“Non camminerai mai solo”: ciao, Alberto
Domani, alle ore 15.30, nel Duomo di Monza, si celebrano i funerali di Alberto D’Aguanno, il giornalista di Mediaset stroncato da un infarto sabato scorso. D’Aguanno aveva soltanto 42 anni. La sua scomparsa ha suscitato una vastissima emozione nel mondo dello sport. Domenica scorsa, in occasione del derby con la Lazio, la Roma ha giocato con il lutto al braccio e D’Aguanno, tifoso giallorosso, è stato ricordato dai fans romanisti con due striscioni inalberati in Curva Sud.
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Ciao, Alberto
di Xavier Jacobelli
Passano i giorni e non riusciamo a tenere a bada il dispiacere e la commozione per la scomparsa di Alberto D’Aguanno. L’ultimo viaggio l’aspetta a Monza. Dicono che, anche quando se ne vanno, le persone care rimangano nei cuori di chi le ha amate. D’Aguanno resterà nei cuori di chi ha imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo, come uomo e come giornalista. Ironico e scanzonato, cronista sempre, superficiale mai. Aveva il gusto del mestiere e sapeva farsi ascoltare senza alzare la voce, qualità rara in un mondo dove pullulano le scamorze e i quacquaracquà, a cominciare dalla categoria. Per non parlare del sistema calcio, prigioniero di silenzi stampa e di uomini di carta sempre pronti a dirci come gira la terra e incapaci di non prendersi troppo sul serio. D’Aguanno no. D’Aguanno aveva l’umiltà dei forti e la bravura di chi ama lavorare duro, costruendo passo dopo passo la propria vita e il proprio mestiere. Dovunque tu sia, Alberto, You’ll never walk alone, non camminerai mai solo. E pazienza se lo cantano anche i tifosi del Liverpool, la squadra che soffiò la Coppa dei Campioni alla tua Roma.
Ciao, Alberto.
Quando cammini nella tempesta
mantieni la testa alta
e non essere intimorito dal buio,
alla fine della tempesta
c’è un cielo dorato
e il dolce canto di un’allodola.
Avanza nel vento,
avanza nella pioggia,
sebbene i tuoi sogni siano infranti
avanza, avanza
con la speranza nel cuore
e non camminerai mai da solo,
non camminerai mai da solo.
12 Dicembre 2006 alle 19:43
Direttore,
sottoscrivo in toto quello che lei ha detto e anzi devo dire che la poesia mi è piaciuta molto.
Cosa dire, anche Alberto,il nostro Alberto se n’è andato lasciandoci tutti un po’ più soli, ma di sicuro il suo ricordo mai morrà e lui con noi ci sarà per sempre.
Grazie Alberto, nn sai quanto ci manchi già adesso, in questo mondo fatto di tutto e di più, di tutto quello che tu nn eri.
Grazie perchè la tua voce entrava ogni domenica nelle nostre case durante quel rituale che è il gioco del calcio.
Voglio ricordarti come il compagno di viaggio di tutti gli sportivi e gli appassionati che ogni domenica seguivano il calcio.
Grazie e ciao, ma nn per sempre, ci si rivedrà un giorno, aspettaci e tienici un posto accanto al tuo.
Baci e AFFETTO alla tua famiglia, alla moglie e ai figli.
con stima e ammirazione
Jacopo
12 Dicembre 2006 alle 23:05
Direttore
Che la sua ” penna ” sia sempre pronta e puntuale è cosa ben e piacevolmente nota…
ma che è anche capace di deliziarci con i toccanti versi della poesia…nn fa che aumentare in noi la stima nei suoi confronti, sia per le doti professionali, che per quelle umane…
un saluto
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Caro Zivago,
la ringrazio per la sua considerazione, ma quelle parole così toccanti non sono mie. Appartengono all’inno dei tifosi del Liverpool. Ancora una volta si dimostra che il linguaggio del calcio e dei sentimenti è universale.
12 Dicembre 2006 alle 23:28
Un attimo per pensare. un attimo per ricordare.Poi la vita travolge tutto e tutti si torna a correre come se dovessimo arrivare chissa dove e invece ,lì avanti a noi.inaspettata c’è la morte.Mi piace pensare che ci sia un posto dove le anime belle si ritrovino .Come un grande stadio dove si giochi la partita più onesta e sportiva,e lui lì a commentarla con la sua sportività.Mi associo al cordoglio.
13 Dicembre 2006 alle 00:09
Ciao Alberto e grazie per quello che ci hai saputo trasmettere…..ricorderò con piacere la tua gag con Gattuso ai mondiali di Germania.SEMPRE NEI NOSTRI CUORI
13 Dicembre 2006 alle 01:20
Albertone,
l’unico giornalista che conosco che dalla 2a categorie (cronache provinciali) e’ stato subito promosso in Serie A.
La tua fantasia ci manchera’. Molto.
Nicola
13 Dicembre 2006 alle 11:02
Ciao Alberto…..mi viene da piangere, SEI UN GRANDE!!!!!!!
13 Dicembre 2006 alle 11:30
Un saluto di rispetto e rammarico ad Alberto D’Auguanno.Le senzazioni sono di quelle che ti ricordi, come quando perdi qualcosa che ormai ti è abituale e non te la senti di rinunciare o di perdere.Quando scompare un professionista così è un po di storia, in fondo anche di noi appassionati calciofili che se ne va e che purtroppo non torna più.Mi spiace spiace.Arrividerci Alberto
13 Dicembre 2006 alle 11:49
Alberto,un grande professionista e un grande Uomo.Porterò sempre con me quella breve chiacchieirata,che io e te abbiamo fatto sotto la Curva Nord a San Siro in occasione di Inter-.Barcellona.Mi hai comunicato grande semplicità e trasparenza,caratteristiche che facevano di te una persona speciale.Ciao Alberto
13 Dicembre 2006 alle 13:21
Mi unisco alla cerchia di coloro - e sono tanti - i quali hanno sentito la domenica pallonara un po’ diversa, un po’ più triste, scarna in un certo qual modo. Alberto manca e mancherà al calcio, in ogni sua sfaccettatura: da quello giocato a quello seguito semplicemente davanti alla TV. Chissà se anche da lassù, c’è qualcuno ansioso di seguire “il treno dei servizi”. Io sono convinto di sì. Ciao Alberto.
13 Dicembre 2006 alle 18:08
Mi unisco e basta! (bisognava riconoscergli prima tutto ciò che viene detto e scritto nei coccodrilli) Ciao Alberto, spero tu possa incontrare Giacinto e con lui continuare a vivere!!!
14 Dicembre 2006 alle 00:23
direttore io la amooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
14 Dicembre 2006 alle 17:59
Scusi Direttore,
se parlo qua, ma volevo chiederle se c’è un senso nel vendere Kakà al real per avere come regalo di natale Ronaldinho! Secondo me Berlusconi e lo stesso Kakà vogliono restare AL MILAN e credo che se si vuole rifondare Berlusconi ha già i n mente di fare un grande milan=quindi semmai Kakà + Ronaldinho! che ne pensa direttore?
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Caro Jacopo,
che non ci sono dubbi: la sua proposta è la migliore. Il problema è che Ronaldinho costa almeno 65 milioni di euro (valutazione del solo cartellino cui si aggiunge l’ingaggio dlel’ex Pallone d’Oro). La cessione di kakà frutterebbe il denaro necessario, ma io concordo con lei: Kakà è un caposaldo del Milan di oggi e domani. Non dubito che Berlusconi voglia ricostruire una grande squadra. Ci vorranno però massicci investimenti.