Archivio di Settembre 2007

Indipendenza e teocrazie

Giovedì 6 Settembre 2007

Non occorre andare così lontano come il Tibet, per trovare territori occupati illegalmente, contro la volontà delle loro popolazioni: basta guardare a Cipro, occupata dai turchi e la cui polazione della parte nord è stata espulsa e sostituita da turchi (le anime belle della NATO non chiamavano queste cose”pulizia etnica”?). Lo stesso discorso, naturalmente, vale per i Serbi del Kossovo, per i Serbi delle Kraine etc.
Negli stessi anni nei quali i Cinesi occupavano il Tibet (1949) gli jugloslavi occupavano l’Istria e risolvevano il problema della opposizione della popolazione italiana che vi risiedeva sterminandola ed espellendola. Anche gli Italiani della Libia sono stati espulsi senza complimenti da Gheddafi.
Parafrasando Manzoni nell’episodio della Monaca di Monza,invece di guardare lontano(dove altri ci dicono di guardare) faremmo meglio a scavare vicino.
In ogni caso, un Tibet indipendente sarebbe una teocrazia.Si sente davvero la necessità di una nuova teocrazia nel Mondo?
Giuseppe Cipolla, Siena
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Direi di no. Ma il Tibet non è l’Iran. Non fa dell’integralismo religioso una ragione di esistenza e una consacrazione di intolleranza nei confronti degli ‘’infedeli’’.

L’ipocrisia dell’Onu e le sue costose (e inutili) conferenze

Martedì 4 Settembre 2007

Davvero i difensori dell’Onu non riesco a capirli. Se c’è un’organizzazione inutile, costosa, controproducente, questa è appunto quella che è ospitata al Palazzo di Vetro, cioè le Nazioni Uniti. I tre quarti dei Paesi membri sono dittature, despotismi, teocrazie, autocrazie, autoritarismi, regimi insomma che nulla hanno in comune con le tradizioni, le istituzioni, i costumi di Europa e America del Nord.
Le segnalo l’ultima: a Ginevra si è tenuta una riunione preparatoria della seconda conferenza mondiale contro razzismo e xenofobia (in calendario nel 2009). Ebbene la presidenza del comitato organizzatore è stata data alla Libia del colonnello Gheddafi. Altri membri sono campioni di democrazia e tolleranza come l’Iran di Ahmadinejad, la Cuba di Castro, il Pakistan di Musharaf, che già fanno parte della Commissione dei Diritti Umani. Più che arrabbiarsi c’è da ridere. O da piangere. Non le pare?
Franco Giulini

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Sì, mi pare. Non vorrei guastarle il fegato ulteriormente, ma posso completare la sua segnalazione con qualche particolare. Nell’agenda delle discussioni non figurano le discriminazioni contro le minoranze, le condanne a morte per ‘’reati contro la morale’’, la censura e la repressione del dissenso, l’occupazione illegale di territori contro la volontà delle popolazioni (chi si ricorda più del Tibet?). Figurano invece le solite tirate anti-americane e anti-israeliane.
La Commissione dei Diritti Umani, con sede appunto a Ginevra, è un monumento di ipocrisia e un’offesa al buon senso. E come tale meriterebbe di essere sciolta con grande beneficio per le dissestate finanze delle Nazioni Unite. Invece nessuna voce si leva a denunciarne l’inutilità, anzi la dannosità. Tanto meno all’interno dell’attuale governo italiano che dell’Onu ha fatto un feticcio, non tanto per amore quanto in odio agli Stati Uniti che nella loro politica estera la ignorano. E allora ritorna la domanda: ma perchè noi contribuenti dobbiamo finanziare con i nostri soldi questi sperperi? Perchè rassegnarci a queste pagliacciate?