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Calciopoli, il pm Narducci
attacca la Figc: “Poco coraggio”

27 Novembre 2007

tratto da www.repubblica.it

di Fulvio Bianchi

Picchia duro contro il mondo dello sport il pm di Napoli, Giuseppe Narducci. “Deluso dai processi sportivi? Credo come la maggior parte degli italiani che l’esito complessivo sia abbastanza deludente e abbia lasciato l’amaro in bocca per molti aspetti”. Così ha detto al Tg3. Narducci, con il collega Beatrice, ha fatto un’importante inchiesta su Calciopoli (uno e due) che sabato 15 dicembre avrà un passaggio decisivo, davanti al Gup. Sono addirittura in 37 a rischiare il processo: alcuni (Moggi, De Santis, Giraudo, ecc.) per associazione a delinquere, gli altri (Carraro, Della Valle, Lotito, ecc.) “solo” per frode sportiva.

“La grande occasione ha detto ancora Narducci è stata persa un anno fa perché era affidata nelle mani di Rossi e Nicoletti, questa grande occasione il calcio l’ha persa perciò io dico che la situazione mi pare di ritorno alla normalità e non lascia presagire nulla di buono per il futuro. Il problema del calcio è quello della sua rifondazione che deve per forza passare per una rifondazione, per atti coraggiosi e riforme coraggiose. Solo così si possono risolvere i problemi. E poi occorre rompere il muro dell’ipocrisia, il calcio malato è malato di ipocrisia”. Parole molto pesanti nei confronti della Figc: ma Giancarlo Abete, per ora, sta in silenzio.

Tra venti giorni inizia il processo: udienza a porte chiuse, verranno stabilite le date del calendario anche se in molti chiederanno che l’inchiesta passi a Roma, per competenza (a Roma c’è la Figc e l’Aia). Narducci su questo, per correttezza, non si esprime: “Che cosa mi aspetto? Noi sosteniamo l’ipotesi per cui è esistita un’organizzazione per delinquere che ha organizzato e amministrato l’intero calcio professionistico italiano e che non si è trattato di episodi casuali ma di una vera e propria rete…”.

Plusvalenze, perché solo Milan e Inter sotto esame?

Il superprocuratore Stefano Palazzi sta chiudendo la pratica e presto, sussurranno da via Po, potrebbe deferire per l’articolo 1 sia l’Inter che il Milan. L’ipotesi di reato: le famose plusvalenze. Il caso di Roma e Lazio è chiuso, per prescrizione. Ma restano in ballo tanti altri club: la Juventus ad esempio, dopo la denuncia a Repubblica dell’ex dipendente Capobianco. Poi, ci sono indagini su Genoa, Udinese e altri club. A che punto stanno? Milan e Inter rischiano una penalizzazione? Quella sarà l’accusa sostenuta da Palazzi, ma è quasi certo, visto che la materia è molto controversa, che si arrivi solo ad un’ammenda. Poi, Giancarlo Abete dovrà provvedere a cambiare le leggi. E in fretta. Negli anni passati sono successe troppe cose poco simpatiche: ma non è giusto dare la colpa solo a Galliani e Moratti…

Coraggio, Cesare

26 Novembre 2007

FIRENZE - E’ morta Manuela, moglie dell’allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli. La signora aveva soltanto 45 anni: il cancro l’aveva assalita nelll’estate del 2004, quando il tecnico di Orzinuovi lascio’ la panchina della Roma proprio per assistere la moglie. “La Fiorentina - si legge in una nota sul sito del club - il presidente, il consiglio di amministrazione, la dirigenza, la squadra e tutto lo staff si uniscono al dolore immenso della famiglia Prandelli”.
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Il Direttore e la redazione di quotidiano.net sono affettuosamente vicini a Cesare Prandelli e alla sua famiglia in questo momento durissimo e si inchinano alla memoria di Manuela, donna di straordinario coraggio.

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Caro Cesare,
ci conosciamo da più di vent’anni, ma in questo momento non ho parole perchè non ci sono parole. Voglio soltanto dirti, anche a nome dei nostri lettori, che ti vogliamo bene e che siamo vicini a te, a Nicolò, a Carolina e ai tuoi cari. Che ci inchiniamo davanti a Manuela, una persona magnifica e alla sua straordinaria lezione di coraggio. Un coraggio che le ha permesso di combattere per sette anni contro il cancro con una dignità esemplare, un’incredibile resistenza al dolore, un’accanita voglia di guarire, una forza d’animo eccezionale. Caro Cesare, conosciamo l’amore immenso che ti lega a Manuela da ventisei anni. Un amore così forte da indurti, nell’estate del 2004, a rinunciare ad allenare la Roma per rimanere vicino a tua moglie che era stata colpita dalla malattia per la seconda volta, quattro anni dopo la prima. Raccontò Manuela in un’intervista: «Cesare mi ha dato la dimostrazione d’amore più grande che un marito possa dare alla propria moglie: ha deciso di starmi vicino. Che cosa posso aggiungere? È una grande prova d’amore, lo posso solo ringraziare». E ancora: «Grazie per l’attenzione, grazie davvero, arrivano un sacco di complimenti, ma non vorrei aggiungere altro, preferirei non parlare di queste cose sui giornali». E Carolina aggiunse: “Sono davvero molto orgogliosa di papà”. Coraggio, Cesare. Un abbraccio forte.

Xavier Jacobelli

Che cosa c’è dietro questa Juve da scudetto

25 Novembre 2007

di Xavier Jacobelli

SE NON lo rovinano i criminali in azione l’11 novembre o gli ominidi che in alcuni stadi hanno fischiato la memoria del maresciallo Daniele Paladini, questo campionato tornerà ad essere bellissimo. Lo confermano i risultati della prima giornata, in scena dopo l’omicidio di Gabriele Sandri per il quale, lo ricordiamo al capo della Polizia che s’è impegnato a fare piena luce sulla tragedia di Badia al Pino, siamo sempre in attesa di conoscere tutta la verità. Nel gruppo delle anti-Inter, che già poteva contare sulla Fiorentina, sono rientrate la Juve, la Roma e l’Udinese. Privi di sei titolari e, soprattutto di Prandelli, i viola non hanno vinto a Reggio Calabria, ma hanno ottenuto un punto prezioso. E’ vero, sono scivolati dal secondo al quinto posto, ma alle spalle dell’Inter l’equilibrio è massimo. E domenica sono in programma Fiorentina-Inter, Roma-Udinese, senza contare il super anticipo di sabato fra Milan e Juve. Già, la Juve. Questa sera Ranieri ha raffreddato le ambizioni del Palermo con una prova di forza che deve allarmare Ancelotti, a Cagliari rilanciato da Ronaldo, Gilardino e Pirlo, ma preoccupato dalla stanchezza di Kakà: al brasiliano, il Pallone d’Oro porta addirittura già male prima ancora che gli venga ufficialmente assegnato il 2 dicembre. Il fatto è che, quando vanno a segno tutti insieme Trezeguet, Iaquinta, Del Piero e hai pure Palladino che ha conquistato anche la Nazionale; quando il recupero di Marchionni è sotto gli occhi di tutti; quando l’umiltà della squadra si coniuga alla forsennata smania di rivincita che la pervade dall’inizio della stagione, per questa Juve lo scudetto è possibile. Non dimenticando che, al contrario di Inter, Milan, Roma e Fiorentina, la squadra di Ranieri non partecipa alle coppe internazionali e risparmia energie preziose per la volata di primavera. Per questo, il bello deve ancora venire.

Sorteggio Mondiali 2010:
vince il lato B dell’Italia

25 Novembre 2007

di Enzo Bucchioni

C’è un buon vento che soffia in poppa alla Nazionale: dalla Scozia al Sudafrica il «lato B» o se preferite il «fattore C», hanno fatto in pieno la loro parte. Il sorteggio per le qualificazioni mondiali del 2010 è qualcosa di straordinario. Mettendo insieme gli organici delle cinque nazionali che dovremo affrontare, si fatica a formare una squadra vera. Tra Eire e Bulgaria, Montenegro e Georgia, trascurando Cipro, ci vuole della fantasia per trovare un avversario in grado di mettere un ostacolo sulla nostra strada. Volendo rubare una battuta all’anziano ma sempre valido Carletto Mazzone, «manca solo il Roccacannuccia». Concludendo, un posto per l’Italia nei primi mondiali africani della storia del calcio sembra già assicurato ancora prima di giocare. Niente male.
Ora speriamo che il buon vento duri un’altra settimana: ce n’è bisogno. Domenica è in programma un altro sorteggio, questa volta si decidono i gironi della fase finale del campionato Europeo in programma in Austria e Svizzera nel giugno prossimo. Gli Azzurri non sono testa di serie, il coefficiente Uefa non è dei migliori e c’è il rischio concreto di trovare sulla nostra strada anche due delle corazzate tipo Francia, Germania, Russia e Olanda. Aspettiamoci un girone di ferro, ma forse è meglio così. Gli Europei, storicamente, ci hanno creato dei problemi mettendoci di fronte nazionali apparentemente abbordabili come una sconosciuta Repubblica Ceca di undici anni fa o la Svezia e la Danimarca dell’ultima edizione che ci hanno mandato subito a casa. L’Europeo è un torneo breve, va affrontato al massimo da subito e le sorprese arrivano di solito dalle squadre «non quotate». Quattro anni fa in Portogallo ha vinto la Grecia, le sue tracce si sono perse in fretta sia nella classifica Fifa che nella memoria collettiva. Il sorteggio, comunque non può e non deve far paura alla Nazionale campione del mondo che, anzi, deve cullare un sogno e porsi un obiettivo importante: uguagliare la Francia. Nel 1998 gli antipatici Blues vinsero i mondiali e si confermarono due anni dopo nella fortunata finale contro l’Italia di Zoff. Vogliamo prenderci un’altra rivincita? Provarci è obbligatorio, il sorteggio è solo una ingombrante momento di passaggio.


Plusvalenze fittizie: ecco che cosa
rischiano Inter e Milan

25 Novembre 2007

tratto da www.gazzetta.it

di Ruggiero Palombo

E’ il Palazzi-day. Stefano Palazzi, il gran capo della Superprocura della Federcalcio radunerà oggi in un albergo romano tutti i suoi numerosi affiliati. Sorta di battesimo dell’ anno giudiziario calcistico, questo raduno riveste particolare importanza: i fascicoli aperti sono tanti e nuovo materiale è in (probabile) arrivo da Napoli. Bisogna accelerare perchè si rischia l’ ingorgo. Ecco perché, al di là degli odierni convenevoli e richiami a un’ azione coesa e (possibilmente) rapida, Palazzi dovrebbe essere sul punto di prendere una decisione sulle plusvalenze fittizie e in particolare sul fascicolo Inter/Milan che giace sul suo tavolo dall’ inizio dell’ estate: le due società vanno incontro, insieme a qualche loro dirigente, a un bel deferimento per violazione dell’ articolo 1 del codice di giustizia sportiva, quello relativo alla lealtà e probità. Eviteranno dunque l’ accusa di «illecito», ma anche la auspicata (da loro) archiviazione. Con Moggiopoli la violazione dell’ articolo 1 è diventata pericolosa, perché le sanzioni vanno da un minimo (ammonizione e/o sanzione pecuniaria) a un massimo che la Juve e il suo ex direttore generale conoscono assai bene. Spetterà agli organi disciplinari stabilire che cosa fare: Inter e Milan rischiano una (improbabile) penalizzazione in classifica, ma tanto basta perché diventi imperativo un giudizio rapido. Il campionato non può permettersi sentenze primaverili capaci eventualmente di ribaltare una classifica. Dovrebbe poi riprendere a grandinare sul mondo arbitrale. A cominciare dai Paparesta. Padre e figlio. Le dichiarazioni rilasciate dai due ai magistrati di Napoli, sul possesso delle schede telefoniche svizzere fornite loro da Moggi, sarebbero state valutate da Beatrice e Narducci come «inattendibili». E l’ informativa di questa valutazione è stata inoltrata alla Procura federale, su precisa richiesta di Palazzi, per le determinazioni del caso.
L’ altra metà dei Palazzi del calcio, intesi non come Stefano, affila intanto le armi in vista di giovedì prossimo. Un Consiglio federale «tecnico» (ufficialmente si parlerà di bilancio preventivo 2008) farà da prologo strategico alla convocazione urbi et orbi voluta dalla ministro Melandri, che Abete il temporeggiatore ha invano tentato (giustamente) di dissuadere. Così la squattrinata serie B, anziché passare per la Lega, poi per la Federazione ed infine eventualmente per il Coni, approderà direttamente al Governo. Per dire cosa? Che vuole 130 milioni di euro l’ anno anziché i 65/50 dei prossimi anni per i quali aveva firmato a suo tempo tanto di accordo con la A. Il semisfiduciato ma tenace Matarrese (sul quale aleggia l’ ombra del redivivo Pancalli) media, puntando ai 110. Abete ritiene che reiterare i 95 di mutualità attuale possa e debba bastare. La A, che pagherà il conto, a scanso di equivoci sta pensando di disertare la riunione dal Ministro.