Dai Diego, salvati anche per noi
di Giuseppe Tassi
Diego Maradona cammina sul filo della morte. Come un equilibrista spericolato, come un temerario che costeggia il ciglio di un burrone. La parte più buia della sua anima ha vinto ancora: lo ha spinto verso l’abisso della droga, del cibo smodato, dell’alcol che devasta il fisico del campione. Il grande Diego ingrassa e si gonfia come una rana, il suo corpo di ex atleta è un ammasso di carne. Il cuore è affaticato, il fegato lancia segnali inquietanti. Non c’è cura che tenga, non c’è clinica nè ospedale che possa retituirti alla vita se tu corri verso l’abisso, se il lato oscuro della forza ti spinge verso il nero profondo.
Campione inarrivabile e uomo di forti contrasti interiori, Maradona si ritrova solo con se stesso a giocare la sola partita che rischia di non vincere. Qui non bastano la classe cristallina, l’istinto animale per il gol e il carattere del leader. L’ex moglie Claudia e le figlie Janina e Dalma Nerea gli sono vicine, ma non c’è amore, non c’è affetto, non c’è solidarietà che faccia sentire Maradona meno solo nella sua battaglia.
Il re del calcio non ha saputo calarsi nella vita di ogni giorno, è rimasto ancorato al suo mito. La mano de Dios, la serpentina folle di Messico ’86, gli occhi sgranati davanti alle telecamere ai mondiali di Usa ’94 e poi i mille gol e le giocate che hanno regalato due scudetti al Napoli e l’immortalità calcistica a Dieguito.: queste magie scorrono come un film nella mente di Maradona, sono dolci fantasmi che accompagnano il campione nel suo abisso.
Dai Diego, trova la forza di riemergere ancora: fallo per te, per chi ama il calcio, per la tua dignità di uomo. Puoi ancora raccontare la tua leggenda ai nipoti, non fermarti adesso Dieguito.
13 Aprile 2007 alle 13:36
basta con maradona è stato un grande ma ora basta,ad ogni starnuto del pibe la grande notizia…..i grandi sono GRANDI sia nel gioco che nella vita di tutti giorni.
FINITELA
13 Aprile 2007 alle 14:23
Cara Mariuccia,
ci perdoni, ma abbiamo trovato di cattivo gusto il suo post. Trattasi non di censura, ma di rispetto per una persona che soffre. Sarebbe così cortese da riformulare il suo pensiero?
13 Aprile 2007 alle 14:54
Caro Direttore,
non sono mai stato un grande ammiratore di Maradona,proprio perchè lui è sempre stato incline agli eccessi. A Udine c’era Zico,campione altrettanto formidabile ma molto meno reclamizzato,forse proprio perchè nella vita di tutti i giorni era una persona normale che viveva la sua quotidianità con la sua famiglia senza strafare.
Ora Diego è messo male….molto male ! Voglio sperare che ce la faccia non solo stavolta ma una volta per tutte ! Credo che il delirio di onnipotenza di cui amava circondarsi lo abbia travolto da tempo,tanto da pormi una domanda : se invece di Napoli,che lo ha idolatrato fino alla follia perdonandogli l’impossibile,fosse andato a Milano o Torino (o meglio ancora in Inghilterra) la storia della sua vita avrebbe avuto uno svolgimento e un destino diversi ? Secondo me questo è probabile…
Un caro saluto.
13 Aprile 2007 alle 15:16
A me Maradona è sempre piaciuto, sia in privato che in campo dove non ho mai visto un gesto di stizza verso gli avversari, come invece continuano a fare i vari del pero, nedved e compari. Che non è uno stinco di santo è fuori da ogni dubbio ma come tutti merita rispetto in un momento di grave difficoltà che sta passando! FORZA DIEGO VINCI QUESTA PARTITA CHE VALE PIU’ DI UNA FINALE MONDIALE!!!
13 Aprile 2007 alle 16:12
Caro Tatanka, senza Napoli credo che senza Napoli, Maradona non sarebbe mai stato Maradona. Punto
13 Aprile 2007 alle 16:16
Forza Diego!!!!!!!!!!!!!
13 Aprile 2007 alle 17:32
E quello che penso, forse sono stata dura o severa o per voi cinica , ma la penso così, non gli ho augurato la morte, si figuri, ma è quello che avverrà, Non è stato o non si è fatto curare come si deve, troppo soldi girano intorno a lui, ma la droga non ha mai curato nessuno, so che chi vuole uscirne, non va a cuba a fare feste , ma va in comunità, che sono grazie a Dio cosa serie, sia le religiose sia le laiche, e occorrono mesi e anni per guarire, e non due settimane, in cliniche, Tutti i drogati, non guariscono in 15 30 giorni, questo lo sanno tutti, la lista è lunghissima, di VIP , E è prorpio il buonismo, che lo ha rovinato, non ho mai sentito dire una parola di biasimo, no sempre di -poverino poverino–ma è un genio, è DIO!!!!!!!!!!!Questa è stata la sua rovina……Per il resto mi scusi, se l,ho scossa nella sua sensibilità Buona sera
13 Aprile 2007 alle 18:58
Caro Antonio Supino,
non dico che sarebbe stato meglio o peggio dal punto di vista calcistico : probabilmente Maradona e Napoli è stata una simbiosi naturale e spontanea.
Sono contento per Napoli,che ha potuto gioire per un giocatore così straordinario. Però ritengo che al tempo stesso Napoli ha coccolato fin troppo l’uomo Maradona elevandolo ad una figura quasi mistica che non credo lo abbia favorito nel suo destino personale. Mi ricordo di numerose assenze agli allenamenti ed addirittura ad una trasferta russa di coppa : tutto è stato sempre minimizzato o, peggio ancora, giustificato in maniera a volte grottesca quando chi conosceva la realtà avrebbe potuto agire diversamente prefiggendosi il recupero dell’uomo fin che si era ancora in tempo. Invece si è voluto sfruttare il calciatore fin dove è stato possibile farlo,salvo poi lasciarlo al suo destino.
Naturalmente (spero sia ovvio) non sto puntando il dito contro i napoletani che gli hanno voluto e gli vogliono bene,ma contro la società Napoli che poteva intervenire quando era ancora possibile farlo. I napoletani hanno avuto il solo torto di avergli dato troppo amore….
Questo è solo il mio pensiero e nulla più,oltre che essere il mio particolare in bocca al lupo ad un uomo lasciato troppo solo una volta appese le scarpette al chiodo…
Un caro saluto.
13 Aprile 2007 alle 19:37
Sono d’accordo con Pumario. Maradona grande campione in campo, mai mai visto attaccar briga tipo, non so, Materazzi, per esempio, cmq sinceramente ha un po’ stufato.
14 Aprile 2007 alle 01:05
I napoletani gli hanno dato tutto il loro amore perché per una sola e unica volta nella Storia (recente) della città, i napoletani han potuto camminare a testa alta di fronte agli altri, han potuto perfino guardare gli altri dall’alto verso il basso, il che è una sensazione che i napoletani non conoscono molto. (e te lo dice un napoletano
)
Riguardavo proprio qualche giorno fa le immagini dei festeggiamenti degli unici due scudetti del Napoli: ebbene, se qualcuno è riuscito a far gioire una città come Napoli, facendole dimenticare, per quelle due ore di “ogni maledetta domenica” (cit.), i suoi maledetti problemi, be’, quel qualcuno doveva per forza essere un Dio.
Parafrasando Marx, direi che Maradona è stato l’oppio dei napoletani.
Diego, Napoli te lo chiede: resisti!
Saluti, Giovanni
ps. come canta la Banda Bassotti, «…e affanculo il frac di Pelè: meglio la tuta di Maradona!».
14 Aprile 2007 alle 09:47
Dottor Tassi,
credo che il suo articolo sia molto bello!! Diego deve vincere una partita molto più importante di qualsiasi altra, e speriamo che ce la faccia anche se è difficile. Voglio ringraziare Pumario per le belle parole dette nei confronti di un campione VERO! Davanti ad un uomo che ha fatto la storia del calcio i colori sociali non c’entrano, i CAMPIONI sono di tutti. Tatanka invece ha spostato la questione su un binario sbagliato. Capisco quello che vuole dire ma non credo sia corretto. Mi permetto perchè in una intervista rilasciata da Diego a Gianni Minà nei DVD sulla sua vita, el pibe ha detto che Napoli non ha nessuna colpa, perchè è lui che si è infilato in certe situazioni sbagliate ed eccessive, come aveva fatto anche a Barcellona. Forse a Milano o Torino sarebbe successo lo stesso…Buona giornata e FORZA DIEGO!!!
14 Aprile 2007 alle 15:50
Caro Tatanka, l’errore non è stato della società Napoli. Diego era così: prendere o lasciare. Non potevi farci niente. Pure in Nazionale era lui a decidere chi doveva essere convocato. E chi avrebbe avuto il coraggio di dirgli di no? Ieri ho sentito Giletti a La vita in diretta sostenere che secondo lui, alla Juve le cose sarebbero andate diversamente. Secondo me invece alla Juve sarebbe durato al max una stagione, poi sarebbe scappato. Diciamo la verità: era un bambinone cresciuto male, uno strappato dalla miseria, a cui per anni hanno fatto credere che tutto gli era permesso perchè sapeva giocare bene a calcio. Io vedo tante analogie con Cassano, un altro che a causa della sua testa sta buttando alle ortiche il suo immenso talento. Siamo sempre noi, i responsabili del nostro destino
15 Aprile 2007 alle 10:34
Caro Danianto,
il suo pensiero è fortemente critico nei confronti di Maradona. Ma ci sono altri modi per esprimerlo, soprattutto in questo momento in cui Diego lotta per la vita. Non trova? Sarebbe così cortese da riformulare il suo post? Grazie.
15 Aprile 2007 alle 10:46
Signor Tassi, chieda a Maradona di pagare le Tasse evase in Italia. Spero tanto che l’incubo di dover fare i conti con l’erario lo tormenti per i pochi giorni che gli restano per rompere le scatole a chi gli è purtroppo ancora vicino.
15 Aprile 2007 alle 22:33
Toglietemi una curiosità, cara redazione: il commento delle 10:48 di danianto (inutile spiegare un “signore”) sarebbe quello riformulato in maniera più civile? Gli animali hanno più stile
16 Aprile 2007 alle 09:05
X Danianto1951
ti commenti da solo…è vergognoso dire certe cose di una persona che può piacere o no ma non ha mai fatto del male a nessuno!! Che tristezza…
16 Aprile 2007 alle 09:49
Caro direttore
Diego Maradona è stato il piu grande di tutti , non c’è nessun altro giocatore paragonabile a lui neanche il grande PELE’
io sono un interista , ma quando si giocava inter.napoli si andava allo stadio piu per vedere diego che la tua squadra del cuore
onore al giocatore
ma non riesco a provare pieta’ per lui
è stato baciato dalla fortuna o da dio stesso , il dono che ha ricevuto , perchè di dono si tratta , lui la buttato , infangato e deriso
una vita al limite , e adesso paga il prezzo di questa vita al limite
dalla coca ai figli legittimi ed inlegittimi sparsi per il mondo , all’alcol , a quel suo modo arrogante di credersi davvero dio
no non provo pieta’ , rispetto il suo momento , ma non pieta’
pieta’ la provo per i suoi figli , che come padre hanno avuto un cattivo esempio di vita
i veri eroi sono altri , sono quelli che tutte le mattina si alzano dal letto per arrivare alla fine del mese con dignita’ , e che insegnano ai propi figli che la vita è un bene che va conservato
Caro Diego quante cose che devi ancora imparare
16 Aprile 2007 alle 13:23
Caro Frank 2, il tuo commento è sicuramente più intelligente e pacato di quello di danianto. Anche se alcune cose trovo siano opinabili. Io non credo affatto che Diego sia stato baciato dalla fortuna: quello di saper giocare a pallone non lo considero tout court, un dono. Anche perchè non serve a niente, se non è bilanciato da un altro dono: quello della maturità. Che ti consente di imparare dagli errori, di crescere, di capire cosa è giusto e cosa no. In una parola, quello che Diego non ha mai avuto. E non credo nemmeno che si sarà goduto appieno le sue gioie, impegnato com’era nella sua personalissima opera di autodistruzione
16 Aprile 2007 alle 16:49
Caro Antonio , , secondo me, è un dono quello che ha ricevuto , Diego certe cose non le imparava , come tutti i geni llo aveva nel sangue
peccato perchè da insegnare lui aveva tanto . per tanti giovani , non solo argentini ma di tutto il mondo ,
e comunque non riesco a darti torto , se questo dono non è bilanciato da un’altro come dici tu , non serve a niente , il fatto di godersi o meno le sue gioie, tutto è dipeso dalle scelte che lui e solo lui ha fatto
quello che ha fatto a Napoli e per Napoli è miracoloso , capisco benissimo il tuo stato d’animo
un saluto a te e a tutti i tifosi napoletani che come te soffrono