Qualcuno ragiona…
Non vorremmo passare per polemici a tutti i costi. Restiamo dell’idea che il Pd sia un errore strategico e storico che servirà a farci riportare la destra al governo per trent’anni, però qualcuno che dice cose sensate c’è. Come Goffredo Bettini, una vita nella Fgci, nel Pci, nel Pds e nei Ds poi, romano doc, che tutti definiscono ‘veltroniano’ (ma che a noi appare uno che pensa con la sua testa). Ecco il suo ragionamento:
“Il Partito democratico non può coincidere con le sorti del governo”. Il senatore dei Ds Goffredo Bettini nel suo intervento al comitato politico del partito invita a “non impiccare sulla vita del governo la svolta storica rappresentata dalla nascita del Partito democratico”.
Secondo il diessino inoltre non potrà essere Romano Prodi a guidare il nuovo soggetto: “C’è un candidato premier che ha fatto una campagna elettorale - spiega il senatore della Quercia - una campagna in cui abbiamo perso due milioni di voti, poi abbiamo conseguito una vittoria che era quasi un pareggio, e ora chi governa deve essere anche il capo del Pd? Bisogna rompere questo tipo di involucro asfissiante. Il nuovo soggetto non può essere la
dependance di un governo in difficoltà. Bisogna rompere questo legame asfissiante ed eleggere un segretario politico”. Bettini ha quindi affrontato il tema delle regole da stabilire nella costituzione del nuovo soggetto. “Bisogna evitare l’errore di fare liste nazionali tra noi e la Margherita”. Meglio, secondo il senatore diessino, “costruire un solido gruppo dirigente che si apra ad una visione federalista, che nasca in una dimensione regionale”. Bettini boccia anche l’idea delle
preferenze che permetterebbero l’elezione solo “di capi bastione di un ceto politico”. Un no quindi ai “leader nazionali del partito” per evitare “una corrida dei leader del passato”.
Ecco, questi sono già elementi per ragionare. E per non scrivere i soliti volantini. Vero Fassino?