di Enzo Bucchioni

Diarra, centrocampista ivoriano del Real Madrid, ha pulito le scarpe a Cannavaro, ma c’è anche chi gli sta leccando i piedi. Tra questi molti degli eccellenti opinionisti che soltanto qualche mese lo volevano allo gogna, degradato da capitano della Nazionale per la sua vicinanza a Moggi e alla Juventus. La coerenza non è di questo mondo e respirare dentro al nostro calcio è sempre più difficile.
Bene ha fatto Cannavaro a scegliere l’esilio dorato in Spagna: nessuno lo spiega, ma ha battuto Buffon nella corsa al Pallone d’oro soltanto perchè oggi gioca nel Real Madrid. Scegliere tra i due era oggettivamente difficile, sul piano sportivo meritavano entrambi, sono stati decisivi i voti di quei giornalisti che hanno preferito votare un giocatore tesserato per una squadra spagnola a uno che gioca in Italia. (more…)

di Xavier Jacobelli

Non sorprende che Striscia la Notizia abbia battuto la Nazionale campione del mondo nella classifica degli ascolti tv. L’amichevole con la Turchia è stata noiosa, inutile, stucchevole e meno male che, al contrario dell’obbrobrioso test con la Croazia (Livorno, 16 agosto scorso, 2-0 per gli avversari), almeno è finita in parità. E meno male che il pubblico di Bergamo ha tributato a Giacinto Facchetti un omaggio così sincero e così sentito da far venire la pelle d’oca.
Proprio qui sta il punto. Nel momento in cui, su iniziativa di Gigi Riva, si organizza il tributo ad una straordinaria Leggenda del calcio, nella sua città, di fronte ai suoi familiari e alla sua gente che l’amerà per sempre, non si possono fare nove sostituzioni in quarantacinque minuti. Non si può snaturare la fisionomia della Nazionale campione del mondo. Non ci si può inchinare alla memoria di Giacinto, che del calcio azzurro è un mito, con un polpettone che non serve a nulla, se non ad alimentare la confusione e gli sbadigli. Vivaddio, era così difficile tenere in campo la migliore delle squadre possibili, pur tenendo conto delle assenze eccellenti per infortuni (Del Piero, Perrotta, Toni, Gattuso) e scadimenti di forma (Nesta, Pirlo)? (more…)

di Xavier Jacobelli
Prima Matarrese presidente della Lega che, quando non ha niente da fare, bacchetta Borrelli o Pancalli o tutti e due insieme. Prossimamente ci tocca Cesare Gussoni presidente dell’Aia. Nel 2007 manca solo che ritorni Carraro in Federazione e la restaurazione sarà compiuta. Intanto, Rivera viene tenuto fuori dal Palazzo perché dà troppo fastidio: non soltanto a Berlusconi, (more…)

di Xavier Jacobelli

L’autunno nero del Milan affonda le sue radici nel peccato originale di un mercato tutto sbagliato, dell’incredibile cessione di Shevchenko al Chelsea, del logorio di una squadra che si aggrappa disperatamente al proprio orgoglio per mascherare le rughe che nessun litfting e nessun trapianto possono cancellare, delle conseguenze di uno scandalo che il Milan ha affrontato male, cioe’ in maniera diametralmente opposta alla Juve, la societa’ piu’ bastonata e ora piu’ rilanciata. Le differenze si vedono. (more…)

di Xavier Jacobelli

Meglio tardi che mai, si potrebbe dire in calce alle tabelle dell’ufficio Studi Lega calcio che documentano il calo degli stipendi dei giocatori. Gli stessi che incidevano per oltre il 75 per cento sulla voce uscite dei club durante gli anni di melma, dei controllori che non controllavano, dei bilanci ballerini, del doping amministrativo, del lassismo innalzato a regola cardine su cui poggiava il Sistema. Ci sono voluti fallimenti a catena e Calciopoli, processi e inchieste perchè i Signori del Pallone si dessero una regolata. Anche se non basta e non può bastare, anche se Zamparini non si fida e se lo dice lui bisogna credergli, anche se per i club l’unico pollo da spennare rimane sempre il tifoso. (more…)