Commenti a: Call Center, la grande illusione (e non si è ancora toccato il fondo) http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6 di Lorenzo Sani Fri, 10 May 2013 19:25:04 +0000 http://wordpress.org/?v=2.0.4 di ghino di tacco http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-699 Tue, 05 Jun 2007 23:35:35 +0000 http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-699 DATACONTACT MATERA: LA GRANDE ILLUSIONE Datacontact è una delusione. La sua dirigenza non ne parliamo. Continuano a giocare sul bisogno estremo di lavoro altrui per applicare regole irregolari. Ci ascoltano mentre lavoriamo (cosa del tutto illegale); giocando con una liberatoria da noi operatori firmata ma che a detta di molti legali è solo carta straccia. Parlano di contratti ma in realtà ci hanno messo in condizioni di preferire il contratto a progetto in quanto con il "loro" contratto regolare facciamo davvero la fame. E qui c'è chi come me ha una famiglia da mantenere. Si fanno belli con strepitose convention berlusconiane con tanto di maxischermi e artisti pagati fior di euri. Mi chiedo: "Ma distribuirli ai dipendenti, no"? All'interno un bar che tutto è tranne che un bar aziendale. Insomma, tutto fatto in modo tale da lasciare parte dello stipendio misero nell'azienda stessa. Per non parlare di tutti i calcoli che noi operatori Tim dobbiamo sopportare. Un meccanismo di "Stelle", percentuali che salgono e scendono senza logica ma secondo le dirigenza è tutto un sistema perfetto. Un ambiente in cui se ti chini e sbavi dietro ai vari kapò hai un minimo di considerazione; se fai solo il tuo lavoro rischi di cadere nelle grinfie di qualche sballato meccanismo di calcolo incentivi. Un'azienda in cui le dirigenze " costringono" i dipendenti a manifestare contro la chiusura al traffico nei sassi minacciando con tanto di circolare fatta girare, il trasferimento in altra città. Ma non pigliamoci per culo. Noi operatori vorremmo tutti sapere a quanto ammonta il canone di locazione di quella bellissima struttura oramai di proprietà Tosto. E' davvero vergognoso che continuino a parlare di serietà quando invece la realtà è nettamente diversa. Vi assicuro che non è bella cosa arrivare a fine mese e sentirsi dire: "Mi dispiace, ma poichè gestisci le telefonate in 4 minuti anzichè 3 la tua percentuale di "non fatturato" è alta e quindi non hai incentivi"...... E vi assicuro che nonostante i miei sforzi nel cercare di capire, ad oggi non ho ancora capito come si possa calcolare il lavoro basando il tutto su calcoli e tempistiche assurde. Eppure il motto di Datacontact è "Qualità". State certi, la qualità è l'ultimo aspetto considerato dai kapò di Datacontact. E nessuno osa dire nulla. Perchè sapete che succede? Ti convocano e ti dicono:" Ci dispiace ma non ci servi più". Si, vi sembrerà assurdo ma è così. E gli ispettori del lavoro con i loro fanta controlli? Tutto organizzato e tutti lì a staccare turni imposti ( e non flessibilità come richiesto dalle normative sui contratti a progetto). I Kapò pronti ad istruirti su quello che si deve e quello che non si deve dire all'ispettore di turno..... E come se non bastasse loro hanno scelto le persone da mandare dagli ispettori...non prima di averli istruiti a dovere. Beh, se questa è un'azienda seria Mussolini era un bolscevico. Vi saluto Ghino di Tacco DATACONTACT MATERA: LA GRANDE ILLUSIONE

Datacontact è una delusione.
La sua dirigenza non ne parliamo.
Continuano a giocare sul bisogno estremo di lavoro altrui per applicare regole irregolari.
Ci ascoltano mentre lavoriamo (cosa del tutto illegale); giocando con una liberatoria da noi operatori firmata ma che a detta di molti legali è solo carta straccia.
Parlano di contratti ma in realtà ci hanno messo in condizioni di preferire il contratto a progetto in quanto con il “loro” contratto regolare facciamo davvero la fame.
E qui c’è chi come me ha una famiglia da mantenere.

Si fanno belli con strepitose convention berlusconiane con tanto di maxischermi e artisti pagati fior di euri.

Mi chiedo: “Ma distribuirli ai dipendenti, no”?

All’interno un bar che tutto è tranne che un bar aziendale.

Insomma, tutto fatto in modo tale da lasciare parte dello stipendio misero nell’azienda stessa.

Per non parlare di tutti i calcoli che noi operatori Tim dobbiamo sopportare.

Un meccanismo di “Stelle”, percentuali che salgono e scendono senza logica ma secondo le dirigenza è tutto un sistema perfetto.

Un ambiente in cui se ti chini e sbavi dietro ai vari kapò hai un minimo di considerazione; se fai solo il tuo lavoro rischi di cadere nelle grinfie di qualche sballato meccanismo di calcolo incentivi.

Un’azienda in cui le dirigenze ” costringono” i dipendenti a manifestare contro la chiusura al traffico nei sassi minacciando con tanto di circolare fatta girare, il trasferimento in altra città.

Ma non pigliamoci per culo.

Noi operatori vorremmo tutti sapere a quanto ammonta il canone di locazione di quella bellissima struttura oramai di proprietà Tosto.

E’ davvero vergognoso che continuino a parlare di serietà quando invece la realtà è nettamente diversa.

Vi assicuro che non è bella cosa arrivare a fine mese e sentirsi dire: “Mi dispiace, ma poichè gestisci le telefonate in 4 minuti anzichè 3 la tua percentuale di “non fatturato” è alta e quindi non hai incentivi”……

E vi assicuro che nonostante i miei sforzi nel cercare di capire, ad oggi non ho ancora capito come si possa calcolare il lavoro basando il tutto su calcoli e tempistiche assurde.

Eppure il motto di Datacontact è “Qualità”.

State certi, la qualità è l’ultimo aspetto considerato dai kapò di Datacontact.

E nessuno osa dire nulla.

Perchè sapete che succede?

Ti convocano e ti dicono:” Ci dispiace ma non ci servi più”.

Si, vi sembrerà assurdo ma è così.

E gli ispettori del lavoro con i loro fanta controlli?

Tutto organizzato e tutti lì a staccare turni imposti ( e non flessibilità come richiesto dalle normative sui contratti a progetto).

I Kapò pronti ad istruirti su quello che si deve e quello che non si deve dire all’ispettore di turno…..

E come se non bastasse loro hanno scelto le persone da mandare dagli ispettori…non prima di averli istruiti a dovere.

Beh, se questa è un’azienda seria Mussolini era un bolscevico.

Vi saluto

Ghino di Tacco

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di Paolo Spinola http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-171 Thu, 22 Mar 2007 20:12:37 +0000 http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-171 E' incredibile che lo stato e l'Autority permettono ad aziende come Enel ed Eni Gas & Power di chiudere gli sportelli al pubblico rimandando tutto ai call center che non funzionano mai, inventano informazioni sbagliate , non rispondono mai al telefono ecc,ecc. Dovrebbero obbligare le aziende ad avere almeno uno sportello in ogni Comune servito dalle rete gas e dell'energia elettrica. Paolo Spinola da Milazzo E’ incredibile che lo stato e l’Autority permettono ad aziende come Enel ed Eni Gas & Power di chiudere gli sportelli al pubblico rimandando tutto ai call center che non funzionano mai, inventano informazioni sbagliate , non rispondono mai al telefono ecc,ecc.
Dovrebbero obbligare le aziende ad avere almeno uno sportello in ogni Comune servito dalle rete gas e dell’energia elettrica.

Paolo Spinola da Milazzo

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di marco http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-18 Sat, 27 Jan 2007 13:26:30 +0000 http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-18 ragazzi buongirno, sono un legale di roma che si occupa anche del contenzioso ATESIA, e devo confessarvi che i sindacati non riescono ad arginare l'interesse del datore di lavoro e li vediamo spesso scendere a compromessi.....agite privatamente e, anche in seguito ai nuovi sviluppi, troverete le vostre legittime tutele per info merlomarco@hotmail.com ragazzi buongirno,
sono un legale di roma che si occupa anche del contenzioso ATESIA, e devo confessarvi che i sindacati non riescono ad arginare l’interesse del datore di lavoro e li vediamo spesso scendere a compromessi…..agite privatamente e, anche in seguito ai nuovi sviluppi, troverete le vostre legittime tutele
per info merlomarco@hotmail.com

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di oltre a chi nasce precario, c'è chi lo diventa... http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-15 Tue, 16 Jan 2007 16:20:41 +0000 http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-15 Salve a tutti, volevamo segnalare l'ennesimo caso di violazione della tutela del lavoratore a seguito della comodità di terziarizzare in out-sourcing il lavoro in Italia. Infatti, presso l'Azienda Wind (ex Enel) venduta circa 1 anno fa a un industriale egiziano Naguib Sawiris, si sta procedendo a una graduale cessione di alcuni Call Center diretti dell'Area del nord Italia (Milano/Sesto San Giovanni) costituiti solo da lavoratori a tempo indeterminato con anzianità lavorativa oscillante tra i 7 e i 10 anni, molte donne, mamme quasi tutte oltre i trent’anni, ragazzi che avevano trovato il coraggio di lasciare la casa di mamma e papà per la ricerca della propria indipendenza. Ancora una volta la logica del profitto vince su quella della qualità della vita così con l’intento di trasferire il rischio d'impresa ad altri soggetti economici di non eguale affidabilità, si fa vacillare la certezza di un posto di lavoro, la possibilità di pagarsi un mutuo per la propria casa e la realizzabilità di una famiglia. Pertanto, chiediamo: - che venga fatta luce sull’accaduto richiamando l’attenzione mediatica e politica al fine di ottenere un tavolo di trattative in grado di tutelare il contratto a tempo indeterminato, quale prerogativa della professionalità dei lavoratori di Sesto San Giovanni; - di garantire i livelli occupazionali in Wind e di contrastare le ormai note cessioni di ramo di Azienda, utilizzate per celare licenziamenti di massa; - la possibilità di una ricollocazione dei dipendenti Wind di Sesto San Giovanni all’interno dell’azienda stessa dipendenti wind sesto san giovanni Salve a tutti, volevamo segnalare l’ennesimo caso di violazione della tutela del lavoratore a seguito della comodità di terziarizzare in out-sourcing il lavoro in Italia.

Infatti, presso l’Azienda Wind (ex Enel) venduta circa 1 anno fa a un industriale egiziano Naguib Sawiris, si sta procedendo a una graduale cessione di alcuni Call Center diretti dell’Area del nord Italia (Milano/Sesto San Giovanni) costituiti solo da lavoratori a tempo indeterminato con anzianità lavorativa oscillante tra i 7 e i 10 anni, molte donne, mamme quasi tutte oltre i trent’anni, ragazzi che avevano trovato il coraggio di lasciare la casa di mamma e papà per la ricerca della propria indipendenza.

Ancora una volta la logica del profitto vince su quella della qualità della vita così con l’intento di trasferire il rischio d’impresa ad altri soggetti economici di non eguale affidabilità, si fa vacillare la certezza di un posto di lavoro, la possibilità di pagarsi un mutuo per la propria casa e la realizzabilità di una famiglia.

Pertanto, chiediamo:
- che venga fatta luce sull’accaduto richiamando l’attenzione mediatica e politica al fine di ottenere un tavolo di trattative in grado di tutelare il contratto a tempo indeterminato, quale prerogativa della professionalità dei lavoratori di Sesto San Giovanni;
- di garantire i livelli occupazionali in Wind e di contrastare le ormai note cessioni di ramo di Azienda, utilizzate per celare licenziamenti di massa;
- la possibilità di una ricollocazione dei dipendenti Wind di Sesto San Giovanni all’interno dell’azienda stessa

dipendenti wind sesto san giovanni

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di oltre a chi nasce precario, c'è chi lo diventa... http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-14 Tue, 16 Jan 2007 16:12:27 +0000 http://www.blogquotidiani.net/sani/?p=6#comment-14 Esternalizzazione Call Center Wind (N. Totale 275 persone) Salve a tutti, volevamo segnalare l'ennesimo caso di violazione della tutela del lavoratore a seguito della comodità di terziarizzare in out-sourcing il lavoro in Italia. Infatti, presso l'Azienda Wind (ex Enel) venduta circa 1 anno fa a un industriale egiziano, si sta procedendo a una graduale cessione di alcuni Call Center diretti dell'Area del nord Italia (Milano/Sesto San Giovanni) costituiti solo da lavoratori a tempo indeterminato con anzianità lavorativa oscillante tra i 7 e i 10 anni, molte donne, mamme quasi tutte oltre i trent’anni, ragazzi che avevano trovato il coraggio di lasciare la casa di mamma e papà per la ricerca della propria indipendenza. Ancora una volta la logica del profitto vince su quella della qualità della vita così con l’intento di trasferire il rischio d'impresa ad altri soggetti economici di non eguale affidabilità si fa vacillare la certezza di un posto di lavoro, la possibilità di pagarsi un mutuo per la propria casa e la realizzabilità di una famiglia. Pertanto chiediamo che venga fatta luce sull’accaduto richiamando l’attenzione mediatica e politica al fine di ottenere un tavolo di trattative in grado di tutelare il contratto a tempo indeterminato, quale prerogativa della professionalità dei lavoratori di Sesto San Giovanni, i livelli occupazionali in Wind ed contrastare le oramai note Cessioni di ramo di Azienda, utilizzate per camuffare licenziamenti di massa. i dipendenti call center di sesto san giovanni Esternalizzazione Call Center Wind (N. Totale 275 persone)

Salve a tutti, volevamo segnalare l’ennesimo caso di violazione della tutela del lavoratore a seguito della comodità di terziarizzare in out-sourcing il lavoro in Italia.

Infatti, presso l’Azienda Wind (ex Enel) venduta circa 1 anno fa a un industriale egiziano, si sta procedendo a una graduale cessione di alcuni Call Center diretti dell’Area del nord Italia (Milano/Sesto San Giovanni) costituiti solo da lavoratori a tempo indeterminato con anzianità lavorativa oscillante tra i 7 e i 10 anni, molte donne, mamme quasi tutte oltre i trent’anni, ragazzi che avevano trovato il coraggio di lasciare la casa di mamma e papà per la ricerca della propria indipendenza.

Ancora una volta la logica del profitto vince su quella della qualità della vita così con l’intento di trasferire il rischio d’impresa ad altri soggetti economici di non eguale affidabilità si fa vacillare la certezza di un posto di lavoro, la possibilità di pagarsi un mutuo per la propria casa e la realizzabilità di una famiglia.

Pertanto chiediamo che venga fatta luce sull’accaduto richiamando l’attenzione mediatica e politica al fine di ottenere un tavolo di trattative in grado di tutelare il contratto a tempo indeterminato, quale prerogativa della professionalità dei lavoratori di Sesto San Giovanni, i livelli occupazionali in Wind ed contrastare le oramai note Cessioni di ramo di Azienda, utilizzate per camuffare licenziamenti di massa.

i dipendenti call center di sesto san giovanni

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