Commenti a: Il Mediterraneo uno delle due aree più sensibili ai cambiamenti climatici http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=21 di Alessandro Farruggia Fri, 10 May 2013 22:11:56 +0000 http://wordpress.org/?v=2.0.4 di valeria http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=21#comment-34 Wed, 17 Jan 2007 09:10:21 +0000 http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=21#comment-34 Sono da un po' di tempo sconcertata...mi chiedo e richiedo cosa si stia aspettando....si parla di incentivi per chi acquista un frigo a basso consumo nel 2007, o una lavastoviglie....Possono essere questi i rimedi per salvaguardare il nostro Pianeta? Non sarebbe ora di mettere in atto sistemi drastici come l'alimentazione a pannelli solari (dovrebbe essere un obbligo e dovrebbero esserci davvero dei forti incentivi per questo) e l'utilizzo di macchine a idrogeno per esempio? I nostri figli pagheranno la nostra noncuranza. Sono da un po’ di tempo sconcertata…mi chiedo e richiedo cosa si stia aspettando….si parla di incentivi per chi acquista un frigo a basso consumo nel 2007, o una lavastoviglie….Possono essere questi i rimedi per salvaguardare il nostro Pianeta?
Non sarebbe ora di mettere in atto sistemi drastici come l’alimentazione a pannelli solari (dovrebbe essere un obbligo e dovrebbero esserci davvero dei forti incentivi per questo) e l’utilizzo di macchine a idrogeno per esempio? I nostri figli pagheranno la nostra noncuranza.

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di Sergio Mannucci http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=21#comment-29 Sun, 14 Jan 2007 09:27:02 +0000 http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=21#comment-29 CLIMA IN DIVENIRE Negli anni 20-30 del secolo scorso passavamo le vacanze scolastiche in Casentino fino al rientro a scuola, che a quell’epoca avveniva ai primi di ottobre; ho un ricordo vivissimo della prima neve che compariva sul Pratomagno e nei monti del Casentino già nel mese di settembre; della fuga dei pecorai per il rientro in maremma e il trasferimento in stalla delle cosiddette bestie bianche che avevano passato l’estate all’alpeggio. Mi ricordo di una volta che, mentre nelle vigne in basso si vendemmiava ed in alto nevicava, di essere andato a fare la prima escursione sulla neve. Mi ricordo anche di un vecchio contadino che mi diceva: “Vedi la neve sull’Anciolina (il Pratomagno)? Conta quanti giorni mancano a Natale ed avrai i giorni di freddo che ci saranno nell’inverno che viene” Di anno in anno ho notato un progressivo ritardo a quella neve. Di anno in anno ho avuto anche la sgradita sorpresa, durante le vacanze invernali sulle Alpi, di vedervi ritardare l’arrivo della neve: avevamo l’abitudine di partire il giorno dopo Natale fino a dopo la Befana; nei primi anni (anni 40) trovavamo innevato; via via la neve cominciava ritardare tanto è vero che per trovare la neve certa negli ultimi anni dovevamo andare in Svizzera od Austria. Ho assistito ultimamente a visioni televisive in cui mostravano il crollo del fronte ghiacciato della Groenlandia ed alla frantumazione della banchisa polare: quest’ultimo mi è paso molto grave non solo per gli orsi ma per il fatto che la frantumazione deriva da un assottigliamento del ghiaccio ed il suo rapido scioglimento con riduzione della superficie ghiacciata. Il nostro tipo climatico è una interazione fra la sorgente fredda polare e sorgente calda tropico-equatoriale che sono i due motori che determinano i movimenti dell’aria a seconda delle stagioni. Fintanto che c’è stato ghiaccio da sciogliere, l’aumento termico ha avuto una progressione abbastanza lenta in correlazione all’incremento della CO2, ma con la riduzione della superficie fredda viene a ridursi lo scambio di calore e pertanto il motore freddo perde di potenza mentre il motore caldo viene alimentato, oltre che dell’effetto serra, anche dalla diminuzione dell’effetto refrigerante. Viene ad instaurasi un effetto perverso di velocizzazione del progresivo riscaldamento con modificazioni del clima come preconizzatola esperti delsettore: dilatazione della zona tropicale più verso Nord e restringimento della zona fredda. C’è da temere che da questo momento in poi questo fenomeno sia destinato ad avere un andamento esponenziale, soprattutto con le pecette che si tenta di mettere alla combustione fossile. Ma questo non coinvolge solo l’aria; si trasferisce anche sulle correnti marine dovuta alla differenza di densità dell’ acqua fredda dell’Oceano Artico on quella calda del Golfo del Messico che da luogo alla Corrente del Golfo; questa porta calore nel Nord Europa: l’aumento del volume di acqua fredda e leggera devia la Corrente del Golfo verso le coste Americane riscaldando la corrente fredda del Labrador; si ha notizia che a New York In questi giorni stanno fiorendo le piante. A mio parere si è superato il punto di non ritorno perché questo fenomeno del ritiro dei ghiacci ha innestato un ciclo perverso e ci vorranno secoli prima che il sistema terra-mare-aria abbia digerito questa scorpacciata di energia che l’uomo ha estratto in un secolo e che la natura aveva nascosto in migliaia di anni per darci un ambiente in cui vivere. Menomale che ci sono Kyoto ed i verdi che ci consolano con le loro energie alternative (che poi sono quelle preindustriali con l’aggiunta del solare, circa 200 W/m² su base annua!) Firenze: 14– 1 – 2007 Dott. Ing. Sergio Mannucci CLIMA IN DIVENIRE

Negli anni 20-30 del secolo scorso passavamo le vacanze scolastiche in Casentino fino al rientro a scuola, che a quell’epoca avveniva ai primi di ottobre; ho un ricordo vivissimo della prima neve che compariva sul Pratomagno e nei monti del Casentino già nel mese di settembre; della fuga dei pecorai per il rientro in maremma e il trasferimento in stalla delle cosiddette bestie bianche che avevano passato l’estate all’alpeggio.
Mi ricordo di una volta che, mentre nelle vigne in basso si vendemmiava ed in alto nevicava, di essere andato a fare la prima escursione sulla neve.
Mi ricordo anche di un vecchio contadino che mi diceva:

“Vedi la neve sull’Anciolina (il Pratomagno)? Conta quanti giorni mancano a Natale ed avrai i giorni di freddo che ci saranno nell’inverno che viene”

Di anno in anno ho notato un progressivo ritardo a quella neve.

Di anno in anno ho avuto anche la sgradita sorpresa, durante le vacanze invernali sulle Alpi, di vedervi ritardare l’arrivo della neve: avevamo l’abitudine di partire il giorno dopo Natale fino a dopo la Befana; nei primi anni (anni 40) trovavamo innevato; via via la neve cominciava ritardare tanto è vero che per trovare la neve certa negli ultimi anni dovevamo andare in Svizzera od Austria.

Ho assistito ultimamente a visioni televisive in cui mostravano il crollo del fronte ghiacciato della Groenlandia ed alla frantumazione della banchisa polare: quest’ultimo mi è paso molto grave non solo per gli orsi ma per il fatto che la frantumazione deriva da un assottigliamento del ghiaccio ed il suo rapido scioglimento con riduzione della superficie ghiacciata.
Il nostro tipo climatico è una interazione fra la sorgente fredda polare e sorgente calda tropico-equatoriale che sono i due motori che determinano i movimenti dell’aria a seconda delle stagioni.
Fintanto che c’è stato ghiaccio da sciogliere, l’aumento termico ha avuto una progressione abbastanza lenta in correlazione all’incremento della CO2, ma con la riduzione della superficie fredda viene a ridursi lo scambio di calore e pertanto il motore freddo perde di potenza mentre il motore caldo viene alimentato, oltre che dell’effetto serra, anche dalla diminuzione dell’effetto refrigerante.
Viene ad instaurasi un effetto perverso di velocizzazione del progresivo riscaldamento con modificazioni del clima come preconizzatola esperti delsettore: dilatazione della zona tropicale più verso Nord e restringimento della zona fredda. C’è da temere che da questo momento in poi questo fenomeno sia destinato ad avere un andamento esponenziale, soprattutto con le pecette che si tenta di mettere alla combustione fossile.
Ma questo non coinvolge solo l’aria; si trasferisce anche sulle correnti marine dovuta alla differenza di densità dell’ acqua fredda dell’Oceano Artico on quella calda del Golfo del Messico che da luogo alla Corrente del Golfo; questa porta calore nel Nord Europa: l’aumento del volume di acqua fredda e leggera devia la Corrente del Golfo verso le coste Americane riscaldando la corrente fredda del Labrador; si ha notizia che a New York
In questi giorni stanno fiorendo le piante.
A mio parere si è superato il punto di non ritorno perché questo fenomeno del ritiro dei ghiacci ha innestato un ciclo perverso e ci vorranno secoli prima che il sistema terra-mare-aria abbia digerito questa scorpacciata di energia che l’uomo ha estratto in un secolo e che la natura aveva nascosto in migliaia di anni per darci un ambiente in cui vivere.
Menomale che ci sono Kyoto ed i verdi che ci consolano con le loro energie alternative (che poi sono quelle preindustriali con l’aggiunta del solare, circa 200 W/m² su base annua!)
Firenze: 14– 1 – 2007 Dott. Ing. Sergio Mannucci

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di gabriele martino http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=21#comment-17 Tue, 02 Jan 2007 17:46:38 +0000 http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=21#comment-17 Si sente sempre di quanti gradi le temperature medie sono aumentate e che abbiamo raggiunto un nuovo record di temperatura del tipo l'agosto più caldo della storia ecc... ma che significa, quali saranno le conseguenze di questo aumento di temperatura per noi esseri umani e per la natura? E poi, soprattutto, che possiamo fare ? Bastano le riduzioni di emissioni che abbiamo pianificato o servono ulteriori riduzioni? Ma come fare a farle dato che le emissioni in verità sono aumentate nonostante kyoto? sperando che riusceremo a invertire la tendenza, sono pessimista. gm Si sente sempre di quanti gradi le temperature medie sono aumentate e che abbiamo raggiunto un nuovo record di temperatura del tipo l’agosto più caldo della storia ecc… ma che significa, quali saranno le conseguenze di questo aumento di temperatura per noi esseri umani e per la natura?
E poi, soprattutto, che possiamo fare ? Bastano le riduzioni di emissioni che abbiamo pianificato o servono ulteriori riduzioni? Ma come fare a farle dato che le emissioni in verità sono aumentate nonostante kyoto?

sperando che riusceremo a invertire la tendenza, sono pessimista.

gm

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