Commenti a: Le risposte ai lettori / 1 http://www.blogquotidiani.net/?p=6 Il blog di chi ancora ama il calcio - a cura di Xavier Jacobelli Sat, 11 May 2013 00:23:39 +0000 http://wordpress.org/?v=2.0.2 di gaetrim http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-99798 Wed, 25 Jul 2007 18:44:48 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-99798 il giornale rosa non l'ho mai comprato, sky l'ho disdetto l'anno scorso, questo calcio sporco non merita mille lire. E' TUTTO GESTITO DAL PETROLIO...e che pubbichi o non pubblichi....NON CAMBIA NULLA.....E' TUTTO MARCIO....ADESSO PIU' DI PRIMA. il giornale rosa non l’ho mai comprato, sky l’ho disdetto l’anno scorso, questo calcio sporco non merita mille lire. E’ TUTTO GESTITO DAL PETROLIO…e che pubbichi o non pubblichi….NON CAMBIA NULLA…..E’ TUTTO MARCIO….ADESSO PIU’ DI PRIMA.

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di caorsi http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-32805 Mon, 19 Feb 2007 09:15:00 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-32805 Caro Direttore, entro marzo sarà pronto il mio sito per i genoani nel mondo che non possono per ovvi motivi seguire le dirette dei Grifoni. Ebbene mi piacerebbe inaugurare l'apertura del sopracitato sito con una sua intervista/prefazione. Se dovesse interessarLe resto a sua disposizione. Sottolineo che è un'idea nata da un grande amore che ci tramandiamo di padre in figlio e che nulla vi è di commerciale od economico se non i quattrini miei personali e tanti volontari. un caro saluto adriano caorsi ------------------------ Auguri per la sua iniziativa. Saremo lieti di parlarne sul nostro blog così come, quando il sito aprirà i battenti, sarò a sua disposizione per l'intervista. Caro Direttore, entro marzo sarà pronto il mio sito per i genoani nel mondo che non possono per ovvi motivi seguire le dirette dei Grifoni. Ebbene mi piacerebbe inaugurare l’apertura del sopracitato sito con una sua intervista/prefazione. Se dovesse interessarLe resto a sua disposizione. Sottolineo che è un’idea nata da un grande amore che ci tramandiamo di padre in figlio e che nulla vi è di commerciale od economico se non i quattrini miei personali e tanti volontari.
un caro saluto
adriano caorsi

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Auguri per la sua iniziativa. Saremo lieti di parlarne sul nostro blog così come, quando il sito aprirà i battenti, sarò a sua disposizione per l’intervista.

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di Bianchedi Mattia http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-16245 Sat, 18 Nov 2006 18:47:21 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-16245 Gentilissimo Direttore, sono un neolaureato di 26 anni e gradirei un parere sincero e un consiglio autorevole riguardo alcuni argomenti che mi stanno partcolarmente a cuore. E' "una vita" che mi interesso di calcio cercando di comprenderlo non solo dal punto di vista sportivo ma anche come fenomeno sociale (e quindi culturale). Credo che seguire la propria squadra sia solo uno degli innumerevoli atti che un appassionato dovrebbe compiere: personalmente mi sforzo nel trovare motivazioni prettamente culturali nel calcio italiano ma con esiti assai scarsi. Business e immagine esteriore prendono troppo spesso il sopravvento sulla "Ragion di Squadra". Quello che veramente mi opprime è l'indifferenza del tifoso nei confronti delle varie realtà che permeano le nostre squadre: ho sempre avuto l'impressione che l'appassionato di turno con cui mi trovo a discorrere sia interessato esclusivamente alla realtà italiana anzi, che conosca solo questa realtà calcistica. Di sicuro la televisione non aiuta affatto a comprendere l'universo calcistico mondiale: anche questo potente mezzo viene impiegato per discriminare. Per ciò dobbiamo accontentarci di qualche breve sintesi dei gol segnati nei campionati considerati (mi sono sempre chiesto da chi) più importanti. Non credo che questo sia il modo migliore per infondere nell' ascoltatore una cultura sportiva seria. Se non sbaglio la Serie A (e con essa tutti i "maggiori" campionati d' Europa) sia ben pingua di calciatori sudamericani. Ebbene, cosa mai ne sappiamo noi di quella che è la realtà in cui sono nati e cresciuti e che inevitabilmente influenzerà anche il loro modo di giocare? Che informazioni ci vengono fornite riguardo le ex squadre in cui possono aver militato per anni ed essere stati dei veri leader prima di arrivare qua e venire liquidati come "flop" di turno? E che dire delle tifoserie, delle città e dei paesi di provenienza? Perchè ci si ostina a giudicare un giocatore solo dal punto di vista dell'adattabilità al campionato italiano? L' Italia e il Sud America sono legate da un filo rosso anzi, da un vero e proprio cordone ombelicale e ce ne possiamo rendere conto con facilità (anzi con difficoltà, dato che le occasioni sono molto rare) ascoltando le formazioni delle varie selecciones: cognomi italiani risuonano sugli spalti della Bombonera come su quelli del Centenario o del Morumbì. Durante questi incontri nasce un pezzo di Serie A, uno spigolo o un' arcata della grande cattedrale che è il calcio europeo. Ma prima o poi il tifoso sudamericano (quanto vorrei sentirle urlare quelle gradinate!!!) soffocherà il suo grido di gioia e il suo canto d'incitamento al proprio beniamino perchè quest' ultimo sarà ormai in volo verso il ricco club europeo. E a proposito di club europei, per quale motivo sono solo questi ultimi, per quanto grandi e blasonati, ad essere annoverati nell' Olimpo del calcio mondiale? Troppo spesso la gente non conosce nemmeno l' esistenza di sqadre storiche, spesso legate all' Italia, che hanno dato moltissimo al calcio (e secondo me sono portatrici di un fascino incredibile): pensiamo al Santos, all' Independente e all' Estudiantes, al Penarol e al Nacional di Montevideo, al Flamengo e... inutile continuare. Se ai tempi della Coppa Intercontinentale a doppia sfida questa ignoranza poteva essere ammissibile, con l' avvento della Toyota Cup e dei mezzi di comunicazione di massa non si possono trovare più scuse. Che squadra avrebbero incontrato i campioni d' Europa? Chi conosceva le potenzialità del Sao Paulo nel 1992 e nel 1993 quando sconfisse una dietro l'altra il Barcellona e il Milan o la garra del Boca Juniors che, all' alba del nuovo millennio, ha messo in riga Real Madrid e Milan? Quando parlo di calcio sudamericano (e le assicuro che lo faccio appena ne trovo la possibilità) riscontro interesse solo verso Brasile e Argentina di cui sento solo insistere sui soliti luoghi comuni. Molti ignorano che, fra gli anni 20 e 30, periodo in cui il calcio godeva già di enorme vitalità sia in Europa sia in Sud America, vi è stata una celeste fortissima, che calciatori del calibro di Orsi, Monti e Cesarini facevano la spola fra i due continenti contribuendo all' acculturazione reciproca, che Obdulio Varela ha guidato la sua nazionale ad una vittoria mondiale grazie al proprio carisma da El ultimo capitan e che anche Maradona si rivolgeva a qualcuno con l' appellativo di "maestro". La mia passione per il futbol e per il futebol non potrà essere condivisa dal calciofilo medio ma credo che un' idea del romantica del calcio, anche legata a suggestioni letterarie, alla ricerca di aneddoti curiosi da raccontare e di personaggi tipici da conoscere e da far conoscere risveglierebbe sicuramente l' intersse degli appassionati che non si fermano davanti ai clamori della Champions League o ai posticipi trasmessi da Sky. Auspico una rinascita della letteratura sportiva che travalichi il limite della cronaca e si proponga di trasmettere quel piacere e quell' euforia fondamentali per vivere (memento 09/07/06!). Credo profondamente che il calcio sarà portatore di cultura quando sarà considerato espressione di una realtà, alla stregua di tutte le espressioni artistiche. Nell' attesa di una sua risposta le porgo i miei più cordiali saluti, Bianchedi Mattia. P.S. Sono continuamente alla ricerca di pubblicazioni sul calcio sudamericano eventualmente anche non tradotte. Uno dei libri più interessanti sull' argomento è sicuramente "Futebol. Lo stile di vita Brasiliano", dell' Antropologo brasiliano Alex Bellos. Spero di poter fornire anch' io un contributo serio ed originale nello studio del "rude sport inglese" praticato nel Continente Desaparecido. --------------- Caro Mattia, prima di tutto la ringrazio per il suo contributo al blog così ricco di spunti e d'interesse, capace di travalicare l'ambito italiano e di spingersi in Sudamerica, terra che al calcio ha dato, dà e darà sempre un amore smisurato nonostante le difficoltà da lei ampiamente illustrate. Conosco da anni Darwin Pastorin, eccellente direttore de La7 sport, già mio vicedirettore ai tempi in cui dirigevo Tuttosport, paulista di nascita, autore di numerosi libri sugli eroi del calcio sudamericano. Credo possa essere l'interlocutore che lei sta cercando. La mail de La7 è questa: redazione@la7.it. Buon lavoro. Gentilissimo Direttore,
sono un neolaureato di 26 anni e gradirei un parere sincero e un consiglio autorevole riguardo alcuni argomenti che mi stanno partcolarmente a cuore.
E’ “una vita” che mi interesso di calcio cercando di comprenderlo non solo dal punto di vista sportivo ma anche come fenomeno sociale (e quindi culturale). Credo che seguire la propria squadra sia solo uno degli innumerevoli atti che un appassionato dovrebbe compiere: personalmente mi sforzo nel trovare motivazioni prettamente culturali nel calcio italiano ma con esiti assai scarsi. Business e immagine esteriore prendono troppo spesso il sopravvento sulla “Ragion di Squadra”.
Quello che veramente mi opprime è l’indifferenza del tifoso nei confronti delle varie realtà che permeano le nostre squadre: ho sempre avuto l’impressione che l’appassionato di turno con cui mi trovo a discorrere sia interessato esclusivamente alla realtà italiana anzi, che conosca solo questa realtà calcistica. Di sicuro la televisione non aiuta affatto a comprendere l’universo calcistico mondiale: anche questo potente mezzo viene impiegato per discriminare. Per ciò dobbiamo accontentarci di qualche breve sintesi dei gol segnati nei campionati considerati (mi sono sempre chiesto da chi) più importanti. Non credo che questo sia il modo migliore per infondere nell’ ascoltatore una cultura sportiva seria.
Se non sbaglio la Serie A (e con essa tutti i “maggiori” campionati d’ Europa) sia ben pingua di calciatori sudamericani. Ebbene, cosa mai ne sappiamo noi di quella che è la realtà in cui sono nati e cresciuti e che inevitabilmente influenzerà anche il loro modo di giocare? Che informazioni ci vengono fornite riguardo le ex squadre in cui possono aver militato per anni ed essere stati dei veri leader prima di arrivare qua e venire liquidati come “flop” di turno? E che dire delle tifoserie, delle città e dei paesi di provenienza? Perchè ci si ostina a giudicare un giocatore solo dal punto di vista dell’adattabilità al campionato italiano?
L’ Italia e il Sud America sono legate da un filo rosso anzi, da un vero e proprio cordone ombelicale e ce ne possiamo rendere conto con facilità (anzi con difficoltà, dato che le occasioni sono molto rare) ascoltando le formazioni delle varie selecciones: cognomi italiani risuonano sugli spalti della Bombonera come su quelli del Centenario o del Morumbì. Durante questi incontri nasce un pezzo di Serie A, uno spigolo o un’ arcata della grande cattedrale che è il calcio europeo. Ma prima o poi il tifoso sudamericano (quanto vorrei sentirle urlare quelle gradinate!!!) soffocherà il suo grido di gioia e il suo canto d’incitamento al proprio beniamino perchè quest’ ultimo sarà ormai in volo verso il ricco club europeo. E a proposito di club europei, per quale motivo sono solo questi ultimi, per quanto grandi e blasonati, ad essere annoverati nell’ Olimpo del calcio mondiale? Troppo spesso la gente non conosce nemmeno l’ esistenza di sqadre storiche, spesso legate all’ Italia, che hanno dato moltissimo al calcio (e secondo me sono portatrici di un fascino incredibile): pensiamo al Santos, all’ Independente e all’ Estudiantes, al Penarol e al Nacional di Montevideo, al Flamengo e… inutile continuare. Se ai tempi della Coppa Intercontinentale a doppia sfida questa ignoranza poteva essere ammissibile, con l’ avvento della Toyota Cup e dei mezzi di comunicazione di massa non si possono trovare più scuse. Che squadra avrebbero incontrato i campioni d’ Europa? Chi conosceva le potenzialità del Sao Paulo nel 1992 e nel 1993 quando sconfisse una dietro l’altra il Barcellona e il Milan o la garra del Boca Juniors che, all’ alba del nuovo millennio, ha messo in riga Real Madrid e Milan?
Quando parlo di calcio sudamericano (e le assicuro che lo faccio appena ne trovo la possibilità) riscontro interesse solo verso Brasile e Argentina di cui sento solo insistere sui soliti luoghi comuni. Molti ignorano che, fra gli anni 20 e 30, periodo in cui il calcio godeva già di enorme vitalità sia in Europa sia in Sud America, vi è stata una celeste fortissima, che calciatori del calibro di Orsi, Monti e Cesarini facevano la spola fra i due continenti contribuendo all’ acculturazione reciproca, che Obdulio Varela ha guidato la sua nazionale ad una vittoria mondiale grazie al proprio carisma da El ultimo capitan e che anche Maradona si rivolgeva a qualcuno con l’ appellativo di “maestro”.
La mia passione per il futbol e per il futebol non potrà essere condivisa dal calciofilo medio ma credo che un’ idea del romantica del calcio, anche legata a suggestioni letterarie, alla ricerca di aneddoti curiosi da raccontare e di personaggi tipici da conoscere e da far conoscere risveglierebbe sicuramente l’ intersse degli appassionati che non si fermano davanti ai clamori della Champions League o ai posticipi trasmessi da Sky.
Auspico una rinascita della letteratura sportiva che travalichi il limite della cronaca e si proponga di trasmettere quel piacere e quell’ euforia fondamentali per vivere (memento 09/07/06!). Credo profondamente che il calcio sarà portatore di cultura quando sarà considerato espressione di una realtà, alla stregua di tutte le espressioni artistiche.
Nell’ attesa di una sua risposta le porgo i miei più cordiali saluti,
Bianchedi Mattia.

P.S. Sono continuamente alla ricerca di pubblicazioni sul calcio sudamericano eventualmente anche non tradotte. Uno dei libri più interessanti sull’ argomento è sicuramente “Futebol. Lo stile di vita Brasiliano”, dell’ Antropologo brasiliano Alex Bellos.
Spero di poter fornire anch’ io un contributo serio ed originale nello studio del “rude sport inglese” praticato nel Continente Desaparecido.

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Caro Mattia,
prima di tutto la ringrazio per il suo contributo al blog così ricco di spunti e d’interesse, capace di travalicare l’ambito italiano e di spingersi in Sudamerica, terra che al calcio ha dato, dà e darà sempre un amore smisurato nonostante le difficoltà da lei ampiamente illustrate. Conosco da anni Darwin Pastorin, eccellente direttore de La7 sport, già mio vicedirettore ai tempi in cui dirigevo Tuttosport, paulista di nascita, autore di numerosi libri sugli eroi del calcio sudamericano. Credo possa essere l’interlocutore che lei sta cercando. La mail de La7 è questa: redazione@la7.it. Buon lavoro.

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di Davide Lava http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-5820 Thu, 27 Jul 2006 13:56:00 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-5820 Gent.le Dott. Jacobelli, le scrivo da San Pellegrino Terme. Sono un atalantino di vecchia data, autore di saggi, due dei quali dedicati agli hooligans euopei e agli ultras di casa nostra (vedi Davide Lava www.internetbookshop.it). Se può interessare l'argomento, sarei felice di poter inviare alla sua attenzione questi testi. Può lasciarmi un recapito? Con stima. Davide Lava ----------- Gentile Davide, l'indirizzo mail cui può scrivere è il seguente: QN Quotidiano Nazionale Viale Giovine Italia, 17 50122 FIRENZE Gent.le Dott. Jacobelli,
le scrivo da San Pellegrino Terme. Sono un atalantino di vecchia data, autore di saggi, due dei quali dedicati agli hooligans euopei e agli ultras di casa nostra (vedi Davide Lava www.internetbookshop.it).
Se può interessare l’argomento, sarei felice di poter inviare alla sua attenzione questi testi.
Può lasciarmi un recapito?
Con stima.
Davide Lava
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Gentile Davide,
l’indirizzo mail cui può scrivere è il seguente:
QN Quotidiano Nazionale
Viale Giovine Italia, 17
50122 FIRENZE

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di giovanni http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-1111 Tue, 13 Jun 2006 18:37:29 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-1111 salve direttore, la seguo con molto interesse da molto tempo, le volevo fare una domanda a proposito dei passaporti falsi e delle assoluzioni fatte, MA LE SEMBRA GIUSTIZIA QUESTAAAAAAAAAAAA? Sia sportiva sia penale. la saluto con affetto. ------------------------- Caro Giovanni, per commentare la sentenza di Roma bisogna attenderne le motivazioni. Quanto al versante sportivo di Passaportopoli, invece, credo che alla luce dell'inchiesta di Napoli si comincino a capire molte cose. Forza Borrelli. salve direttore, la seguo con molto interesse da molto tempo, le volevo fare una domanda a proposito dei passaporti falsi e delle assoluzioni fatte, MA LE SEMBRA GIUSTIZIA QUESTAAAAAAAAAAAA? Sia sportiva sia penale.
la saluto con affetto.
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Caro Giovanni,
per commentare la sentenza di Roma bisogna attenderne le motivazioni. Quanto al versante sportivo di Passaportopoli, invece, credo che alla luce dell’inchiesta di Napoli si comincino a capire molte cose. Forza Borrelli.

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di andrea http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-778 Mon, 05 Jun 2006 08:49:24 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-778 secondo lei moggi ha potuto fare tutto cio' da solo ? la mia domanda non e' per giustificare, il tutti dentro nessun colpevole, ma dopo che la giustizia avra' fatto il suo corso ,ci si potra' fidare ? ------------------- Caro Andrea, vale la risposta data a Marco. secondo lei moggi ha potuto fare tutto cio’ da solo ?
la mia domanda non e’ per giustificare, il tutti dentro nessun colpevole, ma dopo che la giustizia avra’ fatto il suo corso ,ci si potra’ fidare ?

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Caro Andrea,
vale la risposta data a Marco.

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di Giovanni Caria http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-647 Wed, 31 May 2006 08:06:05 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-647 Egregio direttore, mi è capitato raramente di vederla nelle trasmissioni sportive (sono un ex appassionato del calcio dal bel 1990 e dintorni) ma devo dire che le poche volte che l'ho seguita mi trovavo in sintonia con le sue prese di posizione. Le scrivo perchè è ora che gli italiani sportivi e amanti del calcio si ribellino. Che l'ambiente era ed è marcio, non ci voleva gente laureata per capirlo. In questo ultimo ventennio di presidenti poco di buono se ne sono visti parecchi. Non faccio nomi perchè non meritano la pubblicità ma per chi mastica di calcio sa benissimo di chi parlo. La rabbia che ho in corpo è che queste persone sono ancora li, vuoi chi ancor nel calcio, vuoi in altri settori ma son sempre e prendono anche i finanziamenti dallo stato (vedi trasmissione Report di 2 settimane fa). Lasciamo a parte gli sfoghi ma veniamo al sodo. Ora che al governo c'è una nuova coalizione e a quanto pare i conti in tasca non tornano e bisogna pertanto risparmiare, io lancio una proposta che da anni vado annunciando ma che nessuno, forse pochi, hanno proposto. Mi riferisco alla sicurezza degli stadi. Per quale motivo, visto le ultime vicende, la sicurezza degli stadi (servizio di viglianza interna ed esterna, polizia, carabinieri e vigili urbani) devono essere a carico di tutti i contribuenti???? Prima lo ritenevo ingiusto ora, dopo le ultime vicende, la trovo nauseante. preferisco avere qualche infermiere in più in una corsia di ospedale che i vigili allo stadio. La mia proposta è pertanto che tutto ciò che riguarda il servizio di vigilanza negli stadi sia a carico delle società che di rimando addebiterà il tutto al tifoso che acquista il biglietto o la tessera annuale. Così facendo avremmo diversi benefici: 1° l'azienda Italia risparmia i soldi; 2° la società di calcio si sente maggiormente tutelata verso i tifosi (evetuali danni procurati, verrebbero ricaricati sui biglietti o sugli abbonamenti) 3° I tifosi si troveranno obbligati ad un comportamento più consono perchè ogni "stupidata" commessa si riperquoterebbe sulle loro tasche. Sono sicuro che solo così vedremo gente civile allo stadio. Basta con i regali alle società di calcio. Egr, dottor Jacobelli, la prego vivamente di portare avanti questa proposta che porterà solo benefici a chi di calcio lavora, mangia e si diverte. Un abbraccio a tutti. Giovanni Caria Egregio direttore, mi è capitato raramente di vederla nelle trasmissioni sportive (sono un ex appassionato del calcio dal bel 1990 e dintorni) ma devo dire che le poche volte che l’ho seguita mi trovavo in sintonia con le sue prese di posizione. Le scrivo perchè è ora che gli italiani sportivi e amanti del calcio si ribellino. Che l’ambiente era ed è marcio, non ci voleva gente laureata per capirlo. In questo ultimo ventennio di presidenti poco di buono se ne sono visti parecchi. Non faccio nomi perchè non meritano la pubblicità ma per chi mastica di calcio sa benissimo di chi parlo. La rabbia che ho in corpo è che queste persone sono ancora li, vuoi chi ancor nel calcio, vuoi in altri settori ma son sempre e prendono anche i finanziamenti dallo stato (vedi trasmissione Report di 2 settimane fa).
Lasciamo a parte gli sfoghi ma veniamo al sodo. Ora che al governo c’è una nuova coalizione e a quanto pare i conti in tasca non tornano e bisogna pertanto risparmiare, io lancio una proposta che da anni vado annunciando ma che nessuno, forse pochi, hanno proposto. Mi riferisco alla sicurezza degli stadi. Per quale motivo, visto le ultime vicende, la sicurezza degli stadi (servizio di viglianza interna ed esterna, polizia, carabinieri e vigili urbani) devono essere a carico di tutti i contribuenti???? Prima lo ritenevo ingiusto ora, dopo le ultime vicende, la trovo nauseante. preferisco avere qualche infermiere in più in una corsia di ospedale che i vigili allo stadio. La mia proposta è pertanto che tutto ciò che riguarda il servizio di vigilanza negli stadi sia a carico delle società che di rimando addebiterà il tutto al tifoso che acquista il biglietto o la tessera annuale. Così facendo avremmo diversi benefici:
1° l’azienda Italia risparmia i soldi; 2° la società di calcio si sente maggiormente tutelata verso i tifosi (evetuali danni procurati, verrebbero ricaricati sui biglietti o sugli abbonamenti)
3° I tifosi si troveranno obbligati ad un comportamento più consono perchè ogni “stupidata” commessa si riperquoterebbe sulle loro tasche.
Sono sicuro che solo così vedremo gente civile allo stadio.
Basta con i regali alle società di calcio.
Egr, dottor Jacobelli, la prego vivamente di portare avanti questa proposta che porterà solo benefici a chi di calcio lavora, mangia e si diverte.
Un abbraccio a tutti.
Giovanni Caria

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di marcello musumeci http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-425 Fri, 26 May 2006 06:34:28 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-425 Non sono milanista ,ma,temo che la signora Marina abbia ragione. Sarà tutta colpa del milan di Galliani e di Berlusconi, per dimostrarlo hanno preso Borrelli noto magistrato imparziale.......... Sono convinto che, alla fine,se mai si giungera a una fine, ne sapremo meno di ora. distinti saluti Non sono milanista ,ma,temo che la signora Marina abbia ragione.
Sarà tutta colpa del milan di Galliani e di Berlusconi, per dimostrarlo hanno preso Borrelli
noto magistrato imparziale……….
Sono convinto che, alla fine,se mai si giungera a una fine, ne sapremo meno di ora.
distinti saluti

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di Ross http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-358 Thu, 25 May 2006 12:49:56 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-358 Caro Direttore Un Ultima cosa. Giù le mani dalla Nazionale. Non lo dico a Lei lo dico ad alcuni colleghi suoi che fanno il TIRO alla Nazionale e che dovrebbero tifare per il Gana o cose del genere. Anche se fanno già abbastanza bene il tifo per i no global trovando problemi esistenziali come scuse a gente che di problemi ne sa causare solo ad altri. Questi colleghi dovrebbero solo sperare che la Nazionale faccia un buon campionato e che sopratutto il Sig. Blatter (che spero sia intercettato durante i mondiali) che ci deve ancora un paio di spiegazioni su di un certo Moreno e una certa diciamo partita Danimarca - Svezia (e poi i ladri siamo noi) perchè altrimenti sarà il Colpo del KO. Il Calcio per lo meno il nostro sarà sulla strada del non ritorno e alcuni giornali dovranno sfoltire alcune pagine e probabilmente aumentare gli inserti e la pubblicità sperando ancora di riuscire a vendere. Caro Direttore

Un Ultima cosa.
Giù le mani dalla Nazionale.

Non lo dico a Lei lo dico ad alcuni colleghi suoi che fanno il TIRO alla Nazionale e che dovrebbero tifare per il Gana o cose del genere.
Anche se fanno già abbastanza bene il tifo per i no global trovando problemi esistenziali come scuse a gente che di problemi ne sa causare solo ad altri.

Questi colleghi dovrebbero solo sperare che la Nazionale faccia un buon campionato e che sopratutto il Sig. Blatter (che spero sia intercettato durante i mondiali) che ci deve ancora un paio di spiegazioni su di un certo Moreno e una certa diciamo partita Danimarca - Svezia (e poi i ladri siamo noi) perchè altrimenti sarà il Colpo del KO.
Il Calcio per lo meno il nostro sarà sulla strada del non ritorno e alcuni giornali dovranno sfoltire alcune pagine e probabilmente aumentare gli inserti e la pubblicità sperando ancora di riuscire a vendere.

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di marina http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-350 Thu, 25 May 2006 12:32:20 +0000 http://www.blogquotidiani.net/?p=6#comment-350 chissa' perche' quando si tratta di prendere delle posizioni contro il milan e contro galliani...parlate a briglie sciolte..... quando si tratta di juve improvvisamente vi si secca la gola....che combinazione eh?....gia' immagino i vostri prossimi articoli...SALVA LA JUVE MILAN IN C"....LE INTERCETTAZIONI?....QUELLE SULLA JUVE INESISTENTi....ERA IL MILAN A CAPO DELLA CUPOLA....LA VOCE DI MOGGI? ERA UN' IMITAZIONE BEN RIUSCITA D I BERLUSCONI....auguri caro direttore xavier. chissa’ perche’ quando si tratta di prendere delle posizioni contro il milan e contro galliani…parlate a briglie sciolte….. quando si tratta di juve improvvisamente vi si secca la gola….che combinazione eh?….gia’ immagino i vostri prossimi articoli…SALVA LA JUVE MILAN IN C”….LE INTERCETTAZIONI?….QUELLE SULLA JUVE INESISTENTi….ERA IL MILAN A CAPO DELLA CUPOLA….LA VOCE DI MOGGI? ERA UN’ IMITAZIONE BEN RIUSCITA D I BERLUSCONI….auguri caro direttore xavier.

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