Archivio di Ottobre 2007

Domandina a Di Pietro

Domenica 7 Ottobre 2007

«Dobbiamo chiedere al leader del Partito democratico di ‘veltroneggiare’ meno e di essere più chiaro sia per quanto riguarda le alleanze che sulla legge elettorale». Lo ha detto Antonio Di Pietro chiudendo la festa dell’Idv a Vasto. Giusto. Lo ripetiamo da mesi. Ma perché Di Pietro, dal canto suo, non dipietreggia di meno e non fa di più il ministro? E magari non candida gente che non salta il fosso alla prima occasione?

Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!

Sabato 6 Ottobre 2007

«Il Partito democratico renderà più stabile il governo». Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni.

No, amici lettori, non siete su Scherzi a parte. E’ vero. La dichiarazione c’è stata. Vi rendete conto?!

Il Gran Giorno s’avvicina

Giovedì 4 Ottobre 2007

Altro che Champions League. Il 14 ottobre s’avvicina a grandi passi. Le primarie del Piddì, sembra impossibile, vero? Mesi e mesi di banalità, di scontri sugli organigrammi, di feroce avanzata dell’antipolitica che vorrebbe distruggere i partiti (peraltro già distrutti nei primi anni Novanta), del riaffratellamento tra gli uguali (cfr. Di Pietro e Fini) e via elencando (con lacrime agli occhi). Peccato, davvero, che sia mancato un elemento: la politica. Peccato davvero.

Comizi di paura

Martedì 2 Ottobre 2007

Da una notizia d’agenzia

“Le primarie saranno un grande evento e tutti i profeti di sventura saranno smentiti il 14 ottobre”. Ne è convinto il segretario Ds Piero Fassino. “Tutti quelli - ha aggiunto Fassino - che l’hanno ‘menata’ dicendo che era un incontro di nomenklature dovranno mettersi la cenere sul capo”. Secondo il segretario Ds “il 14 ottobre sarà un grande evento, molto più grande di quanto si sia fatto capire e di quanto si sia detto”.

Che veemenza! Chiaro segno di paura…

Paure vere. E interessate

Martedì 2 Ottobre 2007

I vertici del Partito democratico hanno paura che in pochi si presentino a votare per eleggere Veltroni (non ci pare ci sia storia su chi arriverà primo). Eppure, vorremmo avvertire che tutto questo lanciare allarmi altro non è che una commedia per cercare di stringere i ranghi. I dirigenti del Pd, Veltroni in testa (che ora sta sbagliando ma che rimane uno dei politici più preparati), sanno benissimo che la fusione tra apparati non dà come somma un partito, ma un’aggregazione senz’anima. Ma quel che è più triste è che il Pd ricaccia indietro tutto il centrosinistra.