Quando Yelena Dokic trionfò a Roma

 
24 Novembre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Maggio 2001

ROMA _ Una vita travagliata, 3 Paesi diversi a contendersela o a rigettarla, ma ha appena 18 anni e un mese e a Roma _ma lo diventerà anche altrove _ è già una campionessa. Lo è grazie a suo padre, e lo è nonostante suo padre, il terribile Damir che ama la figlia e il tennis non meno dell’alcool e che finora aveva conquistato sui giornali di tutto il mondo, e proprio negli Slam, molti più titoli della figlia enfant-prodige. Ne aveva per tutti e per tutti i gusti: .
Ma non si è fatta distrarre dalle sue intemperanze, e restandole sempre fedele (. Non aveva mai giocato la finale d’un torneo Wta. Ma, come avevo consigliato ieri agli scommettitori, le è bastato disputarne una, sebbene proprio contro una tennista come la Mauresmo _ che aveva appena battuto per la seconda volta in 7 giorni la n.1 del mondo _ per iscrivere il proprio nome in un albo d’oro d’indubbio prestigio. .
Per la Mauresmo è stata soltanto la terza sconfitta dell’anno. Il ghiaccio è rotto, chissà quanti tornei seguiranno nel palmares di Jelena Dokic, figlia d’un camionista e d’una fornaia serbi, emigrante in Australia _ dove le avevano fatto ponti d’oro perché restasse, senza al tempo stesso farla mai sentire a casa propria nè davvero accettarla _ e adesso residente nel Paradiso della Florida, a Tampa vicino a Saddlebrook… dove non mi meraviglierebbe che, allo scadere dei 5 anni obbligatori, prendesse la cittadinanza americana come fecero a suo tempo Martina Navratilova e Monica Seles. Lo ricordo a Jelena, lei sorride: .
Dokic b.Mauresmo 7-6,6-1 in 1h e 10m.

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