviamente) a mio avviso devono avere solo uno scopo propedeutico per i giocatori in erba che devono fare esperienza e devono capire che in questo sport al braccio deve corrispondere il cervello! Mi spiego: sostengo da sempre che il tennis sia e debba essere concepito come sport individuale. Orbene, nelle competizioni a squadre intravedo la possibilità del confronto, del dialogo con i propri compagni magari più esperti che ti possono dire o dare sul campo la dimostrazione pratica di come si deve lottare in questo sport. Vedo anche la possibilità di radunare un gruppo di giovani under che possano allenarsi e condividere certi obiettivi. Niente di più. Ci sono passato personalmente. Il circuito è perveso ed è quello che uccide il nostro potenzialmente ricco vivaio: a 14 anni un C1 a livello di circolo è considerato Panatta. QUESTO E’ IL PROBLEMA… Spesso scambiamo il punto di partenza con quello d’arrivo. Si discusse per molto tempo nel mio circolo se dare il nulla osta ad un ragazzino molto promettente (campione regionale under in 2 cat) perchè era roba nostra…. I soci anziani (STI GERONTOCRATI MALEDETTI!) facevano a gara (l’ho scoperto io, no tu ecc) e non si permetteva ad uno che vinceva 61 61 con tutti di pretendere di allenarsi con gente del suo livello.
La domanda è: la FIT sa niente di tutto questo? E’ possibile che ancora non ci sia una riforma dei tabellini e dei trasferimenti dei giocatori? E’ possibile che gente ok si bruci nei circoli totalmente inadatti di gestire gente forte e che dovrebbero solo occuparsi dell’avviamento degli stessi.
Allora per non essere sempre critico avanzo la mia proposta:
1. Benefit e agevolazioni sostanziali ai circoli che scoprono talenti (e ovviamente li cedono a strutture + idonee).
2. ABOLIZIONE di ogni quota FIT per tutti i circuiti under (il mancato gettito dovrebbe essere ricoperto da sponsor privati che la FIT dovrebbe scomodarsi di trovare).
3. Distinzione dei circoli in 2 categorie: circoli sociali/ricreativi e circoli dedicati interamente alle attività giovanili e scuole tennis (purtroppo l’unione di interessi di soci e agonisti NON HA FUNZIONATO).
Vogliamo ragionarci?
Saluti a tutti

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Di: Giovanni Di Natale http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35966 Giovanni Di Natale Wed, 12 Dec 2007 16:45:53 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35966 Roberto accolgo il tuo invito alla riflessione. Ma stavolta non mi trovi concorde con il tuo "prospetto". Mi spiego meglio. Ho vissuto per alcuni anni le geste delle squadre di serie A-1. Palermo, fino a tre anni fa (se non ricordo male), vantava due squadre nel massimo campionato (Saetta, finalista per quattro anni di fila - Ct Palermo, semifinalista in un'edizione). Tanti giocatori stranieri. Il Saetta era uno squadrone. Molto italiano (Starace, Messori, Galimberti, Galvani, il siciliano Di Mauro e Karlovic). Il Ct Palermo, invece, era un po' più palermitano. In quanto c'era Aldi nel quartetto titolare. Esito della manifestazione? Poca gente, un centinaio al massimo. Immaginiamo adesso di avere squadre di under 18. Dove trovi tanti under 18 competitivi da poter comporre tra le 10 e le 16 squadre? In Italia, competitivi, penso che non superino i 10. D'altronde basta notare che non esistono i campionati regionali U18. Un motivo ci sarà. Quindi è sicuramente impensabile fare un "Supercampionato a squadre under 18). Anche perchè parliamo di serie A, che per quanto "poco seguita" deve comunque essere la principale manifestazione a squadre d'Italia. Dunque non può avere un livello tecnico inferiore ad un campionato di B. Sono inoltre contrario a questo sistema "economico" nato dopo la nascita dei campionati di serie A. Adesso ogni circolo è costretto a pagare. Anche per la serie C. Ed il risultato è che in pochi, tra i tifosi, si affezionano alla propria squadra. E' vero che Palermo è una piazza tutta speciale, ma vi assicuro che quando esisteva la serie B (quella vera, diciamo 8-10 anni fa) c'erano molti più spettatori sugli spalti. Il tifo era vero, genuino, perchè in campo c'erano i figli del circolo. Nessun "acquisto" esterno. Nessuno "stipendio", nessun "ingaggiato". E se escludiamo la serie A, posso garantirvi che i migliori under (anche U14) cercano di giocare in squadre competitive a livello nazionale o che pagano. In pochi "restano" nel proprio circolo di nascita. Quindi un aiuto economico per la propria attività iniziano ad ottenerlo già dai primi passi nel mondo del tennis. Roberto accolgo il tuo invito alla riflessione. Ma stavolta non mi trovi concorde con il tuo “prospetto”. Mi spiego meglio. Ho vissuto per alcuni anni le geste delle squadre di serie A-1. Palermo, fino a tre anni fa (se non ricordo male), vantava due squadre nel massimo campionato (Saetta, finalista per quattro anni di fila - Ct Palermo, semifinalista in un’edizione).
Tanti giocatori stranieri. Il Saetta era uno squadrone. Molto italiano (Starace, Messori, Galimberti, Galvani, il siciliano Di Mauro e Karlovic). Il Ct Palermo, invece, era un po’ più palermitano. In quanto c’era Aldi nel quartetto titolare. Esito della manifestazione? Poca gente, un centinaio al massimo.

Immaginiamo adesso di avere squadre di under 18. Dove trovi tanti under 18 competitivi da poter comporre tra le 10 e le 16 squadre? In Italia, competitivi, penso che non superino i 10. D’altronde basta notare che non esistono i campionati regionali U18. Un motivo ci sarà. Quindi è sicuramente impensabile fare un “Supercampionato a squadre under 18). Anche perchè parliamo di serie A, che per quanto “poco seguita” deve comunque essere la principale manifestazione a squadre d’Italia. Dunque non può avere un livello tecnico inferiore ad un campionato di B.

Sono inoltre contrario a questo sistema “economico” nato dopo la nascita dei campionati di serie A. Adesso ogni circolo è costretto a pagare. Anche per la serie C. Ed il risultato è che in pochi, tra i tifosi, si affezionano alla propria squadra. E’ vero che Palermo è una piazza tutta speciale, ma vi assicuro che quando esisteva la serie B (quella vera, diciamo 8-10 anni fa) c’erano molti più spettatori sugli spalti. Il tifo era vero, genuino, perchè in campo c’erano i figli del circolo. Nessun “acquisto” esterno. Nessuno “stipendio”, nessun “ingaggiato”.

E se escludiamo la serie A, posso garantirvi che i migliori under (anche U14) cercano di giocare in squadre competitive a livello nazionale o che pagano. In pochi “restano” nel proprio circolo di nascita. Quindi un aiuto economico per la propria attività iniziano ad ottenerlo già dai primi passi nel mondo del tennis.

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Di: roberto commentucci http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35962 roberto commentucci Wed, 12 Dec 2007 16:18:57 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35962 Nel ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nel dibattito, volevo cercare di riassumere quanto è da esso emerso, anche grazie agli interessanti contributi del Presidente del Capri Sports Academy, signor Roberto Russo. Vorrei infine formulare una piccola proposta. Dante ci ha insegnato, con i gironi dell'Inferno, che esiste anche una graduatoria della colpa ed una gerarchia dell'errore. Quindi, posto che a mio avviso la serie A è globalmente controproducente, e sarebbe meglio per il nostro movimento tennistico se non ci fosse, è bene cercare di non fare di tutta l'erba un fascio e cercare di orientarsi meglio fra i diversi comportamenti dei circoli. Credo che tra questi fatta una prima distinzione: i circoli che utilizzano per la serie A fondi pubblici e quelli che invece si finanziano solo con sponsor privati; va poi fatta una seconda distinzione: fra i circoli che spendono tutto quanto ricevono dagli sponsor per la serie A e quelli che invece convogliano una parte di queste risorse verso le scuole di agonistica e il sostegno di giovani promettenti; infine, si può fare una terza distinzione, fra circoli che cercano di valorizzare al massimo i giovani, meglio se provenienti dal loro bacino di utenza (come ad esempio il Prato, nel campionato femminile, come segnalato da Nikolik) e quelli che invece formano una squadra composta prevalentemente da "mercenari" stranieri o da giocatori italiani prossimi alla pensione (come segnalato da kill bill). Fatte queste considerazioni, ecco che si può ipotizzare di organizzare le competizioni a squadre in modo che siano di stimolo, anzichè di ostacolo allo sviluppo dei nostri giovani. Nikolik propponeva di limitare la partecipazione agli under 20, in modo da consentire ai giovani promettenti di reperire un po' di risorse per finanziare l'attività agonistica. Credo però che fra i 19 e i 20 anni un percorso ottimale di sviluppo di un atleta che abbia ambizioni vere di classifica Atp non possa prevedere la perdita di tempo connnessa con la serie A. A mio avviso, invece, la serie A potrebbe essere riservata agli under 18. In questo modo, si eviterebbero ai circoli investimenti improduttivi, non si assolderebbero giocatori stranieri, e i circoli sarebbero naturalmente portati a cercare di valorizzare i prodotti del loro vivaio locale. E d'altronde, i giovani di quella età potrebbero avere l'opportunità di raggranellare qualche soldo (certo sarebbero cifre inferiori a quell attuali) con cui iniziare a finanziare i primi tornei pro dell'anno successivo, senza che la Serie A disturbi troppo la loro stagione (la programmazione da junior è meno complessa di quella di un pro e lo spazio per qualche match di serie A si troverebbe senza pregiudicare l'attività internazionale). E' un po' la ricetta che proponeva Gudpis, che ha avuto successo nel volley e nel basket: usare le competizioni a squadre per stimolare i vivai delle società, e favorire la produzione di talenti italiani. Sappiamo come è andata: siamo in entrambe le discipline vice campioni olimpici. Ma nel tennis sembra ch e la gerontocrazia sia più forte che in altri sport: è più importante far divertire i (vecchi) soci, più o meno vip, con le gesta casalinghe di un Potito, piuttosto che puntare sui giovani e cercare di creare dei nuovi Starace, e magari anche più forti. Nel ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nel dibattito, volevo cercare di riassumere quanto è da esso emerso, anche grazie agli interessanti contributi del Presidente del Capri Sports Academy, signor Roberto Russo.
Vorrei infine formulare una piccola proposta.
Dante ci ha insegnato, con i gironi dell’Inferno, che esiste anche una graduatoria della colpa ed una gerarchia dell’errore.
Quindi, posto che a mio avviso la serie A è globalmente controproducente, e sarebbe meglio per il nostro movimento tennistico se non ci fosse, è bene cercare di non fare di tutta l’erba un fascio e cercare di orientarsi meglio fra i diversi comportamenti dei circoli.
Credo che tra questi fatta una prima distinzione: i circoli che utilizzano per la serie A fondi pubblici e quelli che invece si finanziano solo con sponsor privati;
va poi fatta una seconda distinzione: fra i circoli che spendono tutto quanto ricevono dagli sponsor per la serie A e quelli che invece convogliano una parte di queste risorse verso le scuole di agonistica e il sostegno di giovani promettenti;
infine, si può fare una terza distinzione, fra circoli che cercano di valorizzare al massimo i giovani, meglio se provenienti dal loro bacino di utenza (come ad esempio il Prato, nel campionato femminile, come segnalato da Nikolik) e quelli che invece formano una squadra composta prevalentemente da “mercenari” stranieri o da giocatori italiani prossimi alla pensione (come segnalato da kill bill).
Fatte queste considerazioni, ecco che si può ipotizzare di organizzare le competizioni a squadre in modo che siano di stimolo, anzichè di ostacolo allo sviluppo dei nostri giovani. Nikolik propponeva di limitare la partecipazione agli under 20, in modo da consentire ai giovani promettenti di reperire un po’ di risorse per finanziare l’attività agonistica. Credo però che fra i 19 e i 20 anni un percorso ottimale di sviluppo di un atleta che abbia ambizioni vere di classifica Atp non possa prevedere la perdita di tempo connnessa con la serie A.
A mio avviso, invece, la serie A potrebbe essere riservata agli under 18. In questo modo, si eviterebbero ai circoli investimenti improduttivi, non si assolderebbero giocatori stranieri, e i circoli sarebbero naturalmente portati a cercare di valorizzare i prodotti del loro vivaio locale. E d’altronde, i giovani di quella età potrebbero avere l’opportunità di raggranellare qualche soldo (certo sarebbero cifre inferiori a quell attuali) con cui iniziare a finanziare i primi tornei pro dell’anno successivo, senza che la Serie A disturbi troppo la loro stagione (la programmazione da junior è meno complessa di quella di un pro e lo spazio per qualche match di serie A si troverebbe senza pregiudicare l’attività internazionale). E’ un po’ la ricetta che proponeva Gudpis, che ha avuto successo nel volley e nel basket: usare le competizioni a squadre per stimolare i vivai delle società, e favorire la produzione di talenti italiani. Sappiamo come è andata: siamo in entrambe le discipline vice campioni olimpici.
Ma nel tennis sembra ch e la gerontocrazia sia più forte che in altri sport: è più importante far divertire i (vecchi) soci, più o meno vip, con le gesta casalinghe di un Potito, piuttosto che puntare sui giovani e cercare di creare dei nuovi Starace, e magari anche più forti.

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Di: luca http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35918 luca Tue, 11 Dec 2007 19:51:22 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35918 @ Roberto John Elkann era studente al Politecnico di Torino, dove si è laureato in Ingegneria gestionale, ed è un ex allievo della Villa San Giuseppe di Torino, Centro Universitario di cui sono anche io ex allievo, laureatomi al Poli in Ingegneria Meccanica. Beh, era veramente formativo il Poli; ingegneristicamnte parlando, è il......Roland Garros dell'Ingegneria ! Ogni esame è come un match sulla terra battuta al quinto set !!!!! La Villa San Giuseppe è come l'Accademia di Nick Bollettieri : molti alti dirigenti e Professori Universitari sono usciti da lì. @ Roberto
John Elkann era studente al Politecnico di Torino, dove si è laureato in Ingegneria gestionale, ed è un ex allievo della Villa San Giuseppe di Torino, Centro Universitario di cui sono anche io ex allievo, laureatomi al Poli in Ingegneria Meccanica.
Beh, era veramente formativo il Poli; ingegneristicamnte parlando, è il……Roland Garros dell’Ingegneria ! Ogni esame è come un match sulla terra battuta al quinto set !!!!!
La Villa San Giuseppe è come l’Accademia di Nick Bollettieri : molti alti dirigenti e Professori Universitari sono usciti da lì.

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Di: andrew http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35769 andrew Mon, 10 Dec 2007 11:14:19 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35769 Salute a tutti... X Sig. Russo Qualsiasi sforzo nel settore tennistico deve essere apprezzato in sè ma criticato se si ritiene che vada in direzioni perlomeno controproducenti per il tennis. La serie A1 a mio parere non è altro che un costoso gioco di fantatennis con la quale i dirigenti (neanche i soci) di circolo si sfidano. La sfida è principalmente raccogliere le sponsorizzazioni con le quali allestire una squadra, nella quale non figurano, se non in rari casi, elementi del circolo. Quindi, si salta a piè pari tutta l'organizzazione di un settore giovanile. Si va direttamente alla fonte ad "affittare" la squadra per novembre. Poi il gioco del fantatennis prosegue nel saper "affittare" i giocatori giusti per eventuali incontri esterni su campi diversi etc etc...Esaltante, ma solo per gli entusiastici ds delle squadre. Ora, lo ammette anche lei, gli sponsor non sono entusiasti di questa manifestazione....e aggiungo io...hanno ragione in quanto l'interesse è infatti scarsissimo. Ma visto che i soldi li danno per tutt'altre ragioni, io credo che sarebbe comunque possibile raccogliere denari per spenderli in modo da potenziare la base, energizzare il sistema, abbassare le quote di accesso al tennis, ecc... Rispetto comunque il suo mettersi in gioco, anche se a mio avviso nella direzione errata.... Un salulto...Andrea Salute a tutti…

X Sig. Russo

Qualsiasi sforzo nel settore tennistico deve essere apprezzato in sè ma criticato se si ritiene che vada in direzioni perlomeno controproducenti per il tennis. La serie A1 a mio parere non è altro che un costoso gioco di fantatennis con la quale i dirigenti (neanche i soci) di circolo si sfidano. La sfida è principalmente raccogliere le sponsorizzazioni con le quali allestire una squadra, nella quale non figurano, se non in rari casi, elementi del circolo. Quindi, si salta a piè pari tutta l’organizzazione di un settore giovanile. Si va direttamente alla fonte ad “affittare” la squadra per novembre. Poi il gioco del fantatennis prosegue nel saper “affittare” i giocatori giusti per eventuali incontri esterni su campi diversi etc etc…Esaltante, ma solo per gli entusiastici ds delle squadre.
Ora, lo ammette anche lei, gli sponsor non sono entusiasti di questa manifestazione….e aggiungo io…hanno ragione in quanto l’interesse è infatti scarsissimo.
Ma visto che i soldi li danno per tutt’altre ragioni, io credo che sarebbe comunque possibile raccogliere denari per spenderli in modo da potenziare la base, energizzare il sistema, abbassare le quote di accesso al tennis, ecc…

Rispetto comunque il suo mettersi in gioco, anche se a mio avviso nella direzione errata….

Un salulto…Andrea

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Di: Gudpis http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35764 Gudpis Mon, 10 Dec 2007 10:25:24 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35764 pedrinho&luvanor ti avviso che i circoli con le squadre che hanno preceduto in classifica la squadra del presidente Binaghi (L'OTTAVIANO AUGUSTO del Tennis Italiano) VERRANNO COMMISSARIATE PER GRAVI IRREGOLARITA'! I GIUDICI ARBITRI che hanno consentito tutto ciò verranno MURATI VIVI e le statue verranno ESPOSTE al foro Italico come AMMONIMENTO per tutti gli OPPOSITORI al REGIME IMPERIALE DELL' AUGUSTO. AVE pedrinho&luvanor ti avviso che i circoli con le squadre che hanno preceduto in classifica la squadra del presidente Binaghi (L’OTTAVIANO AUGUSTO del Tennis Italiano) VERRANNO COMMISSARIATE PER GRAVI IRREGOLARITA’!
I GIUDICI ARBITRI che hanno consentito tutto ciò verranno MURATI VIVI e le statue verranno ESPOSTE al foro Italico come AMMONIMENTO per tutti gli OPPOSITORI al REGIME IMPERIALE DELL’ AUGUSTO.
AVE

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Di: Gudpis http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35760 Gudpis Mon, 10 Dec 2007 09:31:52 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1175#comment-35760 Egr. Pres. Capri sport Academy come sopra ribadisco i miei NON complimenti per la NON vittoria conseguita nella ANTI MANIFESTAZIONE. Potrebbe sembrare che ce l'abbia con Voi, ma non è vero... ce l'ho con questo anti-sistema di mercenariato che spreca tante risorse e con gli atleti stessi. Vi rendete conto o no che uno come Starace a ridosso dei 30 DEVE avere un solo obiettivo: andare il più avanti possibile in SLAM e MS. La programmazione è fondamentale a quei livelli. I diversivi fanno solo i danni. PS: CAPRI COME MAIORCA OLE'!!! Egr. Pres. Capri sport Academy
come sopra ribadisco i miei NON complimenti per la NON vittoria conseguita nella ANTI MANIFESTAZIONE.
Potrebbe sembrare che ce l’abbia con Voi, ma non è vero… ce l’ho con questo anti-sistema di mercenariato che spreca tante risorse e con gli atleti stessi.
Vi rendete conto o no che uno come Starace a ridosso dei 30 DEVE avere un solo obiettivo: andare il più avanti possibile in SLAM e MS. La programmazione è fondamentale a quei livelli. I diversivi fanno solo i danni.

PS: CAPRI COME MAIORCA OLE’!!!

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