Lettera da Catania:
“Siamo stanchi di essere perseguitati”
Egregio Direttore Jacobelli,
Le invio copia dell’editoriale redatto dal Direttore del sito CalcioCatania.com, che rappresenta la maggiore comunità di tifosi del Catania, in relazione al momento che sta passando la mia città.
A Lei, che è sempre stato al fianco della nostra città nelle battaglie sostenute contro i potenti del Palazzo, le opportune considerazioni.
Con grande stima
Danilo La Piana
“Maraviglia”
Forse non tutti sanno che… il sottoscritto, oltre a essere il Direttore Responsabile di questa testata giornalistica telematica e di “Pianeta Catania” (Radio, Tv, Free-Press), è anche professore di Lettere; è anche uno dei pochi siciliani (35 circa) iscritti all’albo della Federazione delle Relazioni Pubbliche Italiana che raccoglie tutti i comunicatori professionisti del nostro Paese; è anche (direi soprattutto) grande appassionato di Fantascienza e fra gli animatori storici del newsgroup it.cultura.fantascienza che ospita un po’ tutti gli esperti italiani di questo splendido genere letterario. La mia “biblioteca” in merito, probabilmente, e lo dico con orgoglio, è fra le più complete d’Italia. Immaginate, quindi, con quale “maraviglia” ariostesca questa mattina io abbia accolto la splendida citazione del nostro sito sulla “rosea” a pag. 5, a firma dell’ottimo collega Bondini, che riporto testualmente:
“Intanto l’ufficio indagini della Figc sta esaminando la possibilità di deferire il Catania per violazione della clausola compromissoria, qualora il sito internet www.calciocatania.com sia riconducibile alla società. Da quel sito è partito il 21 marzo l’appello ‘Tifosi, ricorso al Tar’…”.
Fantascienza
My God! E’ la più bella short (very, very short) novel dell’anno, che proporrei come vincitrice del Premio Hugo o Nebula, i più importanti del settore a livello internazionale. O magari dello “spaghettaro” Premio Urania “de noantri”. Un’esplosione visionaria degna del miglior Philip Dick o dell’Arthur Clarke maggiormente “millenaristico”. Quando spiegherò ai miei giovani alunni, impiegati più a “messaggiare” con lobotomiche frasette tratte direttamente dalla “Fattoria” o dal “Grande fratello”, qualcosina sulla genesi dell’opera letteraria, non ricorrerò più alle mistiche accensioni di un Dante o alla barocca fantasia di un Milton, ma allo spettacolare estro dei dirigenti della Federazione, peraltro non nuovi (in tutti i sensi) a opere di genio siffatte.
Ci risiamo
Noi comprendiamo tutto, anche perché non è che ci voglia molta fantasia: nel calcio italiano non è cambiato nulla e nessuno vuole che cambi qualcosa. Stessi volti a dirigerlo, stesso modo di pensare, stessi atteggiamenti, stesse strategie, stessi intrecci informazione/Federazione. Questo è il terzo ricorso al Tar che parte da Catania; mi sembra che gli altri due abbiano dato piena ragione ai rossazzurri. O no? Nessuno che si faccia un esame di coscienza e provi a pensare che magari vi sia qualcosa di profondamente sbagliato non unicamente nella nostra città, ma a livello strutturale del codice normativo sportivo? Possibile che si debba giungere sempre a tutto questo?
“James” Bondini
Per me il bravo collega Bondini, scherzosamente e affettuosamente appellato con il nickname “James” Bondini dai tifosi catanesi per le sue straordinarie capacità di 007 federale, è un autentico mito. Difatti, grazie a lui e alla sua bravura, nonché al suo autorevole giornale, a Catania abbiamo sempre potuto conoscere con ampio anticipo le decisioni della Giustizia Sportiva in merito ai vari “Casi” succedutisi in questi anni. Non essendo un erede di Nostradamus o un emulo di Houdini, riteniamo che abbia ottime fonti, assolutamente incontrovertibili, come ampiamente dimostrato dalla veridicità delle sue “predizioni”. Se l’ha scritto, è assolutamente vero che in Federazione siano giunti a pensare una, come potremmo chiamarla in gergo tecnico, ecco, ho trovato il termine italiano più idoneo, “birichinata” del genere (ma nel nostro robusto idioma siculo il vocabolo avrebbe maggiore tono icastico e comincerebbe con la lettera “m”). Questa volta, però, mi sia consentito di esprimere un rammarico: la stessa certosina maniacalità nel reperimento delle informazioni non avrebbe potuto consigliare al bravissimo collega di fare una telefonata in una qualsiasi redazione sportiva catanese (per esempio a “la Sicilia”), in cerca di riscontri? In due secondi avrebbe ottenuto, così come hanno fatto durante i giorni post 2 febbraio almeno una trentina di colleghi delle più importanti testate nazionali e internazionali, il mio numero di telefonino e avrebbe saputo.
Liberi e indipendenti
Avrebbe saputo che questa è una testata giornalistica assolutamente libera e indipendente, aliena da qualsiasi rapporto che non sia di carattere informativo con la società del Presidente Pulvirenti. Avrebbe saputo che il suo editore è un benemerito tifoso catanese, Luca Fontanarosa, che vive a Miami in Florida (quindi, il dominio è di proprietà di un cittadino americano), il quale 5 anni fa (tempi di “Sor” Luciano Gaucci) ebbe la bella idea, insieme a qualche amico, di creare quello che adesso è il principale sito internet dedicato alla squadra dell’Elefante. Avrebbe saputo che il sottoscritto è probabilmente il primo giornalista siciliano ad aver ricevuto, qualche tempo fa, da “questa” società un durissimo comunicato stampa ad hoc di “censura” in merito a opinioni liberamente espresse. Avrebbe saputo che il comunicato pubblicato su questo sito relativo al ricorso al TAR non era una nostra iniziativa ma, appunto, un mero e semplice comunicato giuntoci in redazione e pubblicato così come tanti altri. Avrebbe saputo.
Bruttissimo segnale
Tuttavia, un dato emerge. Questo è un bruttissimo segnale per il Catania. Se veramente la Figc è giunta a pensare un arzigogolo siffatto, se veramente la Federazione non ha capito (o cerca in tutti i modi di non comprendere) che questa è un’inziativa di semplici tifosi e non ci può fare niente di niente, ebbene vuol significare come vi sia realmente intenzione persecutoria nei confronti della società etnea, così come dichiarato ieri dall’A.D. Lo Monaco. Vuol dire che veramente la “nuova” gestione della Federazione, del tutto simile a quella vecchia, non vede di buon occhio il Catania. Se fossimo nel Presidente, staremmo assai vigili sul prosieguo del campionato.
Roma, che spettacolo!!!
Del resto, sembrerebbe proprio che il calcio italiano sia intonso e che tutti i mali siano attribuibili unicamente ai 300 poveri dementi che hanno provocato i gravissimi fatti del 2 febbraio e, di riflesso, alla maggioranza di catanesi perbene che affolla il “Massimino” abitualmente. Fatti per cui, si badi bene, Catania doveva pagare. Così come devono pagare, anche a livello di “massacro” mediatico, tutte le città in cui accadono vicende similari. Ma è proprio così? Basti guardare come siano stati trattati dai media i fatti di Roma-Manchester, fatti gravissimi, sostanziati di tifosi feriti anche in modo serio, di un caso internazionale Italia-Inghilterra aperto, di un ulteriore “colpo” alla già barzellettesca immagine dell’Italia a livello internazionale (tanto che si potrebbero perdere, giustamente, gli Europei del 2012). Il “focus” comunicativo? Sul grande spettacolo, su Totti, su Cristiano Ronaldo. I titoli dei principali quotidiani mettevano in risalto in modo preponderante l’aspetto tecnico. Come se, dopo Catania-Palermo, noi tutti ci fossimo azzzardati a parlare degli errori clamorosi di Farina! E già, gli incidenti, poca cosa; addirittura, già in telecronaca si sottolineava il fatto che gli incidenti si stessero verificando fuori dallo stadio, salvo poi essere smentiti dalle cariche della Polizia all’interno dell’Olimpico… Eppure, a Catania, davvero gli incidenti si sono consumati solo e unicamente fuori dallo stadio. Eppure la tifoseria ultras romana è fra le più violente d’Europa, fortemente politicizzata sull’estrema destra e protagonista di scontri e vili accoltellamenti praticamente in ogni partita (pure in occasione di Roma-Catania). Un Paese serio non avrebbe reagito così come dopo Catania-Palermo? Una reazione “cum grano salis” come: “Ma che ce frega della partita, dello spettacolo, della ’scempions’! Pensiamo piuttosto alla vergogna che stiamo ancora una volta esportando, pensiamo al fatto che questi teppistelli rimangono inarrestabili, pensiamo al fatto che la morte di Raciti non ha insegnato nulla e che oggi non ci è scappato il morto per puro caso, pensiamo al fatto che questi del Decreto Amato, dell’inasprimento delle pene, se ne fregano”. Vergogna, appunto. Vergogna infinita. Ciò che molti non hanno capito è che ai catanesi non procura fastidio la pena subita dopo la tragedia del 2 febbraio, ma l’evidente differenza di trattamento, a tutti i livelli (in special modo in merito ai criteri di equità ipoteticamente attribuibili alla Giustizia Sportiva e alla disparità di risonanza mediatica), riservato alla città etnea rispetto ad altre in cui i problemi di violenza sociale e calcistica sono uguali se non superiori.
Alla frutta
Questa vicenda ci ribadisce che il calcio italiano è alla frutta e che, forse, sta peggio che durante Moggiopoli. Tuttavia, noi siamo contenti che la Gazzetta abbia posto un problema reale: come si sostenta il nostro sito? Ebbene, questa è una comunità meritoria, facciamo tutto unicamente per passione, ci paghiamo le spese di tasca nostra; inoltre, lo ricordo sommessamente ai pochi che non lo sanno, siamo stati gli unici protagonisti della rivoluzione mediatica in chiave rossazzurra esplosa con noi proprio un lustro addietro; in ultimo, abbiamo fornito la possibilità a tanti ottimi ragazzi di divenire giornalisti, alcuni dei quali anche bravissimi. Possibilità che in una Catania “ingessata” da questo punto di vista, non avrebbero avuto. Provocazione: il Comune di Catania non dovrebbe forse fornirci un vitalizio per pagare le non mostruose spese del server e della banda che ci consentono di rimanere online con accessi sempre più oceanici? Naturalmente, scherziamo, non si preoccupino i nostri splendidi amministratori, noi non siamo consulenti alla Thailandia, non abbiamo quella importanza… Pensino, piuttosto, a invertire la rotta di una città sotto quasi tutti i punti di vista allo sbando e a mettere a norma al più presto il “Massimino”, che forse ci giochiamo contro l’Ascoli… Ah, a proposito di rapporti con la pur ottima società rossazzurra. Non ci sogniamo di chiedere il vitalizio per meriti giornalistici al Catania perché, conoscendo la ben nota parsimoniosità dell’A.D. Lo Monaco (non per niente quello rossazzurro è uno dei sodalizi più sani d’Italia, cosa che ai vecchi-nuovi della Figc probabilmente non importa una cippa), sarebbe lui a chiederci di pagare le spese del server e della banda del sito ufficiale…
Lo “scoop” lo diamo noi
Invece di andare a cercare improbabili appigli per tentare pratiche similari a quelle riassunte dal soprannome di un noto pittore vissuto a cavallo tra ‘400 e ‘500, Giovan Antonio Bazzi, nei confronti del Catania e di Catania, la diamo noi una traccia alla Figc: deferisca il Catania per via di Topolino. Ebbene sì, nel numero 21 di quest’anno, il noto giornalino per piccoli parlava del TARocco catanese, il più buono del mondo. Ora, siccome è notorio che il Presidente Pulvirenti possegga azioni della Walt Disney Corporation, ecco che questo si può configurare come un tentativo evidente di violazione della famosa “clausola compromissoria”. Ci ringrazi, la “nuova” Figc. Forse tramite questa nostra rivelazione folgorante riuscirà a salvare il calcio italiano. Che ha un solo problema: Catania.”
www.calciocatania.com
9 Aprile 2007 alle 00:50
Caro amico, la sua lettera mi dà l’occasione per esprimere alcuni pensieri che affollano la mia mente da mesi. Premetto che io sono contro il buonismo, il populismo e il vittimismo. E ancora di più, contro l’ipocrisia. La prima cosa che mi ha dato fastidio nella tragedia del 2 febbraio scorso è stato vedere Pulvirenti che, amareggiato, manifestava l’idea di lasciare tutto, seguito a ruota da Lo Monaco. Ovviamente, meno di 24 ore dopo, i due cambiano idea, sospinti dai messaggi di stima dei tifosi. Siccome non credo che una persiona che prende una decisione, possa cambiarla così facilmente, resto della convinzione che la loro fosse solo un’operazione politically correct, che non serve a nessuno e che onestamente dà solo fastidio. Gli stessi due personaggi annunciarono in quell’occasione che avrebbero accettato tranquillamente qualsiasi sentenza. Ovviamente come squalificano il Massimino fino alla fine dell’anno si fanno afferrare per pazzi. Particolarmente grave poi i lamenti di persecuzione dinanzi alla scelta dell’Osservatorio di far disputare Catania- Roma a porte chiuse. Forse i due smemorati personaggi dimenticano le dichiarazioni fatte proprio da uno dei due dopo l’andata (”Al Cibali troveranno una bolgia”, Lo Monaco) oppure il tifoso incappucciato che, dopo la tragedia di Raciti, alle telcamere dichiarò: “Non erano preventivati gli scontri. con la Roma avevamo già deciso. Li stavamo aspettando”.
Tra l’altro, proprio Lo Monaco, aldilà delle dichiarazioni di facciata, farebbe bene a cospargersi il capo di cenere, visto che negli scorsi mesi ha utilizzato una violenza verbale inqualificabile per il ruolo che riveste. Sono questi i primi elementi di cui il calcio italiano dovrebbe cominciare a disfarsi, magari mandandoli a zappare la terra, mestiere peraltro nobilissimo ma che Lo Monaco, che probabilmente ignora cosa sia la fatica, disprezza.
Poi, posso essere d’accordo con lei, sul diverso trattamento dei fatti di Roma e quelli di Catania, ma purtroppo in Italia se non c’è la tragedia, purtroppo di certe cose non si parla. E qui però casca l’asino, perchè mi sembra che per mano dei catanesi di tragedie ne siano successe fin troppe, due persone uccise in cinque anni, decine e decine di scontri, i due giocatori della Vs. squadra picchiati perchè accusati di scarso rendimento ed altro ancora. Mi dispiace, ma io sono per una linea durissima: io il Catania l’avrei radiato, perchè evidentemente nella vostra città, le bestie (che non sono 4 come si dice in questi casi) hanno il sopravvento sulle persone perbene e non ci sono le condizioni per fare calcio in maniera tranquilla. E non mi venite a dire che episodi del genere possono succedere ovunque. Vero. Ma intanto due morti in cinque anni (Raciti e Currò) li hanno provocati alcuni vostri pseudo-tifosi, non altri. E allore si interviene. Visto che con le chiacchiere non si risolve niente, può darsi che se si tocca il “giocattolo” le coscienze si smuovono. beninteso, nessuno vi sta criminalizzando e so bene che a Catania ci sono tantissimi tifosi perbene, che pagano i gesti sconsiderati di 300 folli. Ma due morti in cinque anni sono dati che dovrebbero indurvi a riflettere e magari a vergognarvi e non a millantare presunte persecuzioni ai vostri danni.
9 Aprile 2007 alle 08:44
x tutti i catanesi che si sentono vittime
il sottoscritto che scrive è un siracusano che abitava a 100 metri dallo stadio di Siracusa e che ogni qualvolta c’era il derby assisteva a devastazioni sia dentro che fuori lo stadio…macchine capovolte,portoni sfondati,cassonetti bruciati lancio di pietre nelle case….ecc..ecc..e tutto questo sempre con la protezione della celere di Catania…e anche allora si addebitava il tutto ai soliti 300 deficienti ragazzini…ma quello che non mi torna è che questi episodi si verificano ormai da 30 anni,allora mi sorge una domanda:ma i deficienti di 30 anni fa oggi avranno almeno 40 anni sono sempre loro che fanno i cretini o hanno lasciato il testimone ai figli?che penso saranno gli stessi che hanno lanciato la bomba carta in faccia al tifoso messinese uccidendolo,gli stessi che ovunque vadano in tutti gli stadi d’italia di qualsiasi categoria non fanno altro che creare dei casini?Ricordo ancora benissimo subito dopo i fatti del derby col Palermo, sfociato come tutti sappiamo ma che tanti hanno dimenticato con la morte di una persona,ed è un miracolo che la cosa non è accaduta in altre occasioni,presidente e l’A.D. lo monaco dire che sarebbero usciti dal mondo del calcio.Invece a distanza di mesi li ritrovo ancora a piangere e fantasticare di complotti ai danni del Catania e della citta’.I veri complottatori della citta’ di Catania e della Sicilia intera sono proprio loro con i loro piagnistei,non solo non si sono dimessi ma sono li un giorno si e un giorno sempre a piangere facendo vergognare me,che sono dovuto andare a vivere lontano dalla mia terra, e chissa’ quanti altri di essere siciliani,ma sono sicuri anche i tanti catanesi intelligenti che capiscono.UN ultimo consiglio all’A D lo monaco,dopo Inter Catania invito’ ibrahimovic ad andare a zappare,cosa che a suo dire faceva regolarmente,lasci il mondo del calcio come aveva promesso e se ne torni a zappare la terra,che spero non sia quella di sicilia,ma forse quelli che la zappa la usano per procurarsi da mangiare si sentirebbero offesi…Da siculo spero proprio che il catania si salvi e che pero’ la smetta di fare vergognare tutti i siciliani lontani dalla propria terra,abbiate un po di orgoglio e cercate di venirne fuori con dignita’ e l’anno prossimo dimostrino coi fatti che la citta’ non è solo quei 300 stupidi.
9 Aprile 2007 alle 10:01
Grande Danilo, ha descritto perfettamente la situazione del calcio in Italia e soprattutto ha fatto bene a sottolineare la “gestione” delle notizie da parte dei giornali. Voi siete … assieme ad altre tifoserie che non hanno i media dalla loro…mentre i fatti romani passeranno in cavalleria con il placet di Serra e Melandri. Che schifo.
10 Aprile 2007 alle 00:08
Articolo pessimo, auto celebrativo, stucchevole, vittimistico.. Poveri cuccioli innocenti!
11 Aprile 2007 alle 09:09
Complimenti esimio Direttore, per la Sua competenza e perspicacia:”andiamo dai barbari per dare una lezione di stile e di calcio”.
La sua rometta dei papi e dei politici e’ stata annientata,ridicolizzata e umiliata dai barbari con una perfetta lezione di altissimo calcio e stile comportamentale. Saluti il Suo amico totti,continui a stirare e vendere cellulari e’ la sua vera attivita’!!
Comunque sursum corda, la piccola rometta non doveva partecipare neppure al campionato dei pubs. Dimenticavo i soliti romanisti hanno compiuto di tutto e di piu’: disordini e ruberie nello store del Man. U.,ma che importa la colpa e’ della police inglese!
Se fossi un fan del Milan dopo i suoi pronostici cercherei un esorcista. Glory glory glory Man.U.
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Caro Delli Carri,
il grande Flaiano diceva che i pronostici non li sbaglia soltanto chi non li fa. Forse lei è dotato di capacità preveggenti e quindi era certo che all’Old Trafford sarebbe finita 7-1. Tanto meglio per lei: sfrutti questo dono di natura e sbanchi lotterie, tombole, totocalcio, eccetera eccetera. Spero che stasera il Milan elimini il Bayern, ma l’impresa non dipende nè da me nè da lei, ma dai rossoneri. Cos’è, è vietato augurarsi che almeno una squadra italiana entri in semifinale di Champions? Non sono un tifoso della Roma, ma un appassionato di calcio che si inchina ammirato di fronte alla strepitosa partita del Manchester United ed è sinceramente dispiaciuto per la disfatta della squadra di Spalletti. Soprattutto, mi rammarico per i veri, autentici tifosi giallorossi: presumo che oggi si sentano come se fossero stati travolti per sette volte da un tir. I barbari sono gli antisportivi che infestano il calcio, qualunque passaporto detengano e a qualunque nazionalità appartengano. Ieri sera, per esempio, a Manchester sono stati arrestati undici inglesi e sette italiani, ma questa non è una consolazione. Se uno commette un reato deve essere punito, a Roma come a Manchester come dovunque.
P.S.: abbiamo cancellato alcune sue espressioni volgari ed ineleganti, anche nei confronti di Totti. Ribadiamo ancora una volta che sul nostro blog ci sono regole di educazione che devono essere rispettate nei confronti di tutti. La prossima volta non saremo così attenti ad evitarle grane giudiziarie.
17 Aprile 2007 alle 20:47
belo!
11 Maggio 2007 alle 19:57
brescia- napoli si gioca martedi’ per ordine pubblico!!!!!!!!
ma se i tifosi napoletani non possono andare in trasferta a brescia(gli e’ stato vietato) far giocare martedi’ sembra l’ennesimo favore al napoli per poter recuperare gli infortunati.questo calcio e’ amministrato da veri signori,sono loro i primi che dovrebbero essere messi sotto inchiesta