Vibo Valentia, uomini delle cosche tra dipendenti, ditte e lavoratori interinali

9 feb. (Apcom) - Tra i dipendenti dell’Asl 8 di Vibo Valentia ci sono otto pregiudicati con precedenti che vanno dall’associazione mafiosa all’omicidio. Un direttore di dipartimento, un medico, invece risulta segnalato per tentato omicidio. Altri otto soggetti, legati da vincoli di parentela alla cosca vibonese dei Fiarè decimata con l’operazione “Rima” del 2005 dalla DDA di Catanzaro, sono stati assunti da una ditta di Milano affidataria del
servizio mensa.
Poi, altri 16, con precedenti penali o misure cautelari a carico, sono stati inviati all’ospedale di Vibo Valentia da una nota società italiana di lavoro interinale. Sono, queste, alcune delle cifre rappresentanti il grado penetrazione della criminalità organizzata nell’azienda sanitaria vibonese, contenute nel rapporto che la Guardia di Finanza ha stilato per l’Alto Commissario anti-corruzione. Rapporto da quale è scaturita l’operazione “Nuova Alba”, che martedì scorso ha portato all’arresto di 22 membri (18 convalidati ieri dal Gip) della cosca Lo Bianco di Vibo Valentia, secondo la DDA di Catanzaro in grado di controllare e condizionare tutti gli appalti dell’Asl. Fra gli arrestati, ci sono anche tre uomini dei Lo Bianco dipendenti dell’Asl.
Le Fiamme Gialle, nel rapporto, scrivono anche di dirigenti apicali, quindi rivestenti alte funzioni nell’ambito dell’Asl, che hanno favorito l’aggiudicazione di talune gare di appalto a favore di ditte manifestamente riconducibili direttamente o indirettamente ad esponenti di spicco della criminalità organizzata locale.
Per quanto riguarda la certificazione antimafia delle ditte aggiudicatesi alcuni appalti, la GdF ha notato che tra la documentazione esibita sono state rinvenute solo autocertificazioni.

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