Un italiano su due è contento del lavoro. Ma il vero cruccio sono i capi

(ANSA) - TORINO, 12 GEN - Il 56% dei lavoratori italiani si ritiene soddisfatto del proprio lavoro, anche se il voto assegnato ai capi, in una scala da 1 a 10, e’ 6,2 su 10, appena sopra la sufficienza. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da Kelly Services, multinazionale americana leader mondiale nei servizi per le risorse umane, su un campione di 70 mila lavoratori in rappresentanza di 28 Paesi del mondo, tra cui 6.000 italiani.
La ricerca e’ stata diffusa a Torino dove e’ presente una filiale. Esaminando i dati provenienti da ciascun paese europeo, l’Italia occupa il 21/o posto nella classifica relativa alla soddisfazione dei lavoratori nei confronti del proprio lavoro. I piu’ soddisfatti sono i lavoratori danesi (74%), seguiti da messicani (71%) e svedesi (71%). In Italia il 10% degli intervistati si e’ dichiarato ‘’molto soddisfatto'’, il 46% ‘’soddisfatto'’, il 24% ‘’insoddisfatto'’ e il 6% ‘’molto insoddisfatto'’. ‘’I lavoratori italiani con un’eta’ superiore ai 55 anni - precisa Kelly Services - sono risultati i piu’ soddisfatti della propria attivita’ professionale (65%), seguiti dai lavoratori con un’eta’ compresa tra i 35 e i 44 anni (58%).
I livelli piu’ alti di soddisfazione sono stati registrati nel settore Viaggi e Tempo Libero (62%), nella Pubblica Amministrazione (62%) nel Settore Scientifico e Farmaceutico (61%) e nel Settore Manifatturiero (60%)'’.
Ai partecipanti e’ stato anche chiesto di dare un voto, in una scala da 1 a 10, alle capacita’ del proprio capo. Il voto assegnato dai lavoratori italiani ai propri capi e’ decisamente basso (6,2 su 10) e relega l’Italia al 26/o posto. ‘’In Italia - aggiunge Kelly Services - i capi hanno raggiunto la sufficienza solo in due degli aspetti presi in considerazione: la capacita’ di leadership (6 su 10) e l’attitudine alla delega delle responsabilita’ (6,1 su 10). Gli altri aspetti, cioe’ la capacita’ comunicativa (5,9 su 10) e lo spirito di squadra (5,8 su 10), non hanno raggiunto la sufficienza'’.(ANSA).

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