Commenti a: NAIROBI. Accordo raggiunto sul non accordo: tra proclami di successo si e’ ancora scelto il rinvio http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18 di Alessandro Farruggia Fri, 10 May 2013 22:11:59 +0000 http://wordpress.org/?v=2.0.4 di Luciano Serasini http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-2373 Sun, 02 Dec 2007 23:58:08 +0000 http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-2373 Egr. Sig. Ferruggia, Vede, posso condividere il suo punto di vista, ma ritengo che qualsiasi tentativo di frenare le emissioni di CO2 sia un fallimento. Anche perchè sono in atto eruzioni vulcaniche e incendi massivi...perchè nessuno avra intenzione di rinunciare ai combustibili fossili, anche perchè non vi sono alternative. I calcoli efettuati sui biocombustibili non ne danno un quantitativo sufficiente neanche in percentuale, vento, idroelettrico, fotovoltaico sono percentuali ridicole anche a pieno regime... E i paesi in via di sviluppo non vorranno certo rinunciare ad uno sviluppo ora cosi a portata di mano. Già si parla di un inganno dovuto al maggior costo degli alimenti a causa di superfici dedicate ai biocarburanti...Non vi è una strada di uscita a meno di mettere mano intensiva al nucleare e utilizzare tale energia per sintetizzare carburanti per autotrazione rinnovabili, forse è l'unica soluzione molto al di la da venire. Intanto dovremo adattarci alla variazione climatica come ho già detto, penso che chi userà l'intelligenza potrà sicuramente sopravvivere, gli altri sicuramente soccomberanno. Le faccio solo un piccolo esempio: a Cuba quando passa sull'isola un ciclone, non c'è un morto. Ad haiti o in altre isole caraibiche i morti sono a iosa... Ho vissuto a Cuba 3 anni e un anno in altri paesi caraibici, la differenza è che a Cuba, forse per causa della dittatura che colà impera, un ordine della loro protezione civile si esegue alla lettera e punto. in altri paesi a parte la poca efficienza, ognuno fa ciò che crede... poi si contano i morti... Se ci dobbiamo e dovremo adeguarci all'ineluttabile, bhè, facciamolo da persone intelligenti, cosa che però non ho sentito da alcuna parte, ovvero non ho sentito di previsioni consecuenziali e studi di comportamenti e adozioni di provvedimenti per evitare eventi catastrofici dovuti a maggiori piogge o secchie, eventi meteorologici intensi etc. eppure i mezzi tecnologici li abbiamo, resta da sapere come utilizzarli, non al momento a prima, molto prima. Le faccio un solo piccolo esempio: sa di alcun provvedimento che liberalizzi e incentivi la possibilità da parte di un agricoltore di crearsi un proprio laghetto artificiale dove far confluire gli eccessi di acqua piovana per riutilizzarli in periodi di magra? Era solo uno dei tantissimi provvedimenti che si possono attuare. Ma lei pensa che ciò si farà a tempo debito o quando sarà troppo tardi? Cordialità. Egr. Sig. Ferruggia,

Vede, posso condividere il suo punto di vista, ma ritengo che qualsiasi tentativo di frenare le emissioni di CO2 sia un fallimento. Anche perchè sono in atto eruzioni vulcaniche e incendi massivi…perchè nessuno avra intenzione di rinunciare ai combustibili fossili, anche perchè non vi sono alternative. I calcoli efettuati sui biocombustibili non ne danno un quantitativo sufficiente neanche in percentuale, vento, idroelettrico, fotovoltaico sono percentuali ridicole anche a pieno regime… E i paesi in via di sviluppo non vorranno certo rinunciare ad uno sviluppo ora cosi a portata di mano. Già si parla di un inganno dovuto al maggior costo degli alimenti a causa di superfici dedicate ai biocarburanti…Non vi è una strada di uscita a meno di mettere mano intensiva al nucleare e utilizzare tale energia per sintetizzare carburanti per autotrazione rinnovabili, forse è l’unica soluzione molto al di la da venire. Intanto dovremo adattarci alla variazione climatica come ho già detto, penso che chi userà l’intelligenza potrà sicuramente sopravvivere, gli altri sicuramente soccomberanno.
Le faccio solo un piccolo esempio: a Cuba quando passa sull’isola un ciclone, non c’è un morto. Ad haiti o in altre isole caraibiche i morti sono a iosa… Ho vissuto a Cuba 3 anni e un anno in altri paesi caraibici, la differenza è che a Cuba, forse per causa della dittatura che colà impera, un ordine della loro protezione civile si esegue alla lettera e punto. in altri paesi a parte la poca efficienza, ognuno fa ciò che crede… poi si contano i morti… Se ci dobbiamo e dovremo adeguarci all’ineluttabile, bhè, facciamolo da persone intelligenti, cosa che però non ho sentito da alcuna parte, ovvero non ho sentito di previsioni consecuenziali e studi di comportamenti e adozioni di provvedimenti per evitare eventi catastrofici dovuti a maggiori piogge o secchie, eventi meteorologici intensi etc. eppure i mezzi tecnologici li abbiamo, resta da sapere come utilizzarli, non al momento a prima, molto prima. Le faccio un solo piccolo esempio: sa di alcun provvedimento che liberalizzi e incentivi la possibilità da parte di un agricoltore di crearsi un proprio laghetto artificiale dove far confluire gli eccessi di acqua piovana per riutilizzarli in periodi di magra? Era solo uno dei tantissimi provvedimenti che si possono attuare. Ma lei pensa che ciò si farà a tempo debito o quando sarà troppo tardi? Cordialità.

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di alessandro http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-28 Fri, 12 Jan 2007 16:48:06 +0000 http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-28 da Alessandro Farruggia a Luciano Serasini Gentile signor Serasini, l'aumneto di anidride carbonica non è ineluttabile, ma è frutto di scelte precise. Cioè dell'uso dei combustibili fossili. E produrrà conseguenze precise e ampiamente prevedibili. Lei non vede tanti inconvenienti in un mondo più caldo. Magari fosse così. Non è un problema di manghi invece che di mele. A Ottawa o a Berlino ci saranno anche dei vantaggi, ma altrove no di sicuro. Non nell'Artico, non ai tropici, non nel Mediterraneo. A causa dell'espansione termica degli oceani e dello scioglimento dei ghiacci avremo le aree dei grandi delta allagate (delta del Gange, del Nilo, del Mississipi), le aree agricole che dovranno adattarsi, le aree naturali che cercheranno di adattarsi (ma ci riusciranno solo in parte). Lo sconvolgimento del ciclo idrologico comporterà poi un aumento dei fenomeni estremi (siccità, piogge intese, uragani). Devo continuare? Si è chiesto come mai le accademie delle scienze di tutti i paesi del G8 più quelle di Cina India e Brasile _ non gli ambientalisti, badi bene _ sono d'accordo sui cambiamenti climatici e confermano che esiste un rischio potenziale elevato? Hanno perso la testa o hanno visto giusto? Non nascondiamoci dietro un dito. Sta succedendo e noi ci siamo dentro. E sta a noi scegliere conspevolmente il da farsi. Se pensare a noi o ai nostri nipoti. Uomo avvisato... da Alessandro Farruggia a Luciano Serasini

Gentile signor Serasini, l’aumneto di anidride carbonica non è ineluttabile, ma è frutto di scelte precise. Cioè dell’uso dei combustibili fossili. E produrrà conseguenze precise e ampiamente prevedibili.
Lei non vede tanti inconvenienti in un mondo più caldo. Magari fosse così.
Non è un problema di manghi invece che di mele. A Ottawa o a Berlino ci saranno anche dei vantaggi, ma altrove no di sicuro. Non nell’Artico, non ai tropici, non nel Mediterraneo. A causa dell’espansione termica degli oceani e dello scioglimento dei ghiacci avremo le aree dei grandi delta allagate (delta del Gange, del Nilo, del Mississipi), le aree agricole che dovranno adattarsi, le aree naturali che cercheranno di adattarsi (ma ci riusciranno solo in parte). Lo sconvolgimento del ciclo idrologico comporterà poi un aumento dei fenomeni estremi (siccità, piogge intese, uragani). Devo continuare?
Si è chiesto come mai le accademie delle scienze di tutti i paesi del G8 più quelle di Cina India e Brasile _ non gli ambientalisti, badi bene _ sono d’accordo sui cambiamenti climatici e confermano che esiste un rischio potenziale elevato? Hanno perso la testa o hanno visto giusto? Non nascondiamoci dietro un dito. Sta succedendo e noi ci siamo dentro. E sta a noi scegliere conspevolmente il da farsi. Se pensare a noi o ai nostri nipoti. Uomo avvisato…

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di Luciano Serasini http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-21 Wed, 10 Jan 2007 02:48:22 +0000 http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-21 Mi sconcerta e mi stupisce la levata di scudi di tante cassandre che pronosticano disastri. Certo, uragani ai tropici ci sono sempre stati, se non colpiscono a est, colpiranno a ovest, cosi è il tempo e la vita, opporsi è da sciocchi e stolti. E' da persone intelligenti prendere le contromisure per non farsi abbattere la casa, farsi allagare o essere portati via. L'aumento dell'anidride carbonica è ineluttabile, fa parte della nostra civiltà dal momento che l'uomo accese la prima candela, e via via progredendo. Penso che la cosa più intelligente non sia quella di opporsi all'uragano ma quella di adattarvisi cogliendo gli aspetti positivi che tutti stanno sperimentando, tipo il brusco taglio nei consumi del riscaldamento, e in sintesi dell'esborso di cifre non indifferenti, e nel cercare di minimizzare gli inconvenienti, pochi in verità. Ho vissuto ai tropici per anni e mi auguro una temperatura più tropicale, vuole dire che pianteremo limoni e arance in val padana e datteri, papaya, mango e avocados in Sicilia, non vedo tanti disastri. Gli inconvenienti ci sono in un sistema in transizione, questo è certo. Ma una ultima domanda? dove stava un tempo tutto il carbonio fossile sotto forma di petrolio e carbone... non era per caso circolante sul nostro pianeta un tempo? E allora perchè si scandalizzano tanto le organizzazioni ambientaliste, che sempre tentano di farci tornare al tempo delle candele?? Mi sconcerta e mi stupisce la levata di scudi di tante cassandre che pronosticano disastri.
Certo, uragani ai tropici ci sono sempre stati, se non colpiscono a est, colpiranno a ovest, cosi è il tempo e la vita, opporsi è da sciocchi e stolti. E’ da persone intelligenti prendere le contromisure per non farsi abbattere la casa, farsi allagare o essere portati via. L’aumento dell’anidride carbonica è ineluttabile, fa parte della nostra civiltà dal momento che l’uomo accese la prima candela, e via via progredendo.
Penso che la cosa più intelligente non sia quella di opporsi all’uragano ma quella di adattarvisi cogliendo gli aspetti positivi che tutti stanno sperimentando, tipo il brusco taglio nei consumi del riscaldamento, e in sintesi dell’esborso di cifre non indifferenti, e nel cercare di minimizzare gli inconvenienti, pochi in verità. Ho vissuto ai tropici per anni e mi auguro una temperatura più tropicale, vuole dire che pianteremo limoni e arance in val padana e datteri, papaya, mango e avocados in Sicilia, non vedo tanti disastri. Gli inconvenienti ci sono in un sistema in transizione, questo è certo. Ma una ultima domanda? dove stava un tempo tutto il carbonio fossile sotto forma di petrolio e carbone… non era per caso circolante sul nostro pianeta un tempo? E allora perchè si scandalizzano tanto le organizzazioni ambientaliste, che sempre tentano di farci tornare al tempo delle candele??

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di Roberto C. http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-15 Fri, 15 Dec 2006 08:02:34 +0000 http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-15 Cara Mariella, dici che serve realismo, una strategia vera, per tappe forti? E quali sarebbero queste politiche vincenti? l'accontentarsi, o il fingere di accontentarsi di pannicelli caldi quando invece il cancro richiederebbe una cura da cavallo? osiamo invece, tentiamo di trovare soluzioni vere, anche se ben sappiamo non saranno a buon mercato. Il resto sono solo chiacchere, che non risolvono il problema. politiche vecchie. stantie. Lancio un appello al mondo politico: ma c'`qualcuno capace di guardare oltre l'interesse di bottega, pronto a perdere voti nell'immediato pur di affrontare con la dovuta decisione un problema che rischia di rovinare la vita dei nostri figli? datevi una mossa. Cara Mariella, dici che serve realismo, una strategia vera, per tappe forti? E quali sarebbero queste politiche vincenti? l’accontentarsi, o il fingere di accontentarsi di pannicelli caldi quando invece il cancro richiederebbe una cura da cavallo? osiamo invece, tentiamo di trovare soluzioni vere, anche se ben sappiamo non saranno a buon mercato. Il resto sono solo chiacchere, che non risolvono il problema. politiche vecchie. stantie. Lancio un appello al mondo politico: ma c’`qualcuno capace di guardare oltre l’interesse di bottega, pronto a perdere voti nell’immediato pur di affrontare con la dovuta decisione un problema che rischia di rovinare la vita dei nostri figli? datevi una mossa.

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di mariella battistini http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-14 Thu, 14 Dec 2006 18:50:28 +0000 http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-14 Ho appena letto il commento di Alessandro e gia' non ne posso piu'. Non che abbia torto nel merito. Per carita', quello che succedera' con l'aumento continuo delle emissioni serra e' un disastro terribile che forse ancora non riusciamo a immaginare. Ma questo nuovo sessantottismo ambientalista dove ci porta? Io dico che bisogna costruire un progetto politico ambientalista passo dopo passo, bisogna essere realisti per vincere, non accontentarsi di essere duri e puri in 18. Proponiamo una strategia vera, per tappe forti, che possa veramente diventare operativa in tempi rapidi. Abbiamo bisogno di politiche vincenti, non di sfoghi solitari. Ho appena letto il commento di Alessandro e gia’ non ne posso piu’. Non che abbia torto nel merito. Per carita’, quello che succedera’ con l’aumento continuo delle emissioni serra e’ un disastro terribile che forse ancora non riusciamo a immaginare. Ma questo nuovo sessantottismo ambientalista dove ci porta?
Io dico che bisogna costruire un progetto politico ambientalista passo dopo passo, bisogna essere realisti per vincere, non accontentarsi di essere duri e puri in 18. Proponiamo una strategia vera, per tappe forti, che possa veramente diventare operativa in tempi rapidi. Abbiamo bisogno di politiche vincenti, non di sfoghi solitari.

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di marcello perez http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-13 Thu, 14 Dec 2006 18:46:26 +0000 http://www.blogquotidiani.net/farruggia/?p=18#comment-13 vivo da anni tra la Toscana e il Sudamerica e ho visto il cambiamento climatico con i miei occhi. Ho visto el Nino che fa disastri in Sudamerica: piogge torrenziali, siccita´, di tutto. Sino a quando vogliamo aspettare a fare qualcosa? Condivido l'amarezza e il pessimismo, sono convinto che i paesi riicchi oensano che se la possono cavare con poco adattandosi al cambiamento climatico, che fara´danni solo nei paesi poveri. la solita storia. Ma e' anche un problema di etica, possibile che a pagare siano solo i piu poveri? Ma vi rendete costo di quello che state facendo all'ambiente? vivo da anni tra la Toscana e il Sudamerica e ho visto il cambiamento climatico con i miei occhi. Ho visto el Nino che fa disastri in Sudamerica: piogge torrenziali, siccita´, di tutto.
Sino a quando vogliamo aspettare a fare qualcosa? Condivido l’amarezza e il pessimismo, sono convinto che i paesi riicchi oensano che se la possono cavare con poco adattandosi al cambiamento climatico, che fara´danni solo nei paesi poveri. la solita storia. Ma e’ anche un problema di etica, possibile che a pagare siano solo i piu poveri? Ma vi rendete costo di quello che state facendo all’ambiente?

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