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Cazzola pensa a Messina e scommette su Cecconi

di Giuseppe Tassi

Alfredo Cazzola è un grande capitano d’industria e ha deciso che il suo Bologna deve sbarcare al più presto in serie A. E’ il solo modo per riportare davvero i tifosi rossoblù allo stadio e rilanciare una volta di più il progetto di Romilia. Per centrare l’obiettivo, il patron del Bologna ha deciso di giocare d’azzardo. Come accadde nei lontani anni della Virtus quando promosse il taciturno allenatore in seconda, un certo Ettore Messina, a coach delle V nere. Mai mossa fu più azzeccata perché col prode Ettore la Virtus avviò un magico ciclo che la portò a vincere tutto in Italia ed in Europa. Scegliendo Cecconi come successore di Ulivieri, Cazzola rinnova l’antica scommessa, affida la sua creatura ad un tecnico giovane e smanioso di affermarsi e spera che la motivazione e la freschezza del toscano di Fucecchio risveglino il Bologna frastornato dai sei gol subiti contro Napoli e Genoa. La decisione sa di azzardo, specie in un momento così delicato del campionato e con i playoff sempre nel mirino. Ma il presidente-padrone dev’essersi convinto che esiste ancora un margine per centrare l’assalto alla serie A e che l’uomo più adatto per giocarselo sia proprio Cecconi.

La logica dice che, per una sterzata autentica, sarebbe stato meglio affidarsi a un allenatore del tutto nuovo (Baldini il nome più gettonato) ma Cecconi ha alcuni pregi importanti. E’ un ex giovanotto piuttosto assennato, un sottile diplomatico (il che è fondamentale se il presidente è Cazzola) e poi conosce a fondo l’ambiente rossoblù, lo spogliatoio e gli equilibri tattici della squadra. In più c’è un calendario favorevole che potrebbe offrirgli una partenza lanciata. Prima il Pescara, poi Verona e Lecce (in casa). Insomma, se la squadra risponde, se il Bologna non subirà uno choc per il distacco da Ulivieri, la scommesa di Cazzola potrebbe andare a buon fine. E il Bologna potrebbe perfino ritrovarsi in casa l’allenatore del futuro. Non resta che aspettare il responso del campo e degli eventi. Se Cazzola avrà visto giusto, lo chiameremo mago.

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18 Commenti a “Cazzola pensa a Messina e scommette su Cecconi”

  1. Marco scrive:

    Credo che Cazzola non abbia l’abiità piu’ nobile del mondo, quella del rispetto umano. Quando dopo la partita col Mantova in cui la moglie di Ulivieri ha rishiato la vita in tribuna, lui si permise di andare negli spogliatoi a criticare con quella sua saccenza che tecnicamente Renzo non sa schierare le squadre. Cazzola è intenditore di calcio dei miei calzini e per me vale poco come uomo.

  2. Roberto Rinaldi scrive:

    Sembra che la stampa bolognese (giornali e TV locali) sia al servizio del Bologna FC.
    Tassi, cosa intendi per “grande capitano d’industria”? Quale industria? Un po’ di sobrieta’ perfavore!
    Esonerare l’allenatore quando mancano le 10 partite piu’ facili e importanti del campionato (con la Juve, vista l’andata, ci regaleranno di tutto a Torino) e’ una mossa decisamente sbagliata.
    E poi si consideri che a Genova ci mancavano Bellucci, Danilevicius, Mingazzini e
    non ci hanno dato un rigore grande come una casa sull’1-0 (tanto per cambiare).
    Giornalisti, smettete di sognare e parlate di fatti! Il calcio non e’ il basket!!!
    Cecconi e’ bravo ma purtroppo era Ulivieri che aveva il polso della squadra e le prossime partite, coi rientri, si potevano solo vincere una dopo l’altra. Purtroppo anche quest’anno non saliremo. Bisogna che i presidenti la smettano di voler fare i tecnici…

    Roberto Rinaldi
    Bologna

    ——————
    Caro signor Rinaldi, nella mia non breve storia professionale non sono mai stato al servizio di nessuno, se non del mio editore. Dunque, quando esprimo un parere lo faccio da giornalista con buone esperienze alle spalle. Cazzola è un grande capitano d’industria perché ha creato il colossale business del Motor Show, perché ha acquistato il salone di Torino, perché nel regno dell’auto ha collocato la sua bella avventura imprenditoriale. Questo non significa che sappia di calcio. Però ha fiuto, è un decisionista, si assume le reponsabilità quando sbaglia e se ha deciso di rischiare lo fa sulla sua pelle e con i suoi soldi. Che con Ulivieri non sia stato un gentleman è vero, ma non neppure Renzaccio così duro e puro, è andato tanto per il sottile con il suo ex presidente.

    Giuseppe Tassi

  3. Dave scrive:

    Gentile signor Tassi, fossi in lei rivedrei il suo articolo riguardo la promozione di Ettore Messina allenatore capo della Virtus pallacanestro, altrimenti rischia di passare per un incompetente! La scelta non fu fatta da Alfredo Cazzola, divenuto presidente nel 1992, ma dal suo predecessore Paolo Francia (presidente dall’87 al 90), e la cosa avvenne, per chiunque ne sappia un poco di pallacanestro, non per libera scelta, ma quasi per obbligo, in quanto Bob Hill, che si sarebbe dovuto sedere sulla panchina della Virtus nella stagione 89/90 per il secondo anno di fila, all’ultimo secondo diede buca, optando per una squadra NBA (non ricordo bene se i Cavs o i Pacers!). Quindi Cazzola nel lancio di Ettore Messina non centra assolutamente nulla, se lo ritrovò nel piatto quando entrò in carica, e con già due vittorie importanti al suo attivo, la Coppa Coppe vinta a Firenze contro il Real Madrid, e la Coppa Italia, ambedue conquistate nel 1990. Qualora non credesse alle mie parole, potrà trovare i riscontri su questo sito del C.O.N.I. (sito ufficiale ndt) http://www.coni.it/?769
    E poi vi domandate perché spesso la gente abbia poca considerazione dei giornalisti?

    ——————-

    Il parallelo Messina-Cecconi veniva piuttosto naturale, visto che tutti i quotiidani di oggi lo hanno rilevato. Non ho la sua nitida memoria storica in fatto di basket, che non è mai stato il mio pane, ma intendevo dire che Cazzola diede spazio, fiducia e ampio mandato a un giovane tecnico. Proprio come sta facendo ora con Cecconi. Quanto alla categoria dei giornalisti, come in tutte, ci sono professionisti più o meno bravi e le generalizzazioni non sono mai una fotografia della realtà. Solo una bella e comoda etichetta da appiccicare addosso a chi capita. Cari saluti

    Giuseppe Tassi

  4. Nick scrive:

    Egregio signor Tassi, piu’ leggo i suoi articoli piu’ mi convinco che lei sia un grande romanziere e poeta… la realta’ e’ ben altra cosa!

    ————–

    Sono solo un giornalista che ama usare la lingua italiana e le sue sfumature. Quanto al solco che c’è fra sogno e realtà, non ci resta che aspettare qualche settimana. Saranno i fatti, come sempre, i migliori giudici delle azioni di Cazzola.

    Giuseppe Tassi

  5. Federica scrive:

    Alcuni giovai tifosi oggi non sanno che Ulivieri nelle stagioni 93-94 e 94-95 stravinse con record di punti la serie C (subentrando ai fallimenti di Reja e Zaccheroni del precedente anno) e il successivo anno vinse anche la Serie B e, nel 95-96 in serie A al suo terzo anno rossoblù dopo otto giornate era in vetta alla massima serie. I giocatori lo seguivano e giocavano alla grande. Ora la fiducia di Cazzola in Ulivieri era scarsa (per eviidente gelosia nell’uomo Renzo Ulivieri che nelle interviste surclassa il presidente in spessore umano e intellettivo) e credo che i giocatori fossero ingiustamente confusi dal presidente. Ulivieri è un timoniere vero che ci mancherà e che con una vera fiducia avrebbe fatto quel che ha fatto sino a pochi mesi fa. Col Napoli ero allo Stadio e una partità cosi’ dominata non si vedeva da tempo. a Genova mancavano troppi giocatori in un catino pieno di 25 mila genoani. Cazzola se ne è andato via infuriato, dop che gli è andata a buca anche il ridicolo progetto Romilia.

  6. Marco (un altro) scrive:

    Concordo con quanto scrive Roberto Rinaldi in merito alla facilità delle prossime gare in confronto a quelle passate. Affrontare Napoli e Genoa a ranghi ridotti è stato un problema. Bisogna però dire che questi ranghi ridotti sono il risultato dello sfiancamento operato da Ulivieri sugli 11 titolari ignorando ogni forma di turn-over che la rosa gli consentiva.
    Se un giocatore gioca ai massimi per 90 minuti per mesi con i ritmi attuali si rompe per forza. Mingazzini e Bellucci non potevano proprio mai riposare? Vedete Marazzina che, anche se per altri motivi, ha giocato meno come è in forma per il finale.
    Altri non sono infortunati, ma sponpati: Amoroso, Castellini, Terzi.
    Forse non era male fare fare qualche partita a Torrisi.

  7. osservatore bulgnais scrive:

    Il problema vero è a mio avviso conoscere i giocatori,

    Ulivieri li sa allenare e anche molto bene, ma non può costruire un team con elementi nuovi perchè proprio non ha il talento del giudizio- potenzialità( scartò Doni, non gli piaceva Baggio,odiava Bresciani e anche Marazzina non l’aveva capito)
    A questo sarebbe servito l’attuale direttore sportivo che però non sembra un fulmine di guerra.
    Onestamente l’acquisto di Olive se lo poteva anche risparmiare secondo me è controproducente per il morale della squadra

    Cazzola il calcio non lo conosce , ma mentre in Virtus si trovò un tecnico pronto in casa (Ettore Messina) che consigliò grandissimi acquisti e contribuì non poco alla costruzione della struttura tecnica,nell’ambiente calcistico questo non si è verificato e infatti il problema vero del Bologna risiede nella costruzione di un organigramma efficacie e competente

    Fantacalcio: Cazzola che chiede consiglio a Gazzoni inserendolo con carica onorifica su come si possa trovare un direttore sportivo decente (Oriali , Cinquini furono ds nel periodo gazzoniano) e si limita esclusivamente a seguire la parte amministrativa economico finanziaria della faccenda.
    Ah per concludere: Cazzola potrebbe chiedere a Gazzoni anche come si tratta con i dipendenti usando un minimo di buona educazione.
    Cordiali Saluti
    Fabrizio

  8. Giorgio scrive:

    Sinceramente il fatto che Ulivieri parli bene quando viene intervistato a me non importa molto.
    Per Ulli è arrivata l’ora della pensione, poteva andar bene 15 anni fa, ora è solo un signore intestardito, non azzecca più una scelta tattica che sia una, fa giocare sempre gli stessi giocatori (sempre che Daino si possa chiamare giocatore)
    E per favore lasciate stare Gazzoni, del Bologna non gli è mai fregato nulla, pensava solo che il calcio fosse un investimento con cui poter guadagnare, e invece, da imprenditore quale è sempre stato, ci ha rimesso un sacco di quattrini.

  9. Pietro scrive:

    Renzo Ulivieri, presidente della associazione allenatori, ha consentito a Bellucci, Kolyvanov, Baggio e Andersson di fare i record personali di gol stagionali e a difensori di diventare protagonisti: Paramatti (ex disoccupato), Torrisi (idem?), Mangone, ecc ecc ecc.

    Meglio di Ulivieri a disporre i giocatori è dunque dimostrato che non è semplice fare. Forse Cazzola lo scorso anno prese Mandorlini e il direttore tecnico coi baffi ex toro (Zaccarelli?) per prendere gente da poter malleare a proprio piacimento, ma fu un vero fallimento. Ci penso’ poi Ulivieri tornando e vincendo 8 partite su 11 nel finale.

    La Storia è importante per dare i meriti alle persone. Toglierne meriti con ignoranza è da sconsiderati e porta molto spesso a sconfitte clamorose. Cazzola crede di avere a che fare con dei cretini? Come puo’ trattare in questa maniera un allenatore esperto (e capace aggiungo io) come Renzo Ulivieri, lui che di calcio è un incompetente?

    Forza Bologna, Forza Renzaccio! Evitiamo certe squallide forme di sudditanza.

  10. ENRICO HONNORAT scrive:

    Per me il Bologna di questa stagione era una squadra da playoff, ne’ piu’ ne’ meno.
    Li centrera’ con Cecconi, li avrebbe centrati con Ulivieri. Da li’ a vincerli e’ un’ altra cosa.
    Quello che si puo’ rimproverare ad Ulivieri, a monte, e’ stata l’ idea di costruire una squadra tecnica, da bella manovra palla a terra, che vince se gioca bene.
    Un po’ come il Trap in Nazionale che voleva dimostrare di non essere piu’ un trapattoniano.
    Ulivieri e’ riuscito nell’ intento a scorci, a strappi.
    A Rai International disse (”ma lasciatemelo dire sotto voce”, aggiunse) che quello era il calcio che a lui piaceva, quello tecnico, manovrato palla a terra. Ma realizzarlo, con continuita’, non e’ facile.
    La scorsa stagione all’ avvio ci e’ riuscito a strappi ugualmente. Poi al richiamo ce l’ ha fatta con continuita’ nelle ultime 11 partite. Ma li’ ormai non c’era niente da perdere, quest’ anno la pressione era alta perche’ la richiesta era la serie A, nient’ altro, in un torneo in questa stagione molto piu’ duro.
    E’ un po’ come il Trap che rinnega se’ stesso.
    Il vecchio Bologna con i lanci lunghi di Torrisi, la torre Andersson, robusto, dai rischi minimi, cinico, molto “tattico”, e’ stato accontanato, e il tardivo arrivo di Danilevicius e’ stato vissuto come un rimorso, un rigurgito del passato difficile da difendere, in primis ai suoi stessi occhi: Il richiamo dell’ antico cozzante contro la volonta’ di questo calcio scintillante di squadra tecnica, non fisica, di statura generalmente bassa.
    La partita-chiave col Napoli ha dimostrato tutto cio’.
    Bella manovra avvolgente, palla a terra e di sponda, del Bologna, belli uno-contro-uno in velocita’ di Fantini e Meghni, tante occasioni, zero punti. Ed il Napoli esteticamente brutto di Reja, stile vecchio Ulivieri, con i suoi arieti, la torre Sosa, il gioco semplice semplice e privo di rischi ha sconfitto, in modo crudele, il tentativo di vittoria col bel gioco di Ulivieri.
    Ad Ulivieri non e’ che non garbava Baggio. Gli spostava gli equilibri di quel tipo di gioco fisico-sobrio-senza fronzoli-guardingo che lui faceva con successo e che fa Reja (il quale mette fuori “l’ equivalente povero” De Zerbi). Reja e’ rimasto ancorato al suo modo di concepire calcio, umilmente, perche’ e’ l’ unico che conosca e gli sa fruttare risultati.
    Paradossalmente, l’ Ulivieri nuovo corso che lui stesso ha provato a forgiare questa stagione, avrebbe accolto a braccia aperte un super-tecnico come Baggio.
    Non e’ quindi che Ulivieri sia rimasto fermo a 15 anni fa. Al contrario. Come detto a RAI International, lui sotto sotto preferiva un calcio cosi’, palla a terra, manovra, belle trame, tecnica in primo piano. Ma per far quello ci vuole un po’ di fortuna, un organico come quello del Genoa, e forse un allenatore alla Gasperini od Acori che quell’ abito spumeggiante l’ ha sempre indossato. Ulivieri ha sempre detto che a lui non piacevano le squadre tattiche alla Guidolin o Di Carlo (rinnegando in fondo il proprio se’ storico). Lui voleva imporsi con un calcio alla Spalletti (che ha elogiato sempre fortissimamente), che da pragmatico non e’ mai stato storicamente il suo, ma che, come ha confessato alla platea internazionale, ha sempre idealizzato ed aspirato a mettere in pratica.
    Come il contradditorio Trap della Nazionale, il suo dissidio interiore si esprimeva negli apprezzamenti per Filippini, che incarnava la tipologia del giocatore del suo passato, o gli elogi sperticati per i recuperi di 40 metri di Bellucci o Meghni, i piu’ dotati tecnicamente.
    Sapeva che contava solo il risultato (”col Napoli e’ finita 6-0 per loro, il resto sono chiacchere”), e allo stesso tempo diceva “Io guardo quel recupero di 40 metri, non il gol o il risultato”).
    E se, pragmaticanente, uno come Bellucci che la sa sbattere dentro avesse giocato al posto di Fantini col Napoli, avrebbe continuato col progetto, e le contraddizioni sarebbero state mascherate.
    Cazzola, pessimo gestore dell’ uomo Ulivieri, ha affondato il dito nella piaga piu’ volte, per esempio dicendo nel periodo migliore “Con Ulivieri in A, poi un giovane”, quando Ulivieri voleva sconfiggere i giovani allenatori nel loro terreno, oppure paragonandolo negativamente proprio alla maestria tattica di Di Carlo, proprio l’ ex giocatore rappresentante della vecchia scuola tatticamente pragmatica con cui Ulivieri ottenne i suoi migliori successi.
    Alla fine, intestardito dal montante processo interno, nel mezzo di quella dissociazione interna di cui prima, ha chiesto di ribattere colpo su colpo al Genoa e allo stesso tempo, disarmonicamente, ha chiesto a Daino di fare ulteriore filtro fra centrocampo e difesa “perche’ se no li avremmo subiti ancor di piu’”.
    Dispiace una fine cosi’. A me ed al altri manchera’ Ulivieri, ancor piu’ che come allenatore come uomo, anche, perche’ no, per le sue interviste argute ed uniche nel suo genere, perche’ non si vive solo di risultati.

    Enrico,
    Johannesburg

  11. Cristina scrive:

    Roberto Rinaldi:

    § - Rigore grosso come una casa? A me sembra che Stellini si sia spostato facendo in modo che il pallone non gli picchiasse sul braccio (tra l’altro attaccato al corpo)… comunque.. anche se vi avessero dato il rigore sarebbe finita 3 a 1.
    ..
    § - Non parliamo di ASSENZE… vuoi sapere chi mancava a noi? De Rosa, Adailton, Sculli e un certo FIGUEROA…
    così… tanto per dire….
    ..
    At salut!
    Cristina

  12. alex aus meran scrive:

    cari tifosi,
    non è che a ben vedere questa squadra soffra un po’ di mediocrità? Fin dall’inizio questa squadra ha rinunciato ad un regista di ruolo, autentico playmaker, dai piedi buoni, affidandosi all’onesta volontà di un gregario come Mingazzini. Poi purtroppo sono stati ceduti in prestito giovani importanti per l’acquisto di giocatori inutili…(Danilevicius è meglio di Della Rocca? e Fantini cos’è: una punta, un’ala, un 3/4tista?).La difesa, e qui è stato il peccato di Renzo, ha continuamente giocato con giocatori fuori ruolo (terzi, brioschi) e grandi “scarpazzoni” come Daino e Manfredini! rinunciando ad uno dei migliori centrali d’italia (Torrisi). Perchè? Inoltre l’investimento su Meghni è stato fallimentare in quanto è il simbolo dell’evanescenza. Ciò detto, trovo che alla fine della stagione è probabile che chi è in forma adesso poi paghi il caldo ai play off (il Genoa,con il B. ha galoppato come un matto per tutta la partita) e non è detto che squadre adesso in crisi come Piacenza e Bologna non vengano fuori nel finale…a parte che il Bologna,sin dall’inizio del campionato,ha oltremodo sofferto le squadre pimpanti e corsaiole rimediando pessime figure. Arrivando a Renzaccio, con un Presidente un po’ più intelligente, lo avrei assurto a un ruolo alla Fergusson…(in generale la salvezza per i clubs italiani). xchè ritengo che,al di là della sua presunta testardaggine sia un grandissimo conoscitore di calcio (e che sappia fare le nozze coi fichi secchi) mentre Cazzola non può certo pensare di gestire una squadra di calcio così agevolmente come lo è stato con la Virtus (ergo: tira fora la pella!!!).
    Ciao a tutti e grazie per l’ospitalità.

  13. Sauro scrive:

    Renzo Ulivieri è parte del Bologna e scacciarlo in questa maniera….. è come rompere col Bologna stesso.

    Per un po’ non mi vedrete allo stadio. Che dispiacere vedere il Bologna disposto in campo dai sorrisi piuttosto falsi del sig. Cazzola (ora improvvisatosi allenatore), sorrisi a 36 denti durante la presentazione… del Cecco. NB. presentae un allenatore Giovane, per poterlo gestire a suo piacimento. Gli intenditori del calcio sono quelli che ragionano a mente fredda, Sig Presidente Cazzola, non quelli che fuggono dalla tribuna del Marassi. Renzaccio siamo in tanti ancora con te!

    Sauro, Giacomo e Paola!!!

  14. Pimpa scrive:

    Renzo Ulivieri (Nostro Timoniere) è stato ripetutamente cercato dai giocatori solo 3 settimane fa, quando Renzo intendeva dimettersi di fronte alla supponente strafottenza del Presidente, per dargli forza e coraggio. Oggi han cambiato idea? Cosi’ in fretta? Hummmm… Il mio parere è che: ora i giocatori dovrebbero tornare a chiamarlo indietro! Ma Cazzola poi gli rinnoverebbe il contratto se facessero una simile mossa ? Barbarie Barbarie!!!! W Renzo.

  15. Eddy da Torino scrive:

    L’unica partita ncui ho visto giocare il Bologna come vorrei sempre vederla , e’ il 2° tempocon il Napoli.
    …………..mi sembra un po’ poco e giustifica il cambio al timone
    IN BOCCA AL LUPO CECCO!!!!!

  16. Sprtivissimo scrive:

    Scusate il disturbo,
    qualcuno si permette di insultare Giuseppe Tassi, giornalista educato, cosa rarissima per questi tempi.
    E’ chiaro che a sparare su una sagoma immobile è facilissimo,
    Mi aspettavo che gli amici del blog così piccati e superinformati su tutti i pettegolezzi
    sportivi (vedi il sig.Rinaldi) fossero informati sulla preparazione di Tassi.
    State parlando o scrivendo ad una brava persona oltremodo un buon giornalista.
    Tanto vi dovevo!!!
    Tanto va la gatta al lardo…

  17. Alessandro scrive:

    Daino e Fantini non si possono vedere; hanno giocato da cani sia contro il Napoli che contro il Genoa e comunque le loro prestazione non incantano; anzi. Ulivieri ha schierato Daino a Genova a centrocampo. Follia pura. Solo per questo andava esonerato.
    Spero tanto che almeno si arrivi ai playoff e poi chissà, ce li giochiamo, magari contro il Napoli (vinciamo, è garantito). Spero che con Cecconi si inverta la tendenza delle ultime partite e che si possa andare in “A” nonostante i vari Daino e i vari Fantini che mi pare di capire anche Cecconi è intenzionato a schierare a pertire da oggi contro il Pescara.
    Forza Bologna!

  18. Castagna scrive:

    Fantini è stato il piu’ dinamico sia a Genova che col Napoli ed è molto dotato fisicamente. Cecconi non è l’uomo che possa dare sicurezza in questa fase del campionato. O almeno è troppo azzardato sperarlo. Era meglio un incontro chiarificatore ulteriore tra il presidente e Ulivieri. Cazzola doveva aiutare Ulivieri per la buona causa del Bologna, che è un bene comune della città, ed invece si è comportato come capo fabbrica sprezzante verso gli operai. Scarsa intelligenza per me. Grande Ulivieri che se ne va in silenzio.

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