Caro Direttore,
riaccendo ora il computer dopo qualche giorno e vedo e leggo con piacere questo editoriale dedicato al rugby : complimenti.
Seguo il rugby da qualche anno,nazionale azzurra in particolare,oltre ai grandissimi All Blacks.
Mi sono appassionato a questo sport proprio perchè,nonostante la sua durezza,è caratterizzato da una sportività tra gli avversari che è difficilmente eguagliabile. Il solo vedere i giocatori alla fine della partita cercarsi per stringersi la mano,o meglio ancora,vedere i vincitori rendere omaggio agli sconfitti schierandosi al rientro negli spogliatoi,fa stare bene…semplicemente. Se poi vogliamo parlare del famoso “terzo tempo”…beh,quella,secondo me,è l’apoteosi dello sport !
E’ proprio lo spirito del rugby ad essere diverso : avanzare passando la palla all’indietro dà l’idea di come chi porta la palla stessa abbia bisogno di essere sostenuto e seguito da tutta la squadra e,viceversa,di come la squadra non debba mai lasciare solo il portatore di palla.In altre parole,se vuoi giocare a rugby devi avere ben presente il concetto di squadra,perchè se non sei squadra non vai da nessuna parte. Dovrebbe essere così anche in altri sport,calcio in testa,ma qui il discorso si farebbe lungo…
A volte mi chiedo perchè mi ostino continuamente a dare una priorità alle mie passioni calcistiche invece di dedicare più compiutamente la mia attenzione a sport che ancora si possano definire tali.
Che dice Direttore,sono grave? Devo prendere appuntamento da un analista?
P.S. : Complimenti anche per l’editoriale a difesa dei meriti dell’Inter,ma qui tornerei a parlare di sportività e rischierei di ripetermi…
Un caro saluto.
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Caro Paolo,
il calcio è una passione che non fiisce mai anche se, in questi anni, sono stati in troppi a cercare di affossarla. Quanto al rugby, ciò che la Nazionale ha fatto in Scozia è una pietra miliare per il presente e per il futuro di questo bellissimo sport.
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