Cruyff compie 60 anni
Buon compleanno al Pelè bianco
di ALESSANDRO FIESOLI
Con Rembrandt e Van Gogh, dicono ad Amsterdam, è l’olandese più famoso di tutti i tempi. Arrivò all’improvviso, e dopo di lui e la sua “Arancia Meccanica”, come veniva chiamata quell’Olanda allenata da Rinus Michels, il calcio non è stato più lo stesso. Da quella che fino a quel momento era stata una folcloristica provincia del pallone, furono introdotti idee e termini ricoluzionari: calcio totale, pressing, difesa in linea, giocatori universali.
Era il calcio dell’utopia, un Sessantotto anche in campo, oltre a quello fuori. Una felice follia, trasgressione tattica e fantasia, capelli lunghi e i primi ritiri aperti alle fidanzate, sembravano un complesso rock di quegli anni, i Rolling Stones, i Doors, ma quando l’arbitro fischiava, e tutto si faceva solo stadio e partita, giocavano il calcio degli angeli. Tecnica e fisico, tattica e ritmo, nella finale dei mondiali del ’74, contro la Germania padrone di casa, pronti via entrarono in area con diciassette passaggi di fila, e presero rigore senza che i tedeschi avessero neanche sfiorato il pallone. Riuscirono anche nell’impresa di perderla, quella finale, e di non vincere mai niente, campioni del mondo solo ad honorem, i più grandi di sempre fra gli sconfitti, un posto nella storia anche se a mani vuote.
Di quell’Ajax che dominava in Europa nei primi anni Settanta e di quell’Olanda, il “profeta del gol”, il “Pelè bianco” era lui, Johann Cruyff, fra i più grandi dopo Maradona e Pelè, tre volte pallone d’oro, centravanti senza esserlo, attaccante purissimo e velocissimo, un fascio di nervi e di talento, campione senza ruolo fisso, nel senso che se ne sceglieva uno fra i cinque offensivi secondo l’andamento e le esigenze della partita, e il suo Ajax e la sua Olanda immediatamente si adeguavano.
Figlio della lavandaia dell’Ajax, Cruyff era stato scartato alla visita di leva per i piedi piatti e la caviglia sformata, ed era così magro che da ragazzino veniva fatto allenare con la zavorra. Pura leggenda, per gli olandesi (e non solo), rinfrescata in questi giorni in occasione dei festeggiamenti per i suoi sessant’anni. L’Ajax ha ritirato la maglia con il suo mitico numero 14. “Prima di commettere un errore, evito di farlo”, era una delle sue frase preferite. Un caratteraccio.
Ha giocato meno di quanto avrebbe potuto, ha vinto molto meno in nazionale di quanto avrebbe meritato. A livello di club, ha continuato a far raccolta di campionati e di coppe anche da allenatore. Figlio di un fruttivendolo morto giovane a causa di un infarto, ha smesso di allenare proprio per problemi di cuore. Vive, ricchissimo, fra Amsterdam e Cascais. E ha aperto una fondazione, la Cruyff Courts, per aiutare e dare la possibilità di giocare a bambini poveri e disabili, e allo stesso tempo promuovere il calcio di strada. “E’ il più puro, può dare corpo alla vita, come dimostra la mia storia”.
27 Aprile 2007 alle 16:14
sono pronto a scatenare un dibattito …per me Johann CRUIYFF è sta il piu grande giocatore che io abbia potuto vedere con i miei occhi. nel pieno della sua carriera al contrario di PELé e DI STEFANO di cui ricordo solo scampoli di partita,Cruiff era semplicemente devastante ,calciaca con tutti e due i piedi, giocava ad una velocita inarrivabile ancora oggi (FORSE ..MESSI) era dotato di un dribbling favoloso e rapidissimo, segnava da fuori in area e al dispetto di un fisico non eccezionale spesso e volentieri segnava di testa (Quanti gol ha fatto MARADONA DI TESTA?) grandissimo assist man ,si ricordano ancora adesso le sue aperture d esterno,giocava in un campionato olandese dove si giocava calcio totale d accordo ma trovava ,spazzandoli ,difensori arcigni come gli italiani tedeschi,per non parlare d argentini,lo so non riusi a far suo il mondiale ,peraltro meritato sia con la germania che con l Argentina ,in ultima analisi se potesse calcare i nostri terreni di gioco ,sarebbe di due o tre spanne sopra al celebratissimo Cristiano RONALDO,detto cio mi è chiara la difficolta nel paragonare atleti di epoche diverse
27 Aprile 2007 alle 17:44
AHO MA CHE STATE A DI’….IL VERO PELE BIANCO E’ A ROMA E SE CHIAMA TOTTI GOAL …..
27 Aprile 2007 alle 18:46
Cruyff e’ stato un grande……ma non vale un Maradona……piuttosto siamo sicuri che Pelè fosse cosi forte come tutti dicono…….francamente, dai filmati che ho visto, non mi e’ mai sembrato questo grande fenomeno…..e poi non dimentichiamo che non si e’ mai misurato con il calcio europeo…….
28 Aprile 2007 alle 12:25
per ARIX
amico interista rimango della mia opinione. grandissimo il talento di MARADONA, ma mi tengo CRUYFF giocatore universale con le sue caratteristiche sarebbe stato un fenomeno anche nel calcio di oggi ,al contrario di MARADONA che avrebbe visto annebbiato il ,,suo estro nella gran giostra del calcio totale di quel tempo!!!!….PRobamilmente anzi non erano sicuramente all altezza,ma mi piace ricordare alcuni nomi poco pubblicizzati ma fortissimi,ALBERT,,,,VAN HIMST e il piu conosciuto EUSEBIO!!!!!!,,,,,,è roba x intenditori o x amatori!!!!
30 Aprile 2007 alle 16:12
Rocco
Devo ammettere che Cruyff lo consoco poco…anche se ovviamente ho visto diversi filmati….quello che non capisco e’ come mai abbia giocato cosi’ poco…se non sbaglio ha fatto solo un mondiale…quello perso in finale nel 74, ma come noto non ha partecipato nel ‘78…
18 Luglio 2007 alle 17:38
sono d’accordo con Rocco.
DAl 1970 ad oggi il migliore è stato Cruyff. Basta perdere 10 minuti ,andare su Youtube
e vedere i filmati. Io che all’ora avevo 10 anni non me lo ricordavo così forte.
IO superiore a Maradona metto anche Zico , ma questa è una opinione personalissima